Gli ambasciatori all’Onu dei quindici membri del Consiglio di sicurezza si sono messi d’accordo sui principali punti di un progetto di dichiarazione non vincolante che «deplora» la repressione in Birmania. I quindici ambasciatori si incontreranno di nuovo oggi per esaminare le risposte delle loro capitali, secondo quanto appreso da fonti diplomatiche.
L’ambasciatore americano presso l’Onu Zalmay Khalilzad ha riferito alla stampa al termine delle consultazioni a porte chiuse che i rappresentanti al Consiglio di sicurezza si incontreranno questa mattina (pomeriggio in Italia) per esaminare le risposte delle loro capitali sperando di ottenere una approvazione formale del testo. Cominciata nel pomeriggio, la riunione era stata sospesa per permettere ai tre membri permanenti occidentali del Consiglio di sicurezza (Usa, Francia, Gran Bretagna) di rivedere il testo. Una prima versione del testo, proposta venerdì dai tre paesi occidentali, era già stata emendata su richiesta della Cina, principale alleata della Birmania. La prima versione proponeva di «condannare» la repressione che ha fatto tredici morti secondo il bilancio ufficiale.
Nella versione emendata, il testo «deplorava fermamente» la «violenta repressione da parte del governo di Birmania delle manifestazioni pacifiche, compreso l’uso della forza contro rappresentanti religiosi» e invitava la giunta a liberare l’insieme dei prigionieri politici, tra cui la leader dell’opposizione democratica Aung Sang Suu Kyi. Contrariamente a una risoluzione, una dichiarazione non può essere approvata che all’unanimità dei quindici membri del Consiglio.
Myanmar: accordo al consiglio di sicurezza Onu
6 commenti
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«deplorava fermamente»
e serviva il consiglio di sicurezza dell’onu per deplorare la repressione?
nessuno dei potenti muove un dito, chissà quali interessi economici ci sono dietro…
e intanto il popolo è sempre più considerato carne macinata….
Concordo in pieno con Claudio.
ecco perchè nessuno interviene, la Birmania o meglio chi la stà opprimendo è ricca di giacimenti di giada e diamanti e il prossimo mese si terrà un’asta pubblica con i maggiori commercianti mondiali di preziosi, credo che solo due grandi orafi mondiali abbiano dichiarato di non parteciparvi…
….oltre ad un fiorente mercato turistico….
e un cliente di India e Cina…..
Appunto: ora la cina tiene in scacco l’Onu in una maniera impressionante