Spagna, legge della memoria: via tutti i simboli del franchismo

La Legge della Memoria storica, promossa dal governo socialista di José Luis Rodriguez Zapatero, obbligherà tutte le amministrazioni pubbliche di Spagna a rimuovere simboli, targhe e monumenti che ricordano il regime franchista. Anche le vie intitolate al generale Franco o ad altri esponenti della dittatura dovranno cambiare nome. Lo riferisce oggi il quotidiano spagnolo ‘El Pais’. IU-ICV (Izquierda Unida-Iniciativa per Catalunya Verds), nel corso delle discussioni con il Psoe, hanno insistito, e alla fine ottenuto, che la legge, all’articolo 15, imponga l’obbligo di rimuovere i simboli franchisti a tutte le amministrazioni pubbliche del Paese. Inoltre, lo stesso articolo stabilisce che “le amministrazioni pubbliche potranno ritirare sovvenzioni o aiuti ai proprietari privati” che non elimineranno i simboli della dittatura esposti sui propri immobili. Questa disposizione riguarda anche la Chiesa, che potrebbe vedersi tagliare gli aiuti che riceve per le sue attività. Finora il governo socialista aveva preferito non scontrarsi con la Chiesa su questo tema.

Fonte: Apcom 

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25 commenti

San Gennaro

Durante i lavori della Costituente uno degli argomenti più spinosi fu il riferimento ai patti lateranensi nel testo costituzionale. Forse il governo Zapatero si è regolato sulla base dei risultati ottenuti da noi.

Flavio

Dalle news della dimensione parallela: Italia – Via i simboli religiosi dagli edifici pubblici. “Crocifissi in aule scolastiche pubbliche e tribunali sono un retaggio dell’epoca fascista in cui la religione cattolica era religione di stato. Ora l’Italia è una repubblica laica e plurale” – spiega il presidente del consiglio – “Prossimo obiettivo: abrogare il concordato.”

lugachov

@ Flavio

Mi voglio trasferire nella dimensione parallela !!

🙂

Gérard

Zapatero dimostra di essere uno fra i più coraggiosi uomi politici dell’ Europa odierna .

San Gennaro

in italiano si dice “es un hombre que tiene los cojones”.

ciceracchio 2la vendetta

zapatero che grande uomo ..non ho parole difronte a certi personaggi italiani
saresti un gigante ,,,,,,se poi consideri l’altezza di certi politici ………

Gianfranco

Non so quanto sia giusto. E’ lecito rimuovere la cultura di morte di certi regimi, ma nn le architetture.
Pensiamo all’italia. Ha un patrimonio storico e artistico inestimabile. Se ognuno avesse rimosso quello che avevano fatto prima gli altri, nn avremmo ne monumenti, ne storia ne memoria. E quando qualche volta ci sono riusciti, ancora ne stiamo gridando allo scandalo e allo scempio. (via della conciliazione per esempio, o tutte le basiliche costruite sui tempi pagani)
Pensate se avessero abbattuto il colosseo perchè rappresentava il paganesimo…
Al foro italico di Roma (ex foro mussolini) campeggia ancora (è in restauro) l’obelisco con su scritto mussolini dux. E’ giusto che resti perchè è giusto che fra 5 secoli gli studenti in gita sappiano che quel quartiere è stato fatto ai tempi di uno dei più grandi criminali del XX secolo piuttosto che da Carraro o Matarrese (altri criminali comunque) come non devono trovare la statua di Veltroni nei luoghi edificati da Adriano…

Flavio

Gianfranco, leggi bene cosa verrà rimosso: simboli, targhe e monumenti, nessuno vuole abbattere edifici e costruzioni di pubblica utilità. Fino a pochi mesi fa c’erano (magari ce ne sono ancora) in giro statue di Franco. E a quanto pare la chiesa cattolica spagnola esita a prendere le distanze dal passato.

Skadivargr

Beh dai almeno là finalmente han deciso di chiudere i conti con il franchismo, qua son passati 61 anni ma i conti con il fascismo e i suoi derivati non li abbiam mai chiusi!

Daniela

non credo che abbatteranno edifici, ma giustamente, a parer mio, toglieranno tutti quei simboli che inneggiano al franchismo, simboli, targhe e statue.

Flavia

Zapatero è un grande politico, e un grande uomo, non si discute, ma guardiamo anche a casa nostra: noi abbiamo abolito i simboli del fascismo più 70 anni fa!!! Quindi, volendo, siamo un passo avanti da questo punto di vista. x la Chiesa.. che ci vogliamo fare. Noi ce li abbiamo tra le palle, loro no…

Marco

Mah… il franchismo fa comunque parte della storia spagnola.
Iniziative di questo tipo mi vedono contrario.

Arcibaldo

@ Flavia

Esattamente sono ben 64 anni e 79 giorni, a partire dalla stessa tarda sera del 25 luglio del 1943, un’afosa domenica d’estate, che gli italiani hanno cominciato a demolire i simboli del fascismo, a poche ore dall’arresto del Duce, senza perdere tempo. In questo agli spagnoli abbiamo fatto mangiare la polvere.

Moebius93

Molti dell’opus dei staranno rosicando visto che otto ministri di Franco appartenevano all’associazione!!
Qualcuno si muove…

Gianfranco

lo ribadisco.
levare appunto simboli, targhe e monumenti appunto equivale a cancellare memoria e storia.
concordo solo con rinominare le strade o le piazze dedicate ai franchisti.
le statue eventualmente ricollocate a museo. ma i monumenti o i simboli devono restare
proprio a monito perchè nn si ripetano.
sarebbe come fare un supermercato al posto dei lager, o riscolpire la colonna traiana, l’arco di costantino, di giano, di settimio severo a Roma.
per gli spagnoli di oggi quei simboli sono un brutto ricordo, per quelli di dopodomani saranno i libri di storia.
no

Arcibaldo

@ Gianfranco

In questa prospettiva lei ha perfettamente ragione. E come se noi in Italia radessimo al suolo l’Eur, Latina, Pomezia, Ardea, Aprilia, la splendida Sabaudia, il Foro Italico, la Casa del Fascio di Como di Giuseppe Terragni, dalla inarrivabile purezza geometrica, La Casa rosso pompeiana di Curzio Malaparte a Capri ideata da Adalberto Libera, capolavoro del razionalismo, il Lungomare di Bari, La stazione Termini…solo perchè costruite o progettate durante la dittatura fascista. Tutte cose che sono già sui libri di storia ed oggetto di studio accademico. A questo punto per estrema coerenza dovremmo persino riallagare la pianura Pontina. Ma qui il problema spagnolo credo consista nella semplice rimozione di targhe, simboli, stele, del periodo franchista e il cambiamento di nome di 165 strade. Cose che noi italiani, per quanto riguarda il nostro regime, abbiamo
iniziato a fare spontaneamente già poche ore dopo il fatale 25 luglio del 1943, senza aspettare l’imbeccata dall’alto. E senza attendere decenni.

Gérard

Ad Arcibaldo
La fine del fascismo in Italia fu violente a differenza della Spagna . Si è passato d’un sistema politico ad un altro d’una maniera diversa . In Spagna, non si poteva cambiare tutto e d’un colpo senza avere una buona parte dell’opinione pubblica contro di se …
In Italia e in Spagna, il regime fascista è rimasto parecchi anni al potere e ha avuto tempo di costruire edifici belli . Quando si riguarda quelli dell’epoca nazista, non si può dire la stessa cosa . Tanto i bombardamenti hanno pensato a cancellarli .

San gennaro

@anteo
oltre a quelli citati da Arcibaldo aggiungi pure la sede centrale delle Poste di Napoli.
I prodotti dell’architettura fascista avevano una identità, una “personalità” ben delineata, nonché una solidità e funzionalità che oggi è, stranamente, più difficile a ritrovare.

Gianfranco

In una splendida battuta al 1 maggio 2006 Andrea Rivera disse:
“Mussolini ha fatto tante cose brutte però ha fatto anche strade, ponti, città, bonifiche… Ma allora, non poteva limitarsi a fare l’architetto?” 😉

ren

Zapatero, che uomo coraggioso. Propongo di commissariare l’Italia e affidarne il governo a Zapatero. In un quinquennio saremmo fuori dalla melma.

Arcibaldo

Ho letto su Euronews che la “legge della memoria” stia minacciando persino l’esistenza della Monarchia, l’unica istituzione finora intoccabile in Spagna. Sembra che il passaggio dinastico tra il re Juan Carlos e suo figlio Felipe, quando esso avverrà, non sia così automatico in quanto autorevoli osservatori spagnoli sono convinti che a quel tempo la monarchia sarà già crollata.
Però non capisco questo rapporto così diretto tra il franchismo, la legge della memoria da una parte e la Monarchia dall’altra poichè all’epoca di Franco la Monarchia in Spagna non c’era. Occorre anche dire, tra l’altro, che Juan Carlos ebbe parte attiva nello sventare il tentativo di colpo di stato del 1981 da parte del tenente Tejero di chiara impronta nostalgica. Difendendo così la giovane democrazia spagnola.

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