Pechino 2008, no ai simboli religiosi

Niente opuscoli, rosari, statuette piene di acqua santa, catenine con la croce. Giornalisti, atleti e gli altri membri delle delegazioni amanti del ninnolo religioso dovranno lasciare tutto a casa, per Pechino 2008. Non potranno portare con sè “materiali usati per qualsiasi attività religiosa o politica o per dimostrazioni”.
La rigida disposizione fa parte della lista degli oggetti che è “proibito” introdurre in Cina. La nota è stata diffusa oggi dal Bocog, il comitato organizzatore delle Olimpiadi. Ci sono poi oggetti la cui importazione è stata “ristretta” ai membri accreditati della cosidetta “famiglia olimpica” (vale a dire componenti e accompagnatori delle squadre, funzionari delle federazioni olimpiche e giornalisti): tra questi compaiono le “bandiere di paesi che non prendono parte ai Giochi Olimpici”.
La novità ha stupito negativamente i membri delle delegazioni nazionali presenti a Pechino. E’ la prima volta che norme di questo genere vengono introdotte in occasioni delle Olimpiadi, dove è normale per le squadre avere esponenti religiosi al seguito. Ad esempio, la delegazione italiana ha sempre tra i suoi membri il responsabile per lo sport della Conferenza Episcopale, il vescovo di Fidenza Carlo Mazza.

Obiettivo delle norme restrittive sarebbero con ogni probabilità gli attivisti buddisti tibetani o filo-tibetani, i musulmani della minoranza etnica degli uighuri e i membri della setta religiosa del Falun Gong, che in Cina è fuorilegge. Non è chiaro se nella categoria degli articoli “proibiti” rientrino copie del Vangelo o di altri libri sacri, come il Corano, che certamente alcuni membri delegati avranno con sè dall’ 8 al 24 agosto del 2008. […]

Fonte: Repubblica 

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69 commenti

raphael

mi chiedo se a Baggio fosse concessa una guida spirituale tutta sua, essendo buddista, o al solito siamo TUTTI cattolici e amen per gli altri….

Alessandro Bruzzone

Disposizione spregevole, evidentemente legata alla censura di Stato cinese.

dadaLito

la censura non fa mia bene; e, in questo caso, tanto meno alla nostra causa

Peppe

@dadaLito
Concordo, il comunismo è una brutta bestia… ma si sa: totalitarismi e religioni sono ambedue ideologie, talvolta prevalgono gli uni (come in questo caso), in altri vanno a braccetto (vedesi le teocrazie, non meno illiberali se è per questo)

shock

Al di là delle motivazioni che possono essere discutibili la disposizione del governo cinese è, a mio avviso, un’ottima idea da prendere a modello per tutte le manifestazioni sportive e non solo. I giochi olimpici sono e devono rimanere una manifestazione esclusivamente sportiva e non religiosa, politica, ecc.. come certi pretenderebbero.

MurizioM_63

mi sembra l’ennesima provocazione del regime cinese, alla faccia di chi lo porta ad esempio come nuova potenza economica da ammirare per lo sviluppo che sta portando al suo paese……..tutti gli industriali pronti a sfruttare l’occasione, mano d’opera a basso costo !
bisognerebbe boicottare le olimpiadi

San gennaro

Cornetti, amuleti, portafortuna vari sono consentiti, a quanto pare, dal governo cinese.
Un proibizionismo molto Ateo e Agnostico, ma poco Ra(t)zionalista.

Steve

Una disposizione consona alla dittatura cinese. L’ateismo di stato ha avuto sempre come effetto di rafforzare le organizzazioni religiose, quando sono cadute le dittature. Così in Messico e così nell’URSS e neell’ex Blocco sovietico.

Lo scopo di queste disposizioni è di mettere sotto controllo le organizzazioni religiose, e in particolare la chiesa cattolica, che è in forte contrasto con Pechino.

Vash

Anche se questa presa di posizione da parte di Pechino deriva da un istinto repressivo, direi che l’effetto non è assurdo, anzi, soprattutto in tempi come questi dove tutto è declinato dal punto di vista religioso, pensare a dei giochi sportivi basandosi solo su quelli e non su altre sciocchezze è una cosa buona!

Carlo

In ogni caso io non guardero’ l’Olimpiade ’08. Non mi sono per niente piaciute diverse posizioni e azioni della Cina negli ultimi anni. Non sono ne’ un fanatico anti-cinese ne’ un idelizzatore della democrazia, ma Tibet, Darfur, Birmania, pena di morte, soppressione delle minoranze mi paiono motivi pratici piu’ che sufficienti per cercare di rovinare la festa alla Cina.

mimmo

Tanto che cambia: sicuramente gli atleti continueranno a fare il gesto dell’ombrello oppure le corna oppure ancora una grattatina di palle o infine il segno della croce; in fondo questi gesti sono tutti uguali.

terzog

Sono daccordo con Carlo:

è ora di smettere di pensare che “tanto non serve a nulla”, ma di cominciare a boicottare la Cina, i suoi veti e la sua repressione “morbida” o “dura” che sia !!!

Bisogna che l’ Italia, l’ Europa e l’ ONU si accorgano che a noi queste cose non piacciono, e se loro tacciono (zittiti dai soldi) noi invece parliamo.

Abbasso la Cina e tutte le ideologie repressive e stataliste.

Daniela

secondo me è assurdo impedire agli atleti di portar con se oggetti religiosi.
Due cose vorrei aggiungere, la cina non è più comunista da almeno venti-trenta anni, anzi si applica un capitalismo sfrenato e senza regole e politicamente è governata da una solida (per ora) oligarchia, inoltre non praticano l’ateismo di stato ma vogliono il controllo sulla religione, e come siegato nell’articolo vogliono bloccare quelle religioni che sono anche oppositrici politiche.

Jeeezuz

tutto ciò è assurdo e antidemocratico.
Se siamo sostenitori della laicità, dobbiamo innanzitutto difendere anche la libertà di culto.
Propongo che l’UAAR si pronunci in merito.

Guidus

Quoto Carlo in tutto. Dal mio punto di vista, la Cina è un’odiosa dittatura e basta.

Mangiapreti

La domanda è: dall’alto di che cosa l’Italia, che favorisce spudoratamente l’accompagnamento dei suoi atleti da parte di esponenti di una sola confessione religiosa, si può permettere di criticare questa disposizione cinese?
Loro usano illegittimamente lo stato per ostacolare le religioni. Ma ricordo che, formalmente, nella Cina odierna si possono professare quasi tutte le fedi (la più vistosa delle eccezioni è riportata nell’articolo).
Noi però non siamo tanto migliori: usiamo lo stato (ma non solo) per favorirne spudoratamente una, quindi a svantaggio delle altre con la scusa che formalmente si possono professare o di chi non ne segue alcuna … e, per chi non l’avesse notato, anche noi reprimiamo almeno un culto: il satanismo. Cioè istituiamo processi anche in assenza di reato (quindi non parlo delle poche sette violente che fanno vittime, giustamente perseguite) e ci sono state diverse proposte di legge contro.
Quasi alla stessa maniera questi due stati costringono i cittadini che non condividono l’opinione di maggioranza a pagare individualmente il prezzo di svantaggi economici, politici, sociali, mediatici, ecc. … l’unica differenza si può rintracciare in chi è più o meno esplicito nell’ammetterlo.
Prima di condannare la repressione cinese forse la gente dovrebbe chiedersi se c’è poi molta differenza a pretendere crocifissi nelle aule scolastiche e nei tribunali, nei seggi elettorali o sui cocuzzoli delle montagne. La libertà di religione e dalle religioni vale per tutti.

Fabris

Meno male che non hanno vietato i grifoni di Zoroastro.
Speriamo che non se li mangino.

Kull

vorrei chiedere a peppe cosa trova di ‘comunista’ nella cina odierna,

cmq il provvedimento è sbagliato e sciocco,

Kull.

Ema

….nn sono d’accordo sul divieto di esprimere la propria religione in privato……mi trovo d’accordo sul vietare l’espressione religiosa dal punto di vista collettivo e formale: è un evento sportivo…..

Luca

Ma come? E’ proprio quello che predicate da sempre in questo sito! Ora che da qualche parte si realizza la realtà che per tanto tempo avete teorizzato, vi tirate indietro? Forse vedere concretizzato tutto cim che scrivete in questo sito, vi porta ad avere un minimo di apertura mentale in più… se è così, ben venga.

Lady Godiva

Carlo scrive:

12 Ottobre 2007 alle 11:45
In ogni caso io non guardero’ l’Olimpiade ‘08. Non mi sono per niente piaciute diverse posizioni e azioni della Cina negli ultimi anni. Non sono ne’ un fanatico anti-cinese ne’ un idelizzatore della democrazia, ma Tibet, Darfur, Birmania, pena di morte, soppressione delle minoranze mi paiono motivi pratici piu’ che sufficienti per cercare di rovinare la festa alla Cina.

Sono assolutamente d’accordo con te.
La Cina mi ha già rovinato la voglia di godermi le Olimpiadi.
Se avessero abolito o almeno ridimensionato considerevolmente la pena di morte invece di proibire i simboli religiosi sarei stata felice.

Lady Godiva

Il Vescovo di Fidenza nel frattempo dovrà rinunciare a mangiare gli involtini primavera

😀

rapanui

Ben gli stà al CIO per aver designato la Cina per le olimpiadi. L’antica civiltà cinese è morta e sepolta. Oggi la Cina è un grande paese in forte espansione economica, ma i diritti civili, la pena di morte,l’inquinamento ambientale, la repressione interna, l’invasione del Tibet ecc. ecc. fanno della Cina una nazione non degna del contesto civile e quanto mai indegna di ospitare la fiaccola olimpica.

Daniela

sono assolutamente d’accordo con te, mangiapreti e con ema.
La cosa che mi fa ridere e che la nostra squadra, si porta pure un vescovo dietro, e chi professa una religione diversa? Ha o non ha il diritto di richiedere a spese dello stato la propria guida religiosa? Invece ci portiamo appresso il rappresentante episcopale allo sport, sempre privilegi e favoritismi.

Flavio

Penso che non sia più il vescovo di Fidenza l’accompagnatore della nazionale, ma un altro:
http://www.chiesacattolica.it/pls/cci_new/bd_home_cci.vis?id_n=1642

In ogni caso, cosa caspita ci fanno degli accompagnatori spirituali con una delegazione di atleti? Non possono dire le proprie preghiere per conto loro, se vogliono?

Magari è perché tanti atleti sono anche nelle forze dell’ordine/militari che si sa, c’hanno sempre il codazzo di cappellani.

Andrea

Secondo me queste sono eccessive limitazioni alla libertà.

Poi, da che io mi ricordi non ci sono mai state dimostrazioni religiose da parte di atleti durante le competizioni dei giochi olimpici.

Se un atleta italiano vuole la benedizione prima di correre, caxxi suoi.
Se una musulmana vuole correre con il velo peggio per lei e la sua prestazione.

Io non mi sento di difendere questa iniziativa solo perchè sono anticlericale.

Andrea

Sono stupito, invece, che la delegazione italiana si porti un rappresentante della chiesa. Non lo sapevo.
Sembra una barzelletta!
Ma dai…è molto triste…

Lady Godiva

X Andrea

Poi, da che io mi ricordi non ci sono mai state dimostrazioni religiose da parte di atleti durante le competizioni dei giochi olimpici.

Trapattoni aveva fatto una figura con quel rosario, (mi pare ai mondiali?) che uno sciamano pellerossa non avrebbe saputo imitare neppure volendo.
Assolutamente patetico e privo di buon gusto.

IlFustigatoreDiGalliate

[quote]# Luca scrive:
12 Ottobre 2007 alle 13:09

Ma come? E’ proprio quello che predicate da sempre in questo sito! Ora che da qualche parte si realizza la realtà che per tanto tempo avete teorizzato, vi tirate indietro? Forse vedere concretizzato tutto cim che scrivete in questo sito, vi porta ad avere un minimo di apertura mentale in più… se è così, ben venga.[/quote]

no, noi non predichiamo questo, anche se e’ facile pensarla cosi… noi semplicemente vogliamo le chiese fuori dallo stato, lo statao fuori dalle chiese, semplice no?

MurizioM_63

@luca
“Ma come? E’ proprio quello che predicate da sempre in questo sito! Ora che da qualche parte si realizza la realtà che per tanto tempo avete teorizzato, vi tirate indietro? Forse vedere concretizzato tutto cim che scrivete in questo sito, vi porta ad avere un minimo di apertura mentale in più… se è così, ben venga.”

vedi noi atei siamo VERAMENTE democratici quello che ci da fastidio sono le cose imposte con la forza o con l’inganno, se uno si vuol portare il proprio prete perchè non deve farlo e libero di scegliere ….

Andrea

Ahi ahi Luca, se la pensi così, sei piuttosto superficiale. Dimostri che non hai colto l’obiettivo di uno stato laico svincolato dalla religione per il quale ci battiamo. Svincolato non significa voler sopprimere. Uff…quanta pazienza…

Magar

Luca, tesoro, impara a leggere prima di permetterti di offendere.

Questa disposizione del regime di Pechino fa veramente ribrezzo. Piacerebbe anche a me che (ufficialmente o meno) gli atei manifestassero pubblicamente il loro dissenso.

Peppe

>vorrei chiedere a peppe cosa trova di ‘comunista’ nella cina odierna,
>cmq il provvedimento è sbagliato e sciocco,
>Kull.

E’ una domanda a trabocchetto o sei iscritto al partito comunista? Ti risponderò citando semplicemente la sua ultima visita in Cina di Bertinotti: voleva spiegare lui ai cinesi cos’è il comunismo. Affermazioni del tipo “Dittatura Comunista = NON vero comunismo” sono secondo me poco sensate e molto capziose. D’altronde l’establishment di governo cinese mi risulti si chiami “partito comunista” non “partito oligarchico vagamente ispirato al comunismo”. E la chiudo qui.

Antonio_C

E’ una disposizione vergognosa e inaccettabile.
Spero che i comitati olimpici nazionali la respingano

claudio

Andrea scrive:

12 Ottobre 2007 alle 13:33
Sono stupito, invece, che la delegazione italiana si porti un rappresentante della chiesa. Non lo sapevo.
Sembra una barzelletta!
Ma dai…è molto triste…

–je faranno fà il salto con …..l’ostia…

Peppe

@Luca
L’ateismo è liberalismo, con attenzione particolare a chi vede le sue libertà civili e laiche minacciate dai dogmi e dal fanatismo religioso. La fede invece è dogmatica e dunque liberale solo per chi la accetta, mentre chi la rifiuta (e con essa gli effetti) diviene immorale, peccatore, reprobo, diabolico… insomma non libero, pur vivendo in una società laica. Semplice, no?

Ora – seguimi nel ragionamento – se un governo non liberale e altrettanto dogmatico (come i totalitarismi in genere) desidera imporre l’ateismo, tu capisci bene che questo ateismo imposto non può essere vessillo di liberalismo o democrazia ma solo l’esercizio di un potere vessatorio, ergo il vero ateo non può esserne contento. Più chiaro così?

ciceracchio 2la vendetta

era ora ho no??? come tutti quelli che segnano goal e si segnano poveri credenti ??si da un milone di euro e passa annui???????alla FACCIA DELLA FEDE SPORTIVA?????

ciceracchio 2la vendetta

SALTO IN LUNGO CON OSTIA :: MEDAGLIA D’ORO .
SALTO AD OSTACOLI CON COMUNIONE E CON BEVUTA DI VINO ANNESSA ; MEDAGLIA ARGENTO.
LANCIO DEL PELLEGRINO CON STATUE E VARIE : MEDAGLIA DI BRONZO….
VINCE LE OLIMPIADI CHE RIESCE ANCHE A VINCERE SENZA USARE DOPING ;COME
OLIO SANTO ……E PREGRIERE DI FAVORE…. AMEN….

claudio

medaglia di sbronzo vorrai dì…oooooooo io il mi ojo nu je lo dò, al max ce posso dà l’estrema unzione a na costata de maiale…

Aldo

Se l’ambito nel quale si esplica la religione è quello della spiritualità, non vedo che problema ci sia a non avere con sé amuleti ed altri oggetti. Il governo cinese (per altri versi deprecabilissimo) non ha proibito di essere religiosi, ma solo di introdurre determinati oggetti, determinati feticci. Forse un musulmano senza il corano sotto al braccio è meno musulmano? o un cristiano senza croce al collo è meno cristiano? a me sembrano capziosità un po’ pretestuose. Che lascino a casa i simboli e continuino a coltivare la religione preferita nel loro intimo, che è dove si vocifera che stia la vera importanza delle religioni per chi si proclama fedele.

ciceracchio 2la vendetta

CLAUDIO :::: SI CON LA POLENTA??????LA COSTATA HEE ..MAREMMA CINGHIALA,,
PORCINI E COSTATA.. OLIO DEL NOSTRO E VINO SANTO ,;;? SI SANTO QUANDO CE LO’ BEVEMO…..a clod….. il primo premio e il fiasco d’oro a noialtri.

Barbara Monea

Vi invito cortesemente a non scrivere commenti razzisti nell’ambito delle Ultimissime.
E’ vero che nella Cina ci sono diversi problemi, in particolare nell’ambito dei diritti umani, ma la Cina non è solo questo. Dietro i vostri attacchi si celano dei rancori verso la nuova potenza economica.

Non sarò io a spingervi ad interessarvi alla cultura cinese, ma vi ricordo la regola 15 del Regolamento delle Ultimissime:
– E’ severamente vietato offendere, insultare o dileggiare i commentatori e i redattori del sito. In particolare, sono vietati gli insulti sulla base delle scelte religiose, di ateismo o di agnosticismo, delle ideologie politiche, del genere, dell’orientamento sessuale, della nazionalità. L’UAAR ospita questo blog nella convinzione che diffondere informazioni e discutere liberamente su di esse sia una componente essenziale della democrazia. Proprio per questo, tuttavia, non intende dare spago a prepotenze di qualsiasi tipo o a insulti nei confronti degli altri navigatori.

Immaginate se un cinese leggesse questi commenti, cosa potrebbe pensare.

Raffaele Carcano

@ Jeeezuz
L’opinione UAAR è molto semplice: no alla presenza di simboli religiosi negli edifici pubblici (= spazi di tutti), sì ai simboli religiosi come atto di fede individuale. Ci possono essere aree grigie, e per questo motivo opinabili (velo nelle scuole, simboli ‘ostentatives’…) , ma è ovvio che censurare un’atleta solo perché porta una croce al collo è liberticida.

Magar

Scusa, Barbara, ma, a meno che i commenti razzisti non siano già stati cancellati, qui sopra di razzismo non ne vedo. Vedo invece parecchia critica verso un governo che viola sistematicamente i diritti umani a destra e manca. Se un cinese leggesse questi commenti, penserebbe che abbiamo a cuore i suoi diritti. Tu ti riferivi a questi post?

Barbara Monea

@ Magar:
c’è tono e tono per esprimere alcune cose. Il tono della maggior parte dei commenti era di semplice astio nei confronti dei cinesi, reclami per la potenza economica, e lamentele riguardo fatti che riguardano anche molti altri Stati.
Se un cinese leggesse questi commenti, si sentirebbe preso in causa, attaccato e discriminato.

Naturalmente lo stesso discorso vale anche per la cultura araba: è vero che alcuni impongono il velo alle donne, praticano l’infibulazione, ecc ma questo non dà il diritto di insultare tutti gli arabi o i musulmani per questo. Una cultura è molto altro.

Altrimenti ragioniamo come il giudice che considera tutti i sardi (o forse tutti gli italiani?) degli stupratori e padroni delle donne.

Silesio

Il problema della Cina è solo quello di reprimere eventuali moti a sfondo ideologico. In particolare credo che abbia timore che si tiri fuori il problema del Tibet e della Birmania. Quanto al comunismo credo che tale regime non faccia più schifo di tutti gli altri.

Silesio

PS. Nel senso che viaggiando ho conosciuto dei cinesi che vivevano in Cina ed erano perfettamente felici e degli americani che vivendo in USA era anch’essi perfettamente felici. L’unica differenza tra le due cose è che essere felici in Cina costa un po’ meno.

kilowatt

@Mangiapreti

Sono d’accordo, con un piccolo distinguo. Se l’Italia non può dare lezioni, almeno i laici italiani possono dare l’esempio (all’Italia stessa). Io mi sento cittadino del mondo e non mi riconosco nell’atteggiamento né dell’uno né dell’altro paese.
In realtà quello cinese lo apprezzo nel merito: lo sport in genere e i giochi olimpici in specie evocano pace e amicizia, i fattori di divisione dovrebbero andar fuori. Non lo apprezzo però nel metodo, perché è a sua volta un motivo di divisione.

Gérard

Condivido pienamente con il post di Aldo delle ore 15.10
Mi sembra che è quello che abbia il più di buon senso di tutti questi commenti .
Assomiglia a un discorso del grande rabbino di Ginevra che ho letto poco tempo fa, in merito al fondamentalismo religioso :
” Il discorso sulla tolleranza non basta per lottare contro il fondamentalismo . I fondamentalisti sono affascinati dal dogma e dal rito perchè non sono ancorati nella spiritualità ”
Chi ha veramente un senso della spiritualità non ha bisogno di segni esteriori ed è aperto verso gli altri .

Mauro Ghislandi

@ Barbara Monea
Barbara, a mio parere l’Art. 15 non c’entra nulla, perchè si riferisce alle offese arrecate a redattori e commentatori. Piuttosto, l’articolo applicabile a commenti ispirati al razzismo è il 24.
Nel merito, non ravviso nessun commento ispirato al razzismo, al massimo si potrebbero rilevare commenti ispirati all’odio (astio, come dici tu), ma non certo più duri di quelli che sono abituato a leggere in queste pagine e sui quali non ho mai visto un richiamo da parte dei redattori del blog.

Magar

@Aldo e Gérard
Scusate, ma ognuno deve decidere da sé se ha bisogno dei segni esteriori o meno. Al più voi potete consigliare di non indossarli, ma non potete ordinarlo. In un paese libero, ognuno può manifestare le proprie opinioni anche in pubblico.

Michele Bakunin

“Scusate, ma ognuno deve decidere da sé se ha bisogno dei segni esteriori o meno. Al più voi potete consigliare di non indossarli, ma non potete ordinarlo. In un paese libero, ognuno può manifestare le proprie opinioni anche in pubblico.”

C’è qualcosa che non torna…

Secondo alcuni di voi è giusto che in Francia ci sia divieto del velo e del crocifisso ed altri simboli religiosi, mentre invece in Cina non si deve proibirlo.

Barbara Monea

@ Ghislandi:
Visto che ci conosciamo anche di persona, dovresti sapere che i quipresenti lavorano e non possono stare collegati 24/24h.
Ho citato come esempio altre forme di razzismo per comprenderle tutte in un unico post, io spero di non dover inserire due o tre richiami al giorno.
Inoltre, la discriminazione e il razzismo sono contro lo statuto UAAR, mettersi a fare cavilli sul numero della regola è una perdita di tempo.
Comunque avevo citato l’intera regola apposta:
In particolare, sono vietati gli insulti sulla base delle scelte religiose, di ateismo o di agnosticismo, delle ideologie politiche, del genere, dell’orientamento sessuale, della nazionalità.
Se preferisci appigliarti a un’altra regola mi trovi comunque d’accordo.

Magar

No, Michele, a me non piace affatto il divieto del velo e del crocifisso in Francia. Lo troverei giusto solo per i funzionari pubblici in servizio, o per i minorenni. Oltretutto il divieto francese vale solo negli edifici pubblici, quello cinese si estende invece anche all’uso privato.

Michele Bakunin

@Magar

Dove l’hai visto questo divieto? Io frequento la Cina da più di 20 anni, la nostra azienda ha un ufficio a Pechino proprio di fronte al villaggio olimpico. Io non ho mai visto vietare niente a nessuno in privato. La notizia è stata letta bene? Su Varie fonti (giornali) è riportata in modo diverso, una dall’altra.

Daniela

la cina è un paese dove i diritti civili ed umani sono sistematicamente violati, questo è un fatto puri e semplice, ed un cinese che legge questi post, questo lo sa perfettamente. Amnesty international ha un bel dossier, grande e corposo, sulle violazioni dei diritti umani in cina. Per quanto riguarda questo divieto, il governo cinese ha il chiaro intento di evitare la diffusoine , in quei giorni, di opuscoli di particolari religioni di contrapposizione politica.

Gérard

Magar in merito al Post di Michele Bakunin

Non conosco bene la Cina ma molto meglio il Viet-Nam . Anchè in questo paese si può vivere senza problemi la sua religone ma non si deve impicciarsi negli affari dello stato e nemmeno ( se si è prete ) criticarlo pubblicamente .
Non è questo che vogliamo anché noi ?

Magar

@Gérard
No, io non voglio che preti e vescovi non abbiano la libertà di criticare le decisioni governative, quella sarebbe dittatura. Respingo totalmente il modello vietnamita e cinese.
Io voglio che i parlamentari non approvino norme teocratiche e illiberali. Poi i preti ruggiscano quanto gli pare, sono privati cittadini e possono parlare liberamente come me e te.

(Probabilmente la Costituzione italiana dovrebbe essere più chiara nel dire che la laicità è un principio fondante dello stato. Non è così chiara perché l’hanno scritta anche i democristiani.
Se fosse più esplicita, le leggi teocratiche sarebbero semplicemente incostituzionali, e le campagne mediatiche della CEI non potrebbero influenzare/ricattare i partiti cattolici per fargliele approvare.)

@Michele
Mi pare di capire che un atleta italiano non potrà portarsi dietro un crocifisso, e girarci per le strade di Pechino nei momenti liberi. O sbaglio?

Gérard

Magar…
Ma questo problema non riguarda soltanto i preti…
Che gli regimi cosidetti ” communisti ” siano dittatoriali è fuori discussione . Questo sistema é applicato sia al cittadino commune che ai preti …
Allora, prima di lamentarsi su alcuni problemi che riguarda la libertà di espressione dei preti, pensiamo prima ad altre cose più importante…

In merito alla sua opinione sul divieto di segni esteriori religiosi in Francia, Lei sappia che questo esiste dal 1905 e che quando venne osservato, abbiamo avuto una vera pace fra le religioni in Francia .

davide

Obiettivo delle norme restrittive sarebbero con ogni probabilità gli attivisti buddisti tibetani o filo-tibetani, i musulmani della minoranza etnica degli uighuri e i membri della setta religiosa del Falun Gong, che in Cina è fuorilegge. Se questi sono i motivi più probabili (sono poi tutti da dimostrare) allora ecco che lo spirito discriminatorio e annientatore di ogni dissenso tipico di ogni dittatura si manifesta in tutta la sua forza. ma come han detto già altri gli altri paesi preferiscono stare in silenzio davanti a queste cose. Ok le Olimpiadi sono nate per rafforzare la pace tra i popoli , ma questo si attua solo se le minoranze e i diritti umani vengono rispettati cosa che in Cina è totalmente assente. Ma come si può permettere a un paese così di ospitare le Olimpiadi? Per non andare tanto in là guardiamo per esempio il comportamento cinese in sede Onu riguardo alla Birmania

Magar

@Gérard
No, ti sbagli, la legge che vieta a privati cittadini di indossare simboli religiosi ostensibili nelle scuole pubbliche è del 2004, la legge del 1905 proibiva soltanto l’apposizione di quei simboli sugli edifici pubblici. La differenza è grande, visto che in questo più recente caso le limitazioni sono a carico dei privati cittadini.
Comunque, per tornare in tema, nessuno dice che si debba pensare solo ai preti in Cina, eh, però va detto che anche loro hanno diritto ad esprimersi chiaramente, per evitare che qualcuno pensi che noi atei razionalisti siamo d’accordo con il regime cinese.

Arcibaldo

Trovo ingiusto ogni divieto che impedisca la libera espressione della coscienza interiore.

Giona

terzog, boicottare la Cina? Hai idea del volume di commercio che ha? Hai idea del volume di commercio che NON giunge in Italia? I principali patner commerciali cinesi sono USA (21%), Hong Kong (16%), Giappone (9.5%), Corea del Sud (4.6%) e Germania (4.2%). Seguono Olanda, Gran Bretagna, Singapore, Taiwan, Francia, India…
Dai boicottiamo assieme io e te lo 0,0000000001% delle esportazioni cinesi!!! Vedrai che risultati travolgenti.

Michele Bakunin

Mi pare di capire che un atleta italiano non potrà portarsi dietro un crocifisso, e girarci per le strade di Pechino nei momenti liberi. O sbaglio?

sbagli.

chiericoperduto

Innanzitutto chiariamo che la proibizione di simboli religiosi in cina non è una picca ideologica comunista, in quanto ormai il comunismo anche lì è sepolto da un pezzo dal nuovo capitalismo selvaggio che fa crescere questo paese e ritmi vertiginosi e disomogenei.
Chi governa è una ristretta oligarchia, che ancora si cela dietro la maschera del partito del popolo, che non ne vuol sapere di democrazia e quindi di dividere il potere con tutti i suoi proventi economici.
La tolleranza zero operata verso le religioni è quindi solo un fatto politico per zittire minoranze musulmane (Uiguri nell’est), tibetane e cristiane, che dietro le confessioni possono celare organizzazioni politiche in grado di rivendicazioni sociali e/o territoriali.
Detto questo, credo comunque che nei giochi olimpici dovrebbe esserci libertà di culto o non culto, di espressione e politica, da parte dei partecipanti, però senza ostentazione di simboli o altro, durante le gare che vengono viste da miliardi di persone.
Per garantire questo esercizio della libertà personale dei partecipanti, basterebbe che nello statuto del comitato olimpico fosse ben chiaro che per ospitare i giochi si possono candidare solo paesi dove vigono le regole della democrazia piena.
Quindi, prima di stupirsi di quanto accaduto, le delegazioni nazionali farebbero bene a far riscrivere lo statuto del comitato olimpico.
Ma l’impressione è che le olimpiadi in cina siano una mossa di politica internazionale atta a sdoganare la cina tra i paesi accettabili politicamente.

Carlo

@Barbara:

personalmente non volevon affatto insultare i cinesi come popolo o civilizzazione, tra l’altro conoscendone qualcuno mi guardo bene dal considerarli tutti dei plagiati o degli ignoranti. Pero’ mi sembra che la Cina, in quanto governo cinese, sia molto discutibile sia sul piano della politica interna che su quello della politica estera.

Gérard

Magar

Non si fida dei preti di qualsiasi religioni siano . Loro hanno sempre delle pretese ( anchè quasi sempre politico ) di dominio sulla mente, sulle persone e perciò é bene, qualsiasi governo sia al potere, che rimanghino confinati nelle loro chiese, monasteri o templi…
In merito alla legge francese di 2004, penso che Lei non sia ben informati sul perchè e come mai sia venuta fuori questa legge allorchè quella del 1905 abbia funzionato senza problemi per quasi 100 anni …

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