Caro Presidente ti scrivo…

…tante belle parole, ma senza dimenticare – nel finale – lo scherzo da prete, altrimenti detto: la fregatura.C´è posta per il presidente Napolitano e arriva da parte di un vescovo. Da Verona gli scrive monsignor Giuseppe Zenti invocando di superare la «logica iniqua dello scontro» fra laici e cattolici. Spiega il prelato, rivolgendosi al presidente e definendolo «personificazione della laicità», che da troppi anni il dibattito politico e culturale in Italia è paralizzato dall´idea che laici e cattolici siano su postazioni distanti, quasi destinati allo scontro. E invece no, insiste monsignore. La laicità indica l´insieme dei valori civili condivisibili, mentre il cattolicesimo è una fonte d´ispirazione di valori. Dunque esiste il «laico cattolico» così come il laico liberale, socialista, riformista e agnostico. E allora, proprio nel segno di una laicità che garantisce il rispetto delle specificità presenti nella società democratica, è giusto «favorire l´incontro fra tutti i laici, cioè fra tutti i cittadini»…
Monsignor Zenti, sessant´anni, da poco insediato alla guida della diocesi di Verona, esprime una tendenza. La laicità, afferma nel messaggio a Napolitano pubblicato sul settimanale diocesano Verona fedele, è un segno irreversibile di civiltà e un «autentico cattolico è sempre un ottimo laico», attento al bene comune. Un solo avvertimento: «Mai la laicità si traduca in anti-cattolicità».

(tratto da un articolo di Marco Politi pubblicato su Repubblica di sabato 13 ottobre 2007, a pagina 13)

Caro Presidente Giorgio Napolitano,
laici e cattolici non devono essere divisi, ma uniti sotto una stessa bandiera: quella della fede, del magistero e della morale cattolica che è l’unica vera e giusta. Noi vescovi, ‘sta cosa, la chiamiamo laicità.
Che le piaccia o no, caro Presidente, qui si comanda noi e lei è Presidente della Repubblica solo di nome, perché in realtà è Presidente di un feudo vaticano.
È la nostra morale, altrimenti detta, o mascherata, mera “fonte d’ispirazione di valori” a fare da cappello all’insieme di valori civili condivisibili che con tutta prepotenza e noncuranza chiamiamo laicità.

Le scrivo questa lettera, caro Presidente, per ricordarle che vive a casa nostra e che l’ospite, dopo 137 anni (tanti sono passati dalla Breccia di Porta Pia), puzza assai…

cordialmente
Alter-monsignor Giuseppe Zenti, Alter-vescovo di Verona

Fonte: Alteredo 

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13 commenti

Daniela

il prelato non ha ben chiaro il significato della laicità, la laicità è una sola è afferma un concetto molto semplice, le leggi dello stato e la vita pubblica devono essere libere da ogni sorta di religioni. Questo per tutelare i diritti di tutti i cittadini. Ovvero le leggi dello stato non devono essere fatto seguendo una morale religiosa in particolare, ma deve essere fatto tenendo sempre ben presente i diritti umani e civili di ogni persona, basandosi su un etica umanistica e secolare.

RazioCigno

Casomai qualcuno si perdesse il servizio sul sito Rai ecco il video catturato su YouTube:

http://www.youtube.com/watch?v=-qlVaJ72IOY

Complimenti comunque alla testata TGR, mai e poi mai il devoto Riotta manderebbe in onda un servizio del genere (senza alcun contradditorio di qualche prete!) durante quella messa cantata chiamata TG1.

Andrea

Se pensate, poi, che a Verona un tale vescovo con annessa curia va sotto braccio con la giunta comunale (apertamente in difesa del cattolecisimo e della chiesa)…beh cercate di capire la situazione e consolatemi…

Silesio

Il cattolicesimo “è una fonte di ispirazioni di valori” perché questa specie di baraccone in cui viviamo, lo stato italiano, non fa assolutamente niente per insegnare la buona educazione ai suoi cittadini. Lo stato ha a disposizione uno strumento mastodontico e dispendiosissimo come la “scuola” e non dedica un’ora di lezione alla settimana all’educazione civile, civica e morale del cittadino. No, lascia invece che lo faccia il prete o chi per esso, nella sua ora di religione, dove tale prete si preoccupa solo di catturare seguaci al vaticano.

Elettra

Il tono del monsignore da spodestato? padroncino cafone infastidisce. La scuola ,la famiglia,le istituzioni tutte hanno abdicato al loro ruolo di educatori,è vero ; ma non mi si venga a dire che la Chiesa oggi svolge in surroga tale compito . Il messaggio che oggi invece recepiamo da questa è che il suo potere , soprattutto economico-finanziario , sia più importante del ruolo spirituale e che esso con ogni mezzo e complicità debba essere salvaguardato. Quanto ai valori, ve ne sono di universali e non necessariamente da definire veri e giusti soltanto quelli “cattolici” nell’accezione riferibile alla dottrina religiosa.

Lixor

EMERGENZA! SPARGETE LA NOTIZIA SUL VACCINO CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS! LA GENTE NON NE SA NIENTE!!!

Lixor

EMERGENZA! SPARGETE LA NOTIZIA SUL VACCINO CONTRO IL PAPILLOMA VIRUS! LA GENTE NON NE SA NIENTE!!! E’ ALLARME ROSSO!!!

zagorba

Dovrebbero mettere l’educazione civica a scuola sin dalle scuole materne, e considerarla anche nel giudizio di fine anno scolastico, cosi’ forse i ragazzi imparerebbero un po’ piu di senso civile e di rispetto per gli altri e per le istituzioni e forse diventerebbero degli uomini migliori.

Lady Godiva

Francesca Riberio insegna il mestiera al Papa.
E questo Giuseppe Zenti insegna il mestiere al Presidente d’Italia.

Ammazza, farsi gli affaracci propri è tanto difficile?

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