“Una grave interferenza negli affari interni cinesi”. Pechino punta il dito contro gli Stati Uniti per la decisione di conferire al Dalai Lama, considerato dalla Repubblica popolare un pericoloso separatista, la medaglia d’oro del Congresso, la più alta onorificenza americana. Alcuni giorni fa un’altra polemica contro il cancelliere tedesco Merkel per aver ricevuto il leader tibetano.
A Washington la cerimonia in onore del Dalai Lama, il leader tibetano che vive in esilio dal 1959, è prevista per domani. Una fonte della Casa Bianca ha annunciato che il presidente George W.Bush sarà presente. “E’ un leader spirituale che lotta per la democrazia e la libertà – ha detto Dana Perino, portavoce del presidente – due temi che stanno a cuore al presidente. Egli comprende le preoccupazioni dei cinesi, ma vorrebbe che a Pechino il Dalai Lama fosse visto così come lo vede lui: un leader spirituale che desidera la pace”. […]
“Sarà un’iniezione di cardiotonico per le attività secessioniste”, ha aggiunto il presidente della Regione Autonoma, Qiangba Puncog. Porterà “un grave danno” alle relazioni tra Cina ed Usa, ha detto il portavoce del ministero degli esteri Liu Jianchao in una conferenza stampa a Pechino. E ha precisato che secondo la Cina conferire un riconoscimento al Dalai Lama costituisce “una grave interferenza negli affari interni cinesi”. Il leader tibetano chiede per il Tibet una “genuina autonomia” ma Pechino continua ad accusarlo di essere favorevole all’indipendenza della regione.
E una prima rappresaglia cinese è già scattata con il rinvio, chiesto da Pechino, della riunione dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’Onu più la Germania in programma oggi a Berlino per discutere di nuove sanzioni all’Iran.
La scorsa settimana Pechino ha cancellato una serie di incontri già in calendario con delegazioni tedesche in una rappresaglia contro il cancelliere Angela Merkel, colpevole di aver ricevuto il leader tibetano e premio Nobel per la pace. Nelle ultime settimane la stampa cinese ha pubblicato una lunga serie di violenti articoli contro il Dalai Lama, accusandolo tra l’altro di essere un assassino ed un sostenitore di sette di fanatici religiosi come quella giapponese dell’Aum Shirikyo, responsabile di attentati che hanno causato la morte di decine di persone. Non è chiaro se gli articoli facciano parte di un tentativo di bloccare la cerimonia in onore del leader tibetano a Washington o abbiano altre motivazioni.
Medaglia al Dalai Lama, la Cina contro gli Usa
13 commenti
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Sul Dalali Lamam sostenitore della democrazie ho i miei dubbi… il Tibet prima dell’invasione era una teocrazia brutalmente arretrata, sarò troppo malfidente ma ho la sensazione che l’obbiettivo sia la restaurazione.
ad asatan
di certo però il dalai lama è il contrario di come lo presentano le autorità cinesi. E poi la democrazia non si trova mai al di fuori dell’occidente. Qui la Cina sta facendo un qualcosa che nel terzo millennio è abominevole: sta cercando di cancellare un’intera cultura
Ma guardate che il Dalai Lama è anch’egli un omofobo ( per dirla come qualche membro della UaaR ) come Ratzinger.
http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2006/04/07/parla-il-papa-no-e-il-dalai-lama/
“Qui la Cina sta facendo un qualcosa che nel terzo millennio è abominevole: sta cercando di cancellare un’intera cultura”
Davide ha perfettamente colto nel segno: si tratta di un tentativo di genocidio culturale.
La democrazia in realtà non sta nemmeno in occidente, solo che a differenza dei paesi orientali e medio orientali, questa mancanza viene portata avanti dai poteri forti in maniera differente, cioè, “fate quello che vi pare finchè a noi non ci gira in un’altra maniera” e di esempi, perpetrati soprattutto usando le forze dell’ordine ed i loro manganelli ce ne sono stati tantissimi.
Ora io penso che il Dalai Lama sia una persona illuminata, nonostante sia un capo religioso, ma anche se il suo pensiero fosse totalmente imbevuto di dottrina buddhista, non mi pare che questo personaggio e nemmeno i suoi seguaci abbiano mai tenuto comportamenti simili ad esempio a quelli del Papa o degli Aiatollah o anche di uno solo dei tantissimi politici teo con presenti nelle amministrazioni di tutto l’occidente.
Alla fine penso che quella medaglia d’oro, insieme ad un profondo rispetto se la sia meritata e la Cina dovrebbe piantarla di campare di questioni di principio!
beh io sul dalai lama avrei qualche riserva, sebbene lo preferisca al nostro papa.
alcune critiche:
http://it.wikipedia.org/wiki/Tenzin_Gyatso#Critiche
la sua posizione sull’omosessualità:
http://www.uaar.it.nyud.net:8080/news/2006/04/08/dalai-lama-dico-omosessualita/
quoto in pieno Shock…
a parte il non ingerire nelle politiche di stati esteri (a differenza di certi pastori tedeschi,,,), il Dalai Lama non mi sembra tutto questo campione di umanità e tolleranza…
Il Dalahi Lama potrà essere quello che è, ma mi sembra evidente che il Tibet rappresenti una tale eccezione dal punto di vista culturale, sociale e geografico che credo sia quantomeno azzardato tentare di inquadrarlo secondo i nostri schemi.
Interessante invece notare che nessuno, ma prorio nessuno, ha speso una parola per fare i complimenti a Bush, una volta tanto che fa qualcosa di sinistra. Certo, molto probabile che lo faccia per rompere un po’ le palle al regime cinese, ma possibile che sia proprio Bush l’unico capo di stato che bacchetta la Cina? A vederlo così sembra quasi un controsenso…
shock, da un leader religioso non puoi aspettarti che dica “scopate con tutti, uomini, donne, tnans, cavalli e pure vibratori”.
@ Giacomo
No nè stato bush a fare la proposta ma il congresso americano che è per la maggioranza Democratico, proprio a sfavore di Bush, esattamente come ha fatto quando ha votato il ritiro dall’Iraq o quando è stato deciso che il massacro degli Armeni era un genocidio. Bush non centra nulla.
Cercatevi l’opera “la guerra di Bush” che è un mosaico della sua facia formato dalle fototessere di tutti i soldati morti in Iraq!
@ Charlotte
infatti ….. tutta questa saggezza non la vedo nel dalai, sebbene la sua supera di gran lunga quella di “benedetto lama”.
ma infatti… bush non si è certo esposto per spirito umanitario (tra l’altro, non mi sembra che lui e i suoi compatrioti avessero fatto qualcosa di diverso dalla persecuzione dei cinesi, prima con gli indiani e poi con afro e ispanici…), ma semplicemente per un’ennesima prova di forza nei confronti della cina (e non sicuramente un “bacchettamento” a fini educativi, per quello hanno altri sistemi!)… prova di forza che, peraltro, non dimostra se non la sua debolezza… anche io ho delle riserve nei confronti del Dalai Lama e sono d’accordo chela sua era una teocrazia assoluta e abbastanza brutale, ma neanche i cinesi sono autorizzati a “esportare civiltà” (spero si colga il grottesco…)
Il Dalai Lama è un leader religioso, e la sua religione, come quasi tutte le culture tradizionali, non ama l’omosessualità. Detto questo, non ho le prove che Tenzin Gyatso, potendolo fare, imporrebbe le restrizioni della religione buddhista a tutti i tibetani, per legge. Spero che nei molti anni passati al di fuori della vecchia teocrazia tibetana abbia imparato a distinguere ciò che lui può imporre da ciò che invece può solo liberamente consigliare .
Ciò detto, il regime cinese tratta il tibet come noi europei trattavamo le colonie africane, o peggio, quelle americane, imponendo autoritariamente ogni decisione dall’alto. E certo non nel nome del rispetto di universali diritti umani. Quindi ben venga anche la lotta del Dalai Lama per la libertà del Tibet.