Cacciate la Maddalena. L’inziativa anti prostitute di un parroco romano

È nata da un’idea di padre Gianfranco Palmisano, religioso cappuccino e parroco della chiesa di San Felice da Cantalice, nel popolare quartiere di Centocelle, periferia est di Roma, la mobilitazione antiprostituzione della comunità parrocchiale. L’iniziativa prevede una raccolta di firme sul sagrato della chiesa in calce ad una petizione che intende sollecitare il Comune e le forze dell’ordine ad allontanare le lucciole dal quartiere e da viale Palmiro Togliatti, dove l’attività è maggiormente concentrata e visibile. “La situazione nel quartiere è diventata insostenibile – ha spiegato a La Repubblica (9/10) padre Gianfranco – ad ogni ora del giorno e della notte le prostitute assediano non solo viale Palmiro Togliatti, ma anche via delle Acacie e via Casilina. I negozianti spesso sono costretti ad abbassare le serrande per non vedere scene volgari e al tramonto le prostitute attirano i clienti proprio sul piazzale della chiesa, allontanando i fedeli e quanti vorrebbero venire a pregare o a recitare il rosario”. Inoltre, scrivono i cittadini in una lettera che verrà allegata alla raccolta firme, “tutti i giorni siamo costretti ad assistere a spettacoli indecenti e atti osceni: sono state sorprese persone che consumavano all’aperto. Le prostitute invadono la carreggiata per adescare la propria clientela creando rallentamenti improvvisi e conseguente rischio di tamponamento”. L’esasperazione del quartiere è giunta ad un punto di non ritorno. “La popolazione di Centocelle – riporta il testo della petizione – che ha già dimostrato una grande capacità di accoglienza e integrazione con la numerosa popolazione musulmana della seconda moschea di Roma nonché una tolleranza nei confronti dei tanti nomadi presente nel quartiere, oggi è stanca e arrabbiata! Stavolta dobbiamo denunciare con forza questa situazione di illegalità diffusa che non siamo più disposti a tollerare per di più in un quartiere già così difficile!”. Il parroco di San Felice taglia corto sulle questioni di ordine morale e pastorale: “Non si tratta di dare accoglienza e sostegno alle ragazze – spiega ancora a La Repubblica – non è una questione di carità cristiana, ma di civiltà: bisogna riportare il decoro nella zona e l’unico modo per farlo è allontanare le prostitute”. “Non mi interessa dove andranno, l’importante è che se ne vadano dal quartiere. Ad aiutarle ci pensi Don Benzi: io qui non le voglio più vedere”. La battaglia di “civiltà” di padre Gianfranco cavalca il sentimento di disagio dei residenti. Il 6 e 7 ottobre, in due soli giorni, la petizione ha raccolto infatti più di mille firme, nonché il sostegno di molti esercizi commerciali della zona. I firmatari chiedono formalmente al sindaco Veltroni e al prefetto Mosca di “mantenere ed estendere la presenza della pattuglia antiprostituzione dei vigili urbani da poco attivata su viale P. Togliatti (tratto via delle Acacie e via Casilina) nelle ore serali per scoraggiare e contrastare il radicamento del racket della prostituzione a Centocelle”. Si chiede inoltre di “intervenire tramite le Forze di Polizia in modo deciso contrastando il reato della baby prostituzione tanto diffusa nelle nostre strade” e, infine, di “recuperare il Parco Madre Teresa di Calcutta tramite interventi di chiusura notturna e vigilanza per restituirlo ai bambini”. Se le richieste dei firmatari non verranno accolte dalle autorità, afferma risoluto padre Gianfranco, “la situazione potrebbe esplodere da un momento all’altro” e “le reazioni dei cittadini potrebbero degenerare”.Una posizione che non convince affatto Alessandro Gigante, tra i promotori di un’unità di strada che un’altra parrocchia romana, quella di S. Frumenzio (zona Nuovo Salario, a Roma Nord) ha istituito già a partire dal novembre 1996 e che opera nel quartiere per assistere e alleviare le dure condizioni di vita delle prostitute costrette alla vita di strada. Alessandro, tra l’altro, vive da alcuni anni proprio a Centocelle e insegna nel liceo scientifico del quartiere. Conosce perciò bene i problemi che affliggono la zona intorno alla Palmiro Togliatti. “Ma la soluzione del problema – dice ad Adista – non può certo essere quella di criminalizzare le prostitute o cacciarle dai marciapiedi. Chi si prostituisce in strada è quasi sempre vittima del racket. Se pensiamo che basti allontanare le lucciole dai nostri quartieri, oltre che comportarci ingiustamente facciamo anche una politica miope: le prostitute infatti, scacciate da un luogo, non hanno altra alternativa se non spostarsi su altri marciapiedi, perpetuando così la loro condizione di sofferenza e di schiavitù. La prima cosa da fare, quindi, è condannare apertamente il sistema criminale che sfrutta queste giovani donne e le costringe a prostituirsi. Per questo non posso assolutamente condividere l’iniziativa del parroco di S. Felice. I cristiani in particolare hanno infatti il dovere morale e civile di schierarsi dalla parte di chi soffre, condannando ogni forma di tratta o sfruttamento degli esseri umani. Altri atteggiamenti rischiano solamente di alimentare le paure e pregiudizi dei cittadini, anche loro vittime del degrado sociale creato dal racket”.

Fonte: Adista

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24 commenti

Lamb of God

Quanta demagogia, quanta stupidità esibita come pubblica virtù o presunta moralità.

C’è ancora qualcuno sano di mente che spera di debellare il mestiere più antico del mondo?

L’unica soluzione è liberalizzare, legalizzare e riaprire le case chiuse abolendo la legge Merlin.

Ma a questa semplice direttiva le uniche società malavitose che vi si oppongono sono la Chiesa e Mafia.

Alba

Condivido pienamente le convinzioni di Alessandro Gigante… aggiungo che è consolatorio trovare ancora un pò di buonsenso e di umanità tra persone vicine alla chiesa cattolica, dove mi sembra purtroppo che ormai da lungo tempo si sia completamente smarrito il senso della propria esistenza

rossotoscano

chissà quanti bei cattolici irreprensibili con famiglie cattoliche e figli cattolicissimi prima usano queste donne e poi la domenica vanno in chiesa a battersi il petto…. ma si sa: la maschia eterosessualità è un vanto ed è meglio fare come gli struzzi e parlare di solidarietà ed aiuto e libertà per quelle poverine costrette a vendere i propri corpi ad uomini ipocriti

Be 85

“al tramonto le prostitute attirano i clienti proprio sul piazzale della chiesa, allontanando i fedeli e quanti vorrebbero venire a pregare o a recitare il rosario”.

beh… effettivamente non mi sembrerebbe proprio una cattiva alternativa…

ps ecco cosa interessa veramente: è semplicemente una questione di concorrenza e di perdita di clienti. nient’altro

Antonio

Beh… di che si lamenta ‘sto parroco ?!
Siamo o non siamo animali ?! mammiferi ?!
Certo che lo siamo.

ciceracchio 2la vendetta

MA LA MADDALENA ONERA MIGA UNA PROSTITUTA:::
CODESTA INFAMIA GLIELA HANNO APPICICATA LORO ;I PRETI)
LA MADDALENA ANCHE SE E’ UNA FAVOLA ;STA’ SCRITTO CHE ERA UNA PRINCIPESA DELLA TRIBU’ DI BENIAMINO<;DAL VENGELO SECONDO MARIA MADDALENA .. ROTOLI MAR MORTO;;;;;;;;; SPOSA DFI CRISTO ;;; HO PERCHE’ LA VOGLIONO FAR PASSARE X PROSTITUTA??????????

chiericoperduto

ma perchè c’è gente che dopo il tramonto va a messa? non che dice così alla moglie e poi sul sagrato..

the_m

Ahhh beati voi romani che avete le signorine sotto casa!!

Io abito in una provincia del nord e tutte le volte devo farmi almeno 30+30 km andata e ritorno per andare a trovare le nobili principesse della strada… 🙁

cartman666

Gia’ se credono di fare come Don benzi e cioe’ sanzionare i clienti, sono degli illusi, e’ da tempo che si dice che si deve legalizzare la prostituzione, creando quartieri appositi, dove i clienti possano andare, come ad Amsterdam. Se si parla di taglio delle tasse, non c’e’ niente di meglio
che creare nuovo gettito con la legalizzazione, in Germania la prostituzione ha un volume d’affari superiore a quello dell’industia aereonautica.

anteo

abolire la legge Merlin? ripristinare i bordelli?
nemmeno per scherzo: è pura idiozia!
Prima di legiferare sulla pelle di chi si prostituisce occorre avere l’umiltà di parlare con i/le diretti/e interessati/e che sono e rimangono uomini e donne nonostante il “mestiere più vecchio del mondo” (luogo comune, anzi idiozia molto comune, che nasconde la realtà).
Se non si fa questo si parte dallo stigma sociale (puttana, prostituta/o ecc), e si fa lo stesso gioco dei vari don questo don quello, che non hanno nemmeno il senso del ridicolo.
C’è poi l’altra parte, il “cliente” del sesso a pagamento, di costui ci si vorrà occupare in modo evoluto? o si finge che nessuno è “cliente”? si vuole continuare nella finzione scenica di quelli “per bene” e delle “puttane”?

voglio essere carogna: meglio vedere per strada chi si prostituisce che sentire le giaculatorie di uno stolto prete.

shock

Mi sarei stupito che questo prete fosse stato coerente con il vangelo che lui dovrebbe prendere a modello di vita. gesù a proposito della maddalena la difese dai suoi aggressori dicendo una frase passata alla storia “chi è senza peccato scagli la prima pietra” e rivolgendosi poi alla prostituta disse «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed essa rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù le disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». (Gv.8 primi 11 versi)
Invece il prete

“Non si tratta di dare accoglienza e sostegno alle ragazze non è una questione di carità cristiana [n.d.r. ma non è proprio compito del prete e di qualsiasi cristiano mettere al centro la carità cristiana su tutto? boh], ma di civiltà: bisogna riportare il decoro nella zona e l’unico modo per farlo è allontanare le prostitute”. “Non mi interessa dove andranno, l’importante è che se ne vadano dal quartiere. Ad aiutarle ci pensi Don Benzi: io qui non le voglio più vedere

tutte parole che sottoliniano la carità cristiana, eh…..
cmq c’è un lato positivo in tutto ciò, che queste persone con il loro modo di fare e dire danno una grande mano a noi atei. avanti così dunque….

shock

parafrasando il titolo della notizia precedente
prostituzione e fede: come diventare atei ascoltando un prete

dadaLito

@ ciceracchio

perché i padri della cristianità furono due misogini come S. Paolo e S. Agostino…

Alice

>Non mi interessa dove andranno, l’importante è che se ne vadano dal quartiere.
beh, cosa dire …ennesimo esempio di CARITA’ cristiana!

>le prostitute attirano i clienti proprio sul piazzale della chiesa, allontanando i fedeli e quanti >vorrebbero venire a pregare o a recitare il rosario
perchè si distraggono?

Se riaprissero le case chiuse ci sarebbero indubbi vantaggi:
– la salute delle donne sarebbero più tutelata
– non si vedrebbero più scene di “consumazioni all’aperto”
– cosa più importante per lo stato, ovvero i soldi: introiti provenineti dal business del sesso a pagamento e abbattimento della criminalità basata sullo sfruttamento delle donne

Carlo

Mah, al di la’ delle cavolate dette da questo parroco il problema della prostituzione e’ assolutamente reale e da non sottovalutare. Molte strade italiane la notte offrono uno spettacolo quanto meno desolante, con prostitute seminude anche in pieno inverno, molte minorenni e quasi tutte straniere. Penso che il ritorno alle case chiuse, per quanto non perfetto, sia certo da preferire allo sfacelo attuale. In molti degli stati in cui e’ stato introdotto funziona e ha realmente migliorato le condizioni delle prostitute, che per es. in Germania hanno anche un sindacato.

Be 85

Non so se qualcuno se lo vedeva, ma su Jimmy, canale di Sky, fino a pochi mesi fa c’era un programma intitolato “Bordello”, che sostanzialmente raccontava le storie (parzialmente anche filmate) che avvenivano in un bordello in uno degli Stati Uniti di America in cui la prostituzione è legalizzata. Il programma era interessante non solo per le sventole che si mostravano nude, ma anche per le interviste, i commenti, ecc, con i quali si mostrava esattamente come si svolgevano la cosa.

Be 85

E mi sembrava tutto perfetto: a parte i prezzi esorbitanti (il sesso effettivamente lì era privilegio per pochi) tipo 1500 dollari l’ora da pagare in anticipo con carta di credito, per il resto c’era massima riservatezza, il cliente entra nel pub, le ragazze si presentano, lui rimane lì a chiacchierare con qualcuna dopo di che ne sceglie una che lo porta con sè nella sua stanza; lì trattano il prezzo, si mettono d’accordo su cio’ che si puo e non si può fare e una volta concordato il prezzo chiama la direttrice del bordello che prende la carta di credito al cliente e se ne va; il cliente sta tutto il tempo che vuole (ovviamente più sta e piu paga) e poi quando si finisce si chiama di nuovo la direttrice che restituisce la carta di credito e volendo si resta nel pub a bere qualcosa e chiacchierare con la ragazza che ti ha “servito”.

Be 85

La cosa più bella era il regolamento interno che si erano autoimposte le prostitute, per non mancarsi di rispetto o farsi concorrenza sleale, attente ai minimi dettagli del tipo: quando ci si presenta tutte insieme al cliente devono essere tutte in fila in modo che nessuna fosse più appariscente delle altre, oppure quando si sta passeggiando nel corridoio che porta alle camere non bisogna mai guardare nè sorridere ad un eventuale cliente che si incrocia mentre è accompagnato dalla donna che ha appena scelto, in modo che non possa in qualche modo avere dei dubbi sula scelta appena fatta, ecc.

Be 85

Senza parlare poi del fato che lo stato imponeva visite mediche obbligatorie 1 volta alla settimana per tutte, garantendone la salute loro e dei clienti; senza parlare del fatto che in quel bordello si faceva ovviamente la fattura, pagando le tasse allo stato; senza parlare del fatto che che le donne in questione avevano una casa (anzi, erano davvero ricche, e spesso diventavano anche famose) e non un padrone che le sfruttava, ma che anzi, tutte consideravano come un padre (qul padrone del bordello era davvero troppo forte!); senza parlare della pensione assicurata che queste donne avevano. Insomma, l’igene, l’onesta, la pulizia, ed anche i vantaggi per lo stato, oltre che la tutela dei diritti umani delle professioniste in questione mi hanno davvero colpito! Donne, professioniste e rispettate, che lavoravano in un posto su cui lo Stato stesso vigilava con attenzione garantendo il rispetto di tute le leggi (scritte e non).
Ecco io proprio non capisco cosa diavolo può esserci di male e sbagliato in tutto cio

Arcibaldo

La prostituzione nelle vie pubbliche è comunque una piaga da risolvere in qualche modo con una giusta dose di buon senso.

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