Emanuele Severino disegna uno scenario ultraterreno alternativo a ogni fede

Che cosa angoscia l’uomo da sempre? La risposta è semplice: la morte. Lo sapevano già egizi, babilonesi ed ebrei, lo compresero magnificamente i greci, a Roma Lucrezio spiegò le conseguenze mondane e religiose di questa paura. Ma forse tali caratteristiche le ebbe (le ha) quella morte che non lascia una possibilità di salvezza. Il nulla che ci avvolge, per dirla in parole semplici. Giacché siamo fatti della stessa sostanza di cui sono composti i sogni, e la nostra breve vita è circondata dal sonno: così, almeno, scrisse ne La Tempesta il sommo Shakespeare.

Emanuele Severino ha mostrato in Gloria (Adelphi, 2001) come la salvezza da questo concreto nulla non sia una semplice possibilità ma una vera e propria necessità, perché «l’uomo è atteso dalla terra che salva». In altri termini, anche se non lo sa o non se ne accorge o non ci crede, ognuno di noi è in cammino verso un immenso che non immagina. E ora il discorso, che si dipana attraverso scenari a dir poco sconvolgenti, è affrontato da Severino in un’altra opera, che esce in questi giorni e alla quale ha lavorato negli ultimi anni: Oltrepassare (Adelphi). In essa un messaggio forte e sintetico colpisce il lettore: noi siamo destinati alla felicità, per necessità e non come premio. E la vita eterna non è quella di cui parlano le religioni. Per talune tematiche il libro è, rispetto a Gloria, «rischiaramento e sviluppo», il medesimo autore lo considera come la seconda parte e la naturale conclusione (p. 30); tuttavia in questa nuova opera si mostra come «la terra che salva» sia «infinitamente più ampia, cioè più salvatrice». […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Corriere 

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19 commenti

Silesio

Poiché Severino scrive sempre terrorizzato dal divenire, era inevitabile che prima o poi si fosse posto il problema dell’aldilà. Filosoficamente nasce e si mantiene come heideggeriano, profondamente ostile alla scienza, alla tecnica, del progresso ecc. Il vecchio “rancore del prete” nei confronti dell’uomo si veicola attraverso i filosofi, mascherato con nuovi arzigogoli e pompose concettualità. Però chi usa lo stesso materiale non può costruire niente di diverso da ciò che quel materiale consente di costruiree. Insomma Nietzsche scriveva: “I protestanti sono ancor peggio dei cattolici, ma i filosofi sono ancor peggio dei protestanti”.

Paolo Malberti

Certi libri dopo tre righe mostrano già un radiatore che fuma
(Gesualdo Bufalino)

San Gennaro

La terra decompone i nostri corpi: vermi, nitrobatteri, ecc. rimettono i nostri atomi nella grande circolazione della materia eternamente mutantesi, fino a che ci sarà sufficiente energia (per i + pignoli: fino alla configurazione di max entropia).
Solo in questo senso ritengo che la terra “salvi”, ma non chiedetemi da che cosa.

shock

@ San gennaro
Il principio di incremento dell’entropia è superato, oggi si parla di teoria delle strutture dissipative (Y. Prigogine, Nobel per la chimica 1977) secodo la quale l’universo tende irreversibilmente verso un aumento della complessità e dell’ordine.

Guidus

Resto sempre stupefatto dalla capacità dei filosofi di inventarsi pippe mentaliidee balzane.

Carlo

Si vabbe’ ho capito, siamo alle solite, Severino ancora crede che Parmenide avesse ragione e partendo da quest’assunto ne dice di tutti i colori. Nulla di nuovo sotto il sole.

lugachov

@ shock
non vorrei questo diventi un post sulla fisica, ma credo che il fatto che l’universo tenda all’ordine e alla complessità come dici tu, contraddica il secondo principio della termodinamica

saluti

shock

@ lugachov
Lo contraddice in parte ma lo conferma per l’irreversibilità.
ricambio il saluto

Sergio

Sfido chiunque a capirci qualcosa in quel che Severino dice in queste poche righe riportate dall’Uaar. Severino deve finalmente smetterla di prenderci in giro coi suoi discorsi semincomprensibili che rimandano poi alla sua filosofia riassumibile nel concetto di “eternità del tutto” (tutto, assolutamente tutto, dal più infimo fenomeno a ciò che noi uomini consideriamo grandioso e sublime, è “un eterno indistruttibile”).
Come ci è arrivato Severino a questa straordinaria verità? Intanto è stato preceduto da Platone, il vero Salvatore del mondo (sono sue parole). E come si dimostra tale verità? E qui sta il bello: non si può assolutamente “dimostrare”, mostrarne cioè l’evidenza.
Diciamo che è una sua geniale intuizione che purtroppo non riesce a trasmetterci: perché chi si mette a leggere Severino letteralmente “esce pazzo” tanto il nostro lo impapocchia nei suoi contorti, illeggibili, incomprensibili argomenti.
Vedi anche l’articolo del Corriere qui riportato pochi giorni fa sul papa. Giustamente uno commentava: madonna, quanti giri di parole per dire che il papa si contraddice.

L’uomo ha bisogno di qualcosa di più grande di Dio, dice il Nostro. E questo qualcosa è che noi siamo Dio, cioè eterni, immortali ecc.
Vedasi anche il concetto di felicità alla quale saremmo destinati. Ma dove, come, quando? I più sono in una valle di lacrime nella quale creperanno e di felicità non vedono l’ombra. Ma di quale felicità vai cianciando, buffone? (mi sia permesso questo epiteto visto che mi sono rotto una vita sui suoi libri).
E poi, Severì, dopo tutti questi bei discorsi dici che Ratzinger ti sta simpatico. Ma vaffà.
Margherita, aiutaci tu, raccontaci qualcosa del cosmo e delle stelle, salvaci dai chiacchieroni supponenti che credono di conoscere la verità, pardon, la Verità (il Nostro e Ratzinger per esempio).

Kull

Ehi, lo sapete che a Savona hanno un premio annuale per gli studenti delle superiori intitolato a Ylia Prigogine?

Kull.

Ernesto

La morte è solo un termine emotivamente carico. Chiamiamola “anestia totale eterna” e tutti saranno meno angosciati.

Carlo

Sono d’accordo con Sergio. Ma com’e’ che hai passato cosi’ tanto tempo di libri di Severino?? Dovere o “piacere” 🙂 ?

Magar

Oddio, il solito severinume! Con gli anni sta peggiorando, è sempre più autoreferenziale, e più simile ad un santone orientale. Penso che da anni non capisca più nemmeno lui cosa sta dicendo, ma ormai è preso dal suo ruolo. Mi consola soltanto il fatto che il nostro adesso si occupi solo dei suoi personaggi di fantasia, “la Gloria”, “gli Eterni”, “la Notte”, “la Follia” etc. etc., invece che inquinare con le sue elucubrazioni alquanto “psichedeliche” argomenti di filosofia seria. Anni fa ad esempio aveva preso di mira la logica moderna, aveva deciso che era tutta sbagliata e che solo lui aveva capito come rifarla da capo, senza nemmeno aver bisogno di leggere uno o due manuali basilari. Non vi dico gli spropositi e gli strafalcioni che inseriva fra un “Destino Dell’Occidente” e un “Tramonto Del Divenire”.
Non c’é che dire, studiare filosofia all’Università Cattolica di Milano ti dà proprio un bell’imprinting!

@Sergio
Che vorresti tu da Severino, una “dimostrazione”? Ah, taci, Mortale, evidentemente sei prigioniero dei pregiudizi del tuo tempo e della follia dell’uomo contemporaneo e bla bla bla bla… 😀

P.S. Emanuele Severino disegna uno scenario ultraterreno, e già questo lo rende anche alternativo ad ogni considerazione razionale.

Magar

@LLL
No, ti prego, in questo thread già veniva nominato Severino, se mi tiri fuori anche Heidi, la pastorella dell’Essere, inizio a sentirmi male!

emilio

da allievo di Vattimo, non posso essere d’accordo con Severino, tuttavia ho il massimo rispetto per la sua filosofia: gli argomenti di Severino sono forti (leggete la struttura originaria), certo di difficile comprensione ma logicamente ineccepibili.
si può più o meno essere d’accordo, ma l’altezza teoretica di Severino non è in discussione e l’ultimo libro lo dimostra.

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