Senza cavallo

Un vescovo in visita all’Arcigay è rimasto privo di… mezzo di trasporto

GROSSETO – Naufraga per il malumore vaticano la prima visita di un vescovo italiano alla sede di un circolo omosessuale. Doveva essere un passo storico l´incontro del vescovo di Grosseto, monsignor Agostinelli, con i membri dell´Arcigay nella sede di via Leonardo da Vinci. «Andrò come faccio sempre con associazioni politiche, economiche e di volontariato», aveva dichiarato alla vigilia. Tanto più che era stata la parrocchia locale a promuovere la visita. Invece a metà giornata è arrivata la doccia fredda. «Io non faccio il cavallo di Troia per nessuno. Un conto è l´accoglienza, un altro il riconoscimento. Io non posso e non voglio dare a questa associazione alcun riconoscimento», ha dichiarato il vescovo.

(tratto da un articolo di Marco Politi pubblicato su Repubblica di giovedì 18 ottobre 2007, a pagina 17)

Per una volta, dobbiamo dare ragione al vescovo: lui «non fa il cavallo di Troia di nessuno…»
Ed è vero, infatti: è senza cavallo

Fonte: Alteredo

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22 commenti

Daniele Gallesio

Appena letto “Un vescovo in visita all’ArciGay” ho sùbito pensato che fosse monsigor Stenico che si era finalmente deciso a togliere la testa da sotto la sabbia e fare coming-out.

Che delusione.

shock

hi,hi,…. carino il gioco di parole
Ma all’arcy l’accoglienza del vescovo se la friggono con le uova. Era scontato che il signicato della visita avrebbe assunto un connotato di riconoscimento certo non pieno ma senz’altro un segno di apertura da parte di quella chiesa più progressiasta a quella bigotta in vat. Dunque non capisco l’inversione a U del vescovo, se lo doveva immaginare. Cmq certi preti pur di far bella figura sforzandosi di essere moderni finiscono sempre col fare una figura di guano.

mascalzone latino

Potrebbe esserci un conflitto di interessi nel riconoscere un associazione di omosessuali esterno alla chiesa cattolica ?

statolaico

Shock “Dunque non capisco l’inversione a U del vescovo…”

Gli hanno tirato le orecchie e lui da buon soldatino è tornato subito in riga.

shock

@statolaico
forse hai ragione
perinde ac cadever recitava il S. (Signor) Ignazio

nicola

Io sono di Grosseto e vi posso assicurare che il vescovo Agostinelli è un politico raffinato e intelligente. Se mettesse a disposizione la sua testa per il bene comune anziché per diffondere le novelle di fantascienza ne ricaveremmo tutti grandi benefici. A parte questo, la visita all’arcigay è saltata per motivi politici, non certo perché mancava il mezzo di tarsporto. Si vede che qualcuno più in alto di lui lo ha sconsigliato dall’andare a Canossa. Il risultato, tuttavia, è stato raggiunto: l’Arcigay, che si era mostrata entusiata di questa “grande occasione di dialogo”, è passata agli occhi di tutti come un’associazione di froci ancora in cerca di legittimazione.
Questo è il testo della lettera che ieri ho inviato appunto all’Arcigay:

Leggo che il vescovo di Grosseto visiterà la sede dell’Arcigay. L’iniziativa di Agostinelli non mi stupisce, dato che lui è abilissimo a sfruttare ogni occasione che porti acqua al suo mulino, mi stupisce, invece, e parecchio, che voi consideriate questo evento un’occasione di dialogo (nel vostro sito è scritto in maiuscolo, come maiuscola è la V di vescovo, il che promette male). Ma dialogo con chi? Con un esponente di un’associazione omofobica (oltre che a delinquere) come la chiesa cattolica apostolica romana? Dialogare con chi vi considera diversi (leggi: inferiori) significa legittimare le sue posizioni. Né più né meno. Dialoghereste con un esponente di forza nuova? Non credo proprio. E allora che cos’è tutto questo giubilo per l’incontro con il vescovo? Siete forse impazziti? Oppure, no, aspettate, forse volete fare in modo che il pio Agostinelli cambi idea. Ma certo, come no. Vedrete che alla fine dell’incontro arriverà a dirvi che la chiesa sbaglia. Anzi, dirà di più. Dirà che il Vaticano è pieno di froci, che il papa se la intende con il bel Georg e che anche lui, il pio Agostinelli, da giovane, al seminario…
Io mi sono sempre battuto per l’abbattimento di ogni discriminazione sull’orientamento sessuale delle persone. Omo, trans, etero per me sono categorie che non hanno alcun valore in sé. Per voi dell’arcigay, invece, mi pare che questa distinzione conti ancora molto, visto che siete in cerca di legittimazione della vostra omosessualità. E da chi la cercate questa legittimazione? Dal vescovo di Grosseto. Mi viene da ridere per non piangere.
Buona fortuna

Luciano G. Calì

>Gli hanno tirato le orecchie e lui da buon soldatino è tornato subito in riga.

Posso assicurarvi che Agostinelli, il vescovo in questione, è uno dei migliori Politici che – ahinoi! – la terra di maremma possa oggi vantare.
Dietro ad ogni sua azione c’è sempre una catena di reazioni ben ponderata e pianificata, e non credo proprio che sia il tipo da farsi strumentalizzare, piuttosto sarei propenso a pensare il contrario.
Chissà, vista l’aria che tira, magari vuole mettersi in luce per un prossimo concistoro…

Paolo P.

Io non sarei così categorico : secondo me il cavallo o la cavalla ce l’ ha! Magari con l’ aiuto del Viagra!

Daniela

la lettera di nicola mi è molto piaciuta, anch’io penso che bisogna smetterla di rincorrerli e di cercare la loro approvazione, il dialogo viene dopo, prima devono riconoscere gli omosessuali come interlocutari alla pari e non come pecorelle da redimere, altrimenti è solo ipocrisia.

Kaworu

concordo con nicola e da lesbica sinceramente non capisco l’arcigay di grosseto…

dysphoria_noctis

x Kaworu: ti risponde un’altra lesbica… perchè l’Arcigay non sa fare politica…

rossotoscano

@ Nicola
io vivo in provincia di grosseto ma questo poco importa, voglio solo ricordarti che il suddetto vescovo in persona aveva chiesto questa visita e non credo certamente che quelli dell’arcigay siano tanto sprovveduti e stupidi da averla intesa come una sorte di legittimazione: ci vuole ben altro che la visita di un vescovo per attenuare il rigurgito omofobico in cui viviamo. Lui, il vescovo, ha chiesto l’incontro e lui l’ha disdetto dando colpa ai suoi interlocutori ben sapendo che da oltre.tevere era venuto il diniego all’incontro. Io, da buon omosessuale, sereno, libero e liberato da tanti preconcetti dico solo: niente di nuovo sotto il sole. Gesù si accompagnava a pubblici peccatori ma la chiesa ben sa che l’omosessualità non può ascriversi a peccato: l’orientamento sessuale è innato, la sessualità si costruisce giorno dopo giorno… E’ un’altra occasione persa per la chiesa e la democrazia nel nostro paese, ultimamente subisce solo sconfitte… per la chiesa paolina non è possibile accettare l’omosessualità, il sacerdozio delle donne, il matrimonio dei preti perchè ciò minerebbe le basi del suo potere: il peccato è nella mente del legislatore e sta a lui inculcarlo nelle menti dei credenti per sottometterli…

chiericoperduto

tanto casino per niente…se il vescovo voleva visitare un circolo di gay bastava andasse in un seminario qualsiasi.
Così univa una visita pastorale di routine con una sociale.
Due piccioni con una fava si dice.

Ivo Mezzena

mascalzone latino scrive:

18 Ottobre 2007 alle 16:22
Potrebbe esserci un conflitto di interessi nel riconoscere un associazione di omosessuali esterno alla chiesa cattolica ?

Come sempre sai cogliere l’essenza. Sono un tuo fan. Ivo

nicola

@ Rossotoscano:
non sono d’accordo con te. L’arcigay ha chiaramente dimostrato la propria soggezione culturale e il bisogno di ottenere legittimazione da chi non potrà mai dargliela. Ha dimostrato, insomma, di essere un’associazione di cittadini di serie B. Ridicole, poi, le dichiarazioni del segretario nazionale dell’arcigay, venuto apposta a Grosseto, che si definisce credente ma appartenente alla chiesa di base. Mi ricorda quelli che dicono: io credo in Cristo ma non credo nei preti, come se la novella del Cristo teologico – non quello storico, che è tutt’altra cosa- non l’avessero sentita raccontare proprio dai preti. In definitiva, Agostinelli batte l’arcigay 4 a 0. E senza rivincita.

Alex

Ai gay
Perchè vi preme tanto il riconoscimento della chiesa?
D’altronde se il papa vieta questa cosa è perchè gliela chiede dio in persona, mica c****!

Rudy

Ritengo anche io condivisibile l’argomentazione di Nicola, eppure non mi sembra che un “lavorio politico” debba attirare tutti questi strali sull’arcigay di Grosseto; in fondo bisogna essere consapevoli che si è dentro una società, brutta od ostile che possa apparirci. Anche io avrei scritto le cose di Nicola, ma so bene che esistono molte persone omosessuali che rispecchiano la varianza sociale “standard”: ci sono credenti di ogni sfumatura, oltre che atei ed agnostici e non si può nemmeno semplificare dicendo loro “decidi! sei gay o sei una repressa??!”.

ciceracchio 2la vendetta

inviteremo sua eminenza a una visita guidata ale arci stalle ,,,
dove ci sono bovi gay ;;cosi li nessuno lo potra’ strumentalizzare;
e magari gia’ che ce’ potrebbe fare qualcosina di utile come spalare lo sterco.
……….

Magar

Ai miei occhi era più il vescovo che aveva bisogno di legittimazione, essendo la sua organizzazione, la Chiesa cattolica, nota per le posizioni omofobiche. In vena di generosità mi sarei pure spinto a sdoganarlo nel XXI secolo, per premiare lo sforzo di buona volontà nel non dar retta alle gerarchie oscurantiste. Invece ha trovato il modo per sputare in faccia a chi gli aveva teso una mano, complimenti per l’integrità morale.

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