Archivi Giornalieri: venerdì, Ottobre 19, 2007

Le mani sul Comitato Nazionale per la Bioetica

Prosegue la saga del Comitato Nazionale di Bioetica. La risposta della presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona del sottosegretario Giampaolo D’Andrea, all’interrogazione a prima firma di Katia Zanotti non solo non è affatto soddisfacente ma getta ulteriore discredito su un Comitato del tutto impreparato ad affrontare le questioni che dovrebbe trattare. Condivido ogni parola del commento di Donatella Poretti: Una risposta che potrei definire più preoccupante della vicenda stessa: avvallando il presidente del CNB, Francesco Casavola, e rinnovandogli piena… Leggi tutto »

La morte non esiste e Dio è stato smembrato

“Che cosa angoscia l’uomo da sempre? La risposta è semplice: la morte”. Così attacca il pezzo di Armando Torno sul nuovo libro di Emanuele Severino (Il Paradiso non c’è: siamo destinati alla felicità, sottotitolo Emanuele Severino disegna uno scenario ultraterreno alternativo a ogni fede, Il Corriere della Sera, 18 ottobre 2007). E forse è l’unica preposizione chiara, complice Severino, naturalmente. A partire da poche righe sotto la confusione attanaglia irrimediabilmente le menti tendenti alla razionalità (ma sarà proprio vero che… Leggi tutto »

Satira: L’Osservatore Romano contro Openoffice

La scelta di installare sul proprio computer la suite Openoffice, è frutto di un “relativismo dei valori”, che risulta “inaccettabile soprattutto se questi riguardano l’utilizzo di materiale informatico, anche di una certa entità”. Lo afferma l’Osservatore Romano per il quale “nel vuoto legislativo, una tale posizione, significa orientare fatalmente il legislatore verso l’open source”. Inoltre, sottolinea la nota vaticana, “introdurre il concetto di pluralismo dei valori significa aprire una zona vuota dai confini non più tracciabili”.”Attribuire a ognuno una potestà… Leggi tutto »

Centri di rianimazione: “Ogni anno aiutiamo a morire ventimila malati senza speranza”

Delle trentamila persone che muoiono ogni anno nelle terapie intensive italiane quasi ventimila, il 62 per cento, lo fanno grazie all’aiuto del medico rianimatore. Si tratta di pazienti per i quali non esiste più alcuna possibilità di cura. Uomini e donne che resterebbero in vita solo grazie all’aiuto di un respiratore. I medici la chiamano “desistenza terapeutica”: uno stop a terapie inutili, precisano, che non ha nulla a che vedere con l’eutanasia. Nessun farmaco letale, nessuna iniezione per la dolce… Leggi tutto »