Festival della Scienza a Genova, oltre 400 incontri da giovedì 25

Non c’è via di mezzo. Una volta la scienza abitava in torri d’avorio, adesso va nelle piazze. Dopo il successo della «Notte europea del ricercatore» a Torino, Roma, Bari e Napoli, è arrivato l’appuntamento con Bergamo Scienza, che chiude i battenti domani. Ma giovedì 25 ottobre già si apre a Genova il Festival della Scienza. Un vortice di 400 eventi che invaderanno la città per 13 giorni, puntando a superare il primato di 250 mila presenze. C’è di tutto: mostre, conferenze, laboratori, dibattiti, teatro, musica. E questo tutto è tenuto insieme da un filo esile ma tenace: la curiosità. Che non è una semplice attitudine psicologica. E’ il motore primo di ogni conoscenza.
Il vero scienziato deve avere l’occhio vergine del bambino, che davanti al mondo prova stupore, meraviglia, come racconta John Brockman in Menti curiose (Codice, 2005). Dalla meraviglia nasce la curiosità, e di conseguenza la voglia di capire. Qui finisce il percorso emotivo e inizia quello razionale. La voglia di capire si struttura in un metodo, il metodo richiede che si parta da un’ipotesi e l’ipotesi si verifica traducendola in un esperimento, che spesso è un modello semplificato della realtà. L’esperimento è una domanda fatta alla natura, il primo punto di arrivo della curiosità. Ma ne servono altri: esperimenti di conferma, statistica dei dati raccolti, formalizzazione matematica. Se poi l’esperimento anziché confermare smentisce la teoria, è ancora la curiosità a mettere in moto nuove ipotesi e nuovi esperimenti.
La curiosità – ha fatto notare l’etologo Konrad Lorenz – è tipica degli animali poco specializzati e portati all’esplorazione. In altre parole, caratterizza le specie più flessibili e intelligenti. Dunque l’uomo più di ogni altra, come già ben sapevano gli antichi […]
Gran parte delle conquiste della scienza (peraltro sempre provvisorie) documentano l’importanza della curiosità come spinta di avvio del processo conoscitivo. Gli aneddoti sarebbero molti in ogni disciplina, ma per attenerci strettamente al tema del Festival limitiamoci ad alcuni dei più «curiosi», tralasciando l’oleografico Einstein bambino incuriosito dalla bussola. […]

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6 commenti

nopperabo

Ci sono stato un paio di anni fa ed era molto bellino … purtroppo non credo che ci tornerò … e vorrei invitare tutti quelli che ci andranno a riflettere su un punto.

Sapendo che tra i partners e sponsor del festival ci sono (tra gli altri) Finmeccanica e Chiquita, la domanda che vorrei porre è: se tutte le persone hanno diritto a godere delle meraviglie della scienza, perchè non permetterlo anche a chi viene ucciso nelle guerre (magari da un arma prodotta dalla Finmek) o a chi si ammala a causa di pesticidi nocivi (magari perchè lavora in un bananeto della Chiquita)?

Il mio rammarico è che l’unico che risentirà del fatto che non andrò al festival sarò io … sigh!

Jeeezuz

però Finmeccanica costruisce anche i propulsori di molti razzi aereospaziali…

Daniela

io ci andrò stavolta, una manifestazione davvero interessante.

Flavio

@ nopperabo

Attento col boicottaggio facile: rischi di dover spegnere immediatamente il computer 😉

forzalube

Io ci sono stato 2 giorni l’anno scorso. Un’ottima iniziativa.

nopperabo

per jeezuz: e quando c’era lui i treni arrivavano in orario …………

per flavio: si lo so … cerco di starci attento ma è una fatica e i risultati … bè ….

scusate oggi mi son svegliato populista … bye

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