Giudice italiano toglie le figlie a una sergente Usa: “Una brava mamma non va in missione”

Corre tra il Minnesota e il Friuli la storia di Leightlora, 7 anni, e della sorellina Lillian Ann, 5 anni: da nove giorni sono ospiti di un istituto per minori in provincia di Pordenone dopo essere state sottratte alla mamma. Kris Wylie Benson, 28 anni, è un sergente dell’Aviazione americana e dal 2004 presta servizio alla base di Aviano: nei primi giorni di ottobre aveva lasciato le bambine in custodia al fidanzato italiano perché doveva partire per una missione in Bulgaria. E’ silenzio in Friuli sulla vicenda: il sergente Benson non vuole irritare l’autorità italiana e si dice certa che tutto si chiarirà. Ma dal Minnesota i suoi genitori (e nonni delle due piccole), Ben e Marcia Benson, appena hanno saputo dalla figlia quello che era accaduto, hanno chiesto l’aiuto del senatore Norm Coleman e si sono rivolti alla stampa: dall’altra parte del mondo la vicenda è già all’attenzione dei media e delle tv.
«Siamo angosciati – dicono i nonni Benson – mia figlia e le bambine sono cittadine americane, non sappiamo come funzioni la giustizia in Italia per questo genere di cose. Le nostre nipotine sono la cosa più importante della nostra vita: parlano entrambe l’italiano ma non riusciamo a immaginare come possano vivere in un istituto. Noi abbiamo immediatamente chiesto di poterle prendere con noi fino a quando tutto non sarà chiarito, eravamo pronti a partire ma ci hanno detto che fino a quando l’inchiesta è in corso le bambine non possono lasciare l’Italia». All’origine della vicenda ci sarebbero i rapporti tesi tra il sergente Benson e l’ex marito, padre delle bambine, che vive nel Wisconsin; sarebbe stato lui a chiedere l’intervento dell’autorità giudiziaria italiana quando ha scoperto che l’ex moglie era partita in missione e che le bimbe erano affidate al fidanzato.
La sua denuncia è stata accolta dal giudice italiano, che ha deciso la sottrazione delle bimbe alla madre assente. La missione, forse, era il pretesto che il padre aspettava. Fonti della base di Aviano assicurano che Kris Wylie aveva preparato tutta la documentazione necessaria per affidare in modo legale le piccole al suo compagno, ma a quanto pare questa delega non è stata ritenuta sufficiente. Le stesse fonti giudicano «incredibile» l’accusa di abbandono di minori rivolta contro la Benson, descritta come una madre e un militare esemplare, capace di conciliare alla perfezione i tempi della professione con quelli della famiglia. «Tutti i colleghi – dice un portavoce – sostengono il sergente Benson e si augurano che questa vicenda possa risolversi in fretta». […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito della Stampa 

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35 commenti

Magar

@LLL
Che discorsi, un bravo papà lascia i figli alla moglie regolarmente sposata con matrimonio religioso, no? Tsk, mica ad un pubblico concubino peccam… scusate, volevo dire un convivente.
Eppoi, cosa sarebbero ‘ste novità, che le donne non solo lavorino, ma addirittura vogliano fare le soldatesse? “Che la piasa, che la tasa, che la staga a casa”, dicevano un tempo in Veneto. Che pretese, trattare le mamme come i papà!

J.C. Denton

Sarà un bene forse che le figlie vengano sottratte a una killer professionista, comunque certo questa è una sentenza alquanto campata in aria. Ma che c’entra con l’UAAR questa notizia, seppur benvenuta?

Daniela

secondo me il giudice si è completamente bevuto il cervello, allora ai militari si dovrebbe imporre per legge di non far figli.

nihil

quando sono gli uomini che vanno in missione e lasciano sole le compagne e i figli anche per anni, alllora è tutto normale.. qualcuno mai si chiede: è una buona madre quella a cui lasciano i figli? due pesi e due misure.
ma che razza di roba è?
tanto per ribadire che in Italia, le donne devono stare a casa ad accudire i figli, e i padri possono fare quello che vogliono.. ma gli uomini, questi padri, non si sentono offesi? vengono ritenuti incapaci di accudire i figli solo in quanto uomini, non si sentono discriminati?
padri, fatevi sentire! vi stanno discriminando!!!
ma in che razza di paese retrogrado viviamo?

laura

Una brava mamma non va in missione. Neanche un bravo papà. Chi fa della guerra la propria professione non può essere una persona adatta ad educare nessuno. Cosa mai può insegnare ai figli? Che esistono Stati canaglia i cui abitanti vanno sterminati in ogni modo?

Tia..

Quoto Laura, nessuna “brava persona” va in missione di guerra, che sia mamma, papà , zio o chi so io, soprattutto quando si erge ad educatore.
Già, che missione andava a fare in Bulgaria?

Kaworu

che idiozia…

non mi risulta che tutti i militari italiani in missione siano senza famiglia.

anzi, abbiamo giusto poco fa assistito alla pagliacciata del matrimonio in articulo mortis per uno che probabilmente non aveva neanche intenzione di sposarsi e che aveva lasciato qui compagna e figli.

bello farci conoscere nel mondo per ‘ste ##.

lacrime e sangue

Al di là del fatto che la donna sia un soldato – fatto che non è nemmeno preso in considerazione dal giudice – si tratta di punirla perchè lavora fuori casa: l’ex marito, evidentemente non ritenuto adatto dai giudici americani ad allevare i figli, si è vendicato dell’autonimia raggiunta dalla ex-moglie. Nessuno si rende conto che ha preferito vedere i figli strappati da un ambiente a loro familiare e gettati in mano ai pessimi psicologi da quattro soldi degli istituti italiani solo per il piacere di far soffrire l’ex moglie? Da quando in qua la quantità del tempo passato insieme ad un genitore è più importante della qualità?
Lasicate perdere il fatto, collaterale e ininfluente sulla decisione dei giudici, che lei sia un soldato. La prossima volta sarà una hostess di volo, una giornalista estera, una professoressa universitaria in trasferta, una donna medico ad un congresso fuori casa… Ma anche le operaie, che escono alle otto e tornano alle sei lasciano i figli a casa.
Si tratta di un sistema per costringere le donne a vivere del solo assegno di mantenimento, di elemosina dunque, oppure a non divorziare per paura di perdere i figli per le ritorsioni del marito. Ahinoi!

AnderA.ntichrist

..io..sará per spirito di casta..ma son quasi sempre dalla parte della Magistratura.

Soqquadro

Da alcuni commenti sembra che nessun militare, nè carabiniere, nè vigile urbano (che sono la 4^ forza armata del Paese) debba permettersi di avere figli, perchè non in grado di educarli. Sembrano quelli di certi cattolici che sostengono che i gay non debbano avere bambini perchè non in grado di educarli….
Pochi hanno notato lo sciovinismo della sentenza “una brava mamma non va in missione all`estero”, nè il vuoto legislativo attuale che ha sollevato “le bambine erano affidate legalmente con documentazione provata dalla base al partner italiano, che non è un marito”. Probabilmente (dico solo probabilmente), se il giovanotto fosse stato americano, per l`affidamento delle bambine americane sarebbero bastati i documenti di affidamento e partnership accreditati dalla base per cui contano qualcosa.

Soqquadro

(Ah, ps: scandaloso anche che la “giustizia” non consenta affidamento ai nonni avendo deciso di non approvare il fidanzato italiano ma abbia sbattuto due bambine in un istituto. Peccato che non si potranno addebitare al magistrato le cure psicologiche per il trauma che le bambine stanno subendo)

chiericoperduto

Probabilmente se il “fidanzato” che si diciamolo pure, si chiama convivente, era invece il suo regolare marito oppure anche se convivente, il padre delle bimbe, la mamma si sarebbe potuta assentare anche per mesi o anni.
La magistratura ha dovuto prendere atto della denuncia dell’ex marito di lei (che conosceva il vuoto legislativo italiano) ed ha constatato che questa persona non era nè il padre delle bimbe, nè nuovo marito di lei e quindi è intervenuta.
Prima di partire lei poteva fare un bel DICO!

Alba

Mah, in questa vicenda ci sono vari aspetti che fanno riflettere: un genitore separato ha il diritto di non fidarsi del/della nuovo/nuova (e presumibilmente sconosciuto) compagno/compagna dell’ex coniuge al punto da lasciargli per giorni in custodia le proprie figlie decisamente piccole? Noi abbiamo dato per scontato che lui lo facesse per dispetto, ma magari non è così… e un magistrato, davanti al rifiuto di un genitore di lasciare le proprie figlie minori con un “estraneo”, non deve tenere conto delle riserve dello stesso per il bene delle bambine? Difficile dare un giudizio… fermo restando che sono d’accordo con le considerazioni sulle donne e il diritto delle stesse ad assentarsi per il proprio lavoro… ma sono d’accordo anche e soprattutto con Laura: siamo sicuri che un guerraiolo professionista sia un bravo educatore?

Giona

laura scrive:
Una brava mamma non va in missione.
Neanche un bravo papà. Chi fa della guerra la propria professione non può essere una persona adatta ad educare nessuno. Cosa mai può insegnare ai figli? Che esistono Stati canaglia i cui abitanti vanno sterminati in ogni modo?

Tia.. scrive:
Quoto Laura, nessuna “brava persona” va in missione di guerra, che sia mamma, papà , zio o chi so io, soprattutto quando si erge ad educatore.
Alba scrive:
ma sono d’accordo anche e soprattutto con Laura: siamo sicuri che un guerraiolo professionista sia un bravo educatore?

Mi pare che non vi manchino pregiudizi, disprezzo, odio e mancanza di rispetto degni dei peggiori ottusi cattolici: non la conoscete e non sapete nemmeno se va a sparare o fa la passacate. Fareste meglio ad astenervi dal giudicare le sue capacita’ di madre.
Ma se vi sta bene ragionare cosi’, ditemi i vostri lavori riportati sulle carte di identita’ (come voi, io non voglio dettagli) e io vi giudichero’ bravi o cattivi genitori solo in base a questo.

Azathoth scrive:
una missione in bulgaria?
Ci sono molte basi americane nel mondo, una di queste basi e’ in Bulgaria. Le basi, di cui non si sa quasi nulla, (“Bulgaria?”) sono il vero strumento di controllo militare USA nel mondo. La guerra in Iraq, contro cui tanti si stracciano le vesti, e’ solo un episodio. Le basi invece durano secoli e controllano militarmente i paesi in cui risiedono ed hanno quindi anche influenza economica e politica. Lo sapevano gia’ gli antichi romani. Quando gli USA andranno via dall’Iraq, lasceranno una base in ricordo.
Per essere in tema… c’e’una analogia tra queste basi e le missioni cattoliche sparse nel mondo, la strategia, del mettere un piede sulla porta, e’ simile.

Soqquadro

Per porsi questa domanda la carriera militare dovrebbe essere illegale per tutti, quindi il dilemma nemmeno si pone.
Secondo: il convivente della sergente è suo compagno da 3 anni, sicchè sta già provvedendo lui a crescere le bambine (per le quali, avendolo in casa dalla primissima infanzia data l’età è certo un punto di riferimento)
Terzo: la giustizia italiana in caso di madre sola (che sia vedova, divorziata o ragazza madre) chiede alla stessa il nominativo di una persona di fiducia a cui devono venire affidati i figli in caso di viaggio all’estero. Cosa che la sergente americana ha presentato.
Considerato che è la madre l’affidataria delle bambine è sua questa scelta. Le sentenze di affidamento in caso di divorzio dei genitori servono a questo. L’ex coniuge è libero di non fidarsi e apprezzare il nuovo compagno? Certo, c’è statò però un affidamento dei figli alla sua ex moglie che delega lei e non i capricci di lui a queste scelte. Per presentare una denuncia per di inaffidabilità devi avere un motivo VALIDO, altrimenti sono capricci.

chiericoperduto

giusto. secondo me il magistrato ha tenuto conto del fatto che in assenza della madre, la custodia spetti all’ex marito (E’ il padre anche se separato!) prima che ad uno sconosciuto, ed in seconda ai nonni.
Se fossi il padre mi preoccuperei con le mie figli in mano ad uno sconosciuto con tutto quel succede oggi..

Soqquadro

No. La giustizia non affida in automatico il minore al padre in caso di momentanea trasferta all’estero della madre (altrimenti le scartoffie su “a chi è affidato il minore in caso di viaggio all’estero” non sarebbero nemmeno necessarie). Ed un padre che fa sbattere le figlie in un istituto piuttosto che lasciarle in custodia per qualche settimana ad una persona di fiducia della madre senza alcun elemento di timore provato, è una bestia, non un padre. E ha fatto benissimo il giudice americano a suo tempo a non affidare le bambine a uno così ma alla madre. Intanto due bambine in questo momento stanno subendo un grave trauma grazie a paparino… Ho qualche dubbio che una volta adolescenti abbiano voglia anche solo di rivederlo.

chiericoperduto

@soqquadro
1) Il giudice americano ha affidato le bimbe alla madre, ma questo avverrebbe anche in Italia.
Indipendentemente se il padre è buono o cattivo i figli vanno sempre alla mamma, se questa è capace. Quindi sarebbe potuto accadere anche ad un buon padre vedere i figli lasciati, dall’ex moglie, ad uno sconosciuto.
2) il fidanzato non è previsto nella gerarchia di affidamento
3) la mamma ha fatto tutta la documentazione per l’affido temporaneo al fidanzato, ma prima di partire doveva accertarsi della efficacia legale della delega. Il sospetto è che lei si sia mossa secondo le leggi americane, con l’assistenza della base, ritenendo che fosse sicuramente valida anche per l’Italia. Solito senso di superiorità americano.

Soqquadro

Il giudice tutelare nomina tutore la persona designata dal genitore che ha esercitato per ultimo la potestà dei genitori. La designazione può essere fatta per testamento (587-2), per atto pubblico o per scrittura privata autenticata (2699; 2703).
Se manca la designazione ovvero se gravi motivi si oppongono alla nomina della persona designata, la scelta del tutore avviene preferibilmente tra gli ascendenti o tra gli altri prossimi parenti o affini (74, 78) del minore, i quali, in quanto sia opportuno, devono essere sentiti.

Il giudice, prima di procedere alla nomina del tutore, deve anche sentire il minore che abbia raggiunto l’età di anni sedici.

In ogni caso la scelta deve cadere su persona idonea all’ufficio, di ineccepibile condotta, la quale dia affidamento di educare e istruire il minore conformemente a quanto è prescritto nell’art. 147.

Persona designata dal genitore. La sergente semplicemente si è persa nello scartoffiamento burocratico italiano… però le regole le ha seguite

Soqquadro

PS: c’è quindi da supporre che il paparino conoscesse personalmente tutti i membri dell’istituto per l’infanzia a cui sono affidate le figlie?
E’ vero che anche un buon padre può vedere le figlie in custodia al nuovo fidanzato della ex moglie che è per lui un estraneo (ma che avrà dei motivi per godere della fiducia di lei e delle bambine), ma un buon padre fa per questo sbattere le figlie in un istituto pieno di estranei che non hanno alcun legame affettivo con le bambine?

Alba

Sorvolando su giudizi quelli sì ottusi, che sanno più di offese che altro, chiarisco che ovviamente la mia è una domanda retorica, dal momento che anche i killer, i pazzi e i mafiosi sono in grado di avere dei figli… relativamente al caso specifico, si è semplicemente sollevato – cercando di vedere le cose da tutte le angolazioni – tra l’altro, anche un generico (e legittimo) dubbio/provocazione su chi svolge un’attività che prevede anche l’uso della violenza e della prevaricazione… aggiungo che il fatto che i due stessero insieme da qualche anno, anche se ribadisco che le mie affermazioni avevano un carattere più generale (in quanto NESSUNO di noi è in grado di parlare in maniera circostanziata dell’episodio specifico), non dimostra affatto la familiarità, la buona capacità del compagno e l’accettazione di lui da parte delle bambine (e naturalmente non la esclude). Concludo dicendo che mi risulta difficile credere che un magistrato possa aver agito assecondando esclusivamente i CAPRICCI di un padre disgraziato (si è insinuato anche questo, pretestuosamente dimostrato dal fatto che le bambine sono state affidate alla madre, come se non si sapesse che questo avviene nel 90% dei casi e, aggiungo, spesso a ragione) senza uno straccio di motivo. Tutto questo per dire che farsi delle domande fa sempre bene, e non c’è bisogno di inveire contro chi le fa…

Soqquadro

Non è che il giudice americano ha affidato i bambini alla madre perchè il padre è incompetente. E’ stato il padre a dimostrare di essere un completo incompetente affettivo (ha fatto strappare le sue stesse figlie al loro contesto familiare senza un pericolo reale per farle finire in un istituto). Il suo caso specifico può rientrare solo incidentalmente nella statistica di ciò che avviene comunemente perchè si è dimostrato da solo il particolare di completa inaffidabilità affettiva. Se il padre avesse avuto dei motivi concreti per dubitare dell’affidabilità del nuovo compagno della moglie in riferimento al trattamento delle sue figlie, avrebbe già aperto un procedimento giudiziario in merito. Senza uno straccio di elemento di pericolo per le bambine contro il fidanzato affidatario farle spedire in un istituto è un CAPRICCIO o una ripicca nei confronti dell’ex. Questo da parte di uno che si vuole far chiamare padre è gravissimo. (E mantengo la sicurezza che le figlie gli toglieranno il saluto per quello che stanno passando: immagina di essere un sereno bambino/a di 7 o 5 anni e di vederti portare via da quella che è la tua famiglia, per finire in istituto, cosa puoi provare nei confronti di chi ti ha fatto tutto questo? Stato, magistrati e papà denunciante)

Alba

Ribadisco che la domanda che mi ponevo è: è legittimo che un genitore non voglia che le proprie figlie minori stiano con un uomo “estraneo” per settimane senza la presenza protettiva della madre? é legittimo nutrire delle preoccupazioni, anche in considerazione del fatto che il tutto si svolge a migliaia di km da lui? la seconda domanda è: è possibile che un magistrato avalli una richiesta “capricciosa” da parte di un genitore irresponsabile, egoista e anaffettivo senza uno straccio di motivo? e non serve immaginare scenari idilliaci quanto improbabili (per il semplice fatto che due bambine di 7 e 5 anni, lontane dalla propria vita, dal proprio padre e digli altri familiari migliaia di km non sappiamo quanto siano serene…) senza concedere anche il beneficio di questi dubbi… Non credo che siamo qui per giudicare e condannare qualcuno, anche perchè non saremmo in grado di farlo, ma semplicemente per riflettere e parlare di un problema ben ampio e difficile come la gestione dei bambini nei numerosissimi e differenti casi di separazione dei genitori.
Concludo dicendo che forse essere maltrattati o peggio dentro casa dai compagni dei genitori (e mi sembra una cosa all’ordine del giorno) forse rappresenterebbe un trauma ben peggiore di quello che purtroppo le due bimbe stanno affrontando in questi giorni.

Soqquadro

Dopo 3 anni di convivenza (guarda caso quelli della tua primissima infanzia) un uomo non è un estraneo per un bambino ma una figura genitoriale ed affettiva, cosa che un istituto per l’infanzia non è! Un padre con delle legittime preoccupazioni di maltrattamenti da parte del nuovo patrigno delle bimbe fa immediatamente aprire un’inchiesta per quelli, (cosa che nella decisione del giudice non viene menzionata, quindi non c’è- non aspetta una trasferta all’estero della moglie per usare un vuoto legislativo italiano sulla figura del convivente). Un padre con delle preoccupazioni per le figlie può chiedere alla magistratura l’affidamento automatico temporaneo delle figlie durante le trasferte all’estero della madre e segue eventualmente questo canale… dopotutto la signora non è diventata soldatessa nel corso di una notte e considerato che i procedimenti americani sono più celeri di quelli italiani, l’ex marito:
– non lo ha mai chiesto
– lo ha chiesto e gli è stato rifiutato in tribunale.
Il giudice ha proceduto seguendo il vuoto legislativo italiano e con un motivo che è peggio di uno straccio (“una buona madre non va in missione all’estero”)… abbiamo visto giudici fare questo e peggio.
Ma se fossero figlie tue, avresti loro davvero causato tutto questo?
E non hai motivo di preoccupazione se le tue figlie sono in un istituto a migliaia di kilometri? (non è che negli istituti non avvengano maltrattamenti ed abusi, anzi)

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