Ma il bene che sesso ha?

Non siamo più capaci di un racconto del bene. Da un po’ di tempo a questa parte, a guardarsi attorno, si ha, anzi, l’impressione che l’unica cosa che saremmo ancora in grado di raccontare sia proprio il male. Ma questo era vero fino a ieri. Ieri, infatti, J. K. Rowlings, l’autrice della fortunatissima saga di Harry Potter, durante una conferenza alla Carnegie Hall, ha rivelato ai suoi adoranti lettori che Albus Silente, il precettore del maghetto più amato al mondo, suo modello di virtù morali e di sapienze arcane, eterno rivale del cattivissimo Grindelwald, sarebbe gay. Da ieri, dunque, milioni di ragazzini e ragazzine di tutto il mondo sanno che il bene è gay. I fan sono sconcertati, le reazioni controverse, ma una nuova era dell’educazione dei fanciulli è iniziata. Fino a ieri sembravamo doverci rassegnare al fatto che l’eroe del nostro tempo fosse il serial killer, che i talk show serali dedicassero decine di puntate alla psicologia di madri infanticide, che il ceto politico venisse narrato invariabilmente come una casta di privilegiati e corrotti, che il caso letterario dell’anno guadagnasse l’attenzione mondiale raccontandoci con dovizia di dettagli orrorifici tutto quel che già sapevamo sulle tecniche politiche di sterminio di massa praticate dalla Germania nazista, ma rinnovasse il genere abbandonando lo sguardo pietoso sulla vittima, o il punto di vista della stessa, a vantaggio di quello di un gagà nazista dedito ai piaceri della sodomia e della strage.

Fino a ieri pareva, insomma, che la nostra società non fosse più capace di una costruzione culturale del bene ma solo del male, che le idee di malvagità, cattiveria e negatività non venissero rappresentate dai nostri racconti popolari solo come deviazioni aberranti rispetto al comportamento normale ma come esempi di abnorme normalità, antimodelli rimasti gli unici modelli su piazza. Fino a ieri la catastrofe incombente, la fine imminente, l’acquiescenza passiva di un’umanità incarognita. Ma oggi la lotta riprende. Con il suo outing per interposta persona (ma dovremmo dire «per interposto personaggio»), la Rowling mette nuovamente al centro dell’orientamento sociale un valore positivo, la possibile incarnazione di un ideale: la gaietà magica. Non ci si deve stupire che a risollevare la bandiera caduta nella polvere del racconto del bene sia un’autrice per l’infanzia: non ha forse sempre avuto la letteratura per ragazzi un carattere edificante? E non è certo un caso che lo faccia attraverso un rovesciamento, cioè attribuendo un connotato benigno all’omosessualità, paradigma di ogni altra deviazione maligna dalla norma secondo l’antica visione persecutoria ancora largamente diffusa. Un colpo di bacchetta magica e il segno negativo si cambia in positivo, il rospo si trasforma in principe. E che l’eterna lotta tra il bene e il male ricominci! Troppo facile, dirà qualcuno. Un segno dei tempi dirà qualcun altro. Sì, la facilità di tempi che faticano a contrapporre un’idea del bene alla realtà del male.

L’articolo di Antonio Scurati è stato pubblicato sul sito della Stampa 

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7 commenti

Kull

Sapevo che ormai da molto tempo ‘la stampa’ era diventato un orrendo ibrido fa il rotocalco e la free-press, quella che cercano di appiopparci di soppiatto alle fermate di bus e metrò…ma questo articolo lo prova in pieno!

Che cosa sconvolge tanto il sig. scurati?

Che un libro per giovani lettori dia una versione positiva e non caricaturata dell’omosessualità?

Si sentirebbe forse più sicuro lo scurati se il Preside Dumbledore (questo il nome originale del personaggio) fosse stato una checca sculettante con la voce in falsetto?

Kull.

kilowatt

Devo dire che commento di Kull mi conforta alquanto.
Leggendo pensavo che ci credesse davvero.
Invece è solo una stupidaggine.

Magar

Veramente a me Scurati non sembra “sconvolto” dall’omosessualità del personaggio positivo, anzi, proprio non ne dà giudizio alcuno, è più interessato a presentare la fenomenologia della rappresentazione del Bene e del Male nell’immaginario contemporaneo (o qualcosa del genere) e non si esprime assolutamente sulla bontà dell’idea della Rowling. Direi che l’articolo è un po’ frivolo e inutile, ma non che sia particolarmente reazionario. Se Scurati si accontenta di scrivere qualche frasetta in cui “scopre” che oggi di personaggi negativi c’è più abbondanza che di “eroi”, contento lui.

lugachov

quindi un personaggio gay non può essere positivo ?

mi sembra che un tale hitler diceva più o meno le stesse cose….

lacrime e sangue

Harry Potter è letto in tutto il mondo, perfino in Paesi dove l’omossessualità è punita con la pena di morte. Ben venga dunque questa rivelazione, che andrà tutta in favore di una categoria di esseri umani costretti a nascondersi come bestie sodomite se non vogliono, tra le altre punizioni, farsi calpestare a morte in un campo sportivo infilati nel terreno fino al collo (spero che tutti si ricordino il raccappricciante episodio). Non si tratta dunque di stabilire se l’articolo è utile o meno, ma quanto questa notizia peserà in quelle parti del pianeta dove la ragione deve ancora farsi spazio in mezzo all’ignoranza e alla superstizione religiosa.

cullasakka

La Rowling ha senza dubbio avuto un’idea interessante. Ma ancora più interessante sarà vedere le reazioni dei milioni di lettori nel mondo.

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