Un nuovo sondaggio è stato appena proposto sulla home page del sito UAAR. Questo il quesito: “Quale, tra queste motivazioni, è stata quella che maggiormente ti ha convinto a non credere più in Dio?”
Ben undici le possibili risposte:
– Ci credo tuttora.
– Letture scientifiche e/o storico-religiose.
– L’esistenza del male.
– L’inattendibilità dei testi sacri.
– L’inconcepibilità dell’esistenza di Dio.
– L’aver subito molestie sessuali da ministri di culto.
– La non condivisione della morale religiosa.
– Le discriminazioni religiose nei confronti di donne, gay ecc.
– L’invadenza clericale nella vita pubblica.
– Non ho mai creduto, nemmeno durante l’infanzia.
– Non mi ricordo / altro.
Si è nel frattempo concluso il precedente sondaggio. Il quesito era: “Notizie di stampa sulla possibilità di creare artificialmente la vita hanno rinfocolato il dibattito sui limiti della scienza. Tu che ne pensi?”
Questi i risultati:
50% I limiti della scienza devono essere fissati dalla stessa comunità scientifica.
33% Non deve essere posto alcun limite alla scienza.
10% Occorre fissare per legge precisi limiti alla ricerca scientifica.
3% La scienza deve essere l’ancella della fede.
2% La ricerca non deve spingersi oltre i limiti accettabili dalla morale diffusa.
2% Non so / altro.
a non crederci più ? io non ci ho mai creduto poichè gli inganni delle varie religioni mi sono apparsi chiari già da bambino 🙂 dawoR***
Dio non è argomento di dibattito, non può essere discusso, esso è come la Vita, non la puoi discuterla dicendo di crederci o non crederci, puoi soltanto viverla.
L’esistenza di Dio può essere commentata soltanto da un mistico o da un innamorato, ossia dalle persone “folli” , da quelle che vivono l’esperienza, non certamente dalla parte critica e razionale della mente umana.
E’ inevitabile che una persona comune non possa credere in Dio, la parola Dio contiene innumerevoli significati ed aspetti, e se uno non li vive e non ne fa esperienza, necessariamente il senso della parola è nullo.
Quindi io ribalterei il quesito, chiedendo alla gente per esempio: “Ti sei mai innamorato di una persona, ti sei mai innamorato della bellezza? ti sei mai innamorato dell’Esistenza, ti sei mai innamorato delle stelle, degli alberi, hai mai Amato? hai mai perdonato?”
E ancora chiederei: ” Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a non credere più nell’Amore, o quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a non credere più nella Vita o in te stesso? ”
Dio è sinonimo di Esistenza, di Amore, di Vita, di bellezza.
Dio nessuno lo ha mai visto ( lo dice testualmente anche la bibbia ); Dio per questo può tranquillamente non esistere, non ha la minima importanza, però l’Amore , la Vita, l’Esistenza, la Consapevolezza e questo infinito Universo essi esistono, e sono manifestazioni Divine.
Dio non esiste in quanto persona, ma esiste la divinità di tutta l’Esistenza.
Saluti
Bruno
famiglia socialista garibaldina atea ;con grande senso dello sato laico,
odio feroce verso i racconti fasulli ,e contro l’intromissione del vaticano
nelle scelte poliche dei vari governi della libera repubblica democratica
ITALIANA…..
La causa prima della mia miscredenza, all’età di 13 anni più o meno, fu senza dubbio l’esistenza del male, dopo una illuminante discussione con mio padre una sera d’estate durante una passeggiata, che ricordo bene come fosse ora. In verità fino ad allora non mi ero mai posto veramente il problema, anche per pigrizia mentale ma soprattutto perchè l’argomento in sè non mi aveva mai interessato più di tanto. In anni più recenti (grosso modo dai 20 anni in poi) si sono aggiunti, credo, nell’ordine, a rafforzare la mia convinzione la non condivisione della morale religiosa, le discriminazioni religiose nei confronti di donne, gay ecc. e l’invadenza clericale nella vita pubblica, che in questi ultimi anni si é fatta davvero pressante ed inaccettabile, come ben si sa. Ma, come dicevo prima, l’argomento in sè dell’esistenza o meno di Dio non mi ha mai interessato troppo, come in generale non mi hanno mai coinvolto questioni e discussioni di ordine squisitamente filosofico o metafisico; mi considero “pratico” e pragmatico – perdonatemi la presunzione;-) – e “sento” assai di più temi ben più concreti come la laicità dello Stato e i diritti civili.
Bruno scrive:
23 Ottobre 2007 alle 16:54
Dio non è argomento di dibattito […]
********************
Mai provato la clozapina?
Fa miracoli 🙂
All’età di 14 anni, mi sono capitati tra le mani un libro dal titolo “Teologia morale” e l’altro ” Medicina e morale” appertenuti ad un mio zio sacerdote.
I capitoli che più mi interessavano erano quelli relativi alla sessualità.
Ambedue i libri tuonavano contro i rapporti prematrimoniali, il preservativo, la pillola , la masturbazione, l’omosessualità ( nei libri in questione veniva chiamata omosessualismo )la transessualità fino al divorzio , l’adulterio l’aborto, etc. tutti comportamenti “contro la volontà divina e la dignità umana”.
Immaginate me adolescente , in piena tempesta ormonale come reagiva il mio cervello!
Leggendo quelle cose avvertivo una specie di repulsione per la religione.
Mi chiedevo:” Perchè fare l’amore con la mia fidanzata doveva essere un peccato?
Perchè una cosa così bella era vista dalla chiesa cattolica come una cosa brutta, peccaminosa?
Perchè masturbarmi voleva dire ” offendere Dio”? e poi , chi è che cos’è Dio ?
Oggi finalmente ho aperto gli occhi e la mente ed i miei punti di riferimento sono la Ragione la Scienza e l UAAR:
I motivi più validi per non credere nella religione cristiana, soprattutto nella versione cattolica e ortodossa, sono
a)l’inattendibilità dei testi sacri, che solo nei paesi cattolici, peraltro, continuano ad essere considerati “fonti storiche” anche negli ambienti accademici
b)l’assurdità della morale cattolica, che in alcuni punti è assolutamente ingiusta e malvagia
c)la concezione teocratica della politica e della società, di origine paolina
E allora cosa vieni a parlarne in un sito di atei?
Ti aspetti che ti diciamo “Sì, hai ragione! Me lo fai tu lo shutdown del computer, per favore? Ché io vado a convertirmi.” ?
O ne dibatti, o se vuoi asserire la tua verità unica, la vai ad asserire su un sito di teisti, no?
(Senza rancore, eh? 😀 … Per quel che mi riguarda, vieni pure qui a renderti ridicolo quanto vuoi)
Ma allora è una mania quella di usare -ismo come dispregiativo!!!! 😆
I miei (pochi) rapporti con il cristianesimo:
se c’è stato un periodo in cui ho creduto in dio è stato nella prima infanzia 8-9 anni.
Mi ricordo già ateo a 12-13, quando cominciavo a leggere (e a capire) autonomamente, MAI frequentata l’ora di religione, MAI preso un sacramento successivo la prima comunione e infine, grazie all’UAAR, sbattezzato lo scorso giugno a 35 anni. 🙂
ovviamente gli stessi motivi valgono anche per non credere nella religione islamica che è una specie di frullato di elementi giudaici e cristiani e, in parte, per la religione ebraica, se non fosse che è attualmente molto tollerante e innocua, forse è la più liberale delle religioni monoteiste, e per l’induismo, le altre religioni, esista o meno dio, sono ok, potete comprarle senza rischi quando le trovate sugli scaffali dei centri commerciali
Per me vale la seconda, la quarta e la quinta risposta( troppo semplicistica una sola risposta).
Sono sempre stato scettico sulle favole e quindi ero sempre stato deista perchè non mi sapevo spiegare l’ origine del mondo. Ma, da medico con mentalità scientifica e dopo avere letto il Corano, la Bibbia e una sintesi del Talmud, ho capito l’ assurdità dell’ esistenza di un Dio. Leggendo poi testi scientifici specifici, ho capito anche il concetto di spazio-tempo e l’ assurdità dell’ esistenza di un Essere creatore, ma non creato:se si crede a un Dio eterno così assurdo perchè non credere alla eternità della materia ,sempre esistita anche se in continua trasformazione?
Non ricevo sul sito i due ultimi sondaggi.
Per me vale la seconda, la quarta e la quinta risposta( troppo semplicistica una sola risposta).
Sono sempre stato scettico sulle favole e quindi ero sempre stato deista perchè non mi sapevo spiegare l’ origine del mondo. Ma, da medico con mentalità scientifica e dopo avere letto il Corano, la Bibbia e una sintesi del Talmud, ho capito l’ assurdità dell’ esistenza di un Dio. Leggendo poi testi scientifici specifici, ho capito anche il concetto di spazio-tempo e l’ assurdità dell’ esistenza di un Essere creatore, ma non creato:se si crede a un Dio eterno così assurdo perchè non credere alla eternità della materia ,sempre esistita anche se in continua trasformazione?
Non ricevo sul sito i due ultimi sondaggi.
Mi dicono che ho scritto questo commento, ma non penso sia proprio uguale a questo. Ma quand’anche? E’ vietato ripeterlo in altra occasione?
Non mi viene pubblicato il mio commento.
l’alta percentuale ottenuta dalla risposta “Letture scientifiche e/o storico-religiose” ci fa capire che E’ POSSIBILE far aprire gli occhi alle persone con delle sane letture.
L’esistenza di Dio, come ho più volte detto da matematico, è un problema indecidibile (forse nemmeno un problema ben posto ma non approfondisco);
certamente non credo a questi uomini di chiesa, per la loro continua invadenza.
Ciò che mi turba è che se cadessi in coma vegetativo sarei costretto a soffrire per costoro, che vivono sull’ignoranza della gente.
Sul mio blog ho postato proprio un’intervista che mi hanno fatto, sul mio essere atea e perché lo sono! 😀
da credente non sono mai stato un baciapile;
subivo la religione come la maggior parte dei cattolici e come loro credevo sì, in dio madonna e santi, però in maniera superficiale; senza pormi domande; prendendo per buono ciò ke mi avevano insegnato al catekismo.
poi ho cominciato ad approfondire il discorso e…sono qui.
darik
p.s. 1) come fatto rilevare da altri il sondaggio offre delle opzioni
ke possono benissimo coesistere (nel mio caso potrei sottoscriverne 5 o 6)
p.s.2) provo un senso d’invidia per coloro ke sono diventati atei prestissimo.
darik
credere in chi?
no intendo, ma che è questo dio??? un vecchi zio carrettiere ne parlava continuamente, ma non bene.
Ho sentito nominare dio la prima volta a 5 anni. Un bambino mio vicino mi domando’ se credevo in dio. “che cos’e’ ?” “quello che ha creato il mondo, da dove credi che veniamo?” Girai la domanda a mio padre, che traccio’ una riga lunghissima con un segmento minuscolo alla fine, quasi invisibile. “Il segmento finale rappresenta tutta la storia dell’uomo, sin da quando viveva nelle caverne” mi disse (conoscevo gli uomini preistorici e i dinosauri dai libri illustrati). E l’enorme linea prima? “Qui c’e’ un segmento che e’ l’era dei dinosauri, il resto e’ la storia del pianeta, che si e’ svolta in massima parte senza vita. Le origini della primissima vita non sono ancora chiare, ma sappiamo che le forme di vita si sono evolute in tempi lunghissimi. Ma molti preferiscono credere che un essere che puo’ tutto ha creato il mondo.” “E come spiegano i dinosauri?” (per un bambino, non e’ concepibile ignorare i dinosauri, sono troppo forti).
“Dicono che ha creato anche i dinosauri. Ma per alcuni ha creato solo i fossili e li ha nascosti nel terreno”
Risi incredulo. Nascondere i fossili, anzi creare tutto il mondo dal nulla, compresi i dinosauri gia’ morti e sottoterra… tanto valeva non metterli. Solo un pazzo penserebbe che sia sensata una cosa simile. Chi crede in questo dio, ha in testa un sacco di sciocchezze, pensai.
Fu cosi’ che non fui mai credente.
Grazie, papa’, per i libri e le spiegazioni.
A parte il fortunato caso di genitori, parente, conoscenti, vicini di casa tutti rigorosamente atei, è più facile che qui da noi durante l’infanzia, insieme ad altre favole, ci vengano propinate anche quelle su Dio. E da piccoli, è ovvio, si crede fermamente che gli adultui (in particolare la mamma e il papà) sappiano tutto o comunque più di noi. E’ risaputo che questo è uno dei motivi che spingono a infilare l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole fin da subito.
Quindi la risposta “Non ho mai creduto, nemmeno durante l’infanzia” mi sembra alquanto improbabile. Come molti ho smesso di credere verso i 12-13 anni ma quella è l’età dell’adolescenza non dell’infanzia.
Jeeezuz scrive:
l’alta percentuale ottenuta dalla risposta “Letture scientifiche e/o storico-religiose” ci fa capire che E’ POSSIBILE far aprire gli occhi alle persone con delle sane letture.
Certo, la conoscenza, in particolare quella scentifica, dà alle persone la capacità di valutare e decidere. Per questo è tanto contrastata dalla chiesa e già all’inizio della bibbia ci ammonisce contro tali curiosita: mangiare il frutto dell’albero della conoscenza fa infuriare Dio perchè ti fa diventare simile a Lui. E che potere gli rimane a questo punto (a Lui e al prete)?
Sono stato credente anch’io da bambino: comunione, cresima…come tutti i bambini della mia generazione, poi in adolescenza credente senza fervore, “credente non praticante” come dicono tanti italiani per malcelare un credo molto superficiale, d’abitudine e una pigrizia di andare a messa.
Sono stato anche 9 anni negli scouts, associazionismo cattolico quindi, e ne sono uscito quando questa mia religiosità superficiale (come di tanti compagni di scouts!) si scontrava sempre più spesso con la personalità integralista religiosa del mi ocapogruppo.
Dai 20 anni in poi quindi sono rimasto un credente di facciata ma dentro di me sentivo e pensavo che oltre la morte era più logico che ci fosse quel che c’era prima che nascessi, cioè niente, ma avevo paura ad ammetterlo.
Poi, dopo i 30 ho cominciato ad essere schifato dai clericali e vari baciapile, della loro falsa morale ma solo il contatto con l’UAAR mi ha dato la spallata.
Ho capito che siamo milioni! e che ad altrettanti milioni basterebbe una spallatina!
Prima avevo paure esistenziali, ora sono un uomo libero, sereno.
@ chiericoperduto
Ora sei UOMORITROVATO! 😀
Anch’io sono stato credente da bambino. Durante l’adolescenza ho continuato a credere, in maniera anche a volte intensa, ma ho sempre sentito come essenziale il problema dell’esistenza del male. Poi sono stato agnostico tra i 18-23 anni e infine totalmente ateo perche’ profondamente disgustato dall’ipocrisia e dall’invadenza dei cattolici in particolare e dei credenti (con qualche fortunata eccezione) in generale.
L’essere umano cresce e si evolve continuamente in conoscenza e consapevolezza.
Come ad un neonato non si dà del cibo solido, ma del cibo che lui è in grado di digerire, così pure una persona può ricevere solo quello che in quel momento serve per la propria evoluzione.
Così come non ci si può fermare al latte materno, man mano che si cresce deve crescere pure la nostra consapevolezza sulle “credenze di Dio”.
E’ per questo che la cosidetta religione istituzionalizzata e settaria rappresentata dai “dottori della legge”, anzichè evolversi è retrocessa e dovrà per forza morire, ma ciò non toglie che esista una religione solare ed universale, non istituzionalizzata, senza rappresentanti, senza nomi, asettica da dogmi, credi e vincoli di ogni genere, che è innata nell’essere umano, e che si evolve con lui.
L’uomo ha dei bisogni fondamentali , ma quando essi sono stati soddisfatti, quando tutto quello che ti serve per vivere e per mantenere il tuo corpo fisico lo hai esaudito, quando i tuoi desideri sono realizzati, non ti rimane più nulla da fare e ti annoi, ed ecco che può presentarsi in taluni esseri un altro bisogno, superfluo e non legato ai bisogni materiali, che è quello della consapevolezza di sè e della domanda fondamentale di “chi sono io”.
E’ solo da questo momento, ossia da quando uno ha realizzato tutto quello che poteva realizzare in questa condizione umana, ha vissuto tutte le esperienze che la vita gli ha offerto, ma ancora rimane insoddisfatto, ancora gli manca qualcosa… che può nascere un forte desiderio di ricerca.
Questa ricerca io la chiamo ricerca di “se” o ricerca di “Dio”
Dio quindi non ha nulla a che fare con le tradizioni religiose istituzionalizzate ed interpretate dal clero, non ha nulla a che fare con la creazione del mondo, non ha nulla a che fare coi testi sacri, non ha nulla a che fare con le paure ancestrali, ma “Dio” è la massima realizzazione della domanda suprema, ovverosia : ” chi sono io ? ”
Dio non lo si può credere o vedere, ma unicamente lo si può realizzare.
Bruno.
Bruno tu parli dei bisogni metafisici dell’uomo. Essi esitono e le religioni li hanno fatti propri dando la loro risposta a proprio vantaggio.
Ma proprio per questo, perche’ allora continuare a chiamare la ricerca di se’ stessi “dio”? E’ equivoco e fuorviante e inidirizza immediatamente al dio religioso istituzionale.
Chiamiamola ricerca di se’ stessi. Il perche’, ce lo dici tu, per te esiste una religione solare ed universale. Ma e’ pura invenzione, non c’e’ alcun bisogno di postulare una religione naturale insita in noi. Se e’ davvero universale, com’e’ che io e tanti altri non la vivono affatto come tale? Mi posso chiedere chi sono io, ma non e’ “religione” e cerco me stesso, non “dio”. Chiamiamola filosofia, ontologia se vuoi, ma non religione. Sleghiamo la ricerca metafisica dalla religione una buona volta.
Mettiamo fuori dio dalla filosofia, senno’ lo cacci dalla porta e lo fai rientrare appena bussa fingendosi il postino.
Aggiungo e ribadisco che dio va ELIMINATO dalla ricerca interiore, perche’ se cerchi te stesso sai cosa cerchi, se cerchi dio, che cerchi? E’ talmente vago ed indefinito che fa solo male alla ricerca interiore e serve come facile tappa buchi per le cose che non capiamo. Il concetto di dio e’ lo stucco della ricerca metafisica e fa bella mostra al posto dei veri mattoni che ci sarebbero da mettere ma che si e’ troppo poveri intellettualmente per realizzare. Tolto dio di mezzo dalla filosofia, si incomincia davvero a ragionare.
Caro Giona, tu hai detto se cerchi te stesso sai cosa cerchi! e chi lo dice? Beato te che ti conosci, ma tu chi sei? sei Giona forse ?, sei forse il tuo nome e cognome che ti sei trovati addosso senza neppure volerli? E chi è Giona? un corpo, una mente, un insieme di atomi, un cervello? Si può smontare in un attimo la visione che noi abbiamo di noi stessi, perchè assolutamente imparziale. Ma se questo ti basta, bene, a me non basta, io non sono il mio nome e cognome, e non sono nemmeno il mio braccio o il mio cervello, e nemmeno sono il giudizio miope di un altro, perchè se l’altro non conosce se stesso, come potrebbe conoscere me?
Tu dici che si è poveri intellettualmente, io invece ti dico che ci vuole una enorme intelligenza, ma non solo quella del cervello, bensi’ anche quella del cuore per scoprire la nostra vera identità.
Ma alla fine non importa chi è dio , esso può benissimo essere una tua creazione, ma la domanda fondamentale è: chi sei tu?
Cara Rosalba, mi è piaciuto tantissimo nel tuo blog che dici di te: ” Una persona in divenire…Prima mi ero definita. Ora non mi va più. Sono spariti i confini… ”
Se posso commentare questo è inesatto in quanto, tu esprimi continuamente di essere atea, quindi ti dai delle definizioni, ti dai dei confini…
Diciamo che tutte le definizioni sono gabbie, certo talune magari posso essere gabbie dorate , gabbie impreziosite da diamanti, ma comunque restano sempre delle gabbie, delle chiusure.
E come Giona da detto , dio è un concetto indefinito, certo ha ragione, non lo puoi definire e questo concetto rimarrà sempre tale per necessità; ma solamente perchè l’uomo è tale, perchè l’essenza umana va in quella direzione ed è infinita come la vita, e non ama avere confini.
Bruno
Caro Maxalber, se lo desideri posso non solo provare la clozapina ma pure il flupentixolo o la tioridazina, però mi devi promettere una cosa, le proviamo assieme ! o magari con altri amici che si posso offrire da cavie.
Devo pur avere una statistica scientifica.
Bruno
Caro Daniele Gallesio, ma perchè ti arrabbi?
Vuoi forse dire che l’ateismo è l’unica verità ed erigerlo a dogma? Io non temo il dibattito, non amo le conversioni e nemmeno ho paura di rendermi ridicolo come tu dici, in quanto io non mi considero nè credente nè ateo o agnostico, queste per me sono tutte categorie discriminanti per poterle appicicare ad un essere umano.
Io vorrei trovare qualcuno che ricerchi la consapevolezza, esente da giudizi, da opinioni, e questo devo dire, con grosso rammarico, che è una cosa veramente rara.
Bruno
È lo spirito che dà spirito a Dio; è la madre dei cieli e delle terre. Esiste oltre l’altezza infinita, ma non lo si può dire distante; esiste al dilà dei limiti e delle direzioni, ma non lo si può dire profondo. Già era prima dei cieli, delle terre e dei tempi, tuttavia non lo si può definire antico.
Zhuangzi