Religione, il dogma in aula. Un’ora che costa un miliardo

E’ il titolo del nuovo articolo di Curzio Maltese, scritto nell’ambito della sua inchiesta su quanto grava la Chiesa cattolica sulle dissestate finanze dello Stato italiano. Sicuramente da leggere: si può scaricare dal sito della Camera dei deputati.

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26 commenti

Marco

Il titolo dell’articolo è fenomenale! Solo per quello vale la pena di comprare il quotidiano!

Carlo

Bell’articolo. Bertone ha strepitato per questo, quindi. Ottimo segno.

Flavio

Allora… 1’000’000’000 € di 8×1000, 1’000’000’000 € ora di religione cattolica, qualche altro miliardi di esenzioni varie a livello statale e locale… quant’è che viene stanziato ogni anno per la ricerca o per migliorare le condizioni dei precari?!

echelodicoafare

Ho sempre odiato l’ora di religione e non potevo non farla dato che non c’era l’ora alternativa, Al liceo il mio professore era un avvocato (quindi aveva un doppio stipendio), che veniva di sabato, col giornale sotto al braccio, ci mandava a prendere la frutta (quindi uscivamo da scuola rischiando di mettere nei guai lui, il preside e altri) che poi mangiavamo in classe. Almeno la frutta faceva bene. Quindi la mia ora di religione era utile…serviva a far gioire il fruttivendolo e a prendere vitamine e potassio. Ma in che paese viviamo? Spero cambi qualcosa. Poi vi dirò che ha fatto il prete del mio paese, anch’egli professore di religione.

forzalube

Scusate, ma il pdf dal sito della camera non si apre. succede anche a voi?

Silesius

Ho fatto copia-incolla del link. Con explorer si apre, con mozilla no (perché manca il plug in)

layos

@Flavio

Gentilissimo ma l’articolo è troncato….
non è che il pdf in origine aveva due pagine?

Daniela

però non sono d’accordo sul fatto che gli unici a parlare di abolire l’ora di religione sono alcuni intelettuali cattolici, ma se le associazioni laiche lo dicono da tanto tempo. Gli intelettuali cattolici, in italia si fanno sentire poco e molto spesso sono in linea con i dettami della cei. In questo caso mi sembra che curzio abbia voluto arruffianarsi un ò questi pochi personaggi. Per il resto mi sembra un buon articolo.

cullasakka

è una cosa che mi chiedo da tempo: perché l’ora di religione cattolica (lo stato secondo la Costituzione non potrebbe fare discriminazione in base alla religione) la paga lo Stato (e in ultima analisi noi) e non la Chiesa?

libero

Le scuole paritarie è bene ricordarlo, visto quel che scrive Maltese, hanno un costo studente più contenuto rispetto alle statali principalmente per tre motivi:
– Non coprono le aree disagiate-decentrate
– Gli insegnanti vengono sfruttati con stipendi da fame, infatti quando hanno la possibilità si trasferiscono in massa nella scuola statale
– Le spese per personale non docente sono molto contenute, in queste scuole infatti non si registrano le elefantiasi clientelari formate da bidelli, usceri etc. etc. proprie della scuola statale.

Marco Pisellonio

A quanto pare, l’articolo sul sito della Camera e’ stato rimosso. Il link c’e’ ancora, ma porta a una schermata di errore.

ciceracchio 2la vendetta

dobbiamo assistere a le parole arroganti e da dittatura di quell’uomo che si veste come un faraone (BERTONE) incredibile parla come un capo di stato estero ???ho come
un ministro della repubblica italiana??????lui che arroga il diritto di ritenere il giornale republica non atto a pubblicare inchieste sui costi faraonici che comporta la chiesa
cattolica, tutto a carico dei cittadini ;ora di religione costo sottratto ai pensionati
e alle tanto amate famiglie quelle dl family dey un miliardo di euro:::::::::
cardinale aridacci i soldi del malloppo….W REPUBLICA W LA LIBERA STAMPA…
ABBASSO TUTTI I PRETI NULLAFACENTI E CHE GRAVANO SULLE SPALLE DEL POPOLO
IALIANO ,,,,,,,,,,,,,

ciceracchio 2la vendetta

W ZAPATERO DIFENSORE DELLE LIBERTA’ E DEI CITTADINI
DOVREBBERO LAVORARE QUESTI FARAONI DIVULGATORI DI RELIGIONI FALSE E MENSOGNERE. GENTE RIMASTA AL MEDIO EVO E CHE GRAVANO X 10 MILIARDI DI EURO
UNA FINANZIARIA ,,,,ANNUI SULLE SPALLE DI UN POVERO POPOLO CHE LE DEVE MANTENERE,,,,BASTA BASTA ,,,…CHE VADINO IN ALTRO STATO A FARSI MANTENERE….
MAGARI PORTANDOSI DIETRO TUTTO QUEL CIARPAME CHE IMPEDISCE A QUESTO PAESE SI ESSERE FINALMENTE LIBERO……..

Alba

Immagino che a quest’ora la maggior parte delle persone avrà letto l’incredibile secondo atto della commedia tutta italiana sui costi della chiesa: il cardinale Bertoni, con un guizzo degno delle peggiori dittature, diffida violentemente Repubblica a continuare le sue inchieste sul vaticano e quanto il suo mantenimento costi ai cittadini italiani. La risposta di Ezio Mauro sul sito del giornale è ineccepibile nella forma e nella sostanza: consiglio di leggerla, se volete riguadagnare un pò di fiducia nei nostri connazionali! Lo riporto per chi fosse interessato.

Democrazia e religione
di EZIO MAURO
“Finiamola”. Con questo invito che ricorda un ordine il Cardinal Segretario di Stato della Santa Sede, Tarcisio Bertone ha preso ieri pubblicamente posizione contro l’inchiesta di Repubblica sul costo della Chiesa per i contribuenti italiani, firmata da Curzio Maltese. “Finiamola con questa storia dei finanziamenti alla Chiesa – ha detto testualmente il cardinal Bertone – : l’apertura alla fede in Dio porta solo frutti a favore della società”. Per poi aggiungere: “C’è un quotidiano che ogni settimana deve tirare fuori iniziative di questo genere. L’ora di religione è sacrosanta”.
Non ci intendiamo di santità, dunque non rispondiamo su questo punto. Ma non possiamo non notare come il tono usato da Sua Eminenza sia perentorio e inusuale in qualsiasi democrazia: più adatto a un Sillabo.
L’attacco vaticano riguarda un’inchiesta giornalistica che analizza i costi a carico dei cittadini italiani per la Chiesa cattolica, dalle esenzioni fiscali all’otto per mille, al finanziamento alle scuole private, all’ora di religione: altre puntate seguiranno, finché il piano di lavoro non sia compiuto.
Finiamola? E perché? Chi lo decide? In nome di quale potestà? Forse la Santa Sede ritiene di poter bloccare il libero lavoro di un giornale a suo piacimento? Pensa di poter decidere se un’inchiesta dev’essere pubblicata “ogni settimana” o con una diversa cadenza? E’ convinta che basti chiedere la chiusura anticipata di un’indagine giornalistica per evitare che si discuta di “questa storia”? Infine, e soprattutto: non esiste più l’imprimatur, dunque persino in Italia, se un giornale crede di “tirar fuori iniziative di questo genere” può farlo. Salvo incorrere in errori che saremo ben lieti di correggere, se riceveremo richieste di rettifiche che non sono arrivate, perché nessun punto sostanziale del lavoro d’inchiesta è stato confutato.
La confutazione, a quanto pare, anche se è incredibile dirlo, riguarda la legittimità stessa di affrontare questi temi. Come se esistesse, lo abbiamo già detto, un’inedita servitù giornalistica dell’Italia verso la Santa Sede, non prevista per le altre istituzioni italiane e straniere, ma tipica soltanto di Paesi non democratici. In più, Sua Eminenza è il Capo del governo di uno Stato straniero che chiede di “finirla” con il libero lavoro d’indagine (naturalmente opinabile, ma libero) di un giornale italiano. Dovrebbe sapere che in Occidente non usa. Mai.
Stupisce questa reazione quando si parla non dei fondamenti della fede, ma di soldi. E tuttavia se la Chiesa – com’è giusto – vuole far parte a pieno titolo del discorso pubblico in una società democratica e trasparente, non può poi sottrarsi in nome di qualche sacra riserva agli obblighi che quel discorso pubblico comporta: per tutti i soggetti, anche quelli votati al bene comune. Anche questo è un aspetto della sfida perenne, e contemporanea, tra democrazia e religione.

mimmo

Sulla prima pagina di Repubblica di oggi 25 ottobre, potete trovare tutti e 4 gli articoli “incriminati” sul potere incontrollato della chiesa su tutti gli italiani, credenti e non.

Alessandro S.

Grazie Alba, spelndide parole quelle riportate. Disgusta che non siano giunte da chi dovrebbe sentirsi investito del dovere di difendere la libertà e il diritto in Italia, in nome della democrazia e della laicità garantite dalla costituzione. Ma sembra proprio che i nostri signori politici abbiano ben altri pensieri per la testa.

Marco Pisellonio

watchdogs, lo so ma ero entrato in “ricerca archivio” sul sito, tutti i pdf di Repubblica del 24/10 si riuscivano a scaricare, ma quello no. Ho appena controllato e ora il link funziona di nuovo, ma vi assicuro che stamattina non andava.

darik

i credenti hanno il sacrosanto diritto di seguire e sostenere la loro fede.
lo stato italiano deve dar loro la possibilità di avere i servizi religiosi ke desiderano.
detto questo parliamo del credente- utente:
voglio la luce…la pago;
voglio il gas…..lo pago;
voglio la religione…pago pure quella!
lo stato assicura il servizio religioso per tutti coloro
ke “dikiarano” di volerne fruire e ripartisce l’onere
delle spese sostenute tra tutti coloro ke ne hanno fatta esplicita rikiesta.
cosi mettiamo a tacere questi maledetti atei e la kiesa
avrà il legittimo contributo…….;-)
darik

fulf

il pericolo è che fra un po’, viste le penose pieghe della politica italiana, dovremo prezzolare anche la propaganda degli scherani dell’islam oltre a quella del vaticano…
ma quando cacceremo i mercanti di ideologie aberranti dal tempio dello stato laico?

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