La Federazione Ciclistica Italiana si e’ dotata di un centro spirituale per creare un percorso parallelo tra fede e attivita’ agonistica. La sede sara’ il convento toscano di Santa Lucia alla Castellina. Il centro religioso dei frati carmelitani, ubicato nei dintorni di Sesto Fiorentino, diventera’ ufficialmente operativo nell’ultimo weekend di novembre con l’assegnazione del premio ‘Ammiraglio d’oro’ a un ds del professionismo distintosi nella stagione 2007.
La religione doping dei popoli: apre il Centro Spirituale del Ciclismo
13 commenti
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Ma dio non dovrebbe occuparsi di cose più importanti che aiutare questi a vincere una gara?
per me hanno fiutato il business, volete vedere che i sponsor delle squadre verseranno una quota della sponsorizzazione ai frati?
Vabbe’, ridiamo per non piangere…….
questo fa parte della mentalità distorta dei credenti:
kiedere l’aiuto di dio per superare certe imprese;
ovviamente svantaggiando gli altri.
questa assurda pretesa trova la sua espressione più aberrante nella benedizione delle armi e dei soldati in partenza per la guerra.
va detto ke dio, nell’antico testamento dà prova di questa sua disponibilità e partigianeria.
tuttavia il credente ke è convinto di avere un aiuto divino ne trae un sicuro giovamento, ovviamente psicologico; essendo
impensabile ke, nel caso del ciclista, dio metta una mano
sul sellino per spingerlo avanti.
darik
Ma pregano per vincere o per non farsi beccare ai test antidoping?
Praticamente non si può neppure pedalare senza un clericale alle calcagna?
… quindi, io ateo e sbattezzato, benché amante e amatore della bicicletta non potrei far parte della Federazione Ciclistica Italiana? Sarà ravvisabile la discriminazione per motivi religiosi?
In ogni caso non ho mai avuto bisogno di pregare per pedale.
Scusate ma se tutti pregano dio e dio li aiuta tutti, allora non cambia niente, il vincitore è lo stesso… o forse è sempre il solito discorso “il mio dio è migliore del tuo”?
@cullasakka, vaglielo a dire a trapattoni che fu eliminato ai mondiali, da una squadra di buddisti, e tra l’altro pure scarsa. Inutile fu il profluvio di acqua santa mandatagli dalla sorella suora, forse era meglio se faceva entrare un attaccante.
Beh! I cappellani militari furono aboliti, ma qualcuno (indovinate chi) li ha reintrodotti.
Comunque, in questo caso, devo dare ragione a Claudio.
Il business degli sponsor, delle associazioni no-profit (checché ne dicano) e quindi della pubblicità è praticamente enorme.
L’Italia (mo’ si scatena un casino) è l’unico Paese industrializzato che consente di “scaricare” l’intero importo speso per farsi pubblicità!!! (Praticamente gratis!)
Non solo, se sottobanco ricevi la metà, 1/3, 2/5 un enorme guadagno!!
Chiedetelo ad un commercialista!!
Il business, per le aziende, è la pubblicità!!!
Se non cambiano le leggi ( sapete quanti cartelloni e spot vedreste di meno??????)
Ciao
INFATTI ESSENDO DOPING DOVREBBERO ABOLIRLE…FANNO ,MALE ALLA SALUTE MENTALE
INSOMMA SCOMBUSSOLA IL GRULLAIO…
Quella di Trapattoni fu un’autentica esibizione di paganesimo allo stato puro.
Viva Girardengo, viva Bindi, Viva Magni,Viva Gimondi, Viva Bitossi,Viva Tacconi. Viva Moser, Viva Baronchelli, viva il Ciclismo!.