Una vita senza figli? Più accettabile per lei che per lui

Soppiantato dall’immagine della donna in carriera, lo stereotipo del maschio ’tutto lavorò, che non vuole figli, appartiene al passato. Una ricerca pubblicata sul “Journal of Marriage and Family” di novembre e condotta dagli studiosi dell’università della Florida (Usa) dimostra infatti che la vita senza prole è oggi considerata molto più accettabile dalle rappresentanti del “gentil sesso” che dai loro partner maschi.
Esaminando le risposte a un questionario sulla vita familiare di un campione di oltre 12 mila persone, gli esperti si sono resi conto che, fra gli “under 40”, le donne erano per l’80% più inclini a considerare positivamente la decisione spontanea di non avere figli. I due terzi delle partecipanti erano inoltre in disaccordo con l’idea che senza bambini l’esistenza sia vuota e che i bebè siano la base del matrimonio.
Questo soprattutto per una visione della famiglia meno tradizionale rispetto agli uomini, ma anche, forse «per l’influenza negativa – spiega Tanya Koropeckyj Cox, autore principale dell’indagine – che l’insicurezza legata ai tempi moderni trasmette alle ragazze. L’incertezza di un lavoro stabile sia per sè che per il proprio compagno e in generale il panorama attuale spaventa sempre di più, soprattutto se accompagnato da brutte esperienze durante l’infanzia».

Fonte: laStampa 

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30 commenti

Enrico

Tremendo. Mi domando se il nostro momdo occodentale e cristiano può sopravvivere se le donne considerano la maternità un inutile orpello

Daniela

per carità, se una donna dice che non è dispiaciuta di non avere figli in realtà ha paura, è incerta e insicura del proprio avvenire.

Kaworu

@enrico

se il mondo cristiano non sopravviverà credimi, non piangerò.

dai io te l’ho detto, voglio diventare mamma in futuro 😆

poi non so te, ma a me sembra responsabile non voler mettere al mondo un figlio se si è in condizioni precarie.

nihil

mi sembra che predicate bene e razzolate male.
se una donna non diventa anche madre, è per questo inferiore? o è soltanto per paura? una donna non può decidere coscientemente se compiere ques’atto oppure no?
una donna deve mettere al mondo dei figli soltanto per perpetuare la specie?
una donna deve mettere al mondo dei figli soltanto perché è così che si fa?
una donna deve mettere al mondo dei figli perché questo è il suo compito?
complimenti per la larghezza di vedute.
una donna è un’incubatrice o una persona?
la maternità è un’opportunità.
c’è chi la sceglie e chi no, senza doversi sentire sulle spalle il peso del mondo intero, cristiano o no.
siete di larghe vedute soltanto per quello che interessa voi, in realtà, a volte, siete dei conservatori bell’e buoni. a volte nn vedete al di là del vostro naso. credo che dovreste riflettere un po’ di più. ciao

Kull

enrico,

il tuo mondo occodentale lo puoi sempre costruire e godere altrove, possibilmente in compagnia di pera, panella, ferrara e magdi allam,

Kull.

Magar

@Kull
‘Diavolo c’entra Pannella con gli estimatori di Benny XVI?
E personalmente quello che mi spaventa è l’idea di un mondo cristiano, o musulmano, o ebraico, o quello che vuoi, invece che laico, liberale e democratico. Che poi sia occidentale orientale, settentrionale o altro, mi interessa poco a quel punto.

paolo di palma

x Kull
Pannella è per il rientro dolce, cioè per un processo basato sulla denatalità che riporti il numero di umani sulla terra ad un livello sostenibile. Lui stima che tale quota si aggire sulla metà degli attuali abitanti della terra. Quindi non osteggerebbe mai una libera autodeterminazione di una donna ad avere o non avere figli. Il massimo che potrebbe fare Pannella in questa direzione è sconsigliare di averne tanti, e quindi credo che da parte dei radicali italiani il sondaggio sulle aspirazioni delle donne americane non possa essere che confortante.

Paolo Malberti

I figli vengono messi al mondo per egoismo.
Per valutare un’azione dal punto di vista morale, solo tre sono i punti di riferimento: l’egoismo, la malvagità e la compassione (ossia: il proprio bene, il male oppure il bene degli altri). Di queste tre, evidentemente, solo le azioni fatte per compassione hanno valore morale. Tutte le altre, nelle infinite combinazioni e dosaggi di egoismo e malvagità, non ne hanno.
Ora, nessuno vorra’ sostenere che un figlio viene messo al mondo per compassione. Al contrario: per metterlo al mondo di compassione bisogna non averne affatto.
Talete, alla domanda «Perchè non hai mai voluto aver figli?», rispose: «Per l’amore che nutro per loro».

Kull

Magar…

…paNella,

è uno dei ‘fallaci’ crociati autonominatosi difensore dei reami dell’occidente…

Kull.

Kull

@Paolo Malberti…

…concordo pienamente con te,

al massimo un figlio lo si può adottare,

tanto ormai in questo mondo disgraziato c’è entrato, tanto vale tentare di dargli una vita decente,

Kull.

Sandra

Ma non possiamo semplicemente pensare che come qualunque altro animale, pianta o batterio di questo pianeta ci viene anche voglia di moltiplicarci e che ciò, ad una prima lettura elementare, non sia in sé ne bene nè male, ma solo parte del nostro modo di essere e che qualcuna o qualcuno, così come avviene in natura, possa anche essere diverso, senza che ciò lo renda migliore o peggiore, ma semplicemente quel che è?
Con tanto di rispetto per Talete, mi sembra la si possa vedere diversamente, in fondo, io non ho alcun interesse ad indagare il “mercato” della maternità per stabilire piani magari decennali su quali prodotti mi converrà produrre, o quali leggi finanziarie mi converrà concepire o quali linee politiche o piani di immigrazione saranno più convenienti…
io mi sono felicemente riprodotta, son contenta d’averlo fatto; poichè parlo a titolo personale e non mi azzarderei ad alcun titolo a farne una regola generale, posso dire che l’esperienza, per me è stata esaltante e se mia figlia deciderà di fare altrettanto, va bene, se deciderà altrimenti, va bene lo stesso, non credo nella santificazione, ma neppure nella demonizzazione di nulla

darkzero

Enrico ha scritto:

Tremendo. Mi domando se il nostro momdo occodentale e cristiano può sopravvivere se le donne considerano la maternità un inutile orpello

Quello occidentale vedrai che ce la fa.
Quello cristiano mi auguro di no.

Alba

Beh, i figli vengono messi al mondo per un’istinto innato di perpetuazione della specie che tutti gli animali hanno, che magari può anche essere considerato egoismo, ma mi sembra un modo piuttosto “cristiano” di valutare o, nella migliore delle ipotesi, decisamente nichilista… l’evoluzione dell’essere umano, invece, consiste proprio nell’acquistare consapevolezza e passare dal dominio dell’istinto di specie alla scelta individuale. Per questo motivo, concordo pienamente con Daniela e la sua ironica osservazione.

Flavia

Sono tra coloro che non desiderano figli, non x una condizione precaria o x paura del futuro. Semplicemente non ho istinto materno, ed ho una soglia molto bassa di pazienza. Ma in questo, cari miei che vi elevate a giudici, vivo la mia vita onestamente e felicemente. E se volete far sopravvivere l’occidente cristiano, pensateci voi a metterne al mondo un quindicina x coppia. Cosa che, persino tra i cattolici + benestanti, vi guardate bene dal fare!!

Enrico

Io ho parlato di mondo occidentale intendendo europeo perchè credo che sarebbe bello che la cultura europea continuasse.

Per quanto riguarda il cristanesimo esso è in espansione al di fuori dell’europa quindi vedo una chiesa che certamente non rischia l’estinzione come voi vi augurate.

Kaworu

penso che il commento di daniela fosse ironico comunque 😉

ma poi dico… ognuno ha i suoi motivi per volere o non volere figli, non vedo perchè certe scelte si debbano imporre.

Giorgio

Io ero uno che non avrebbe voluto figli, nel loro stesso interesse, anche se poi le circostanze hanno deciso diversamente e ne ho uno.
Io non credo che la vita sia un diritto, e men che mai un dono: “imposizione” è la parola che mi sembra giusta, un’imposizione dettata da pura e semplice continuità biologica, pur se ammantata di nobili parole. Inoltre, penso che venire al mondo sia un pessimo affare: si dovrà effettuare un percorso ad alto rischio entro un’organizzazione biologica fondata sulla competizione (e in tanti si fanno molto male, e bisogna allora inventarsi un qualche dio consolatorio). Tutto per un temporaneo abbandono di una condizione di non-esistenza, alla quale poi si torna immancabilmente dopo alcuni, spesso sgradevoli, decenni. Proprio un cattivo affare.
Le ragioni di chi non vuole figli mi sembrano allora del tutto comprensibili e condivisibili, proprio alla luce del semplice concetto sintetizzato da Talete e ricordato da Malberti in un messaggio qui sopra. Vorrei concludere citando Leopardi:
“Ma perché dare al sole,
perché reggere in vita
chi poi di quella consolar convenga?”

Mifepristin

Il mondo occidentale non si estinguerà perché una minoranza di persone decide di astenersi totalmente dalla procreazione. In passato ci pensavano i religiosi cattolici e gli asceti a dare questa percentuale, la novità di oggi è che le persone,sia uomini che donne, che non hanno inclinazione verso la famiglia e la procreazione non hanno bisogno di fingersi monaci o asceti di qualche religione per portare avanti il proprio progetto di vita, godendo comunque dei piaceri sessuali.

kilowatt

Io non lo so se è vero che le donne sono più inclini a non avere figli, non dispongo di statistiche e quando me le sbattono sotto il naso non so se fidarmi della lettura altrui. So che delle donnincarriera non mi fido neanche un po’ e mi piacciono le russe, le rumene e le ucraine. Non è una scelta, è un istinto animale. Che ci posso fa’…

Magar

@Kull
Hai ragione, scusa, avevo pensato ad un errore di battitura, e non conoscevo il nome di quel tizio che ogni tanto compare a Otto e Mezzo. Pare invece che Carlo Panella fosse un grande estimatore dei promotori nostrani del Family Day (o meglio, Homophobic Day).

Signorapina

Anche all’interno di una coppia regolare, di solito è sulla donna che ricade maggiormente l’onere di allevare i figli… mi sembra perciò normale che siano le donne a ponderare maggiormente la decisione.
Il “maschio tutto lavoro” che si limita ad un buffetto sulla testa del pargolo ogni tanto, può pure sfornare una dozzina di figli, tanto poi mica se ne occupa lui…

Paolo Malberti

Certo: riprodursi è la cosa piu’ naturale al mondo. I batteri ci riescono benissimo, ed anche i topi.
Ma la specie ‘homo sapiens sapiens’, teoricamente, dovrebbe avere qualcosa in piu’ dei monocellulari e degli animali: la ragione. Quindi prima di mettere al mondo un figlio, dovrebbe per lo meno porsi la domanda: «Sarà poi contento di essere stato messo al mondo?».
La stessa domanda, rigirata a sè stessi: «E’ meglio essere o non essere venuti al mondo?» se la sono posti, non degli imbecilli, ma gente come Euripide, Sofocle, Leopardi, Schopenhauer, Kant, Shakespeare, Mark Twain, Goethe, Calderon, Byron, Hume, ecc. ed hanno tutti risposto negativamente.
Ad esempio Mark Twain: «Non c’è mai stata una persona intelligente dell’età di sessantanni che acconsentirebbe di rivivere daccapo la propria vita. La sua o quella di chiunque altro».

Aldo

Volevo aggiungere un commento a favore della denatalità, ma rilevo con piacere che già altri hanno più che dignitosamente provveduto. Li ringrazio con sincero calore.

chiericoperduto

@enrico
a me basta che la chiesa si estingua in italia, vedi come sono semplice mi basta poco, te la lascio nel resto del mondo.

Kull

enrico,

ma che ‘cultura’ vorresti salvare?

La ‘cultura’ dell’isola dei famosi?

lol!

Kull.

Mifepristin

Ecco un illustre commento a favore della denatalità
“Abbi un figlio unico,per nutrire il patrimonio! E’ così che la ricchezza cresce nella casa” Esiodo,Le opere e i giorni,376-377

Francesca by Toscana!

Non ho molto istinto materno e per questo non mi sento un mostro..cerco di vivere felicemente..se avrò 1 figlio, ok..di più non ne voglio. Anche senza farne sarei felice ugualemnte. Di solito purtroppo ancora oggi la donna è vista come un’incubatrice ambulante.

Mifepristin

“Il numero di figli sufficiente sarà un figlio e una figlia”, Platone, Leggi 930d
“…si deve, però, fissare un limite alla procreazione e se alcune coppie sono feconde oltre tale limite, bisogna procurare l’aborto, prima che nel feto siano sviluppate la sensibilità e la vitalità, perché sono la sensibilità e la vitalità che determinano la colpevolezza dell’atto”, Aristotele, Politica, VII, 16, 1335b
E per chi ha una visione più pessimistica c’è questo
“Nessuno è più sfortunato di un padre, se non un padre che ha più figli di lui” Menandro, fragm. 656
“Il grado di infelicità presente in una famiglia si può determinare in base al numero dei suoi figli” Gaetano Filangieri

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