Maretta nella città conciaria tra Monsignor Michele Alfano e la presidente di Rifondazione locale, Amalia Hilda Tobar. “Sembra una storia alla don Camillo e Peppone – si legge nel comunicato della Tobar – quasi impensabile di questi tempi, eppure una settimana fa sono stata posta di fronte ad una scelta di grave carattere morale da Monsignor Alfano”. Oggetto del contendere: continuare a svolgere il ruolo di catechista all’interno della Collegiata San Michele o svolgere l’incarico di segretaria del Prc. Posta di fronte ad un bivio “la mia scelta – spiega nel comunicato – è stata molto sentita visto che i miei ideali di cattolica e comunista venivano messi in discussione dietro il pretesto di un falso conflitto tra i ruoli dovuti all’ateismo che caratterizzerebbe il mio partito. Eppure all’interno di esso non ho mai subito alcun tipo di ingerenza che mi spingesse alla conversione atea, mentre la chiesa preferisce allontanare la ‘pecora nera’ dal gregge perché il suo colore stona col resto del gruppo. Non mi sembra un comportamento troppo evangelico. Tuttavia non ho potuto fare a meno di tenere il mio incarico di segretaria, piuttosto che sottostare a quella che ritengo una lesione alla mia libertà”. La Tobar sceglie il partito senza però lasciare la fede e a differenza di quanto qualcuno sosterrà, “non metto Marx prima di Cristo, perché prima di essere comunista o cattolica o qualsiasi altra cosa, sono innanzitutto un essere pensante capace di prendere le decisioni da sola”. La segretaria del Prc non accetta un’imposizione contraria ai suoi principi e conclude dicendo che “la Chiesa detta le leggi al suo interno ed io da cattolica non posso pretendere di fare la catechista ad ogni costo poiché devo accettare le sue norme. Ma a questo punto la Chiesa potrebbe fare a meno di entrare in faccende che riguardano lo Stato laico”.
Comunista e catechista: monsignore dice no
22 commenti
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Una sorta di dualismo onda-particella in formato catto-comunista.
Non occorre essere marxisti per conoscere il peso politico della religione sul controllo delle masse da parte del potere di pochi. Posso capire che la persona in questione non voglia rinunciare alla fede, anche di fronte alle contraddizioni enormi sul piano logico che pone la figura di dio, ma come può essere cattolica? Povero Spinoza: morto da secoli e nessuno che voglia ripescare la tua idea di una doppia religione: quella del clero – falsa – e quella panteistica delle leggi che governano l’universo. Almeno la Tobar si fosse evoluta fino a questo livello…
evidentemente la compagna segretaria
non è in linea con i nuovi orientamenti del partito
http://www.alteredo.org/index.php?option=com_content&task=view&id=919&Itemid=68
(come gia ricordato in questo forum).
Meglio convertirsi al piu’ presto e ritornare nel cestino.
scusate volevo dire:
evidentemente il Monsignore non è al corrente dei nuovi orientamenti del partito …
Piu’ che pecora nera, pecora rossa in questo caso 🙂
Comunque fatti della chiesa, se non vogliono catechisti comunisti e’ un loro problema.
Io comunque, pur non essendo comunista, quasi quasi rimpiango Marx e i comunisti “di una volta”.
Mi sembra giusto. La scomunica dei comunisti non è mai stata annullata …anche se sgomitano per prendersi i banchi davanti alla messa cantata del parlamento.
I problemi tra una comunista e la Chiesa cattolica è una delle cose in assoluto che meno mi importano.
Il problema, secondo me, è tutto della “devota” segretaria di rifondazione.
La chiesa cattolica procede per dogmi ed encicliche.
Se la filosofia che sta alla base del marxismo non viene accettata dalla dottrina cattolica non ha che da fare una scelta di campo……..oltretutto vorrei proprio capire come si concilia il materialismo storico e la dialettica con i dogmi della fede……..ma questi sono fatti personali della segretaria di rifondazione.
Basta, una volta per tutte, con la religione “fai da te”, con le libere e personali interpretazioni della “mitica” figura di Gesù Cristo, con il proclamarsi “credenti” quasi che la cosa presupponese contenuti positivi e virtuosi a prescindere.
Se qualcuno vuole aderire alla setta cattolica che sia sottoposto al vaglio della corretta interpretazione della sua fede dagli unici in grado di definire chi è un vero cattolico: ossia il clero e le gerarchie della chiesa.
Ho conosciuto troppi catto-buddisti, catto comunisti, catto-testimoni di geova, catto protestanti e chi più ne ha , più ne metta………….spero che Ratzinger persista ed insista nella sua opera di restaurazione e chiarificazione sulla religione.
Non potrebbe rimanere cristiana (se proprio così desidera) ed abbandonare la chiesa? Da cosa nasce tutta questa urgenza d’appartenere ad organismi istituzionali “forti”? Abbandonare una delle tante chiese mica significa cessare d’essere cristiani? Anche i protestanti sono cristiani. Pure gli ortodossi. Gli esperti potranno proseguire quell’elenco, interminabile, che la mia ignoranza mi impedisce di completare. I cristiani hanno così tante sfumature che dubito che pure l’arrivare ad aggiungerne una nuova, magari coniando ex-novo il Tobarismo (financo con un’unica adepta, perché no?), provocherebbe quel gran sconquasso.
Di primo acchito mi son sentito incuriosito e mi sarebbe piaciuto conoscere le vere ragioni di Amalia. Fortunatamente, il commento di Liberale, Liberista, Libertario (qui sopra) mi aiuta a tornare coi piedi per terra e a dire facendo spallucce: “Dopotutto, che me ne importa?”. 🙂
@Liberista
A me, guarda un pò, invece, interessa ancora di meno consoscere le vicissitudini di Montezzemolo e della sua confindustria……
Giusto così. Le direttive della Chiesa sono chiare: i bambini non si mangiano, tutt’al più si violentano.
per me un cattocomunista è
un cattivo cattolico e un cattivo comunista!
ovviamente solo nel senso ideologico.
darik
cito: “la Chiesa detta le leggi al suo interno ed io da cattolica non posso pretendere di fare la catechista ad ogni costo poiché devo accettare le sue norme. Ma a questo punto la Chiesa potrebbe fare a meno di entrare in faccende che riguardano lo Stato laico”, ma questa non dovrebbe essere una ripicca ma le conclusioni logiche di una rappresentante di un partito e di uno stato laico.
E poi non capisco perchè appartenere per forza ad un’organizzazione che non ti vuole, se una persona crede in dio non per forza deve abbracciare una particolare religione.
Quoto in pieno Leo55,tranne sulla confindustria,visto che sono bravi a parassitare pure loro con i soldi dei contribuenti…
Cattocomunisti… poi i relativisti siamo noi…
L’ho vista la puntata di mi manda raitre dove la catechista si è lamentata di quello che ha fatto il monsignore. Ad un certo punto il conduttore ha chiesto se sarebbe stato diverso se fosse stata iscritta all’UDC ed il monsignore in maniera molto titubante ha detto che sarebbe stata la stessa cosa, ma alla fine non ci ha creduto nessuno!
Amalia Hilda Tobar, non essendo di fatto una comunista, può benissimo fare la catechista. Il PRC non è un partito comunista né in teoria né in prassi, ma un partito di tipo socialdemocratico. La fede religiosa non è compatibile con una militanza marxista. La Tobar da l’essenza del PRC, e cioè un non senso politico. Credo che presto tale partito sarà solo un triste ricordo.
Un saluto internazionalista.
E’ sempre stato il credente voler convertire il non credente, e mai il contrario.
Questa piccola storia nè è l’ennesima dimostrazione.
IVAN scrive:
28 Ottobre 2007 alle 14:59
“Amalia Hilda Tobar, non essendo di fatto una comunista, può benissimo fare la catechista.”
condivido il tuo commento, ivan, però se tu mi metti in discussione il nome (ke comporta un indirizzo) dove andiamo a finire?!
di questo passo un iscritto all’uaar si potrà lamentare per il suo presidente ke non gli permette di fare il sacrestano 😉
darik
E sarebbe una lamentela inutile ed infantile…O dentro o fuori! Diamine, un poco di coerenza. La disciplina di partito prima di tutto! Se qualcuno si considera oggi un comunista, non è di certo un comunista di tipo primitivo da Nuova Guinea, ma un marxista da XXI secolo! Ci vuole tanto a capirlo!? Il marxismo è materialismo dialettico, e non una ideologia religiosa alla Spinosa, non è un panteismo! Se costui cerca Dio, lo cerci fuori dall’organizzazione comunista. Il prete ha fatto bene a dire NO: nessun cedimento ideologico alle sinistre terzomondiste, ai pasticci tra ruoli e funzioni. Mi sa che questa signora, visto il cognome, non sia altro che una esponente della teologia della liberazione. L’Italia non è il sud America, compagna! Butti nel letamaio il CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA una volta per tutte e studi veramente il marxismo! Di insegnanti di religione né abbiamo già a nausea, e non abbiamo bisogno di assessori PAGATI DALLO STATO BORGHESE per appestare i giovani con il fumo della religione! Ma basta, questi preti “comunisti” fanno proprio schifo!
Un saluto internazionalista.
conoscevo un montanaro iscritto al PCI, quando il parroco del paese lo venne a sapere gli disse che non poteva più venire in chiesa a prender messa.
Il pover’uomo, in tutta risposta, disse al parroco che prima di farsi la tessera aveva letto lo statuto del PCI e che non c’era scritto da nessuna parte che non poteva andare alla messa.
A quel punto il parroco, disarmato dalla risposta disse: allora…entra pure in chiesa!