[…] Il secondo “botto” di ieri, segno dei tempi che cambiano, ha per certi versti dell’incredibile: è stata inserita la parola “religione” nella costituzione del Partito Comunista Cinese. Questa aggiunta alla costituzione assume un valore enorme, in quanto sancisce che da ora i soggetti religiosi praticanti, alla stregua delle minoranze etniche, hanno diritto di convivenza nel sistema cinese che da ieri riconsce la religione, come una componente sociale compatibile con il modello di sviluppo del Paese. Fino a ora, l’ateismo del partito non dava reali spazi di integrazione concreta con le minoranze religiose praticanti, spesso tollerate, ma non considerate formalmente un intorlocutore accettato. Questa modifica apre ora molte porte e speranze per cercare di ricomporre nel tempo alcune delle tensioni di carattere religioso presenti nel Paese, quali quelle relative ai rapporti con il Tibet e il Vaticano, ma soprattutto, in occasione delle prossime Olimpiadi, dà la possibilità di offrire servizi religiosi per i fedeli in arrivo da tutto il mondo. Insomma, da queste modifiche si intuisce che la Cina ha capito che il mondo sta cambiando e lei con esso. Ma soprattutto ha anche capito che il mondo cambia, proprio perché la Cina è spesso la causa di questi cambiamenti. Quindi Hu Jintao ha pensato bene di inserire nella costituzione del partito comunista gli elementi di quella che, a tutti gli effetti, è una “formale apertura”, in grado di poter contribuire agli equilibri futuri e che per quanto riguarda la questione religiosa, ora messa all’ordine del giorno delle basi stesse del Partito, possa finalmente andare oltre le “vuote” e spesso disattese intenzioni precedenti. […]
La religione entra nella Costituzione del Partito Comunista Cinese
8 commenti
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E’ proprio il caso di dire che non c’è più religione…
Poveracci: non hanno capito che hanno dato il piccone a chi li demolirà…
Ho il vago sospetto, non so perchè, che la Cina sia destinata a diventare cristiana…
Ma viene menzionata per dire che? Non riesco a trovare notizie più precise su questo emendamento, qualcuno ha qualche riferimento?
Bisogna distinguere tra la libertà di culto e l’influenza delle chiese sulla politica.
Che ognuno sia libero di credere a quello che vuole, anche alle cose più assurde, purchè non compia reati e non rompa le scatole agli altri è una cosa giustissima. Grave sarebbe invece se le religioni organizzate tentassero di impore le loro ideologie e i loro dogmi allo Stato e alla società: questo sarebbe gravissimo.
Non ci sono più i comunisti di una volta…
Mi attirerò le ire di molti, ma mi sembra una buona notizia.
Qualsiasi pensiero in più, fosse anche quello di tante religioni, riduce la tirannia.
Forse sbaglio, in tal caso “mi corrigerete”
😉
😀
@Lady Godiva
Io sto pregando tanto per te. Sei d un’apertura mentale straordinaria. Grazie! E’ bello dialogare così.