…un tanto al chiloNessuno ricorda più quando sono spariti, ma presto nelle aule dell´Iti Buonarroti di Trento torneranno i crocifissi: parola del neo preside, Mario Casna, che ha raccolto al volo la segnalazione di uno studente e sta per ordinare 70 crocifissi, uno per ogni locale dell´istituto tecnico. «Devo rispettare una legge dello Stato», ha spiegato, citando quel regio decreto del 1924 che prevede la presenza del simbolo in ogni aula delle scuole medie e superiori. Nel suo ufficio il preside – arrivato al Buonarroti da poche settimane, proveniente da una scuola dove un paio d´anni fa aveva avviato un´iniziativa analoga – si è già adeguato alla norma, con un Cristo pregiato appeso sopra il ritratto del presidente della Repubblica Napolitano e accanto a una foto dove il docente è ritratto durante una visita a Papa Giovanni Paolo II..
(tratto da un articolo di Antonio Selva pubblicato su Repubblica di venerdì 26 ottobre 2007, a pagina 24)
Una cosa analoga è capitata all’ortolano sotto casa mia: l’altra mattina, raccogliendo al volo la segnalazione di un gladiatore di passaggio, ha abbassato il prezzo di broccoli e cavolfiori da due euro al chilo a un sesterzio al chilo. «Devo rispettare una legge dello Stato», ha spiegato, citando un decreto dell’imperatore Teodosio del 391 d.C. che imponeva il livellamento dei prezzi di frutta e verdura sia a Roma che nelle province dell’Impero.
Nel retrobottega del negozio di orto-frutta si era già adeguato alle norme vigenti, ponendo un’effige del celebre imperatore dell’editto di Tessalonica accanto alle melanzane e all’uva di importazione, appeso sopra il ritratto di Papa Silicio, reggente il soglio di Pietro negli anni dell’impero di Teodosio, e accanto ad una foto che vede il prode venditore di ortaggi ritratto in compagnia di Flavia Massima Faustina Costanza, moglie del precedente imperatore di Roma Graziano.
L’unica differenza tra i due casi sta nel fatto che i broccoli e il cavolfiore di Teodosio erano buoni da mangiare a metà del quarto secolo ma poi, col tempo, sono andati in muffa. Mentre i regi decreti di 80 anni fa, nati da uno stato di muffa politico-religiosa hanno riacquistato con l’età la fragranza e il sapore perduti.
p.s.
La verdura fa crescere sani e forti, nonostante la religione.
il preside ha già contattato un pittore per i 70 ritratti del re?
Non so se mi impressionano di più i crocifissi in Italia o i lavapiedi per islamici nelle università USA… Comunque, in tutti i casi, siamo di fronte al cedimento della ragione di fronte alla superstizione. Che misero risveglio per l’illusione dell’Homo sapiens sapiens di essere appunto sapiente…
AAHHAHAHHAHAH troppo forte l’ortolano e i sesterzi! Sto morendo dal ridere, sarebbe troppo bello fare uno scherzo del genere AHAHAHAH!
Insisto ad affermare che secondo il regio decreto occorre esporre il crocefisso E la foto del re, non o l’una o l’altra: spero che il prof. Casna si adegui.
Aboliamo il concordato, libera chiesa in libero stato.
Non si puo’ scrivere al preside chiedendo l’applicazione integrale del regio decreto? Sarebbe una bella provocazione 🙂
E li ha pagati con quali soldi? Già le scuole navigano nell’indigenza… ma bene, sperperiamoli in crocefissi! BRAVO BRAVO, COMPLIMENTI!!!
@ jmaya
Li ha pagati con i soldi degli italiani che versano ancora al trentino e alle altre regioni a statuto speciali decine, centinaia di milioni di euro in base ad anacronistici privilegi concessi all’indomani della 2 guerra mondiale. Oltre ai finanziamenti diretti la Provincia autonoma di trento trattiene tutta l’IVA prodotta sul suo territorio e tante, tante altre provvigioni, esenzioni che hanno fatto di questa provincia una svizzera italiana alla faccia della solidarietà e della patria comune degli italiani. Grazie alle fragili maggioranze di governo i deputati di queste regioni coalizzandosi trasversalmente riescono a estorcere sempre più grandi margini di privilegi in un silenzio mediatico assoluto. Oggi ad esempio nei tg la notizia del referendum di cortina è stata presentata come una affermazione dell’identità ladina! Tanto gli italiani bevono tutto…
Ah è vero… ma i trentini vorranno dividere la torta? Anche da noi in Piemonte alcuni vogliono andare in Valle d’Aosta, ma i valdostani non li volgiono… ehhehehe mica scemi! Ma se con quei soldi ci faceva altro non era meglio? Mah..
Il preside in questione non userà soldi pubblici, li tirerà fuori di tasca propria. Da notare che, oltre al crocifisso, la foto del presidente della repubblica e la bandiera italiana, il nostro nel suo ufficio tiene anche… una sua foto col precedente papa! E’ solo un cattolico che si attacca a leggi anacronistiche per imporre il suo credo, uno schifo. La cosa più triste è che alcuni studenti sono dalla sua parte, dicendo che sono gli stranieri a doversi adeguare agli usi italiani, il che significa che non hanno la più pallida idea di cosa significhi la parola laicità.
Il referendum è puramente simbolico, in quanto sanno perfettamente che non passerà mai, però in questo modo hanno ottenuto un fondo ad hoc.
mi fa impressione l’idea di un crocifisso sopra la testa del Presidente Napolitano, che se non sbaglio è ateo.
E poi è un’errata applicazione del decreto, che richiede l’immagine del re, come rimedierà il preside?
a me sembra che il citato regio decreto del 1924 (come il 60% delle leggi vigenti presenti nel codice Zanardelli, anch’esso regio) non è stato mai abrogato… a ciò non vedo nessun atto “colposo” ma solo un applicazione lecita e doverosa della legge… se essa, poi, non risulta buona è compito dello stesso Stato abrogarla… Non è una critica all’articolo ma l’esaminare la cosa in modo onesto…
Per essere onesti il preside Casna ha detto che è anche pronto di pagare di tasca propria..è un po’ diverso…
Comunque conoscendo personalmente la situazione politica trentina e quanto è gia avvenuto in trentino riguardo il referendum sulla legge Salvaterra e la trasformazione delle valutazione dell’IRC nelle scuole, non penso di aver espresso critiche impertinenti.