Papa: «Obiezione di coscienza per i farmacisti»

Anche i farmacisti hanno un «diritto riconosciuto» all’obiezione di coscienza nella fornitura di medicine «che abbiano scopi chiaramente immorali, come per esempio l’aborto e l’eutanasia». Lo ha indicato Benedetto XVI, chiedendo che i farmacisti, importanti «intermediari tra i medici e i pazienti, facciano conoscere le implicazioni etiche dell’uso di alcuni farmaci. In questo campo», afferma il Papa, «non è possibile anestetizzare le coscienze sugli effetti di molecole che hanno lo scopo di evitare l’annidamento di un embrione o di cancellare la vita di una persona. L’essere umano deve essere sempre al centro delle scelte biomediche, e queste sono al servizio dell’uomo. Se ciò non fosse, sarebbero fredde e inumane».
Joseph Ratzinger lo ha detto nell’udienza concessa ai partecipanti al congresso internazionale dei farmacisti cattolici, rimarcando che «il farmacista deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, perché ogni essere sia protetto dal concepimento fino alla morte naturale e perché i farmaci svolgano davvero il proprio ruolo terapeutico. Qualsiasi ricerca o sperimentazione deve avere come prospettiva un eventuale miglioramento del benessere della persona, e non solo la ricerca di avanzamenti scientifici. Il perseguimento di un bene per l’umanità non può essere fatto a detrimento del bene delle persone trattate». […]
Pronta la risposta di Federfarma all’invito del Papa all’obiezione da parte dei farmacisti. «Non possiamo fare gli obiettori di coscienza senza una modifica della legge», ha commentato Franco Caprino, segretario nazionale di Federfarma, l’associazione che riunisce le 16 mila farmacie italiane. «I farmacisti sono costretti, dietro prescrizione medica, a consegnare il farmaco o a procurarlo, se non disponibile, nel più breve tempo possibile. Se non si modifica l’articolo 38 del testo unico delle leggi sanitarie non si può fare altrimenti».

Fonte: Corriere 

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52 commenti

Kaworu

io direi di non vendere più medicinali.

qualunque cosa può essere usata per “l’eutanasia”.

per non parlare di quegli immorali supermercati che vendono lamette di rasoio!

Be 85

Vi prego ditemi che non è vero!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
E vi prego ditemi soprattutto che non ci sarà nessun politico a dargli retta

claudio

tra poco a noi operatori del settore delle autoriparazioni ci ordineranno di bloccare tutti i schienali ribaltabili delle auto.. e riportare i motorini a monosella..n’se sa mai ce potedde de scappà qualcosa strada facendo…

bleah che schifo!!

Flavio

“non possiamo” … “siamo costretti” …?! Il concetto di ‘servizio pubblico’ (cioè rivolto a tutti, anche ai non cattolici che osano avere una ricetta medica) in Italia non esiste.

paolo

Forse, però, anche i fruttivendoli che sono costretti a vendere cetrioli, potrebbero esecitare l’obiezione di coscienza, per l’uso improprio che se ne può fare….

Daniela

pronta la risposta del presidente di federfarma, figurarsi, se non scattava sull’attenti. Allora estendiamo l’obiezione di coscienza a tutte le categorie, così in questo paese il servizio pubblico ce lo potremo scordare, lasceremo questo paese alla mercè dei privati e di qualche cittadino come si deve.
La cosa più sconcertante è la falsa ingenuità di questi farmacisti, come se non sapesssero fin dall’inizio cosa comporta fare questo mestiere. Ora vogliono l’obiezione di coscienza, sono ridicoli e grotteschi.

Lucy Van Pelt

Quante ore o minuti passeranno prima che l’on volonté presenti una mozione di modifica dell’articolo 38, compiacendo oltretutto il presidente di federfarma?

Gennarino I

Non ne posso più di quest’uso improprio di diritti umani che fanno questi spacciatori dell’etica!
L’obiezione di coscienza è un comportamento possibile e lecito SOLO in caso di comportamenti obbligatori e vincolanti nei confronti di tutti i cittadini, non solo di alcune precise categorie.
Non c’è nessun obbligo di fare i farmacisti. Se fai il farmacista, fai tutto ciò che comporta essere un farmacista. Ratzinger sta dicendo, per simmetria, che un medico ateo deve rifiutarsi di assistere un malato cattolico, poichè costui si pone in contrasto con la scienza e la medicina. Avessero almeno il coraggio di dire le cose con il loro nome: “Noi cattolici, in quanto esseri superiori a tutti e titolari dell’unica verità possibile dell’universo, riteniamo di avere più ragione degli altri e quindi abbiamo un indiscutibile diritto a tutte le ESENZIONI (perchè è questo che stanno chiedendo) che chiediamo”.

claudio

@daniela

tutti proni al pastore tedesco, tutti a 90° pronti a ………………………………. e il pastore tedesco se la ride col suo ghigno

Il Filosofo Bottiglione

questo papa fa discorsi immorali.

certo che il presidente di federfarma poteva rispondere con un laconico: “il papa pensi a fare il suo mestiere che al nostro ci pensiamo noi”

Magar

Obiezione di coscienza per i farmacisti? ‘Sti profilattici!

Cambino lavoro, se non piace loro vendere prodotti “immorali”: certe aziende venete hanno tanto bisogno di manodopera specializzata…

Marco

Ma possibile che nel 2007 ci sia ancoraq qualcuno che debba ascoltare una persona che gli dice come si deve comportare?? LIBERTA’!!!!!!!!!!!!!!!!!

Antonio

Io la vedrei anche da un’altro punto di vista

Mi pare che ai testimoni di Geova non sia consentito di essere sottoposti ad operazioni chirurgiche…

Certo sarebbe assai assurdo se il loro leader spirituale proponesse delle leggi per consentire ai medici di astenersi dall’eseguirle…

Pero’ se a proporre simili assurdita’ e’ la chiesa… mah!

Claudio De Luca

Come medico ho sempre prescritto senza alcun problema, tramite consenso informato scritto, sia antinidatori che anticoncezionali. Ricordo alcuni colleghi restii a farlo, quando ero di guardia. Mi assumevo io la responsabilità anche per loro, per così dire. Il farmacista comunque non può esimersi di fornire al paziente un medicinale prescritto regolarmente da un medico. Qualora lo facesse, si metterebbe in una posizione molto scomoda, per molti motivi.

Flavio

Quando il papa incitò i funzionari pubblici spagnoli a non celebrare i matrimoni gay, il governo Zapatero convocò il nunzio apostolico, non so se mi spiego!!!

Lady Godiva

X Claudio de Luca

Il farmacista ubbidiente può tranquillamente affermare di non avere a disposizione il farmaco richiesto.
Diplomaticamente evita di fornirlo, senza mettersi in alcuna posizione scomoda.
PURTROPPO.

Io

Quando ho sentito la notizia al telegiornale sono rimasto inorridito…

Mifepristin

Possiamo solo sperare che,nei fatti, il profitto e il desiderio di compiacere i clienti , per i farmacisti sia più importante delle parole di BXVI.

Mifepristin

Una confezione di Mifegyne(ancora non in vendita in Italia),costa 100 euro,circa,quando sarà in vendita, con la concorrenza che c’è tra le farmacie, penso che sarà difficile rifiutarla alle pazienti che si presenteranno con la ricetta medica. Lo stesso vale per Norlevo e Levonelle,anche se sono decisamente meno costosi. Senza considerare che l’effetto antinidativo si può ottenere anche dosando opportunamente le normali pillole contraccettive, per cui sembra, che, alla fine, B XVI speri che i farmacisti si rifiutino di vendere qualsiasi contraccettivo ormonale,cosa che ad un farmacista sano di mente dovrebbe sembrare poco conveniente.

mussitta

mi sono immaginata la scena di un farmacista che si rifiuta di vendermi un anticoncezionale o che prova a dissuadermi… e l’immaginazione è andata subito sulla scena della raffica di insulti che, non senza una certa soddisfazione, rovescerei sul farmacista in questione…

in ogni caso, penso anche io che pur di non perdere clienti, difficilmente un farmacista seguirebbe il consiglio di questa bestia immonda di cui ormai non riesco più manco a pronunciare il nome…

AnderA.ntichrist

..concordo con quanto avete detto fin’ora..

Interessante il paragone coi Testimoni di Geova: se io stessi per morire e avessi bisogno di una TRASFUSIONE..MA sfortunatamente l’infermiere fosse un Testimone di Geova e obiettore di coscienza?!?!?!..

…ca**o, é come se io decidessi di fare il Carabiniere..e dopo essere entrato nella Benemerita, dicessi “No, io le armi non le uso, sono per la non violenza!”

..altro che estenderlo ai Farmacisti…bisognerebbe LEVARLO ai ginecologi!
Mi spiego: il diritto d’obiezione di coscienza fu introdotto nel ’78 contestualmente alla 194 (art 9 o 10, non ricordo) per salvaguardare i diritti di chi ERA DIVENUTO GINECOLOGO in un momento in cui quella professione medica NON prevedeva tale pratica.

Ma ora, a quasi trent’anni, ce l’avrá o no la donna uno straccio di diritto a gestire in autonomia e responsabilitá la propria maternitá?!?

Se l’Ordinamento Giuridico riconosce un MIO diritto e lo garantisce come tale, perché UN SINGOLO, in spregio ad esso, ha facoltá di vanificarlo?!?! Con che autoritá fa di un mio diritto riconosciuto CARTA STRACCIA??!?

Paolo Malberti

B16 ha perfettamente ragione.
Anzi, l’obiezione di coscienza andrebbe estesa a tutti i farmaci.
Dopotutto il buon Dio ha provveduto ad ogni cosa, malattie comprese.
Quindi combattere le malattie in qualsiasi modo, farmaci compresi,
equivale ad opporsi alla Divina Provvidenza.

lacrime e sangue

Come al solito l’obiettivo è rendere difficile la scelta della femmina: maternità responsabile contro maternità da coniglio. Tutto per rendere la donna sempre meno libera. Che si torni al prezzemolo o ai ferri da calza, al papa non importa perchè la femmina morta dissanguata è sostituibile con altre fattrici meno sfortunate e più devote…

Giuseppe C.

[…]Ora, siccome quando parla Benedetto XVI si manifestano schiere di legislatori pronti a trasformare in legge i dettami della loro personale religione, aspettiamo di verificare cosa accade. Con l’impegno che faremo “il diavolo a quattro” per impedire che l’affermazione di una religione sia fatta a spese dei diritti di ognuno.

http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=198555

L’ennesima, spregiudicata prova di forza del solito staterello e dei suoi accoliti.

Markus

OBIEZIONE DI COSCIENZA PER I PRETI 😛

dovete innamorarvi, smettere di pensare a dio, dichiarare la vostra sessualità ed i vostri dubbi… e soprattutto diventare persone coerenti.

Aldo Grano

A Claudio De Luca. Per mia fortuna, sono laureato in Farmacia ma non lavoro più. Se lavorassi come dipendente in una farmacia comunale (lo sono stato) o pubblica sarei in grave imbarazzo perché dovrei scegliere tra Dio e Cesare. Nel caso che citi, è vero che noi farmacisti non possiamo sindacare su una ricetta medica,ma il problema di coscienza esiste. Con le leggi attuali, l’ obiezione di coscienza potrebbe costarci il posto. Ma se siamo cattolici, l’ esserlo può costarci la vita e lo dobbiamo accettare.A tutti gli altri: per i cattolici l’ aborto è uccisione. Per i cattolici come me, che seguono gli attuali profeti, è addirittura il sacrificio di un innocente a un idolo umano. Potete arrabbiarvi, riderci, scherzarvi finché vi pare, ma la realtà è questa. Gli obiettori di coscienza militari dei miei anni giovanili finivano in galera fino all’ anno in cui ho fatto il militare. Li stimavo. Democrazia vorrebbe che l’ obiezione di coscienza dichiarata fosse consentita, magari obbligando il farmacista o il medico obiettoreo a rinunciare a parte dello stipendio o a prestare gratuitamente giornate di servizio pubblico sostitutivo. Spero che vogliate scegliere tutti la convivenza civile, perché, ripeto, se mi costringessero a far abortire una donna, sarebbe come se mi costringessero a sparare a un bambino, da militare. Per me non c’ è differenza.

Kaworu

@aldo grano

hai fatto l’esempio dei militari.

ora, per te e per tutti i cristiani uccidere un grumo di cellule è una cosa orribile, giusto? penso di aver capito che è così.

adesso mi puoi spiegare perchè invece uccidere persone in atto e non in potenza non è così criticabile? (perchè i militari sono anche cattolici, anzi guarda un po’, c’è anche il cappellano militare)

io trovo molto più accettabile e se vuoi anche sensato eliminare qualcosa in potenza (che ancora manco si sa se diventerà uomo in atto), piuttosto che qualcosa in atto.

i militari cattolici sparano ai bambini e poi si vanno a confessare, evidentemente.

Magar

@Aldo Grano
Benissimo, aiuto io i farmacisti cattolici praticanti a risolvere il loro dilemma: scelgano pure Dio e non Cesare, si dimettano e vadano a fare un altro mestiere! Mica l’ha ordinato il medico, di fare il farmacista, se voi avete particolari sentimenti religiosi che vi impediscono di vendere farmaci abortivi, vuol dire semplicemente che siete inabili alla professione di farmacista: nessun problema, fortunatamente in Italia esistono tanti altri modi per portare a casa la pagnotta.

udo

@Aldo Grano:
Riporto:
[…] Con le leggi attuali, l’ obiezione di coscienza potrebbe costarci il posto. Ma se siamo cattolici, l’ esserlo può costarci la vita e lo dobbiamo accettare. A tutti gli altri: per i cattolici l’ aborto è uccisione. Per i cattolici come me, che seguono gli attuali profeti, è addirittura il sacrificio di un innocente a un idolo umano. […]

La prima parte non mi e’ chiara: che cosa puo’ costarvi la vita? Essere obiettori o non esserlo? Parli di questa vita?

Nella seconda parte, descrivi l’aborto dal tuo punto di vista cattolico.
Vedi un “sacrificio” di un “innocente” a un “idolo”. Attivita’ ineccepibili, se si e’ d’accordo sull’idolo.
Io sono ateo, e vedo una donna con un problema concreto, immediato e importante.
Non vedo innocenti, non vedo colpevoli, non vedo idoli.
E poi dici “la realta’ e’ questa“. Beh, allora mi domando cosa parliamo a fare,
se la realta’ e’ quello che credi tu. Anzi ti chiederei di credere che io sia molto ricco. Sono sicuro che domattina mi arrivera’ l’american express platinum.
Effettivamente, il fatto che tu creda, ha effetti tangibili anche sugli altri, anche se difficilmente gli aumenta il conto in banca. Anzi, per lo piu’ gli effetti sono negativi.
Quindi anche l’uso della parola convivenza civile mi sembra quantomeno discutibile, detto nel contesto del tuo intervento.

Mi ricordo gli “obiettori” che di giorno incrociavano le braccia e di notte raschiavano “in proprio”, e non a basso costo. Questo e’ quello che tu potresti intendere come “sacrificio di un innocente ad un idolo umano” (il doblone).
Mi dirai che non sono loro i veri cattolici. Ma grazie ai “veri cattolici” ed alle loro continue ingerenze, le cose di fatto vanno anche cosi’.

Ciao.
U.

Aldo Grano

@UDO .La realtà di cui parlo è l’ esistenza di obiettori di coscienza per Fede. Ci metto anche i Testimoni di Geova sulle trasfusioni di sangue. (Non su un semplice intervento chirurgico, come erroneamente ho visto scrivere da alcuni di Voi). Quindi, per realtà, non intendevo “verità”. E’ una realtà, ad esempio, che ci siano tante persone che credono che il feto sia “un grumo di sangue”. Costarci la vita: anche se in Italia, al momento, non succede spesso, se qualcuno mi puntasse la pistola alla tempia e mi chiedesse di rinnegare la mia Fede, io dovrei miorire, ma non rinnegarla. I soldati della Legione Tebana combattevano fedelmente per Roma e l’ Imperatore. Ma quando furono obbligati a sacrificare agli idoli pagani, si fecero uccidere tutti. E questo è, tuttora, l’ unico comportamento accettabile per i cattolici che servono lo Stato.

Aldo Grano

@KAWORU: chiedo scusa se rispondo con due interventi, ma 20 righe non bastano. Se un cattolico interpreta il Vangelo al punto di non sparare mai su nessuno, neppure per legittima difesa, offrendo la sua pena e la sua vita per i fratelli, ovviamente non farà mai nè il soldato nè il poliziotto. Chi lo fa ha il dovere mirabilmente sintetizzato da Giovanni Battista: obbedire senza eccessi, in particolare senza saccheggiare, senza stuprare, senza sparare su civili inermi. Anche se glielo ordinasse l’ ufficiale superiore. La vita di qualunque credente è un confronto continuo con la contraddizione. Vi sono i famosi casi, tanto utilizzati dalla propaganda divorzista e abortista ai tempi del referendum, dello sposare in Chiesa una persona che poi diventa assassino e del dover scegliere tra la vita del nascituro e quella della madre. Oggi c’è il caso dell’ accanimento terapeutico su P.G.Welby e su Eluane Onglaro. L’ essere farmacisti in una struttura ospedaliera comporta ogni giorno scelte di coscienza tra Dio e Cesare; ad esempio tra il budget e le cure da somministrare, prima ancora di arrivare alla pillola abortiva.

Sergio

Mi spiace dirlo, ma l’intervento di Aldo Grano è ineccepibile e le obiezioni mossegli molto opinabili, poco convincenti.
Notate che ho detto “mi spiace dirlo” perché non lo condivido. Tuttavia c’è una indiscutibile coerenza nel suo discorso.
L’obiezione di coscienza è legittima, sia che si rifiuti il servizio militare o di praticare un aborto o di vendere farmaci che lo permettano. Non si può obiettargli: hai sbagliato mestiere. Ci sono farmacie cattoliche in cui certi prodotti non si vendono: basta non andarci.

L’unica obiezione valida è che non si condivide il suo punto di vista, di cattolico praticante, e che noi ci comporteremo come meglio crediamo secondo il nostro punto di vista e la nostra morale (ne abbiamo una anche noi, caro Aldo, anche se non crediamo nelle favole).

L’autorità di Ratzinger riposa su una ridicola favola ritenuta ancora vera da sterminate moltitudini perché plagiate in tenerissima età. Liberissimi di continuare a credere in queste ridicolaggini, ma non potete imporci la vostra morale.

Eppure trovo lo stesso legittimo che Ratzinger cerchi d’imporla: siamo in democrazia (regime a dire il vero dalla Chiesa sempre avversato, ancora oggi, e non senza ragione: la maggioranza ha la forza, ma non sempre o necessariamente ragione).
Lui ha le sue convinzioni e si batte per quelle. Sta a noi che non le condividiamo affatto contrastarle. L’appello ai farmacisti è logico, come quello ai medici di non praticare l’aborto.

Sarebbe però altrettanto logico che Ratzinger lanciasse una campagna mondiale contro i profilattici che impediscono la nascita di tante vite. Dovrebbe anche condannare certe pratiche, come il coitus interruptus, che hanno lo stesso perverso scopo (secondo la morale cattolica). Ma non lo farà per non coprirsi – definitivamente – di ridicolo. E’ già ridicolo o patetico abbastanza. E pensare che Sergio Romano alcuni giorni fa ci raccontava che Ratzinger è molto popolare, anche se un po’ meno del suo predecessore. Ma quando mai! Ratzinger è antipatico come pochi e batte sempre sullo stesso chiodo, una fissazione morbosa. Ma non ha altro da dire, della fede e dell’inferno non gliene frega niente a nessuno. Mai che condanni il riarmo mondiale, la diffusione delle armi di sterminio di massa (che non c’erano in Iraq e non ci sono in Iran, ma in tanti altri paesi con cui il papa intrattiene cordialissimi rapporti). Dov’è qui la coerenza, caro Aldo?

Aldo Grano

@SERGIO. Grazie per il Tuo intervento. Permettimi di ribadire, perchè l’ ho già scritto sul Vs sito, che so benissimo che avete un’ etica. Essendo stato ateo, l’ avevo anche io. Dissento se accusi il Papa di non prendere posizione contro le armi, la guerra, lo sfruttamento dei poveri,l’ inquinamento del pianeta. Forse sono le fonti mediatiche che Tu consulti che danno più spazio alle prese di posizione sulla sfera attinente, in largo, la sessualità. Il Tuo discorso
sui preservativi mi stupisce: non solo i Radicali, ma anche la FAO accusa la Chiesa Cattolica di tollerare, come pratica contraccettiva, solo il metodo di Ogino-Knaus.

Alba

Secondo me ognuno di noi ha il diritto di credere in tutto ciò che vuole, ma non può far diventare le sue convinzioni morale comune… l’ordinamento di uno stato moderno deve assolutamente tenere conto delle diversità, cercando di tutelarle il più possibile, e chi esercita professioni attraverso le quali si gestisce in qualche modo un diritto riconosciuto a tutti i cittadini, non può esimersi dal compiere il proprio dovere nonostante diverse convinzioni. Del resto, per diventare farmacisti si compie un lungo percorso di studi, alla fine del quale tutti sanno che tipo di lavoro li aspetti. E’ ora di affermare che la vita è fatta di scelte e scegliere un mestiere piuttosto che un altro comporta diritti e doveri abbondantemente conosciuti prima. Proprio per questo la risposta di Federfarma è quasi peggiore delle esternazioni del pastore tedesco…

Giorgio Ceruti

se un prete, per esempio, ritenesse di poter sposare in chiesa coppie omosessuali, dovrebbe dimettersi dalla chiesa o verrebbe rapidamente dimesso: giusto o non giusto, sarebbe logico.
allo stesso modo un farmacista che non vuole fare ció che é lecito pretendere da un farmacista puó e deve cambiare mestiere

ciceracchio 2la vendetta

maremma bucaiola bongiorno !!!!!!!!!!!!!!!sono riuscito a collegarmi dal mio hotel
qui e’ un sogno altro che isola di famosi; si mangia da tramalcioni e si beve benissimo
anche se il bere vino costa un casino,,,,,,,mah anto si vive una volta sola no??
ho leggo sempre che in italia ci sono i soliti rospacci e le solite vipere..
povero paese mio .ma quel faraone pensase a casa sua ?? mai he”’
ho credenti se non volete abortire nessuno vi obbliga ;se mai vi capitasse la disgrazia,
di soffrire cosi tanto ma tanto; da voler morire nessuo vi togliera’ la vita mi sembra ovvio
no?? e quaindi lasciate che chi non essendo come voi (MASOCHISTI X CONVINZIONE RELIGIOSA) SIANO LIBERI DI VIVERE E MORIRE COME CAZ……… VOGLIONO
ANCHE QUESTO E’ BONA COSA ,,LASCIARE LIBERTA’ DI DECIDERE DI SE STESSI.
DELLE VS CONVINSIONI E DI QUELLE DI BIANCANEVE HA NOI CHE CI FREGA????
SIETE COME AL SOLITO DEI DIMENTICONI: MA NON AVETE LETTO LA STORIA???
E TUTTI GLI ABORTI CHE HANNO PERPETRATO NEI CONVENTI????E TUTTI GLI OMICIDI
E GUERRE DA CHI SI DICHIARAVA MESSO DI DIO IN TERRA????
CE’ DA URLARE DI RABBIA CHE UN ESSERE MANTENUTO A MILIARDI DI EURO DALLO
STATO ITALIANO VOGLIA ANCHE LEGIFERARE??SI HO NO????
MA ORA VADO IN SPIAGGIA SALUTE A TUTTI ,,,,,,,,,,E PER I CATTOLICI GLI AUGURO
DI APRIRE IL LORO GRULLAIO ……..SPERANZA SPERO NON VANA……….MI COSTA UN CASINO STACCO…..

Sergio

@ Aldo:

«Il Tuo discorso sui preservativi mi stupisce: non solo i Radicali, ma anche la FAO accusa la Chiesa Cattolica di tollerare, come pratica contraccettiva, solo il metodo di Ogino-Knaus.»

Non capisco questa osservazione. Ho detto che una campagna mondiale del papa contro i profilattici sarebbe ridicola, perciò il papa non la fa (ha quindi il senso del ridicolo, meno male).

Gli interventi non infrequenti del papa contro la fame nel mondo, il riarmo, il degrado ambientale ecc. sono sempre generici e lasciano il tempo che trovano: fanno parte del suo copione. A parte che contengono anche una grande ipocrisia: la negazione del problema demografico. Ogni dieci anni l’umanità cresce ormai di un miliardo di persone, cioè di un’India o di una quasi Cina. Se provi ora a pensare di quante cose (energia, cibo, alloggio, istruzione, assistenza sanitaria, spazio, prospettive ecc.) abbia bisogno un miliardo di persone dovresti impallidire, sudare freddo, lasciare ogni speranza (ma l’uomo ha – un dono della natura? – la facoltà della rimozione: per non impazzire o suicidarsi).

La Terra è finita e la crescita – demografica ed economica – non può essere infinita: è impossibile. Non si può invocare la salvaguardia del creato (ma gli ambientalisti c’erano arrivati almeno vent’anni prima della Chiesa, mater et magistra) e ignorare il crescente e irreversibile degrado (checché ne dica l’«ambientalista scettico» Lomborg) dovuto all’esplosione demografica e consumistica. Il papa condanna il consumismo, e non del tutto a torto (anche se lui lo fa pro domo: chi consuma va meno a messa), ma resta inflessibile sulla questione sessuale: ogni rapporto sessuale un figlio (almeno in potenza), questo è il piano di Dio (che lui conosce apparentemente).
Lo capisco: se la Chiesa cede sulla sessualità è davvero finita. La cosa strana è che la stragrande maggioranza dei cattolici non si attiene ai dettami della Chiesa in materia. Se lo facesse non ci sarebbe bisogno di appelli ai farmacisti. Che debbono quindi impedire pratiche immorali (a dir suo) ai non cattolici e non credenti.

chiericoperduto

esistono anche i “farmaci immorali”???
B16 si è bevuto il cervello..non sa che in vaticano basta un caffè per morire?

Kaworu

concordo con alba e giorgio.

non ha senso che io scelga una professione (che per carità, può piacermi da morire) che mi impone anche di fare delle cose che non farei mai.

è inutile che vada a fare che ne so, il pompiere se ho paura del fuoco.

o il cacciatore di cinghiali se sono islamico.

sei cattolico? beh ci sono millemila specializzazioni e lavori che non vanno a ledere il tuo diritto ad esercitare la religione.

e nessuno vi esclude.

siete voi che vi autoescludete con le vostre credenze.

Cecilia

Se davvero si arrivasse a rendere possibile l’obiezione del farmacista, allora non ci dovrebbero essere più freni alla liberalizzazione della vendita dai farmaci in altri esercizi commerciali.

Se i farmacisti vogliono rimanere una casta protetta, come minimo devono mantenere un barlume di dignità professionale e assicurare un servizio pubblico di primaria importanza come la vendita dei farmaci, a tutta l’utenza (cattolica o meno)

Se invece vogliono vendere solo quello che garba a loro, allora non devono porre barriere lobbistiche ad altre realtà commerciali che ben volentieri potrebbero vendere il farmaco etico (il più remunerativo…).

rasputin51

SIMILI APPELLI ALL’ETICA DI TALI CONTENUTI, SONO DEGNI DEL PEGGIORE OSCURANTISMO E MEDIOEVO INTELLETTUALE.
GLI INTEGRALISMI DILAGANO: NON VEDO UN GRAN FUTURO!

Il Conte di Saint Germain

L’obiezione di coscienza non è legittima manco per un cavolo, un conto è rifiutare di fare il militare e quella è una scelta che incide solo sulla vita di chi la fa. Se un medico obiettore rifiuta di far abortire una donna l’obiezione la fa sulla vita altrui non sulla sua! Se un farmacista mi rifiuta dei farmaci influisce sulla mia vita, non sulla sua!
Possibile che si faccia finta di non vedere una differenza così lampante? Sei cattolico? Bene, non abortire, non usare farmaci “immorali”(che idiozia!), non ti accoppiare prima del matrimonio fai quello che ti pare, nessuno ti costringe ma non prendere decisioni per altri. E se fare un certo mestiere comporta il dover fare delle cose sgradite, lo eviti! Nessuno obbliga i cattolici a fare i ginecologi. Per me i medici obiettori non dovrebbero proprio esistere, perchè nessuno può permettersi di decidere o dirmi cosa fare della mia vita.

Sergio

Perché la Chiesa insiste tanto nell’imporre la propria visione delle cose anche ai non credenti e agli atei, all’intera comunità che non crede minimamente nelle balle che racconta? Ma è logico! Il diffondersi di pratiche che la Chiesa considera immorali, peccaminose, un’offesa a Dio, sono un pericolo per la comunità dei credenti: il cattivo esempio è una minaccia per il gregge e anche per la sua esistenza. Perciò la Chiesa ha dichiarato guerra al mondo intero. Il buffo è che lo fa oggi in nome della ragione, non della fede (che è poi un dono: non puoi nemmeno pensare di poter credere con le tue sole forze, tu sei una nullità a cui il cielo elargisce questo incommensurabile dono. Tu puoi solo accettarlo o rifiutarlo. Ma se rifiuti sono mazzate – di qua e di là).

E tuttavia penso che l’obiezione di coscienza del medico e del farmacista sia legittima: non dimentichiamo che per un vero credente contraccezione e aborto sono non solo peccati, ma autentici crimini (come ormai ci ricorda quasi giornalmente il todesco). Quindi io tollererei , anzi accetterei la loro obiezione di coscienza, tanto più che la maggioranza dei medici non è né credente né fanatica e quindi si troverebbe, forse con un po’ più di fatica, anche il medico giusto.

Tuttavia ciò a cui mira la Chiesa è ben altro: rinfoltire la schiera degli obiettori, intimidire e delegittimare i non obiettori, se possibile eliminarli. La religione è terrore. Senza il terrore la religione diventa un optional. E siccome le persone comuni non sono eroi disposti al martirio c’è da temere l’opportunismo di molti medici e farmacisti – che non credono alle balle della Chiesa, ma che dovranno adeguarsi. Hanno anch’essi famiglia.

udo

@Aldo
Per quanto riguarda la realta’ , ora ho capito cosa intendevi.
Per quanto riguarda il “costarci la vita”, anche se per tua ammissione ” in Italia, al momento, non succede spesso”, parliamo delle tue convinzioni e della tua vita: libero di fare quello che vuoi. Ma cio’ su cui volevo porre l’attenzione e’ il fatto che le convinzioni religiose di un individuo non potrebbero e non dovrebbero coinvolgere le altre persone. Un soldato ha un lavoro preciso da compiere. Tra le sue mansioni e’ contemplata anche l’uccisione. Per questo motivo nessuno dovrebbe obbligarmi a fare il soldato.
Per lo stesso motivo nessuno ti obbliga a fare il medico o il farmacista.
Ma se scegli di farlo, non permetto che la tua visione delle cose abbia conseguenze sugli altri.
Come sostiene il Conte di Saint Germain, stai facendo obiezione sulla pelle degli altri.

Ciao.

U.

udo

@ Sergio
Sulla prima parte non mi trovi d’accordo. L’ “indiscutibile coerenza” di cui parli si fonda su presupposti discutibili. Dire “Ci sono farmacie cattoliche in cui certi prodotti non si vendono: basta non andarci” non mi sembra un’argomentazione esauriente, perche’ trascuri il fatto che molto spesso non c’e’ alternativa: potrei dire, per fare un controesempio, che nel paesino di mio zio c’e’ un unico cinema, e fa solo film porno. Se non apprezzi il genere, non andare al cinema. In un contesto di convivenza civile, ritengo l’obiezione legittima solo in alcuni casi. Come ho scritto ad Aldo, la professione medica prevede pratiche che possono essere condivisibili o meno, al pari della carriera militare. Ma solo la seconda, fino a qualche tempo fa, era imposta, e inquel caso ritengo fosse legittimo obiettare. Oggi, una persona che scegliesse di fare il soldato ma che si rifiutasse di impugnare le armi, farebbe francamente ridere. E saremmo tutti d’accordo che avrebbe sbagliato mestiere.
Ciao.
U.

Sergio

@ Udo

E’ evidente che chi sceglie di fare il soldato e si rifiuta poi di sparare è al posto sbagliato: sarà subito messo in condizione di non nuocere (licenziato o, in tempo di guerra, fucilato).

Ma il parallelo con la professione medica non calza. E’ sicuramente dovere del medico soccorrere chi si rivolge a lui e qualsiasi medico non negherà di prestare aiuto (del resto di questo campa). Ma tra i compiti del medico non si può certo annoverare l’aborto e l’eutanasia attiva: se un medico rifiuta per motivi di coscienza (per esempio in quanto cattolico) queste pratiche penso che si debba rispettare la sua volontà, anche se aborto e eutanasia attiva (cioè la vera e propria eutanasia, quella nazista – Welby aveva ovviamente il sacrosanto diritto che si ponesse fine alle sue torture lasciandolo morire) fossero pratiche legali.
Io sono convinto che ci sono medici onesti per i quali l’aborto è un crimine. Non credo si possa loro obiettare: dovevi scegliere un altro mestiere. Uno può essere per altro un ottimo medico, anche se rifiuta questa pratica.
Lo stesso dicasi dei farmacisti: se uno certe cose non le vuol vendere pazienza. Ci serviremo nell’altra farmacia. E se in paese non ce n’è un’altra andremo nel paese vicino o in città (ci si può organizzare).

Insomma: difendo l’obiezione di coscienza di queste categorie.
Quel che temo, come dicevo, è che l’obiezione di coscienza si estenda, venga poi invocata da volgari opportunisti o menefreghisti per motivi poco nobili (il posto, il guadagno).

Ti pongo un problema: è dovere di un medico praticare la clitoridectomia sapendo che altrimenti l’intervento sarà effettuato da altri in condizioni sanitarie precarie che possono compromettere la salute della paziente? Un caso limite forse, ma ormai comune persino in Italia.
Io francamente non so rispondere: penso si debba rifiutare un simile intervento, decisione che però può avere conseguenze gravissime.

Udo

@ Sergio:
Vedo il tuo punto, ma resto del mio parere. Effettivamente il paragone col soldato non calza perfettamente (nonostante mi dicano spesso che certe missioni siano “umanitarie” e che le truppe vengono inviate qua o la’ allo scopo di aiutare e fare del bene…).
Il problema che mi poni e’ interessante, suppongo (dimmi se ho inteso bene) sia un riferimento alla probabilita’ che, in caso di aborto rifiutato, la richiedente possa trovare soluzioni alternative ben piu’ pericolose.
Tuttavia non considero la clitoridectomia come una pratica medica. La considero piuttosto una pratica religiosa, priva di alcuna funzione terapeutica e dettata da convinzioni. In questo caso, io rifiuterei l’intervento.
Ciao!

U.

Giol

Un farmacista che non fa il suo dovere, molto semplicemente, NON è un buon farmacista. Anzi: non è proprio un farmacista.

Sergio

Il punto è se certe prestazioni (per es. aborto, vendita di contraccettivi) rientrino tra i compiti obbligatori di medici e farmacisti. Non sta ovviamente scritto da nessuna parte e non credo nemmeno che all’esame di medicina si pongano certe domande (“vorremmo sapere che ne pensa lei dell’aborto e della contraccezione”).
Secondo me non si può dire a un medico: sapevi benissimo che l’aborto (pratica legale) rientra fra i tuoi doveri, se ora ti sottrai a questo obbligo non rispetti l’etica professionale. Idem per il farmacista. Segnalino però chiaramente le loro intenzioni (“ginecologo cattolico” sulla carta da visita o sulla porta d’ingresso, “farmacia cattolica o di Sant’Antonio” così eviteremo il disturbo, discussioni e conflitti di coscienza).

Tutti riconosciamo la validità dell’obiezione di coscienza (per es. il rifiuto di prestare servizio militare) e io sono propenso a riconoscerla anche per queste due categorie. Secondo me il problema non sono i medici e farmacisti cattolici (quanti saranno poi?), ma Ratzinger ovvero la Chiesa cattolica che ormai sono in guerra aperta con il mondo moderno, e non senza ragione (il mondo moderno non sa che farsene di loro, e loro – per forza – non ci possono stare).
Diceva don Ruini, pardon, sua eminenza Ruini all’epoca del referendum sulla procreazione assistita: “Rompiamo le scatole? Meglio essere antipatici che irrilevanti.”

@ Udo

No, avevo posto il problema in astratto, senza riferimento all’aborto. Come esempio di caso limite in cui è davvero difficile decidere. Proprio in riferimento a questi due casi – aborto, clitoridectomia – si danno due possibilità anche nella morale cattolica: assoluta intransigenza (Ratzinger o la Chiesa ufficiale) e scelta del male minore (Martini, la maggioranza dei preti, usi a transigere nel rapporto personale).
Mi viene ora in mente che la Chiesa non ha mai lanciato una campagna contro la clitoridectomia. In astratto è ovviamente contraria perché la pratica è un attentato contro l’integrità fisica (dunque “contro natura” – la “natura” è come si sa è il suo pallino), ma poi sotto sotto magari nemmeno disapprova (tanto la presenza o meno dell’organo non è decisiva per la procreazione). Sembra che in Egitto il 90% (novanta) delle donne abbia subito questa violenza.
Debbo però aggiungere – udite, udite – che GP II era del parere che l’orgasmo simultaneo dei partner fosse auspicabile (immagino perché più soddisfacente e quindi atto a rafforzare l’unione coniugale). Ma che papa moderno e attento ai problemi della coppia: ha meditato persino sull’orgasmo.

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