Gentile direttore, Benedetto XVI ha detto che “il farmacista, importante intermediario tra medici e pazienti, deve invitare ciascuno a un sussulto di umanità, perchè ogni essere sia protetto dalla concepimento fino alla morte naturale”. Vorrei che il Pontefice ci spiegasse anche che cosa significa “morte naturale”. L’epoca in cui si nasce, il luogo, le condizioni economiche, l’intervento umano (medicinali, operazioni chirurgiche, ecc), influiscono sulla durata della vita: come stabilire quindi quando la morte è naturale?
La lettera di Veronica Tussi è stata pubblicata sul Riformista del 30 ottobre
Patetico e orribile. Mai una seria parola sui veri problemi dell’umanità (dio cui il vaticano è speculatore e attore in quanto i suoi soldi entrano nel giro del contrabbando di armi, droghe e quant’altro). Si interessano di sperma, concepimenti, letti e alcove e finto umanitarismo. Così “difendono la vita”. Falsi come giuda.
I farmacisti sono commercianti.
E i commercianti amano guadagnare.
Abbiate fede (posso dirlo?).
Stavolta il tedesco si è superato! Ma quanti anni ancora dovremo sopportarlo?!!!!!
@zorn
Conosci il detto “morto un papa se ne fa un altro”? Ecco, non è che sia proprio di buon auspicio…
Cosa di meglio che andare a comprarsi una scatola di aspirine e ritrovarsi al bancone un tizio che te la mena su l’ontologia di Noica? Esisterà un prete che riesca a dire qualcosa di sano?
Come al solito divieti invece di buon senso.
Non è che va bene se sei cattolico, ci credi ed eviti certi farmaci, noooooooo.
Va bene se sei cattolico, vuoi peccare, ma il prete te lo impedisce con la forza…
Da una vignetta di Repubblica amplio il concetto: imporre l’ obiezione di coscienza anche ai venditori di letti matrimoniali i quali saranno obligati a informarsi prima se servirà a una coppia etero o omosessuale e a non venderli nel secondo caso.
Ora, considerando che le case farmaceutiche fanno enormi affari sulla nostra pelle, potrebbe anche darsi che Ratzi sia al corrente di qualche cosa che non dice.
Ma in tal caso PARLI, DENUNCI, e non vada per divieti non motivati.
Altrimenti è solo uno sgambetto di tipo mafioso,
per impedire la libera scelta dei cittadini.
La mafia in confronto alla chiesa è un’educandato di verginelle che usa medoti grezzi e facilmente perseguibili. La chiesa è partita da lontano con attacchi apparentemente insignificanti nei confronti dello stato laico, ed ha aumentato gradatamente l’intensità di tiro. Ultimamente si è lasciate prendere la mano, per nostra fortuna, manifestando in tal modo tutto il suo disagio. Mai come in questa occasione ha provocato la reazione di tante tesatate giornalistiche. Ben venga il dibattito alla luce del sole. Le rivoluzioni avvengono quando i tiranni oltrepassano i limiti, e i tiranni d’oltretevere nella loro arroganza hanno finalmente fatto il passo falso.
Lady Godiva: “[…] potrebbe anche darsi che Ratzi sia al corrente di qualche cosa che non dice […]”
Tipo? Cosa hai in mente? Neppure tu lo dici…
Anche il farmacista di padre pio era obiettore?
X Aldo
A mio parere, e non credo di essere la sola, sulla RU486 si sa ancora troppo poco.
Ad esempio.
Che molti farmaci vengano immessi sul mercato in tempi troppo brevi, senza una sufficiente sperimentazione, è abbastanza noto.
Tanto per citare alcune perplessità banali.
Poi, può darsi che Ratzi lo faccia per puro fondamentalismo.
Per questo ho detto che i suoi divieti andrebbero motivati.
“Poi, può darsi che Ratzi lo faccia per puro fondamentalismo.”
Puoi anche togliere il può darsi…
@ Lady Godiva
Ora ho capito. Grazie.
Sì, in effetti sui farmaci troppe volte si fanno le cose “alla leggera” per pentirsene successivamente (sulla pelle altrui, ovviamente).
curiosità
si dice cha la farmacia del Vaticano sia una delle meglio fornite, chissà cosa venderanno, tutti farmaci con l’imprimatur??
Morti naturali e virtuose per la chiesa cattolica: di parto per le donne, alle crociate per gli uomini?
1) l’obiezione di coscienza contro l’uso dele armi è diventato legale dopo anni di battaglie e di ragazzi coraggiosi che sono finiti in carcere per renitenza alla leva. E anche quando poi è diventata legale, ha precluso a chi l’ha attuata una serie di carriere, giustamente incompatibili con quell’obiezione
2) L’obiezione dei medici antiabortisti ha invece, paradossalmente, procurato avanzamenti di carriera in alcune strutture “cattoliche”, quindi altro che obiezione come ribellione.
3) il numero di farmacie “apribili” è contingentato, per cui non è possibile non garantire un servizio essenziale: io ai farmacisti non darei la stessa possibilità dei ginecologi (a cui comunque non darei quella possibilità, se vogliono cambiano specializzazione), e comunque nel caso dei ginecologi, anche nelle strutture cattoliche, non dovrebbe essere permesso di essere cacciati senza ottenere quel che la legge prevede.
4) last but not least, non ci sono farmaci abortivi e che procurano l’eutanasia vendibili in farmacia. La terapia che si avvicina di più è la pillola del giorno dopo che però, con buona pace dei cattolici, è considerata un’anticoncezionale. La RU486 è stata sperimentata ma comunque va assunta in ospedale, mentre l’eutanasia è ancora illegale.
Ergo, domanda finale: b16 cosa vuole dai farmacisti?