Lettera: errori teologici, errori esegetici

Caro direttore, potrebbe mai Dio ricorrere ad un mezzo cattivo per raggiungere un fine buono? Impossibile, giacché andrebbe contro la sua natura. Non sarebbe Dio, non sarebbe Amore. Ed ecco l’astuzia di Satana: far credere che il Signore possa imprimere piaghe nelle mani dei santi (stimmate), oppurre mandar loro ogni sorta di malanni. Far credere che Dio si metta, almeno per quanto riguarda il mezzo, sullo stesso piano dei suoi crocifissori. Davvero astuto e perfido! Ma il fatto è che persino Benedetto XVI si è fatto ingannare dal diavolo, e così, nel suo libro “Gesù di Nazaret”, riguardo alla preghiera al Padre «e non c’indurre in tentazione», scrive: “Con essa diciamo: «Se tu decidi di sottopormi a queste prove, se…dai un po’ di mano libera al Maligno…»”. Il che è irriguardoso verso il Signore. Errore teologico, ma anche esegetico. Così Angelo Lancellotti (Matteo – Edizioni Paoline): “«Indurre» traduce il termine usuale ebraico bô «entrare»…Ciò non allude ad un’azione diretta di Dio nella tentazione…Il senso di quest’appello al divino intervento è di far sì che noi non «entriamo» in tentazione, cioè non cadiamo”. Interpretazione, del resto, data anche dal Catechismo al paragrafo 2846: “Non lasciarci soccombere alla tentazione…Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male”.

La lettera di Renato Pierri è stata pubblicata su Italialaica

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24 commenti

Aldo Grano

Grande Renato! Ma ancora più grande è l’ altro Renato: ” E’ arrivata la bufera, è arrivato il temporale: chi sta bene e chi sta male e chi sta come gli par!” (Renato Rascel). Indubbiamente meno comico di Renato Pierri, ma molto, molto più razionalista.

charlotte

Anch’io avevo notato questa “svista” di B16 nel suo libro, ho letto e riletto quelle pagine e, pur non avendo nessuna preparazione teologica, ho intuito che qualcosa non quadrava. il prof. Pierri è sempre attento a sottolineare le incongruenze che ci tocca leggere e sentire da chi invece dovrebbe essere inattaccabile su questi argomenti, addirittura il Papa, il “fine teologo”… sarei curiosa di sentire i commenti dei cattolici che hanno letto quelle pagine, di sicuro avranno una spiegazione “logica” 😉

lacrime e sangue

Ratzy è più pericoloso di quel che sembra con tutti i suoi pasticci scribacchini. Ha un progetto che non intende concludere durante la sua vita ma lasciare in eredità ai successori: diffondere l’immagine della chiesa come alternativa positiva alle democrazie statali, deficitarie verso la difesa dell’identità culturale e sociale delle nazioni (termini tecnici dei testi di geo-politica, non li uso a caso); lasciar diffondere il massimo disordine multietnico e multireligioso, perchè “nel caos si pesca meglio”, ovvero, paura e violenza spingono la massa di ritorno all’ovile del buon pastore; non condannare (e non lo fa mai!) le aggressioni contro le donne per indicare che un pò se la sono cercata a circolare sole, single e autonome, onde rafforzare le prediche in favore di una femmina sottomessa e custodita dal marito (in questo alleato all’islam e all’ebraismo). Al momento mi vengono in mente questi punti…
Ah, dimenticavo! Sente rafforzarsi il potere clericale, da quando gli sono andati bene i referendum laici floppati dall’astensionismo…

mely

lacrime, ma secondo te (è un dubbio che non riesco a togliermi) Ratzi ci è o ci fa? è uno che crede realmente a quello che dice (ergo, è un pazzo) o è razionalmente consapevole che sono tutte fregnacce ma fa “la sua parte” per convincere chi lo ascolta e lo legge?

lacrime e sangue

Perdonate se scrivo tanto, ma rispondo a Mely con la maggior chiarezza che mi è possibile.
Ratzy è lucidissimo, più di Gio.Pao.II, non ha cedimenti mentali. La sua logica interna è però diversa dalla nostra. Noi dimentichiamo sempre che le gerarchie cattoliche sono un corpo avulso dal contesto vivo della “gente”. L’alto clero, anziano e separato da troppo tempo dalla vita quotidiana, vede nella perpetuazione dello stesso clero un obiettivo: una sorta di figlio spirituale, se non fosse una mostruosa deformazione del termine “figlio”. La chiesa è diventata una madre/sposa alla quale dedicare le energie distorte dalla pulsione viva e generatrice della vita stessa. Essa in cambio fornisce nutrimento e benessere, in un rapporto simbiotico perverso. La chiesa, per fornire nutrimento ai suoi figli prediletti, deve parassitarsi sul resto della società. Ratzy e i papi, anche se non credono nella favola di Gesù (papa Medici, primo decennio del ‘500 o giù di lì, non ricordo adesso), sono fidelizzati alla struttura ecclesiastica, al suo prestigio, al suo potere, alla ricchezza che offre ai suoi gerarchi. Perpetuarla è fondamentale ai loro occhi: io utilizzo l’immagine di cellule cancerogene che non muoiono mai e non si lasciano sostituire per spiegare la persistenza della funzione clerico nei secoli: non è il singolo ma l’insieme a vivere.

J.C. Denton

lacrime e sangue:
sono perfettamente d’accordo con te. Praticamente hai riscritto il discorso di O’Brian a Winston Smith in 1984… quello che secondo me è il libro più geniale mai scritto da un mortale.

lacrime e sangue

Confesso che me l’ero dimenticato! Faccio ammenda ricordando l’appassionante raccolta di saggi “Nel ventre della balena” sempre di George Orwell, tascabili Bompiani (con nuove traduzioni e inediti)… Da cui traggo questa perla: “Uno stato totalitario rappresenta in effetti una teocrazia, e la casta regnante, allo scopo di conservare la propria posizione, deve passare per infallibile.”, p. 121. Scritto tra 1945 e 1946. E come nota pessimista: “Quasi certamente ci stiamo avviando verso un’era di dittature totalitarie: un’era in cui la libertà di pensiero sarà dapprima un peccato mortale e poi un’astrazione priva di senso.”, p. 193, del 1940. E infatti l’attacco degli evangelici americani e dei fanatici islamici intende dirigersi verso il totalitarismo religioso.

Aldo Grano

@charlotte :Credo che l’ errore esegetico sia del renatone nazional-popolare e e non del Papa. Non conosco l’ ebraico ma il greco abbastanza (mia madre era greca) e S. Giovanni il Padre Nostro lo scrisse in Greco. I Padri della Chiesa tradussero il termine “eiseneghis” (trascrivo come si pronuncia) con “inducas”, termine che i Romani usavano per i soldati che “traducevano ” l’ arrestato in catene per consegnarlo al giudice. Il Termine greco è ancora più pesante: ha tre radici che indicano il portare in mezzo, con la forza. Una buona traduzione letterale sarebbe, a mio avviso: “non consegnarci disarmati in mano al nemico” che, però, Giovanni nomina, sempre in Greco, con Poniròs (il furbo, ma di una furbizia cattiva). Scusate l’ esegesi, ma il Pierri spara tante di quelle cavolate, che la metà ne avanza. Ma io ho conosciuto fior di filologi atei, fra cui Umberto Eco. Perché non vi rivolgete a loro, anzichè a uno che, comunque, crede in Dio, anche su in un Dio che si è costruito col bricolage fai da te?

J.C. Denton

E’ vero, non sapevo che in greco la parola fosse “eiseneghis”, ma so cosa vuol dire il verbo “eisenaghein” (se non ricordo male l’infinito dovrebbe essere così) e in effetti la tua analisi è corretta. Grazie per la precisazione.

darik

# J.C. Denton scrive:
30 Ottobre 2007 alle 17:34

“…..sono perfettamente d’accordo con te. Praticamente hai riscritto il discorso di O’Brian a Winston Smith in 1984… quello che secondo me è il libro più geniale mai scritto da un mortale.”

visto ke si tratta di un libro così importante; penso ke per incrementare le nostre cognizioni (o per lo meno le mie) dovresti darci maggiori ragguagli in merito.
darik

IDIC2

Se posso permettermi, aggiungerei

“I mercanti dello spazio” e “Gli antimercanti dello spazio” tanto per avere un’anteprima dlla società che ci potrebbe apettare.

IDIC2

@darik

l’unica è leggerlo… è di una lucidità incredibile. Poi, se ti piace l’autore, ti consiglio più meno tutta la sua bibliografia e in particolare:

-“Senza un soldo a Parigi e a Londra”
– “Omaggio alla Catalogna”
– “Fiorirà l’aspidistra”
– “La fattoria degli animali”

Ciao

Silesio

Ho sempre pensato che il testo “originale” dei vangeli che noi possediamo sia quello greco. Poi sono state tentate “retroversioni” in ebraico e aramaico. Almeno se le mie informazioni sono esatte. Quindi non capisco la frase – “«Indurre» traduce il termine usuale ebraico bô «entrare» –

Francesca Ribeiro

L’erudizione di “Aldo Grano” deve essere davvero profonda se dà torto alla Costituzione Apostolica «Fidei Depositum» che ha pubblicato il Catechismo della Chiesa Cattolica, redatto dopo il Concilio Ecumenico Secondo.

Trascrivo il paragrafo 2846:

“Non ci indurre in tentazione

Questa domanda va alla radice della precedente, perché i nostri peccati sono frutto del consenso alla tentazione. Noi chiediamo al Padre nostro di non“indurci” in essa. Tradurre con una sola parola il termine greco è difficile: significa “non permettere di entrare in”, [Cf [link] Mt 26,41 ] ” non lasciarci soccombere alla tentazione”. “Dio non può essere tentato dal male e non tenta nessuno al male” ( [link] Gc 1,13 ); al contrario, vuole liberarcene. Noi gli chiediamo di non lasciarci prendere la strada che conduce al peccato. Siamo impegnati nella lotta “tra la carne e lo Spirito”. Questa richiesta implora lo Spirito di discernimento e di fortezza.”

In ogni modo, l’errore teologico e un pochino appena di ragione dimostrano chiaramente che è necessario dare al passo evangelico l’interpretazione data dal Catechismo e dalla maggior parte degli esegeti.

Renato Pierri si è basato sulla ragione, e si è limitato a riportare l’interpretazione data dalla Costituzione la cui commissione, guarda un po’, era presieduta dal cardinale Ratzinger!

Francesca Ribeiro

P.S. Dalle righe del bravo Aldo Grano trapela un certo astio nei riguardi dello scrittore Renato Pierri. Come mai? E perchè quando non è d’accordo su certe tesi non le confuta con validi argomenti, anziché tentare di deligittimare l’autore?

maxalber

Aldo Grano scrive:
Perché non vi rivolgete a loro, anzichè a uno che, comunque, crede in Dio, anche su in un Dio che si è costruito col bricolage fai da te?
**********************************
Perchè, c’è forse qualche dio che non sia nato e costruito così?
Che senso ha fare teologia esegetica?
Cercare di notte in una stanza buia il gatto nero che non c’è?

Fabio

@Aldo Grano:
guarda che stai correggendo Angelo Lancellotti,
non il Pierri.
Ciao.Fabio.

Magar

Che senso ha fare teologia esegetica?
Cercare di notte in una stanza buia il gatto nero che non c’è?

E trovarlo, maxalber, e trovarlo! Anzi, i teologi discutono della lunghezza dei suoi baffi…

Lady Godiva

Intanto incombe una maledizione sul sito UAAR.
Funziona a singhiozzo!
Forse un esorcista saprebbe risolvere il problema?

😯

GIANNI

il Maligno opera solamente perchè Dio glielo permette, essendo anche lui una creatura…dove stà l’errore di benedetto XVI?…e poi ricordiamoci che le vie del signore non sono le nostre vie, e se Egli permette un male è per ricavarne un bene maggiore..

Fabio

> e se Egli permette un male è per ricavarne un bene maggiore..

benché potrebbe ottenere un bene infinitamente maggiore senza bisogno del male dato che è onnipotente…

Carlo

L’esistenza del “male” e’ contradittoria con l’infinita bonta’ e onnipotenza di dio. Gia’ Epicuro l’aveva notato.

Paolo Malberti

Gianni

quale sarebbe questo «bene maggiore»?
Ad esempio, quale è il bene maggiore che deriva da un bambino malato di leucemia?

Francesca Ribeiro

“L’esistenza del “male” e’ contradittoria con l’infinita bonta’ e onnipotenza di dio. Gia’ Epicuro l’aveva notato”.

Giusta l’osservazione di Carlo, ma il colmo è che la Chiesa, ammessa l’esistenza del diavolo, lo considera poi una sorta di collaboratore di Dio. San Francesco ne era persuasissimo. E ne è persuaso il noto esorcista don Amorth. Vi trascrivo un brano tratto dal libro “Sesso, diavolo e santità” di Renato Pierri, autore appunto dell’articolo oggetto di questa conversazione.

“Ma l’assurdità forse più grande della quale don Amorth non si è assolutamente reso conto è che Dio possa «permettere al diavolo di tormentare una persona, per temprarla nella virtù». L’illogicità riguarda sia Dio sia il diavolo. In base alla norma morale per cui un’azione è buona quando buono è il suo fine e buono il mezzo per raggiungerlo, l’azione attribuita al Signore non sarebbe buona, giacché per uno scopo giusto (la virtù) si servirebbe di un mezzo cattivo (il diavolo). Questo è un ulteriore motivo per ritenere assolutamente errata l’idea che Dio possa “donare” ai santi stigmate, flagellazioni, corone di spine ed altri tormenti. Il Signore, per un fine buono, ricorrerebbe allo stesso mezzo usato dai suoi carnefici. Don Amorth mette sullo stesso piano il Signore ed il mago che, per togliere una fattura (fine buono), si servirebbe del diavolo.

Il demonio, invece, opererebbe a fin di bene, e ciò contrasterebbe nettamente con la sua natura: non sarebbe più diavolo. Ne consegue, inoltre, che il demonio non dovrebbe agire per concessione, ma per costrizione divina, giacché di sua iniziativa non farebbe mai qualcosa che possa essere vantaggioso per l’uomo e gradito a Dio. Infine, nel caso in cui il presunto indemoniato sia un bambino, si comprenderebbe ancor meno il disegno di Dio di «temprarlo alla virtù»”

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