Prima di entrare in farmacia, per evitare discussioni indesiderate sul senso della vita, ci toccherà informarci sugli orientamenti religiosi e morali del gestore? Se cattolico (nel senso militante del termine) potrebbe infatti accogliere l´invito del Papa a estendere l´obiezione di coscienza anche al suo negozio, e rifiutarsi di fare commercio di “farmaci che abbiamo scopi chiaramente immorali”. Ovvero quei farmaci che evitano la gravidanza come la “pillola del giorno dopo”, oppure consentono di interromperla in forme meno dolorose e umilianti rispetto a quelle conosciute e praticate fino a poco tempo fa. E´ l´ennesima tappa della lunghissima marcia del Vaticano all´interno della vita pubblica di questo Paese. Così profondamente innervata, come è ovvio, dalle leggi e dalle regole che governano la vita di tutti – anche dei non cattolici – da rendere inevitabile il continuo cozzo di molti dei pronunciamenti vaticani, specie sulle questioni di carattere etico, scientifico e medico, con l´attività dei legislatori e con la sensibilità profonda di milioni di cittadini. […] Questa idea – illiberale, per usare un termine usato spesso molto a sproposito – che una morale religiosa possa e debba egemonizzare (per salvarlo, naturalmente) un intero consesso sociale, possa condizionale le leggi, benedire ribellioni etiche come l´obiezione anti-abortista perché “nel senso giusto”, ma poi condannare ribellioni etiche come il diritto alla buona morte perché “nel senso sbagliato”, non può non generare un duro conflitto tra le gerarchie ecclesiastiche e una parte molto consistente dell´opinione pubblica laica. Probabilmente molto più consistente della ristretta quota di politici che la rappresenta.
Davvero stupisce, in questo senso, l´inspiegabile sbalordimento espresso dal cattolicesimo più curiale di fronte alle ovvie polemiche e alle ovvie reazioni provocate da ogni nuova sortita vaticana direttamente indirizzata alla vita politica, sociale e anche privata degli italiani: di tutti gli italiani, non solo dei cattolici. E´ come se non fosse contemplata altra etica, altra sensibilità, altra scelta. E dunque l´insorgere imprevisto di altra etica, altra sensbilità, altra scelta, lasciasse letteralmente di stucco i depositari della Verità. E´ come, tornando al caso specifico, se una persona che decide di non avere un figlio (o al contrario di averne uno con metodi “immorali”) non avesse già pensato, già sofferto, già deciso o dubitato abbastanza, non avesse vissuto con serietà sufficiente. Ma davvero la sua sola possibilità di salvezza, per la Chiesa, è sperare di imbattersi in un farmacista con la verità in tasca, che gli neghi i farmaci “immorali” e gli suggerisca di raccomandarsi a un Dio nel quale magari non crede?
Potete scaricare il testo completo dell’articolo di Michele Serra (pubblicato oggi da “Repubblica”) dal sito della Camera dei deputati
Sempre su “Repubblica”, strepitosa vignetta di Bucchi, con un prete che afferma “Riguardo alla omosessualità – obiezione di coscienza ai venditori di letti”
bè..qui c è una farmacia che nn vende neppure i profilattici..
Propongo a tutti i farmacisti cattolici di applicare alla porta un adesivo recante la scritta: “Farmacista cattolico”. Cosi’ noi atei sappiamo dove NON comprare i farmaci.
Shocking!
E poi parlano male degli islamici con i loro diktat sui macellai! Questa però è in fondo la religione, ossia la sopravvivenza del giurassico in un mondo civilizzato.
Sono d’accordo con Carlo, se mai si realizzasse l’abominio dell’obiezione di coscienza per i farmacisti, bisognerebbe mettere un segno di riconoscimento a tutte la farmacie “antiabortiste”, per poterle boicottare.
Le farmacie sono a numero chiuso.
Perciò i loro gestori non hanno il diritto di comportarsi come liberi imprenditori che vendono quel che vogliono.
Se ci fosse il libero mercato, potremmo accettare la farmacia che non vende emoderivati perché il gestore è testimone gi Geova, in quanto gli si potrebbe aprire vicino una farmacia che li vende, ergo averne una in più che non li vende non è un danno per nessuno.
Visto però che il numero delle farmacie è chiuso, debbono comportarsi come erogatori di pubblico servizio e vendere tutti i farmaci che sono legali per le leggi dello Stato.
Altrimenti io vado a fare il medico di pronto soccorso e mi rifiuto di fare trasfusioni di sangue perché sono contrarie alla mia religione.
Ma stiamo scherzando?
bravo Michele Serra, lucido e preciso come al solito.
io ricordo il tabaccaio-giornalaio del mio paese che non vendeva le riviste pornografiche, poichè erano immorali. poi ha smesso di vendere anche i fumetti, guai se trovavi Alter Alter, era impossibile anche trovare L’Eternauta.
ovviamente era inutile chiedergli anche i pacchetti di cartine lunghe, se non per farsi due risate alla sua reazione.
era un’obiezione di coscienza ante litteram. meno male che costui non faceva il farmacista.
Gallesio ha perfettamente ragione.
le farmacie sono contingentate, non sono sottoposte alle normali regole della concorrenza.
le parole del papa si possono configurare nell’incitamento all’interruzione di pubblico servizio.
@ Daniele Gallesio
Quindi secondo te i farmacisti “obiettori” potrebbero essere denunciati per interruzione di pubblico servizio o qualcosa di analogo?
sento una risata provenire dalla Svizzera
furbi gli svizzeri: mandano le guardie per tenerselo lontano
che io ricordi i vari papi non vanno mai in Svizzera.
Io al limite, per assurdo, gli permetterei pure l’obiezioni di coscienza; però facciamole davvero bene le cose: quindi a patto che, quando entro in una farmacia “obiettrice” e non mi viene dato ciò che richiedo perchè non in linea coi dettami vaticani, mi venga data obbligatoriamente una lista locale e indicazioni precise per trovare tempestivamente farmacie che vendano ciò che ho richiesto, e che ci siano farmacie di questo tipo a orario continuato e nella zona. Cosa analoga per i medici obiettori (a cui dovrebbe essere decurtata per legge una parte della paga perchè non forniscono un servizio pubblico dovuto). Ciò che accade, specie negli ospedali quando si richiede la pillola del giorno dopo, è semplicemente indegno per un paese civile.
Così poi vediamo quanto gli conviene fare gli obiettori.
@Bottiglione
le parole del papa si possono configurare nell’incitamento all’interruzione di pubblico servizio.
@Met
Quindi secondo te i farmacisti “obiettori” potrebbero essere denunciati per interruzione di pubblico servizio o qualcosa di analogo?
Secondo me…CERTO CHE SI!Anche perchè l’obiezione di coscienza riguarda casi che obbligano TUTTI i cittadini,come l’obbligo di leva (ossia nessuno ti obbliga a fare il farmacista!);questo invito del Papa ai farmacisti mi ricorda un’altro invito,analogo,fatto ai magistrati,sempre di obiezione di coscienza…anche allora solo i radicali si mossero per evidenziare che si trattava di un’istigazione al reato(interruzione di pubblico servizio anche lì),poi non so come proseguì la vicenda…cmq in Spagna quandola Chiesa invitò i sindaci cattolici a non celebrare matrimoni gay Zapatero chiamo’ il nunzio apostolico e gliene cantò quattro (e in ogni caso nessun sindaco si sognò di non celebrare nozze gay,anche se appartente al PP)
Se non devono più dare medicinali che possono provocare morte, beh, allora forse non dovrebbero più vendere la maggior parte dei medicinali (anche con la ricetta medica), poichè sono quasi tutti pericolosi per la salute: chi di più chi di meno.
E poi se si parla di obiezione di coscienza per coloro che vendono qualcosa che potrebbe procurare morte, come mai il papa non fa mai questi proclami ai fabbricanti ed ai produttori di armi?
Forse che queste ultime producono benessere9
(economico a loro favore – fabbriche e vaticano – sicuramente).
Secondo la mia etica sì.
Secondo quella dei giudici nostrani, temo di no…
LOL!!!!!
😆 😆 😆
Speriamo che ci siano molti farmacisti ebrei
io confido nei farmacisti buddisti 😀
No no, che obiettori di coscienza! E se ti trovi in un paesino sperduto su per le colline e l’unico farmacista che c’è è obiettore, che fai? Ti attacchi al tram! No, quando uno ha deciso di fare il farmacista sapeva cosa andava a fare, nessun lo ha obbligato, che adesso si tira indietro perché l’altro dall’alto (?) dispensa leggi. E il servizio ai cittadini? Mah…
scusate, ma se si puo’ fare l’obiettore di coscienza perche’ cattolici… lo si puo’ fare perche la ditta x non da la pastetta e allora non si devono vender ei suoi prodotti?
Se io fossi il Papa, farei pure un appello ai tutti commercianti obiettori di coscienza, che non vendono; coltelli, forchette, spara chiodi, insetticidi, asce, martelli, corde, cavi elettrici, automobili, motociclette, cuscini e soprattutto bibbie a rilegatura rigida.
FACCIAMO LE DOVUTE DISTINZIONI SIN DALLE INSEGNE …
LE FARMACIE CATTOLICHE CON LE CROCI,
QUELLE ATEE CON IL CADUCEO E I SERPENTI…
Vediamo chi rimane sul mercato….
😆
Quoto al 100% Daniele Gallesio, le Farmacie sono contingentate, e una licenza puo’ costare miliardi. Si e’ a malapena riusciti a liberalizzare i farmaci da banco, ma i farmacisti come i notai
sono delle lobby che resistono strenuamente a tutti i tentativi di aumentare il numero delle licenze. Per questo motivo, non possono azzardarsi di vendere nessun tipo di farmaco, perche’ potrebbero tranquillamente essere denunciati, e visto che i signori farmacisti hanno gia’ un reddito garantito dalla mancanza di concorrenza, GUAI se si permettono simili comportamenti.
io direi: benissimo, vuoi fare l’obbiettore di coscienza? Ci sta bene ma ti togliamo la convenzione con il SSn e i farmaci li vendi solo a prezzo pieno…
vediamo quanti accettano…
assolutamente non deve essere permessa nessuna obiezione di coscienza, ora il servizio pubblico deve essere messo alla mercè di gente fanatica ed integralista. I farmacisti pensino a fare il loro mestiere e basta.
Malgrado le questioni di principio, su cui mi sono espresso con i precedenti post sull’altra ultimissima, sono ottimista: i farmaci “in nero” si trovano gia’ su internet, e non sono remunerativi quanto gli aborti in nero.
Parliamo di gente che si e’ messa a piangere quando hanno proposto di vendere le aspirine al supermercato.
Col volume d’affari generato dal solo viagra, voglio vedere quanti farmacisti obietteranno…
Daniele Gallesio e’ bravo.
Siamo d’accordo che l’intervento del papa si può configurare come incitamento a commettere reato, ovvero interruzione di pubblico servizio da parte dei farmacisti. Chiaro che un privato cittadino non può sognarsi di sporgere querela al papa… ma magari la UAAR come associazione sì… qualche idea in proposito?
Il numero di farmacie è contingentato e questa è un’anomalia all’italiana, come i notai, in pratica delle potenti caste.
Ho viaggiato parecchio e già soltanto nelle vicine Francia e Grecia ci sono un gran numero di farmacie. Evidentemente la professione là è libera. Allora puoi anche fare obiezione di coscienza.
Prima liberalizzerei le licenze, poi darei possibilità di obiezione previa insegna all’esterno per evitare discussioni al banco, ad accezione delle farmacie comunali che devono rimanere un’isola sicura dove trovare tutto e delle località molto piccole in cui c’è una sola farmacia di paese.
Quoto assolutamente Daniele… al momento di scegliere cosa fare nella loro vita, i farmacisti sapevano che avrebbero intrapreso un’attività a numero chiuso, contingentata (di conseguenza privilegiata) e soprattutto erogatrice di un irrinunciabile servizio di pubblica utilità… io abito in un quartiere di Roma (sottolineo, di Roma e non sul Gran Sasso) dove, nonostante le ripetute richieste, non ci è stato concesso avere una farmacia perchè “il numero degli abitanti non è sufficiente per consentirlo” per una manciata di persone… la farmacia più vicina si trova in un posto che, sia per distanza sia per mancanza di collegamenti pubblici, è raggiungibile soltanto con una macchina. E magari, una volta lì, mi negano anche le medicine che il medico mi ha prescritto in piena legalità in quanto obiettori? siamo proprio alla follia!!!
Contingentate o no le farmacie, eviterei qualsiasi se e ma sull’obiezione di coscienza dei farmacisti. Chi decide su cosa si può obiettare? E’ un fai da te? Si obietta sugli psicofarmaci? E sui contraccettivi? E sui dentifrici sbiancanti? E magari sulle versioni in supposta di questo o quel farmaco? C’è un solo parametro: le autorizzazioni del Ministero della Sanità, fine. Un farmaco non è una rivista pornografica, non sta al farmacista decidere se fa bene al mio corpo (o alla mia anima!) oppure no, ma solo la legge (da banco o con ricetta). Non apriamo spiragli, nemmeno ipotetici, che poi è la fine…
Ma suvvia: sono le solite sparate papali destinate a fracassarsi contro la realtà. I cattolici per “fedeli” che siano, non ammetteranno di non potersi fare gli interessi loro.
E per fortuna che è così.
Io mi sto informando con il mio avvocato se è possibile denunciare la chiesa cattolica. E si che ce ne sono di reati: dalla circonvenzione di incapace alla diffusione di epidemie, dalla tentata strage, omissione di soccorso, vololazione delle leggi della natura (se solo qualche codice civile o penale ne tenesse conto)
@ gnofle
Fossi in te agirei contro le istituzioni e i funzionari pubblici che impongono ai cittadini italiani ogni umore d’oltretevere.
Come ho già detto altrove, da ex chierichetto ora sconvertito non posso che essere contento di avere un papa come questo! Ce ne fossero stati mille prima di lui! La cattiva pubblicità che fa alla chiesa cattolica, soprattutto all’interno degli stessi cattolici, generando numerose perplessità (e quindi anche numerose opportunità che cambino religione) è fenomenale!