L’«apostola degli ultimi» Madre Teresa è di gran lunga l’autore religioso più letto in un Paese in cui solo una persona su sei conosce i Vangeli e quasi tutti fanno coincidere l’attenzione alla spiritualità con l’aiuto ai bisognosi. La fede, dunque, come forma di solidarietà, la Chiesa come la Caritas. A tracciare un inedito rapporto sulla fede è «Gli Italiani e i libri religiosi», l’indagine eseguita da «Coesis research» per l’editrice San Paolo. Ne emerge, tra l’altro, che i giovani scelgono i libri di Ratzinger mentre le persone più mature preferiscono quelli del cardinale Carlo Maria Martini, patrono appunto dei «cattolici adulti».
Inoltre, il 90% è d’accordo che a scuola si insegni religione, pur ritenendo in gran parte (67%) che un’ora di insegnamento alla settimana sia sufficiente. L’importante, però, è che venga dato più spazio ai temi di cultura religiosa durante gli orari scolastici. «Dall’ora di religionei ci si attende più conoscenza e meno discorsi generici – osserva il cardinale Achille Silvestrini -, quindi studio della Bibbia e classici della cultura e della spiritualità cristiana». Il fatto che, come figure di riferimento, i preferiti dagli italiani siano i testimoni della solidarietà (Madre Teresa e, in misura minore, Charles de Foucald) spiega perché i modi migliori per coltivare la spiritualità siano considerati l’aiuto al prossimo e l’impegno nel volontariato.
Ben distanziate, la preghiera, la partecipazione alla messa, la frequentazione della parrocchia e l’adesione ad un movimento ecclesiale. I libri religiosi di maggior successo nell’ultimo anno sono stati «Gesù di Nazeth» di Benedetto XVI e «Una vita con Karol» del cardinale Stanislao Dziwisz, ex segretario personale di Giovanni Paolo II.
Nella classifica degli autori religiosi prediletti figurano tre donne nei primi quattro posti: oltre a Madre Teresa, il dottore della Chiesa Caterina da Siena e la mistica Teresa d’Avila. Solo una piccola minoranza (15%) ha letto per intero i Vangeli, ma, a sorpresa, l’evangelista più conosciuto è il più ostico e «intellettuale»: Giovanni. Segno di una fede di pochi, ma con la effe maiuscola.
Sette italiani su dieci non hanno mai aperto il Vangelo
28 commenti
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quei tre italiani che il vangelo lo hanno aperto, sono probabilmente atei o agnostici -_-
tre italiani su dieci, volevo dire
A questa percentuale non credo. A meno che 7 italiani su 10 non siano analfabeti.
Interessante questo sondaggio, anche se non c’è niente di nuovo; l’ignoranza dei cattolici sulla loro stessa fede è notoriamente amplissima. Quanti di loro, poi, sanno che per essere cattolici non si deve divorziare, masturbarsi, usare gli anticoncezionali, avere rapporti prematrimoniali, essere omosessuali, disobbedire al papa, e mille altre cose? Mi chiedo se in realtà i cattolici italiani non siano una sparuta minoranza da tutelare…
@ Lady Godiva
“Solo una piccola minoranza (15%) ha letto per intero i Vangeli”, mi sembra una cosa ragionevole anzi, una percentuale alta, per via di quel “per intero”.
E’ il titolo della notizia ad essere scorretto, non avere mai letto per intero i vangeli non vuol dire non averlo mai aperto, ma essersi limitato a qualche brano.
D’accordo con Kaworu, io che la chiesa l’ho frequentata posso parlare con cognizione di causa,
almeno per quanto riguarda la mia esperienza personale.
In quanto a teresa sarebbe bene, invece, che leggessero il libro che Hitchens le a dedicato,
io la considero, costei, un’altra delle maggiori imposture insieme a padre pio e ai 498
“martiri” .
La notizia non pare certo una novità visto che in altre indagini demoscopiche è emerso che quasi tutti quelli che si dichiarano grandi cattolici non sapevano rispondere a domande basilari sul loro culto.
Alla fine da questo articolo viene fuori che pochissimi hanno letto il vangelo e anche a me pare che i lettori siano atei o comunque studiosi di teologia, quindi scienziati che si occupano a vario titolo della materia e non certo lettori per fede.
Tutti gli altri leggo libri biografici di personaggi della Chiesa, che alla fine non è un comportamento diverso da quelli che leggono “le mie prigioni” di Fabrizio Corona e sono interessati al gossip.
Non credo infatti che si possa leggere un libro su Wojtyla o Madre Teresa mantenendo un fervore religioso, ma più che altro si fa per curiosità.
Ovviamente bisogna fidarsi di certe fonti vista ad esempio la polemica tra la Chiesa ed i medici indiani presenti dove lavorava Madre Teresa e che hanno visto il loro operato pubblicizzato come miracolo fatto dalla suora e che varrà per la sua santificazione!
precisiamo bene. o manca in dato o c’è un errore.
“7 italiani su dieci non hanno mai aperto il vangelo” significa il 70%
quindi il 30% ha aperto il vangelo.
però nel testo è riportato un altro dato: quelli che lo hanno letto per intero: il 15%
poi mi sorge un dubbio, poichè un settimo è quasi il 15%, mi auguro che nel titolo non sia presente un doppio errore: “7 su dieci” per “un settimo”, “non l’ha mai aperto” per “l’ha letto interamente”.
in ogni caso che il 15% l’abbia letto tutto mi sembra una enormità. il vangelo, come sequenza e trama, è noioso. sfido chiunque a dirmi:”io l’ho letto, dall’inizio alla fine” magari tutto d’un fiato.
invece può essere accattivante leggerne singole parti, come si potrebbe fare di un libro di poesie.
secondo me nel 15% ci sono coloro che ne hanno letto molte parti. in pochi possono avere la consapevolezza di esserselo letto proprio tutto.
Naturalmente nessuno ha letto Bonhoeffer, Drewermann, Kung…
forse solo gli atei appunto.
E’ significativa la classifica dedicata alla “religione” della libreria online IBS (http://www.internetbookshop.it/reparto/b21/religione-spiritualita.html).
Dei sei libri più venduti, tre sono dichiaratamente atei (Dawkins, Hitchens, Harris), uno si è dichiarato agnostico e scrive dei miti greci (De Crescenzo), e gli altri due mettono in dicussione tesi consolidate sul vangelo (Pagels e Augias). Peraltro, non so perché non vi compaia anche il libro di Odifreddi (che è nella classifica generale).
E stiamo parlando di una classifica italiana, non svedese.
Quoto Kaworu.
Scusa Lady, ma mi pare che la percentuale in questione (70%) sia comparabile con quella degli italiani che non leggono nulla o quasi. Quindi mi sembra ragionevole. Del 30% che legge, la meta’ non ha mai letto il Vangelo per intero (quindi il 15%). Anche questo e’ ragionevole.
“Inoltre, il 90% è d’accordo che a scuola si insegni religione, pur ritenendo in gran parte (67%) che un’ora di insegnamento alla settimana sia sufficiente”…. non son pochi, anzi…
Sondaggio realtà quotidiana: a scuola e all’università cosa sanno i giovani del cattolicesimo e della loro religione?
Cattolici: niente della trinità, manco come nome; quasi zero su Gesù (profeta, figlio di dio?, Mah, Boh); cattolicesimo e protestantesimo NON sono entrambre cristiane (sempre così); nessuna idea delle regole del cattolicesimo a parte un vago “amore per gli altri”… Qualcuno scambia san giorgio alla ruota per la crocifissione di cristo… Forse dopotutto non è una cattiva idea comprare i crocefissi, così almeno non sbagliano le iconografie
Islamici: non hanno mai letto una riga del corano = tutto per sentito dire da altri
Altro: anche qui, ignoranza spaventosa.
Almeno i credenti credessero per scelta e non per passivo copia incolla dai genitori…
si, “lacrime e sangue”, hai vermente ragione…
La debolezza della massa dei credenti è palese: non sanno nemmeno in cosa credono e non conoscono i testi di riferimento – accontendandosi di un vago spiritualismo altruistico e di una “coperta” identitaria, o di figure mitico-carismatiche come Gesù o il papa, per la maggior parte (vedasi anche il libro di Ferraris, Babbo natale Gesù adulto).
Penso che se atei e agnostici avessero spazio indipendente sui media (soprattutto in tv) dove esporre le proprie ragioni e fare controinformazione laica, scettica e demitizzante, si potrebbe davvero cambiare la cultura del paese.
Le alte sfere vaticane e gli intellettuali cattolici lo sanno eccome.
X Orso-Zen
Hai ragione, non avevo letto bene la frase.
posso imaginare che, un bel po di quelli che hanno dichiarato di aver letto per intero la bibia, sono Testimoni di Geova
Non leggiamo la Bibbia: siamo cattolici, non cristiani. Lo diceva anche Alberto Sordi!
ho provato a leggere la bibbia, che noia mortale!! I vangeli mi e’ capitato di leggere solo brevi brani, e francamente non mi sono sembrati imperdibili. Preferisco la letteratura contemporanea.
Ho letto tuta la bibbia e i vangeli… per questo non ci credo.
A me della bibbia piaceva leggere la genesi e l’apocalisse di giovanni.
Le leggende mi hanno sempre affascinato.
Ho notato che in molte culture il mare esisteva prima della terra, creata ad hoc dalla divinità di turno tramite parti del proprio corpo o l’uccisione di mostri. Anche nella bibbia mi pare sia uguale.
Certo che però la creazione del mondo cristiana è davvero noiosa, fa tutto lui: dice “sia questo”, “sia quello” e puf, viene fatto.
Perlomeno nel mito di gilgamesh per creare la terra e il cielo ci vuole un colpo di stato trascendente… un po’ di azione!
Sono AGNOSTICO MOLTO INCLINE ALL’ATEISMO e per me è stato triste dover “insegnare catechismo” ai miei amici che facevano il corso prematrimoniale cattolico dal prete e non ricordavano un cavolo.Ignoranti fino al midollo e non erano gli unici. Non ricordavano quanti e quali fossero i sacramenti, non ricordavano con precisione i comandamenti. Sostenevano, come molti tra l’altro, che la confessione sia stata depennata dalla chiesa e che non serva più per prendere l’eucarestia, che sia sufficiente un pentimento interiore. Figurati, proprio la confessione, il peggior strumento che hanno adottato da sempre i preti per sapere i fatti degli altri, non ci rinuncerebbero mai.Io ricordo bene queste cose perché da piccolo a catechismo ero molto diligente anche se i miei genitori non mi costringevano mai ad andare a messa o a servirla al contrario dei miei compagni che attualmente non ricordano una mazza.Mi ricordo molte cose anche perché sono appassionato d’arte italiana ed europea fino all’Ottocento e il controllo sui testi sacri è d’obbligo.MA LE INFORMAZIONI STORICHE E TEOLOGICHE PIU’ APPROFONDITE LE HO AVUTE LEGGENDO I LIBRI DEI GRANDI ATEI DI OGGI!!!
@ sailor-sun
“Certo che però la creazione del mondo cristiana è davvero noiosa, fa tutto lui: dice “sia questo”, “sia quello” e puf, viene fatto.” Questa ipotesi di creazione vuole evocare la potenza creativa della parola e del linguaggio. Infatti le “cose” esistono “veramente” dal momento in cui diamo loro un nome. Anche nel paradiso terrestre vediamo dio che insegna ad adamo a “chiamare” con il loro nome le cose.
posso confermare che il mio collega d’ufficio, ultracattolico-pretemancatoperunpelo (di topa) è veramente ignorante in merito alla religione che osserva: un vero copia-incolla di dogmi e concetti preconfezionati tramandati dai genitori, nonni..
@ Sailor-Sun:
hai perfettamente ragione, il mito della creazione si ripete più o meno uguale in quasi tutte le civiltà antiche e se ne trovano tracce in tutte le mitologie primitive, ma probabilmente un dio tuttologo e onnipotente come quello cristiano (e naturalmente noioso come tutti gli egocentrici) se lo sono inventato soltanto loro…
Anche altre civiltà hanno legato la creazione con il logos, anche in questo senso non si sono inventati proprio niente (anzi, forse hanno copiato…)
7 su 10 non hanno mai aperto un libro, sarebbe più giusto.
L’ignoranza religiosa in Italia è spaventosa…