Buon giorno,dalle ore 12 alle ore 16 di oggi sono andato a manifestare le mie idee, ai sensi dell’art. 21 della Costituzione, di fronte al Palazzo della Giunta Regionale dell’Emilia Romagna: nelle prime 2 ore ho fatto l’uomo sandwich imbavagliato con un cartello al collo (Assessore Bissoni: indagine conoscitiva sull’eutanasia clandestina? Si, grazie!) mentre nelle altre 2, dopo aver chiesto il consenso della Guardia Armata che me lo ha concesso, ho manifestato nell’atrio: mi sono steso al suolo, paralizzato dall’Assessore Bissoni, dal Parlamento e dal Vaticano, imbavagliato come i medici e gli infermieri degli ospedali della Regione ER ai quali l’Assessore Bissoni non consente di potersi esprimere liberamente nell’anonimato di una Indagine Conoscitiva sul fenomeno dell’eutanasia clandestina e sulle sue reali dimensioni.
Un Funzionario non meglio identificato mi ha chiesto di desistere da una manifestazione inopportuna proponendomi un incontro: ma io ho rifiutato, ringraziandolo, in quanto tale incontro non è previsto dallo Statuto Regionale. Da giorni ho spedito una formale richiesta di incontro diretto all’Assessore Bissoni e al Presidente della IV Commissione Tagliani ai sensi e a norma dello Statuto Regionale, ma nessuno dei due mi ha ancora risposto.
L’Usciere del Palazzo, non meglio identificato (invalido “civile” alla mano sinistra), si è visibilmente alterato dicendomi che non voleva fare la figura dell’imbecille: io gli ho risposto che quelli della “casta” preferiscono i vaffanculo di Grillo alla nonviolenza gandhiana.
Esagitato, mi ha minacciato di percosse, davanti a dei testimoni,
profferendo la seguente frase:
“Tanto poi ci vediamo di fuori”.
Ho immediatamente sporto nei suoi confronti denuncia querela per minacce, presso la Questura di Bologna.
Bologna, 25 ottobre 2007 d. C.
Andrea Panzini socio fondatore Cellula Coscioni Bologna
la questione è che i politici hanno paura di affrontare i problemi che ritengono scomodi, e tutto ciò che potrebbe alzare un velo su questioni scomode provoca irritazione e fastidio.