«San Giuseppe, aiutaci tu!». E i “miracolati” vendono le case

«San Giuseppe, aiutaci tu!». Questa è l’invocazione dei proprietari di case, delle agenzie immobiliari e delle banche che non riescono più a vendere gli immobili a causa della crisi dei mutui e che hanno bisogno di realizzare subito per fare fronte ai debiti. Affinché San Giuseppe li ascolti, corrono a comprarne la statuina, qualcuno anche a farla benedire, e la seppelliscono in cortile, in giardino o in cantina. Su come vada a finire non esistono statistiche attendibili, ma a quanto dichiarato dagli interessati al Wall street journal, sovente il Santo li esaudisce.I “MIRACOLATI” – Alcuni “miracolati” non solo riescono a vendere la casa, ci guadagnano, anche sebbene negli ultimi mesi si siano molto deprezzate. Da sempre in America San Giuseppe, falegname e forse muratore, è il Santo protettore del settore immobiliare. Certe imprese forniscono agli agenti, oltre che la sua statua, anche biscotti di San Giuseppe per possibili acquirenti, una biografia, e via di seguito. L’usanza di seppellirla era limitata ai cattolici, ma nella crisi dei mutui subprime, ossia ad alto rischio, vale anche per i fedeli di altre religioni. Cari Luna, una ebrea convertita al buddismo, ha riferito al Wall street journal di avere concluso un buon affare nel giro di una settimana grazie a San Giuseppe: “E sì che per sei mesi non ho venduto nulla!”.

BOOM DI VENDITE – Good fortune online, uno dei fornitori della statuina, è passato da 2 spedizioni alla settimana a 25 al giorno, mentre un negoziante di New York, Richard Weingard, ne ha triplicato le vendite mensili, oltre 400. Il costo varia dai 5 ai 30 dollari a seconda della qualità e delle dimensioni, se San Giuseppe sia solo, lavori il legno o porti Gesù in braccio. In genere, si tratta di statue “made in China” con scritte in inglese. Per buona misura, con quella di San Giuseppe, Good fortune offre adesso anche la statuina di San Giuda, il Santo protettore delle cause perse.

COI FIORI E A TESTA IN GIU’ – James Martin è un gesuita, autore del libro «La mia vita con i santi». Ha spiegato al Wall street journal che secondo la tradizione americana la statuina deve essere interrata a testa in giù, e che chi vuole vendere un appartamento può metterla in un vaso di fiori. La intercessione del Santo sarebbe tanto più probabile quanto più la statua fosse vicina al cartello “in vendita”. Lo storico Jaime Lara ritiene che il rito risalga al medioevo, quando chi occupava un lotto di terreno vi erigeva una croce o una statua. E aggiunge che le ragazze da marito seguivano un rito analogo: temevano in casa una statua di Sant’Antonio a testa in giù fino a quando non si sposavano.

Articolo di Ennio Caretto pubblicato sul Corriere della Sera

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3 commenti

jhc

Miracolati saranno quei poveri disgraziati che vendono le statuine

Daniele Gallesio

E aggiunge che le ragazze da marito seguivano un rito analogo: temevano in casa una statua di Sant’Antonio a testa in giù fino a quando non si sposavano.

È considerato vilipendio se mi metto a vendere statuette di Satn’Antonio “vibromassaggianti”? 😯 🙄

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