Legge 40 – Caso Cutolo

L’ennesimo paradosso legato alla legge 40 è stato diffuso oggi da tutti i media: Raffaele Cutolo, ex superboss della Nuova camorra organizzata, condannato a nove ergastoli, in carcere dal 1982 e sottoposto da quattordici anni al regime del 41 bis è diventato padre. Grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita ha concepito sua figlia dalla prigione. Non ci sarebbe nulla da eccepire se la legge 40/2004 non escludesse dall’accesso a queste tecniche le coppie non sterili o non fertili e Cutolo non rientrasse nei pazienti affetti da queste patologie.Se è un atto di “grande civiltà” consentire di divenire padre ad un uomo che altrimenti non potrebbe, non si capisce come si possa continuare a sostenere una legge come la 40/2004 a causa della quale molte coppie non sterili e portatrici di patologie virali e di patologie genetiche non possono accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita, rischiando di trasmettere il virus o la patologia genetica o al partner o al nascituro.

È evidente che per Cutolo come era già successo per Salvino Madonia – e a riguardo avevo gia’ presentato un’interrogazione – si è avuta una vera e propria discriminazione: si permette a chi si “avvale” delle condizioni di regime detentivo 41-bis e non è sterile, di poter accedere alla tecniche di procreazione assistita mentre lo si nega a chi si trova, per esempio, in stato di libertà.

Fatti come questo ripropongono l’urgenza di intervenire sulla materia anche da un punto di vista legislativo. Ricordo l’impegno espresso dal ministro Turco in sede di audizione sulla legge 40 in XII Commissione il 17 ottobre scorso e anche quello dei capigruppo di Italia dei Valori, Comunisti italiani, Rifondazione Comunista, Verdi, Ulivo e Sinistra Democratica di calendarizzare le proposte di legge su questo tema.

Una prima occasione d’incontro tra medici, politici e pazienti è stata proprio la conferenza stampa organizzata alla Camera a poche ore dalla citata audizione del ministro Turco. Sarà bene che si ricrei quella rete che si era attivata in occasione del referendum e che è diventata urgente per modificare questa legge.

Articolo di Donatella Poretti pubblicato sul Tellus Folio

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17 commenti

Il Filosofo Bottiglione

perchè il papa non parla di obiezione di coscienza alla legge 40?

Markus

Non vedo l’ora di finire in galera pure io per avere accesso ai diritti di un paese civile.

calvino

Sarebbe interesante approfondire alcuni punti:

1- davvero cutolo o sua moglie non sono sterili?
2- si è trattato di inseminazione artificiale o fecondazione artificiale?
3- se si trattasse di inseminazione, non basterebbe anche un abbastanza facile “fai da te”?
4 – siamo sicuri che la sig.ra Cutolo non abbia mai avuto accesso alla cella del marito? (mi risulta che certe “eccezioni” a gente “importante” si facciano…)

Operaio K

Evidentemente basta essere un bravo lettore di Bibbia in carcere e ti si aprono tutte le porte…

Daniele Gallesio

La mia lettera inviata a “Il Secolo XIX” a tal proposito. (Per ora non pubblicata)

Fiocco rosa dietro le sbarre. Denise, figlia di Raffaele Cutolo è nata. Ma come è possibile, se il regime di carcere “duro” dell’art. 41 bis gli vieta di incontrare la moglie? Semplice. Lo Stato italiano gli ha concesso di depositare il suo seme in una provetta affinché la moglie potesse essere sottoposta a inseminazione artificiale. Sì, quello stesso Stato che vieta a una coppia di incensurati di accedere alla fecondazione eterologa. Divieto imposto perché sarebbe “interesse del nascituro” avere due genitori affettivi coincidenti coi due genitori biologici.
Un interesse che – evidentemente – il legislatore considera prevalente sull’interesse ad avere genitori onesti.

Ora, non so voi, ma io preferirei nascere dall’ovulo di una donatrice africana, fecondato dal seme di uno svizzero e impiantato nell’utero in affitto di una mamma-nonna del Kentuky e poi essere allevato da una coppia sterile di incensurati, piuttosto che nascere figlio di un ergastolano ed essere allevato dalla di lui moglie.

Ma forse, per lorsignori, mafioso è sempre meglio che “putativo”?

Daniele Gallesio

Daniele Gallesio

# Markus scrive:
2 Novembre 2007 alle 10:43

Non vedo l’ora di finire in galera pure io per avere accesso ai diritti di un paese civile.

Pazienta ancora un poco: di questo passo…
…prima o poi essere atei diverrà un reato penale e il gioco sarà fatto! 😀 🙁 😥

Carlo

Ma ha fatto uso del servizio sanitario nazionale per questa cosa? Francamente non penso che far fare un figlio a un mafioso tramite fecondazione assistita sia un atto di civilta’, specie se fatto a spese dello stato e se il signore in questione e’ fertile. Sara’ cinico ma la sua voglia di paternita’ poteva togliersela evitando di compiere reati (e sottolineiamolo, reati molto gravi) e di conseguenza facendo a meno di finire in galera.

Altra cosa e’ aiutare le coppie che non possono avere figli, e che, immagino, non hanno nulla a che fare con la camorra.

Lady Godiva

Sua moglie gli avrà messo un bel paio di corna e ora la fanno passare per procreazione assistita. La mafia le corna non le tollera, Cutolo magari sì.
Bisogna vedere chi è stato “l’assistente”.

Mi pare una bella bufala.

Daniele Gallesio

Paradossalmente, non importa molto se sia una bufala o meno.

Quello che è grave è che lo Stato, il permesso per la fecondazione assistita glielo ha dato.

Quello stesso Stato che nega l’accesso alla fecondazione eterologa alle persone oneste che non sono in grado di avere un figlio per vie normali perché (non per scelta) sono sterili, concede l’accesso alla fecondazione omologa a una persona che non è in grado di avere un figlio per vie normali perché è un ergastolano in conseguenza del fatto che ha scelto di essere un pluriomicida.

Qual è il messaggio che lo Stato fa passare col concedere il permesso alla fecondazione assistita a Cutolo (indipendentemente dal fatto che se ne sia realmente servito o meno, il permesso ce lo aveva) ?

Diventa mafioso: avrai più diritti di un cittadino normale.

Lady Godiva

Certo che diventare figlio di un mafioso è proprio un bel destino per un embrione.

🙁

Lady Godiva

Diventa mafioso: avrai più diritti di un cittadino normale.

Daniele, mica sono mafiosi per beneficenza.

Ma la legge che regola la procreazione assistita che cosa dice di preciso?

A me continua a sembrare una bufala,
finché non ho il testo sotto gli occhi.

Daniele Gallesio

Daniele, mica sono mafiosi per beneficenza.

Certo, ma un conto è che i privilegi se li prendano da sé con la forza della violenza e della corruzione (quindi in violazione della legge), ben più grave è che lo Stato gli conceda a norma di legge ciò che non è consentito a chi mafioso non è.

Ma la legge che regola la procreazione assistita che cosa dice di preciso?

Dice che “Il ricorso alla procreazione medicalmente assistita è consentito qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità.”

Ergo, se non sei sterile non puoi ricorrervi.

Inoltre vieta la fecondazione eterologa, quindi se l’ostacolo alla fecondazione classica è che il marito non ha spermatozoi, quella coppia non può ricorrere alla fecondazione assistita.

Se l’ostacolo alla fecondazione classica è che il marito, essendo pluriomicida mafioso, non può copulare con la moglie… allora lo Stato la fecondazione assistita gliela concede.

Per me non è molto etico.

Lady Godiva

Probabilmente questa “procreazione assistita” consisteva nel passare tra le sbarre una provetta con lo sperma mafioso.

Markus

@ Daniele

Sarebbe un onore a quel punto….

Almeno con un reato del genere sarebbe il momento per chiedere asilo politico in un paese civile e rinunciare alla cittadinanza italiana per non perdere quella europea…

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