Ha ricominciato esattamente lì da dove era stato interrotto. Daniele Luttazzi è tornato in tv, in tarda serata su La7 con Decameron ripartendo proprio dall’ormai famoso “editto bulgaro“, con un monologo al vetriolo particolarmente arrabbiato e condito da variopinte imprecazioni ormai sdoganate e lecite vista l’ora, con attacchi al governo Prodi, alla Rai, al Vaticano, e a tutte quelle questioni rimaste in sospeso per sei anni. Un ritorno televisivo premiato anche dagli ascolti, con il 6.05 per cento e 737.437 spettatori: secondo successo in pochi giorni per La7, dopo quello registrato martedì con il teatro di Marco Paolini in prima serata.
Il programma che segna il suo ritorno sul piccolo schermo (“ti hanno messo alle 23.30 come i porno della vecchia tv commerciale” commenta un fan sulla pagina dedicata a Decameron sul sito di La7) si apre con le immagini dell’aprile 2002, quando l’allora premier Silvio Berlusconi accusò lo stesso Luttazzi, insieme a Biagi e a Santoro, di “uso criminoso” della tv: poche e confuse parole che di fatto provocarono l’allontanamento dei tre dagli schermi Rai, e non solo. Una pernacchia suggella il filmato. Subito dopo, la sigla del programma (un video con un suo brano, cantato in inglese, giocando con i sottotitoli) quindi la parola all’attore, in piedi su un enorme tavolo di plexiglas. “Pensate – ha esordito Luttazzi – è già passato un minuto e siamo ancora in onda. Chi l’avrebbe detto? In questi sei anni mi sono chiesto perché sia rimasto lontano dalla tv. Poi l’ho scoperto: la colpa era del mio agente, Bin Laden. Chissà perché in questi anni Bin Laden è andato in video, io no”. Della Rai, ha aggiunto, “l’unica cosa che mi manca sono i grattini di Lilli Gruber sulla schiena”.
Se “politica, sesso, religione e morte” è il sottotitolo del programma, il primo attacco di Luttazzi è interamente dedicato al governo Prodi. “Mi chiedono perché ho votato centrosinistra: perché avevo ben presente la squallida alternativa”. Poi la lunga lista di “tutte le cose che non mi piacciono per niente del governo in carica: innanzitutto non ha cancellato la legge 30” quella nominata erroneamente legge Biagi, “che ha generato il fenomeno enorme della precarietà. Non è democrazia se non te la puoi permettere”. Quindi l’allarme lanciato direttamente ai giovani: “I nostri nonni lottarono per difendere i nostri diritti… Ragazzi, datevi da fare, perché con la balla della flessibilità ve lo stanno mettendo nel c…”.
Al governo Luttazzi ha rimproverato anche “di non aver cancellato tutte le leggi vergogna di Berlusconi. Ora vogliono ripristinare il reato di falso in bilancio, ma è come dire: ‘Berlusconi è uscito dal recinto, chiudi pure’. Non c’è ancora – ha aggiunto l’attore – una legge sul conflitto di interessi: c’è la proposta di Violante, ma se sarà approvata Berlusconi potrà tranquillamente venire eletto ancora e poi decidere se rinunciare all’incarico o affidare le proprie aziende a un blind trust o, ma evidentemente non ci hanno pensato, farsi una legge che cancella la legge Violante”.
Nel mirino del comico anche il disegno di legge Gentiloni di riforma della tv: “Non mi piace perché non permetterà la nascita di un terzo polo generalista e per l’ennesima volta lascerà intatto l’esistente”. Poi l’affondo contro il ministro della Giustizia, Clemente Mastella: “Se lo avessero detto prima delle elezioni che lo avrebbero fatto Guardasigilli, vinceva Berlusconi”. Le critiche dell’attore hanno colpito in particolare la legge sull’indulto: “Piuttosto – ha detto – tiriamo fuori i tossicodipendenti, legalizziamo le droghe e facciamo nuove carceri che siano davvero luoghi di recupero”.
Nell’elenco di Luttazzi anche “la legge razzista Bossi-Fini, con i centri di permanenza temporanea che sono luoghi disumani e vanno chiusi” e il recente pacchetto sicurezza, “che in parte obbedisce a una logica repressiva e penalizza i più deboli senza risolvere il problema. Quella accaduta a Roma – ha aggiunto, riferendosi all’omicidio di Giovanna Reggiani – è stata una tragedia insensata e straziante. Ai familiari va il nostro cordoglio e il ringraziamento per aver dato un grande esempio di civiltà con la richiesta di evitare strumentalizzazioni. In Italia il 75% dei delitti contro le donne è compiuto da italiani. Conosco albanesi, macedoni e romeni che sono persone squisite”.
Gli strali di Luttazzi si sono poi abbattuti sulla Rai: “Da cinque anni non fa più programmi di satira e la qualità si è decisamente abbassata. Invece la satira serve alla nostra memoria, non basta leggere gli editorialisti dei giornali come Panebianco o altri per sapere quello che succede e che cosa fanno i politici. Ora i programmi Rai che si vedono sono quelli che sceglie il cane pestando il telecomando. Dire che la Rai è in crisi è come dire che sul Titanic c’era un rubinetto che perdeva”. Poi uno sketch in cui Luttazzi ha invitato un finto presidente di viale Mazzini Claudio Petruccioli, impersonato da un bambino con tanto di barba. “Che novità ci sono nel palinsesto Rai?” gli ha chiesto. E la risposta è stata: “Conosco solo i programmi fino alle 21.30 perché poi devo andare a letto”.
Tra i suoi bersagli non manca il Vaticano, al centro di una scenetta ambientata nell’antica Grecia, in un immaginario dialogo tra sofisti: “I preti che molestano i bambini vanno all’inferno? No, vanno a Los Angeles, dove la diocesi ha sborsato 660 milioni di dollari per risarcire le vittime. Il Vaticano è quello che non paga le tasse, la Chiesa cattolica è quella che incassa l’8 per mille. La pedofilia tocca solo alle chiese locali”.
Non risparmia battute sul Cavaliere: “Ce l’ha con me perché stavo insieme alla figlia Barbara e non voleva che me la scopassi perché diceva che ero un fallito” e dopo un’ora di programma Luttazzi, che aveva aperto con l’editto bulgaro, ha chiuso tornando sulla vicenda della sua “epurazione” legata in particolare all’intervista a Marco Travaglio andata in onda nel marzo 2001 ai tempi di Satyricon: “Berlusconi, Mediaset, Fininvest e Forza Italia volevano 41 miliardi di danni, ma ho vinto io” ha ricordato Luttazzi, rimarcando che la notizia della querela aveva avuto molto risalto sui media, non altrettanto la sua vittoria che aveva ricevuto solo un trafiletto della grandezza di un necrologio. “Per la magistratura le mie domande erano continenti e le risposte di Travaglio basate su fatti veri e documentati. Ho fatto semplicemente delle domande e in democrazia le domande sono lecite. Piuttosto è grave magari nascondere le risposte. Quell’intervista potrebbe essere ritrasmessa così com’è dalla Rai, ma col cavolo che lo fanno”.
A mio avviso, la prima parte sembrava un comizio e dal punto di vista comico lasciava a desiderare. I suoi punti di vista politici troppo idealistici e ingenui, a parte l’idea della legalizzazione della droga che mi trova d’accordo, ma come fai a chiudere i c.p.t.?
Nella seconda parte del programma e’ invece migliorato, e certe battute al vaticano se le ricorderanno per sempre. Molto interessante quando i filosofi spiattellavano le porcherie fatte dalla chiesa in america. Pero’ credo che comicamente parlando, il Luttazzi di Barracuda era molto piu’ ispirato. Invece il Luttazzi cantante mi piace molto, almeno la sigla finale.
ma anche la parte sulla rai è stata molto ispirata, il petruccioli bambino è stata un’idea geniale
Felicissimo che Luttazzi sia tornato in tv. Nel complesso mi è piaciuto abbastanza però mi aspettavo molto di più.
Le cose peggiori (ma comunque passabili):
-la qualità recitativa degli attori che fanno gli sketch
-si sente la mancanza di un’intervista a qualche ospite
-il monologo iniziale, grosso modo condivisibile, ma poco pungente, prevedibile e più politico che comico
-le battute riciclate da spettacoli e interviste degli ultimi anni
Le cose migliori:
-le notizie battute a macchina
-il tg (anche se l’apertura era riciclata)
-i testi dei dialoghi platonici
Non male le sigle di testa e quelle di chiusura.
Per le prossime puntate mi aspetto però qualcosa di più sorprendente, originale e creativo.
sono sotanzialmente daccordo con la lettura che ha dato forzalube.
Comunque non mi perderò la prossima puntata 🙂
ma perchè… “porta a porta” non è un programma di satira ?
🙂 dawoR***
Anche io sono rimasto deluso dalla qualità. Ma non si può non perdonarlo, aveva troppa bile da sputar fuori. La cosa che mi è mancata di più è stata l’intervista a un qualche ospite. Sarebbe stato grandioso re-intervistare Travaglio… comunque probabilmente la parte “indigesta” l’ha tenuta per la prima puntata. Sono sicuro (voglio sperare) che la prossima puntata sarà meglio. In ogni caso gloria e onore a Daniele Luttazzi, uno degli ultimi baluardi (o forse dovrei dire residui) della democrazia italiana.
Meno male che è tornato, ora basterebbe che se ne andasse Ferrara.
Gli ascolti sono sicuramente maggiori di quelli ufficiali perchè molti, come me, se lo registrano per vederlo il giorno dopo.
Nessuno ha sottolineato l’elogio unico in Italia ala finanziaria di Padoa Schioppa che secondo Luttazzi ha salvato l’Italia dalla bancarotta,sarà perchè siamo un popolo di evasori?
Ma si, ha sputato in televisione quello che non ha potuto dire in 6 anni. Per chi lo segue da sempre, come moi, si è ritrovato le stesse battute che di in libri, spettacoli, blog, etc.
Alcune cose sono carine, altre troppo stupide o senza classe (ma lo sketch del serial killer? bah…). Insomma, doveva dire delle cose che aveva già detto, ma doveva dirle in televisione… Vedremo le prossime puntate se sarà più “sciolto” e originale…
In ogni caso, dovrebbero metterlo alle 20.30 IMHO ;D
P.S.: Ha parlato del papa, verso la fine, specificando di provare “nessuna stima verso di lui, anzi” (qualcosa del genere ;P). Sono contento che qualcuno può dire ste cose in televisione senza essere processato il giorno dopo…
io sono felicissima che sia tornato
e anche io penso che la prima puntata fosse quella più dura da buttare fuori… aveva un sacco di rospi da sputare, e per quanto sarà di certo un professionista etc etc, mi sa che era anche parecchio teso e agitato (o almeno così mi è sembrato). nelle prossime puntate credo che sarà più rilassato. mi sa che per questo esordio eravamo tutti sulle spine da mesi, e l’importante è averlo fatto: il bello viene ora. la prima volta è emozionante, la seconda comincia ad essere divertente…
Sono perplesso: da ammiratore di Luttazzi mi sono stupito del lungo monologo introduttivo (“preaching to the choir”…) e di risate e applausi registrati.
D’altra parte dopo anni di assenza dallo schermo un’ora di sfogo a tutto campo gliela perdono sicuramente. Resta il comico più intelligente in circolazione e una persona geniale.
Io l’ho registrato per cui non figuro tra i 737.437 spettatori. L’auditel ha smesso di avere senso da quando è stato inventato il videoregistratore, figuriamoci oggi che c’è internet.
flavio: oddio, non mi ero accorta delle risate registrate! non ci posso credere! c’erano? che tristezza… questo proprio non si può vedere! non è che c’era un pubblico in sala, magari? (non so)
Le critiche allo spettacolo sono state già sostanzialmente tirate fuori: più politica che comicità.
Vorrei approfondire un tema solo marginalmente toccato: quello dell’immigrazione.
Premetto che provengo da una famiglia tutta orientata più o meno verso sinistra; e tutti vedendo lo spettacolo di Luttazzi siamo stati concordi nell’affermare che le sue posizioni verso il problema dell’immigrazione sono più un pregiudizio degli pseudointellettuali sinistrorsi che non la posizione del popolo degli italiani di sinistrta: siamo tutti d’accordo che fra gli immigrati esistono bravissime persone di ogni razza e cultura; ma è profondamente sbagliata l’idea delle porte aperte per tutti incondizionatamente. Un modello d’immigrazione così concepito non solo peggioria le nostre condizioni sociali, ma non funziona da volano di sviluppo per le società d’origine:
Primo, chi non ha fonti di sostentamento facilmente cade preda della criminalita. Non si può dire: “allora chi non lavora resti a casa sua”, ma un programma di microcrediti a tasso facilitato per chi resta o torna nel paese d’origine può tamponare il flusso.
Secondo, effetto fondo della botte: Sentivo ieri mia nonna (comunista di vecchia data) commentare questa notizia sul giornale: “Da quando è entrata nell’unione europea la Romania ha avuto un notevole calo di criminalità”.
“Per forza” ha detto mia nonna “I delinquenti li hanno mandati tutti da noi”.
Al di la di facili generalizzazioni il problema esiste; allora si può pensare di creare una corsia privilegiata per immigrati di buon livello culturale o, in alternativa, di creare nei paesi d’origine scuole in grado di formare una professionalità spendibile sia in loco che quì. Anche iniziative di questo genere potrebbero riequilibrare un poco la situazione.
Terzo, magari involontariamente, ma molti immigrati sono portatori sani di disvalori notevolmente problematici: Sessismo, fanatismo religioso, classismo, tendenze autoritarie. Premesso che un po’ di educazione civica farebbe bene anche a tanti italiani; non sarebbe un idea cattiva istituire corsi gratuiti e obbligatori di lingua, cultura e leggi italiani per chi arriva nel nostro paese.
Tutte queste iniziative hanno certo un costo, ma a mio parere minore di quelli sociali che già dobbiamo sopportare.
Un appunto sull’Auditel. Da quello che leggo molti non hanno proprio idea di come funzioni (“io l’ho registrato non mi conta”). Ma proprio zero. Non è che l’auditel misuri gli spettatori reali, l’auditel dà indici statistici basati su “famiglie campione” i cui dati vengono rilevati quotidianamente e poi vengono usati per fare proiezioni a livello nazionale. Le famiglie campione sono poco più di 5.000. Se io o voi ci sintonizziamo su un canale lo sappiamo solo noi, o al massimo quello del piano di sopra se il volume è alto. Non contribuiamo in alcun modo al rilevamento statistico e dunque a formare i dati Auditel. Mi sembra strano che ancora non sia chiaro come funzioni il meccanismo. Ma anche a senso, secondo voi chi invierebbe i dati di ciò che state vedendo? Vi risulta che il vostro televisore emetta un segnale radio o sia connesso al doppino telefonico?
A me sono piaciute le battute contro la chiesa e contro le guerre fatte dagli americani: e’ vero che alcune volte Luttazzi e’ stato prevedibile, ma comunque si conferma un comico intelligente, che si sia o meno d’accordo con le sue opinioni. Peraltro, e’ stato molto onesto nel monologo iniziale: ha detto le cose che A LUI non piacevano del governo Prodi. Non ha fatto una tirata alla Grillo, per fortuna.
Two Heads, non è la statistica che non viene capita, il fatto è che il dispositivo Auditel dovrebbe, secondo quanto dichiarano, rilevare i programmi videoregistrati.
Comunque un ascolto misero su La7 equivale ad uno medio su canali Rai-Mediaset. Senza contare che Decameron va di sabato in seconda serata.
Le critiche che si possono fare a questa puntata sono altre, e spero che al programma sia data la possibilità di crescere e trovare una strada. Non penso che tutte le puntate siano già scritte.
@Alieno, la finanziari di t.p.s. e’ stato un salasso inutile e fine a se stesso, e questo per i seguenti motivi:
1) e’ aumentato il gettito, ma l’economia si e’ andata deprimendo sempre di piu’.
2) Gli aumenti di gettito sono inutili quando vai ad aumentare la spesa, cioe’ una finanziaria del genere e’ utile quando non vai a eliminare lo scalone, e quindi aumenti le spese.
3) Oltre all’aumento delle spese nazionali, sono fuori controllo quelle regionali e provinciali, non e’ stato fatto nulla per fare diminuire i costi della politica, o le consulenze clientelari fatte dagli enti locali, o la razionalizzazione dell’ Inps, che porterebbero risparmi consistenti.
Al momento sono aumentati gli incassi ma il deficit sta continuando ad aumentare, e se il gettito
andrà a diminuire, cosa possibile con una situazione recessiva, addio tesoretto, ed addio italia.
Naturalmente non è che io non sappia come funziona l’Auditel, ho fatto una battuta. E comunque un po’ mi rimangio quello che ho detto perché in effetti i meccanismi con i quali da 5000 famiglie campione si possa arrivare alla cifra esatta di 737.437 (piuttosto che 737.436 o 737.438…) non mi sono molto chiari… La statistica non è la mia professione ma anche andando ad occhio… i videonoleggi fanno affari, le multisale pure, le edicole ormai vendono più prodotti multimediali che giornali, di internet non parlo nemmeno e la gente che conosco io lavora per vivere. Il sospetto che a guardare la TV non ci sia tutta la gente che dicono mi pare legittimo.
Credevo che iniziasse la settimana prossima…
non ho visto luttazzi. ho letto sul suo blog delle critiche a grillo che mi sono sembrate intelligenti, pensavo fosse migliorato…
sulla legge biaggi da giudizi degni di un neo-br o di un neo-com.
quanto alla demagogia extracomunitaria: invece di dire le solite banalità sugli “amici stranieri”, che abbiamo tutti… farebbe meglio a riascoltarsi l’intervista al rom manolo, dopo lo sterminio “gratuito”(sua affermazione) di una intera famiglia, in cui fa un sunto magistrale dell’ “educazione sentimentale” di un bambino rom (9anni) da parte dello zio che lo addestra ad entrare a rubare nelle case da ogni possibile “buco” e all’uso delle armi.
non c’è ironia che tenga di fronte alla stupidità di chi nega l’evidenza dei fatti.
come sempre senza generalizzare… ma le prostitute africane, rumene o albanesi fatte a pezzi e buttate nei fossi dai loro papponi-del-socialismo-reale non sono “leggende metropolitane”…
ma non sarà che tanta indulgenza dipende dal fatto che i peggio delinquenti (tra gli stranieri)
vengono da paesi ex-comunisti? una specie di nemesi storica del comunista (italiano) frustrato.