Le cause strane: anche Dio a processo

Chi frequenta abitualmente uno studio legale sa che a volte le persone si rivolgono a un avvocato per i casi più strani. Capita poi che alcuni di queste bizzarre controversie diventino delle vere e proprie cause legali. Il quotidiano inglese The Times ha chiesto a Gary Slapper, un noto professore di diritto che ama conoscere gli aneddoti più divertenti discussi nei tribunali di tutto il mondo, di stilare una sorta di classifica delle 20 cause legali più bizzarre della storia. E’ inutile sottolineare che molte di queste controversie, sebbene siano state discusse in normali processi, siano state presto archiviate.
La prima causa ricordata da Slapper fu intentata nel 2004 dall’ americano Timothy Dumouchel contro una tv locale, perché secondo il cittadino di Fond du Lac, paese del Wisconsin, questa rete televisiva era colpevole dell’obesità di sua moglie e della “accidiosa teledipenza” di suo figlio. […]
Segue tra gli aneddoti raccolti dal professor Slapper la storia di una donna brasiliana che fece causa al suo partner perché quest’ultimo non le faceva raggiungere mai l’orgasmo. […]
La terza controversia narrata da Slapper ha come protagonista l’avvocato tedesco Juergen Graefe, che difese un vecchio pensionato di Bonn, in Germania, al quale lo Stato tedesco nel 2004 aveva erroneamente presentato una multa di 287 milioni di euro per non aver pagato le tasse. L’avvocato riuscì facilmente a dimostrare l’errore visto che il suo cliente riceveva una pensione di 17.000 euro. Tuttavia quando presentò la parcella, il pensionato rimase di stucco: l’avvocato chiedeva ben 440 mila euro, sottolineando che aveva fatto risparmiare al vecchio pensionato quasi mezzo milione di euro. […]
La storia forse più inverosimile è quella che vide come protagonista nel 2005 Pavel M, un prigioniere romeno, in carcere per 20 anni a causa di un omicidio. L’uomo ebbe la brillante idea di far causa niente meno che a Dio colpevole secondo Pavel di non aver rispettato le sue promesse. Infatti secondo il prigioniero, egli con il battesimo avrebbe stipulato con il Creatore un accordo: questo prevedeva che in cambio di preghiere, il Signore lo avrebbe tolto dai guai. A distanza di tanti anni Pavel M. si sentiva truffato. […]

L’articolo completo è raggiungibile sul sito del Corriere 

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Un commento

Magar

Ma dichiarare l’imputato contumace equivale a una dichiarazione di ateismo? 😛

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