Lettera: Obiettività

Gentile direttore, giovedì scorso Bruno Vespa dedicava un’ennesima trasmissione a Padre Pio. Di norma nelle trasmissioni che non riguardano la religione cattolica, il numero degli invitati che hanno suppergiù lo stesso parere sul tema trattato, è pari (o quasi) al numero di quelli di parere contrario. Nella trasmissione di giovedì le persone cristiane credenti nella santità di Padre Pio, ed ovviamente nelle sue stimmate, erano 6, tra i quali un frate cappuccino, l’ingenuo Messori, e Irene Pivetti. Parere contrario: l’ateo Piergiorgio Odifreddi. Solo soletto. Ma l’obiettività delle trasmissioni “religiose” vespine, non si ferma qui. Come il solito era assente una voce molto più significativa di quella di un ateo: un cristiano che in base a precise ragioni teologiche, potesse dimostrare che Padre Pio aveva poco da spartire con la santità; oppure fare questa semplice dichiarazione: ritenere che Dio, sommo Bene, possa imprimere piaghe sanguinolente nelle carni delle sue creature, non solo è ridicolo, ma anche blasfemo. Affermazione che non vuole negare la reale esistenza delle piaghe di santi e non santi. Ma non è questo il problema.

Lettera di Elisa Merlo pervenuta a ultimissime

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13 commenti

Flavio

Se Pio è stato fatto santo, per i cattolici non dovrebbe essere un bluff.

Mario Trevisan

Condivido la lettera di Elisa Merlo e per quanto mi riguarda nel lontano 1959 ho incontrato il già famoso frate e non sono rimasto edificato proprio per niente: ha cercato solo di incrementare il turismo religioso…come se non bastasse l’orgia di superstizione e affari che lo circondava. Se mi fossi proposto di testimoniare in qualcuna delle numerose celebrazioni di Porta a Porta, dubito che mi avrebbero ammesso in quei cori di sperticata apologia servile e organizzata. Bravo comunque l’isolato Odifreddi nel poco spazio riservatogli.

rossotoscano

anche 500 fascisti sono stati fatti beati ed i cattolici proni a mostrare il fondoschiena…. d’altronde solo quello possono mostrare visto che di neuroni ne sono rimasti ben pochi

MuccaAtea

Ho visto i primi 20 minuti della trasmissione incriminata. Trovo che Odifreddi non abbia usato il grimaldello più efficace per smontare la storia delle stimmate: la loro posizione.
Piuttosto che alberarsi su posizioni filosofiche e logico/razionali avrebbe potuto facilmente puntare la sua briscola su una cosa facile da comprendere, considerando il livello medio degli spettatori della famosa trasmissione.

È chiaro e facilmente verificabile che se Gesù è vissuto realmente e quindi crocifisso con chiodi, questi chiodi, per necessità anatopiche, devono essere stati piantati non nel palmo della mano, ma nel polso.
Altrimenti, considerando la trazione, la mano si sarebbe lacerata liberandosi dal vincolo.
Altresì nelle profezie bibliche si legge che “l’agnello andava lasciato intatto, senza che nessun osso fosse rotto”. Piantando un chiodo nel palmo della mano è altamente probabile una frattura.

Esiste, pergiunta, sufficiente bibliografia che tratta questo argomento, al punto che risulta che i romani conoscessero sufficientemente bene l’anatomia della mano, al punto di conoscere un particolare “passaggio” alla base del polso in cui è possibile far passare facilmente un chiodo vincolando in modo efficace il condannato alla croce.

La rappresentazione iconoclastica e artistica per evidenti problemi cognitivi ha localizzato il “punto di crocifissione” nel palmo e, ancora una volta per tradizione, l’usanza è rimasta. Ancora oggi i crocifissi riproducono chiodi piantati nel palmo della mano.

Chi ha le stimmate posizionate nel palmo non può aver ricevuto “il dono” per via divina.
Ci possono essere numerose spiegazioni che spaziano da psicopatie a mistificazioni, a allergie o problemi dell’epidermide. Tutte cose non riconducibili ad eventi paranormali.

Trovo che questa sia la teoria più facile e più razionale per smontare questa diffusa credenza popolare. E mi stupisce che quando viene offerta la possibilità di trasmetterla alle masse, gli si preferisca un duello cappa e spada con i crociati.

faidate

Secondo Elisa Merlo, dio non può martoriare le carni di un frate, e sostenerlo è blasfemo. Ma se non ricordo male si dice che il dio di cui si parla ne abbia fatte di peggio, (a fin di bene, naturalmente): ha fatto morire in croce suo figlio, che glielo ha anche rimproverato. Perciò con questi argomenti non si va lontano.

Marco.g

Ma PaP non è una trasmissione di informazione. E’ intrattenimento-propaganda. Tuttto qui.

Alessandro Masini

@ mucca atea

odifreddi ne ha parlato più avanti

messori gli ha risposto che padre pio venerava la sindone, in cui i segni dei chiodi sono sui polsi pertanto se avesse voluto fare il furbo avrebbe potuto ispirarsi alla sindone

in realtà nella sindone non vi è la possibilità di capire dove fossero i chiodi in quanto è pieno di colature di sangue.

anche perchè sono 700 anni che considerano vera la sindone, e si sono accorti solo in questo secolo che venivano inchiodati ai polsi

Magar

@MuccaAtea
Beh, se fossi un prete d’assalto alla tua obiezione risponderei subito che il Signore ha voluto mandare le stimmate a Padre Pio in forma tale che i fedeli le riconoscessero come stimmate. E siccome il Signore sapeva che nell’immaginario dei fedeli le stimmate sono sul palmo della mano…

Temo che prima o poi salteranno fuori anche con questo argomento, diamo loro tempo. Tentare di ragionare assieme ai teologi e ai “miracolisti” è come combattere con un muro di gomma. Quando li hai incastrati ben bene, possono sempre far spuntare il loro Amico Immaginario a salvare la loro situazione.

Sunrise

Infatti… anche io penso che confutare delle cose assolutamente ridicole e favolistiche con argomenti razionali sia soltanto una perdita di tempo… la mia vera tristezza consiste nel vedere ancora rappresentate queste pagliacciate da circo nella rete televisiva nazionale più importante

Tapioco

Vabè, è chiaro che giocano sporco, con la loro divinità tappabuchi.

Peppe

@MuccaAtea
Però eh? Questi ateacci ignoranti che non accettano i miracoli neanche se ci sbattono il naso. Ma piuttosto prostratevi alle illuminate considerazioni della Pivetti, la quale, dall’alto del suo sommo credo, ha pontificato così (sto parafrasando): “che i buchi siano sul palmo o sul polso che differenza fa? come pure (continua la Pivetti, ma sto sempre parafrasando) le lacrime di sangue della madonnina di civitavecchia hanno scoperto che hanno DNA maschile, ma questo cosa cambia? sempre sangue è”.

Non c’è che dire: la Pivetti ha un ingegno sopraffino.

Certo, l’immondo e blasfemo Odifreddi avrebbe potuto rispondere che:
1) a rigor di logica (anzi di natura) la madonna che piange sangue maschile potrebbe beccarsi l’accusa di essere un trans
2) il proprietario della madonnina ha rifiutato di sottoporsi all’esame del DNA… chissà perchè?
3) un Dio che fa apparire del sangue su una statua, perlomeno, nella sua onnipotenza, poteva produrre un sangue senza DNA oppure con un DNA chimera, contenente qualche nuclotide inesistente in natura… quello sì che sarebbe stato un miracolo. E invece no, dio si è preoccupato solo di “trasferire” un po’ di sangue dal proprietario della statuina alla statuina stessa… alla faccia del miracolo! Ma certo, Pivetti docet: questi sono dettagli insignificanti.

Ecco, mi sarei aspettato questo tipo di argomentazioni da Odifreddi… ma in fondo se l’è cavata bene. Era in minoranza eccessiva. Grazie VESPA!

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