Videodiretta in corso: “Dalla creazione all’evoluzione: il significato della vita”

Le domande sulla presenza della vita sulla Terra e oltre la Terra si fanno sempre più pressanti nella speranza che la scienza possa fornire risposte accettabili. Ma talvolta le scoperte della scienza sono difficili da accettare perchè sembrano contro un’idea della vita in cui crediamo. Grandi scienziati e teologi ne discutono in tre incontri organizzati dalla Fondazione Corriere della Sera. Martedì 6 novembre [ore 18, n.d.r.] il tema è: “Dalla creazione all’evoluzione: il significato della vita“. Partecipano: Luigi Luca Cavalli Sforza, docente emerito di Genetica all’Università di Stanford in California; Telmo Pievani, docente di Filosofia della scienza all’Università di Milano Bicocca; Giuseppe Tanzella Nitti, docente di Teologia fondamentale alla Pontificia Università della Santa Croce

La videodiretta è raggiungibile sul sito del Corriere

Archiviato in: Generale

8 commenti

faidate

Due punti a proposito del dibattito sull’evoluzione: il primo: Il prof. Tanzella Nitti dichiara che la chiesa accetta l’evoluzione, ma sostiene che il punto che differenzia la posizione della chiesa rispetto alla scienza è il pre- creato, cioè, in parole povere, cosa c’era prima del big bang e com’è successo questo fenomeno: ma allora perché la chiesa cattolica si ostina a insegnare Adamo ed Eva e il peccato originale etc. nell’ora di religione?
Il secondo, più generale: l’homo sapiens che postula il pre creato e non se lo sa spiegare è anch’esso un prodotto provvisorio dell’evoluzione: quindi le sue domande non hanno niente di universale e metafisico, sono un prodotto del suo cervello come la curiosità del gatto quando esplora una camera che non ha mai visto. L’unica cosa relativamente certa è che di certo in senso assoluto non c’è niente, perché anche il concetto di assoluto è un prodotto del cervello dell’animale homo sapiens.

Flavio

Non ho visto il video, lo cercherò. Ho il timore però che sia uno di quei dibattiti a cui giustamente Dawkins e altri non partecipano: “Dalla creazione all’evoluzione” è un tema che rischia di dare autorevolezza alle favole e sminuire i fatti rendendo tutto alternativo.

faidate

Per Flavio
Credo si debba distinguere fra la non partecipazione al salotto di Vespa sulle stimmate di padre Pio (posizione sulla quale concordo totalmente) e invece la discussione al Corriere della sera con Telmo Pievani e Cavalli Sforza, dove Tanzella Nitti rappresenta una posizione cattolica più avanzata del suo superiore diretto, cioè del papa, anche se ci vuole poco. Con questi possiamo e dobbiamo confrontarci se proprio non vogliamo andare in paradiso.

Daniela

non lo so fino a che punto le posizioni di nitti siano così illuminate e diverse da quelle del papa, anzi sono proprie le posizioni di questi personaggi le più subdole e dannose perchè tendono prima ad essere ragionevoli e a basarsi su prove scientifiche ma poi infilano elementi religiosi e fantastici nel mezzo della discussione, e grazie a persone come loro che si è inventato il disegno intelligente.

Pol.sco.

@ faidate

Adamo ed Eva sono un fatto simbolico: ormai è assodato
Il peccato originale ne è la conseguenza pratica

don Giuseppe

Ringrazio gli amici degli utili commenti. Approfitto per un paio di precisazioni. A chi firma Faidate segnalo solo che le domande cui cerca di rispondere la teologia non riguardano ciò che lui chiama “pre-creato” (non so cosa intenda), ma le intenzioni fondanti che rendono possibile questo mondo in cui viviamo e ci siamo evoluti, ovvero la teologia offre la risposta che il mondo sia creato da Dio, per Amore, perché ha voluto e chiamato alla vita ognuno di noi, con il suo essere personale di fronte a Lui. Tutto qui.
Tranquillizzo Flavio e Daniela: non si tratta di infilare elementi religiosi da nessuna parte, ma di dialogare per cercare tutti insieme le risposte agli interrogativi più belli della vita: chi siamo noi e cosa è questo straordinario universo in cui abbiamo avuto la fortuna di aprire gli occhi. Per cercare una risposta a queste domande ho fatto l’astronomo e continuo a pormele adesso come teologo. Le cose che ho scritto sul tema sono ben visibili anche in rete, con semplici ricerche. Invito comunque a visitare, se non lo conoscete, il Portale di Documentazione Interdisciplinare che dirigo, http://www.disf.org. Ciao. don Giuseppe

Relativo

Dice faidate: “L’unica cosa relativamente certa è che di certo in senso assoluto non c’è niente, perché anche il concetto di assoluto è un prodotto del cervello dell’animale homo sapiens”. Per fortuna è relativamente certa, quindi vuol dire che non è assolutamente certa e c’è speranza che non sia per nulla certa.
Almeno questa è una certezza.

Commenti chiusi.