Aumentano i ragazzi che, per scelta o necessità, rimangono a vivere in casa dei genitori. Ma non solo. I giovani del nostro Paese marcano sempre di più le distanze dalla politica e dai luoghi di culto. E’ il quadro dei ragazzi italiani che emerge dall’ultima indagine Istat su, relativa al 2006, “La vita quotidiana”. […] Un senso di sfiducia che si allarga anche alla religione. Coloro che dichiarano apertamente di non recarsi “mai in un luogo di culto” è in forte aumento, soprattutto fra i giovanissimi di età compresa fra i 14 e 19 anni. Allontanamento da chiese e parrocchie confermato anche dai ragazzi che frequentano i luoghi di culto “almeno una volta a settimana”. Di “frequentatori modici”, fra i 14/17enni, nel 2005 se ne contavano 37,6 su 100. Nel breve volgere di un anno si è bruscamente scesi al 30,6 per cento. Disaffezione che in misura minore colpisce anche i 18/19enni e i 20/24enni. Solo fra i 25/34enni si registra un leggero recupero.
Il testo integrale dell’articolo di Salvo Intravaia è stato pubblicato sul sito di Repubblica
Avevo appena inviato un ‘commento sui commenti’ a proprosito delle preoccupazioni di Tettamanzi per il calo delle vocazione quando mi sono imbattuto in questa nuova notizia…
Ebbene, credo che quel commento possa valere quasi integralmente anche per la presente notizia.
Fatene l’uso che credete, e comunque scusate per l’invadenza.
sarà, ma a mio parere rimangono cattolici fai da te pronti a compattarsi se gli tocchi il santino di turno
la questione non è nelle percentuali ma nei fatti… fatti ci vogliono e non numeri
Se ci sono i numeri prima o poi arriveranno anche i fatti.
I giovani sono sempre meno cattolici (non importa se poi sono cristiani generici fai da te, l’importante è che siano solo meno succubi delle gerarchie vaticane) e sono destinati a diventare adulti quindi in futuro è probabile che i rapporti in campo, tra clericali e laici(sti), muteranno. Allora sarà possibile per un partito andare contro la Chiesa e raccogliere comunque una discreta quantità di voti ed anche la politica cambierà strada.
Non ho mai creduto nelle rivoluzioni o nei cambiamenti imposti, questi sono più duraturi e fecondi se ottenuti a piccoli passi, ci vuole pazienza e perseveranza ma con buone ragioni si può cambiare una mentalità e solo questa può realmente cambiare le cose.
che dire – speriamo nei giovani 🙂 dawoR***
Concordo pienamente con Mangiapreti!!
Non esistono solo clericali e laicisti, esistono anche i menefreghisti.
Quelli che non è che non votano al referendum sulla procreazione assistita perché glielo ha detto la chiesa, non votano perché non gliene frega niente e poi non è mica un problema loro. O che non firmano l’8 per mille perché è troppo faticoso pensare a cosa sia meglio firmare. Tanto per fare due esempi che vedono contrapposti laicisti e clericali…
Ho la conferma dell’articolo in mia figlia che si è allontanata annoiata dal solito gruppo parrocchiale, trovandola disorientata pure quando in casa si affrontantano temi politici.
Spero sia una fase di studio e di crescita della sua coscienza.
ripongo la mia speranza nei giovani ma intanto sono i loro padri che fanno la dichiarazione dei redditi e si sa dove finisce l’8×1000 e al parlamento l’età media è molto alta… e tra i politici tanti giovani non ne vedo….
bah… io non ci credo. Queste persone saranno pure sfiduciate e senza interesse verso il culto religioso, ma poi, per non scontentare mamma e papà, o per non uscire dal branco, si sposano in chiesa, battezzano i figli, firmano per l8 per 1000 ecc….
Questo sarà sicuramente un allontanamento dalla fede, ma non certo dall’ingerenza del Vaticano. E a loro, credetemi, questo basta!!
Inoltre ho un orribile timore che in un paese non proprio felice come l’Italia, una tradizione religiosa possa riprendere campo. Dio è da raccomandarsi quando si soffre, quando si fa la fame….. Patetico.
Bisogna stare attenti!! la chiesa quando si accorge che sta perdendo terreno si organizza e studia piani diabolici, più diabolici di quelli che lo stesso satana potrebbe progettare ehehehehehe.
Ieri stavo chattando con una donna sposata, ha due figli.
Ad un certo punto mi dice: scusami devo staccare, devo andare al catechismo…
Io rimasi di stucco e chiesi spiegazioni, e mi spiegò che molti parroci della mia zona, cioè la provincia di lecce, fanno andare insieme al catechismo genitori e figli, per poter avvicinare di più le famiglie alla chiesa. Io mi misi le mani nei capelli e mi trattenni per non urlare di disperazione!!
Vedendo che i figli non vanno quasi mai al catechismo, hanno architettato questo espediente, perchè vincolando i genitori ad andarci, facendo affidamento sul senso di responsabilità loro, e sul dovere di educare i figli, possono attrarre più facilmente a se gli adolescenti.
La chiesa si trasforma, ai miei tempi il fatto di andare insieme al genitore al catechismo era una cosa inconcepibile perchè avevano già abbastanza cavie, anzi direi che al catechismo ci andavano proprio tutti.
L’unica sanzione per le assenze era il non fare la comunione o la cresima, ma a quanto pare questa sanzione non era abbastanza incisiva nel 2007.
Dove arriveremo? I preti suoneranno alle nostre case? E noi per dimostrare un pò per educazione, un pò perchè tutto sommato siamo pur sempre dei battezzati, gli apriremo e faranno una messa in casa nostra?
Ci saranno delle chiese ambulanti?
Fin dove è capace di spingersi l’istinto di sopravvivenza del vaticano!!! Aiuto !!!
@ Fabio
Certo: ma i menefreghisti, proprio perché se ne fregano, lasciano le decisioni nelle mani degli altri.
Anche se sarebbe meglio che gliene importasse qualcosa esisterà sempre una parte della cittadinanza che se ne frega ma non dovrebbe essere in grado di cambiare le carte in tavola. A meno che un meccanismo sbagliato non permetta ad una parte politica di appoggiarvisi … ad esempio promuovendo l’astensionismo.
Hai scelto un esempio infelice perché falsato dal quorum, quello è il vero problema dei referendum all’italiana, insieme al fatto che possono essere solo abrogativi.
E’ il metodo scelto ad essere sbagliato semplicemente perché non sapremo mai come sarebbero andate le cose se la legge da abrogare fosse stata inversa. Quando le scelte democratiche dipendono da come sono poste le domande, vuol dire che il potere è in mano a chi le formula e, quindi, la democrazia fallisce.
Peccato che tanto i soldi per la Chiesa li succhiano anche a tutti questi baldi giovani!Siamo arrivati ad un punto che basterebbe che credano solo cardinali e parlamentari per far si che rivendicazioni ateo/libertarie non abbiano significato.
I giovani sono gli adulti di domani, e questa crescita d’irreligiosità potrebbe corrispondere a quella maturazione di coscienza civica che il Paese non ha avuto nè all’indomani del Risorgimento nè dopo la Resistenza. In Italia, dove la religione si è storicamente accompagnata all’ascesa delle forze reazionarie, la formazione dei cittadini passa anche dalla libertà di coscienza.
Per Mangiapreti
Sono d’accordo con quanto tu dici, ma è difficile che si cambi lo status quo se la posizione prevalentemente espressa dai giovani è: “non me ne frega niente di niente”.
E, in senso più generale, non credo che ciò che noi auspichiamo sia la sostituzione di certi valori cattolici che noi non condividiamo con nessun valore, ma con valori dal nostro punto di vista migliori.
Per questo non credo che il calo della “religiosità” sia sufficiente per giustificare i nostri festeggiamenti. Bisogna anche vedere se e cosa prende il suo posto.
Ciao.
I processi storici avvengono lungo le linee della complessità dialettica. La risposta a Fabio è che non si può prendere l’irreligiosità come una sorta di deus ex machina destinata a trionfare automaticamente, ma che se si considera la crescita della libertà di coscienza e dell’ateismo in relazione ai progressi economici, sociali e politici dell’Italia e del mondo (ovviamente considerando tutte le sfaccettature) la libertà umana emergerà come plusvalore di tale dialettica.
ormai chi battezza i figli sono i giovani… non certo gli anziani…
continuo a vedere ed a partecipare ad un gran numero di battesimi.
rarissimi i non battezzati
Purtroppo anche i menefreghisti o gli atei si sposano in chiesa perchè lo fanno tutti o battezzano i figli “perchè è tradizione”..bisognerebbe invece portare avanti le nostre idee con coraggio e dignità. io mi sono mangiata con mia suocera perchè lei vuole il matrimonio in chiesa..ci sposeremo in comune sennò niente..lei è una classica menefreghista ma legata alla tradizione, al così fan tutti..purtroppo sono tanti così in Italia.
rarissimi i non battezzati ??:loll bugie :sempre piu’ giovani che tra l’altro convivono
e non si sposano ,quando gli nasce un figlio se ne fregano di battezzarlo……
MA DOVE VIVE QUEATA MARCONI ???????
HA PROPOSITO SEMPRE MENO AFFOLLATE LE TANE CATTOLICHE….E’ VERO SEMPRE MENO GIOVANI VANNO A SENTIRE I SERMONI INUTILI DEI PRETI …..OPTANO INVECE X DISCOTECHE E DIVERTIMANTI,,,,,, MIGA SONO FESSI ……E PENSARE CHE L’EMINE’
DICEVA STIAMO VINCENDO ???????SI A BOCCETTE…….
BRAVA FRANCESCA PENSA IO MI SONO SPOSATO PRIMA NELLA STALLA POI IN COMUNE
HE MIGA VOLEVO OFFENDE LE MI MUCCHE…….MEGLIO SAREBBE CONVIVERE
ECCO QUESTA E ROBA CHE AI PRETONZOLI GLI FA’ VENIRE LA GOTTA…….
a proposito…. senza H…
vivo in una grande città e lavoro in un contesto di mille persone e più
E LACCA E RIMASTA NELLA BOTTE HO LO BEVUTA X SBAGLIO.
MILLE????E ALL’ORA UN SONO QUELLI CHE ANDARONO A MARSALA,,,,
QUELLI NON SI BATTEZZAVANO DI CERTO…..E POI SE INVECE DELLA GRANDE CITTA’ VEDESSI COSA SUCCEDE IN PROVINCIA,,, SARESTI MENO OTTIMISTA.SUI GIOVANO CATTOLICIZZATI ,,,,,,,RIPETO QUI SE NE FREGANO DELLA CHIESA ….E DEI FALSI DETTAMI
DI UNA RELIGIONE FALSA INVEROSIMILE E MAI STORICAMENTE ACCERTATA…
INSOMMA BIANCANEVE E’ PIU’ SERIA……..ALMENO FACEVA IL MANGIARE AI 7 NANI
INVECE IL BINCANEVE IN VATICANO MANGIA SULLE SPALLE DEI POVERI ITALICI….
@ Fabio
Sono d’accordo.
@ Flavia
E’ vero che buona parte di coloro che dicono di andare in chiesa solo qualche volta all’anno in realtà sono dei filo-cattolici. Ma non ho motivo di pensare che questa quota sia cambiata.
Globalmente (senza fasce di età) dal 2001 al 2006 i religiosi attivi sono diminuiti dal 36,4 al 33,4%, mentre quelli che non partecipano in alcun modo alle pratiche religiose sono aumentati dal 15,9 al 17,2.
Questi dati parlano chiaro.
Veniamo al punto: il dubbio riguarda i frequentatori occasionali, anche’essi aumentati dal 28,7 al 30%. Ammettiamo che il 75% di questi in realtà sostenga (anche passivamente) la CCAR, allora il 25% non lo fa.
Quindi, dal nostro punto di vista, c’è un leggero aumento: dal 7,17 al 7,5%.
Nel 2001 la popolazione italiana che non ubbidiva ciecamente ai diktat vaticani era il 23,1% del totale, nel 2006 il 24,7%.
Certo questi valori sono ipotetici ma ricorda che due anni fa circa il 22% della popolazione votò si al referendum sulla legge 40, quindi gli italiani che non seguono i dettami della chiesa sono di più (aggiungi qualcuno di quelli che hanno votato no per motivi diversi e qualcuno che non è andato a votare) ed ecco che l’ipotesi risulta realistica.
Se questa tendenza continua tra 15 anni potremo raggiungere il 30%: il che è meglio di quanto possa sembrare a prima vista perché essendo percentuali se sale una diminuisce l’altra. Cioè le forze in campo passerebbero da una rapporto di 3:1 a un rapporto di 2,3:1 e la minoranza conterebbe un 24% in più.
Come far si che questa tendenza prosegua è un altro discorso e dipende da noi … nonché dai cattolici che peggio si comportano, meglio è!
sì, ma i cattolici hanno l’ 8×1000 ed una sola fede, i laici hanno i loro soldi (non mi sembra che si goda i benefici!) e parecchie idee diverse. I cattolici occupano “gramscianamente” la RAI, hanno sempre pi potere economico (sanità, scuola…), organizzano family day… e approfittano della devota indifferenza della maggioranza. Quanto dice Paola M. è realistico, purtroppo. Non solo: i movimenti cattolici sono organizzati bene, e molti ci vanno convinti, non è più l’oratorio dove si andava x giocare a pallone (e svignarsela quando c’era la predica). I cattolici dei movimenti (CL, x esempio) hanno coraggio e girano x le università, organizzano, fanno banchetti, feste, ecc… non sono gli “sfigati” ma ragazzi pieni di iniziativa e che pescano seguaci e semplicemente amici tra gli indifferenti, ma anche tra i laici convinti, che diventano devoti…
@PAOLA MARCONI
spiacente darti una delusione ma tutti i battesimi che vedi sono solo “ingressi in società” di bambini, per la gioia dei genitori di poter sfoggiare poi un bel party.
Il problema è che il 90% dei parlamentari segue ciecamente i diktat cattolici 🙁
Non sarei troppo pessimista, io ho 18 anni e conosco quindi da vicino il mondo di noi giovani. c’è sicuramente un diffuso menefreghismo, ma la maggioranza dei ragazzi è ostile alle idee vaticane, anche molti cristiani.inoltre molti cominciano a seguire religioni orientali, ad avere idee proprie, altri passano all’ateismo o all’agnosticismo. per costruire una società laica non serve una popolazione di atei, ma semplicemente di persone consapevoli della necessità del rispetto delle idee altrui.. questo periodo di disinteresse terminerà prima o poi, e la mentalità che resterà sarà di questo tipo, anche se bisognerebbe cominciare a organizzarsi x contrastare i gruppi cattolici come CL
@cicer
ECCO QUESTA E ROBA CHE AI PRETONZOLI GLI FA’ VENIRE LA GOTTA…….
je viè si la gotta, anzi come diceva il mi nonno la gorgia, che sarebbe il collo doppio, magnano bevono e nun movono paia.
io je metterei un giogo e via a tirà l’aratro
@ Flavia
Sono d’accordo con te, anche io ho la stessa impressione.
ciceracchio 2la vendetta scrive
(I Giovani) OPTANO INVECE X DISCOTECHE E DIVERTIMENTI
Siete contenti?
Preferite sballoni e ballerini a cittadini spinti al bene comune?
Contenti voi…