Marco Politi ha scritto oggi per “Repubblica” un interessante articolo (scaricabile gratuitamente dal sito della Camera). Ne riporto un passaggio.
Il guaio della Chiesa, ha riassunto tempo fa in una folgorante vignetta Massimo Bucchi, è che «non ama le persone di fatto». Questa gerarchia ecclesiastica, che dopo ottant´anni di Concordato e di insegnamento religioso nelle scuole non è riuscita a portare agli italiani i Vangeli (ignorati dal settanta per cento), questa gerarchia che non sposta di una virgola il comportamento dei credenti rispetto alle relazioni prematrimoniali, i contraccettivi, i divorzi, gli aborti, le coppie di fatto, continua a premere sistematicamente perché – dove manca la convinzione delle coscienze – il braccio secolare della legge irreggimenti le scelte dei cittadini credenti e non credenti. Quanto più i parroci, nei loro rapporti quotidiani con la gente, si sono aperti via via senza demonizzazioni alla contraccezione, alle convivenze, agli omosessuali, tanto più la gerarchia, dal Papa alla Cei, tallona ossessivamente la classe politica perché produca norme per contrastare o lasci cadere i progetti di nuove, utili leggi.
Dal suo punto di vista il papa non sbaglia. Da Costantino a Enrico IV, la Chiesa cattolica ha costruito le sue fortune prima sulla conversione dei regnanti, poi sull’inflessibile richiesta di applicazione di un ferreo controllo sociale degli eterodossi. Se le cose sono cambiate, negli ultimi secoli, è stato solo per l’inopinata nascita di un pluralismo confessionale, seguita dalla progressiva laicizzazione delle coscienze e delle società. I sogni totalitari di san Carlo Borromeo, l’inventore del confessionale, di poter frugare nelle coscienze dei fedeli sono stati perseguiti scientificamente solo nei pochi anni in cui fu arcivescovo a Milano, ma da un punto di vista teologico sono una parte così decisiva della dottrina cattolica da non poter essere accantonati senza far crollare l’intero castello. E laddove si ferma l’Inquisizione, deve arrivare (anche oggi) il braccio secolare.
Il problema, è proprio il Concordato, che poi tra l’altro ormai è rispettato unilateralmente, visto che lo Stato paga, mentre la Chiesa fa quello che vuole.
Il problema della dottrina religiosa, è che la gente la segue per abitudine e rispetto quasi ancestrale; conosco fin troppe persone che sono contro la Chiesa, magari anche agnostiche, che però hanno quasi paura ad esporsi, e non hanno il coraggio di dire basta.
A tal proposito, credo che il libro di Dawkins, “L’Illusione di Dio”, qui anche recensito, possa fare davvero molto, se solo la gente leggesse e si liberasse di quell’ignoranza che tanto fa comodo a tutte le gerarchie Vaticane
E’ vero la maggior parte della gente SEGUE la religione( cattolica cristiana) per abitudine non la vive non ne mette in pratica lo spirito.E’ una questione di comodo:è piu comodo piangersi addosso,dare la colpa agli altri od al “destino” precostituito invece di PRENDERSI LA RESPONSABILITA’ DELLA PROPRIA VITA.
Di questo la Chiesa ne è consapevole e gli fa comodo.
@ giovanni
“lo Stato paga, mentre la Chiesa fa quello che vuole”
perché, il concerdato ha altre finalità?
bel pezzo di politi, anche se non ne condivido la conclusione, nel senso che i cattolici che dice lui non hanno potere, e quando ce l’hanno, cosa hanno fatto per esempio al referendum sulla legge 40?
Ottima analisi
le mie massime:
da un cristiano (cattolico) ti puoi sapettare una brutta azione.
le colpe sono sempre dei miscredenti… i cattolici, tutti santi.
i cattolici (clero) predicano contro l’omossessualità ma loro poi praticano, in molti, la pedofilia. <>
dicono di aiutare i bisognosi…. l’8 per mille se lo pèappano quasi tutto per “migliorare la loro organizzazione” ai poveri che soffrono la fame danno si e no il 6% dell’8 per mille.
EVVIVA LA GIUSTIZIA DIVINA E CLERICALE.