Incoscienze cattoliche

Ho deciso. Ordine di servizio per tutto lo staff delle Ultimissime: leggersi ogni giorno la rubrica “Lupus in pagina” di Gianni Gennari / Rosso Malpelo su Avvenire. E’ il miglior esempio disponibile di come NON si argomenta.

Già prete, poi sposatosi con licenza papale, ex simpatizzante di Berlinguer, vaticanista Rai in perenne conflitto d’interesse per il suo lavoro ad Avvenire (ah, queste coscienze cattoliche…), è rimasto in seguito folgorato sulla via di Bagnasco. Folgorato è folgorato, pochi dubbi. Giorni fa ha sostenuto che la democrazia l’hanno inventata i cristiani. Oggi se l’è presa con gli atei. Anzi, con gli “ateisti”: forse vuole rifare il giochino “laici-laicisti” che tanto bene è riuscito a Ruini. Peccato che prenda come esempio di questo uso Paul Johnson, uno storico inglese: essendo inglese, nella sua lingua “atheists” significa proprio “atei”. Ma Gennari prosegue imperterrito, e se la prende con una ministra (presumo la Bonino, ma Gennari ama parlare in codice) che ha sottolineato l’urgenza dei Dico, e pensa di smentirla sostenendo che nel registro delle unioni di Pizzo Calabro non si è iscritta nessuna coppia di fatto: a parte che c’entra come i cavoli a merenda, sa il buon (buon?) Gennari che Pizzo Calabro è un paese di 8.000 anime in una delle regioni più clericalmente condizionate d’Italia? Perché non fare altri esempi, magari quelli di altri paesi in cui l’istituto esiste e funziona? Il temerario Gennari ci prova allora con la Spagna: Zapatero ha detto no alla depenalizzazione dell’eutanasia, ergo qui in Italia non deve arrivare la pillola Ru486 (che in Spagna è regolarmente distribuita). Surreale. Gennari insiste sulla pillola: “in Francia, dove già c’è, il prof. Didier Sicard, presidente del laicissimo Comitato statale di bioetica, ricorda che essa presenta molti rischi”. A quanto mi risulta, Sicard è perfettamente allineato con la Chiesa cattolica e il comitato citato è esclusivamente consultivo (il nome preciso è “Comité consultatif national d’éthique”): Gennari dunque non solo ragiona male, ma cita anche peggio, lasciando passare l’idea che i laici francesi (chissà poi perchè) sono contrari alla Ru-486.

L’ho già scritto e lo ripeto: lasciar scrivere a ruota libera un simile personaggio sul principale quotidiano cattolico è veramente da incoscienti: una sorta di suicidio assistito pagato dalla CEI. Evidentemento questo è il livello attuale del cattolicesimo italiano. Probabilmente sperano che i lettori non se ne accorgano. Peccato che, così facendo, l’opinione che i non cattolici si fanno dei cattolici italiani si inabissa velocemente a una profondità paragonabile alla fossa delle Marianne.

Dimenticavo: l’articolo di Gianni Gennari è stato evangelicamente intitolato “Bigottismo ateo: irreale e ridicolo”. Quello di Paul Johnson è stato pubblicato sul sito di Forbes. Si noti che lo stesso Johnson si alterna nella rubrica con Lee Kuan Yew, l’autocrate di Singapore.

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21 commenti

Barbara Monea

@ Raffaele:
“Ordine di servizio per tutto lo staff delle Ultimissime: leggersi ogni giorno la rubrica “Lupus in pagina” di Gianni Gennari / Rosso Malpelo su Avvenire”

E’ una punizione? 😀
E’ un po’ pesantuccio leggere tutti i giorni quella rubrica se i toni sono quelli odierni. E per commentarle verrebbe fuori un testo stile la Divina Commedia: un asterisco ogni 2 parole in media , e note a piè di pagina che occupano quasi più del testo.
Io mi stupisco che sui giornali a tiratura nazionale si possano scrivere notizie che non stanno nè in cielo nè in terra, e purtroppo Avvenire non è l’unico esempio. A volte mi verrebbe da inserire anche notizie prese da altri quotidiani, ma mi sembra una presa in giro nei confronti dei lettori (a me, che non li scrivo ma li riporto solamente…)

La frase che a me ha fatto più venire il voltastomaco della rubrica di oggi è l’ultima:

Mercoledì leggevo sul “Corsera” queste parole: «Ho un rapporto costante con Dio, e sono uno che prima di dormire recita l’atto di dolore». Sono di Enzo Biagi. Per certi bigotti dell’ateismo militante anche lui era “cretino”?

Che noia queste strumentalizzazioni, soprattutto di persone appena morte. La religiosità personale di una personalità importante giustifica i dogmi della Chiesa?

Barbara Monea

E’ anche vero che lo legge solo la gente che vuole crederci… è troppo estremo, una persona con dei dubbi leggendo l’Avvenire secondo me non viene convinta.
Spero.

Gino Pieri

PERCHÉ DARE IMPORTANZA A QUESTI “CRETINI”?
Dandogli corda si impiccano da soli.
Saluti
Gino

faidate

x Barbara: sono affascinato dal “rapporto con dio”, ma ogni commento che mi viene l’ho autocensurato.

Tapioco

Segnalo inoltre che Gennari scrive ogni tot giorni – non ricordo quanti, ma abbastanza, anzi, troppo spesso – una rubrica nelle prima pagine di E-Polis, quotidiano gratuito di Roma. Anch’io ho notato il suo stile, una vera e propria palestra di sofismi da antologia! Roba da fare una rubrica apposta per lui sulle ultimissime…

Biagi non era di certo un cretino – come sanno strumentalizzare i morti i cristiani, ci hanno fondato una religione, figuriamoci… -, casomai possiamo dire che è stato educato nel classico piccolo paesino cattolico e che magari non era ferratissimo su certe questioni storiche o scientifiche: ma questo non incide sul contributo importantissimo che ha dato al giornalismo italiano.

Antonio

Pizzo Calabro.

Un paesino tanto bello quanto cattolico.
Come tutta la Calabria, d’altronde.
Credo di essere uno dei pochissimi calabresi iscritti all’UAAR.
Nella sola provincia di Reggio siamo in 4, se non ricordo male.

Massimo

@ Barbara:

E’ vero che lo legge solo chi vuole credere, ma il problema è più ampio: è una questione di propaganda in cui il giornale è solo una delle pedine.

Se lo sento una sola volta: è un’idiozia.
Se lo sento due volte: si saranno sbagliati.
Se lo sento alcune volte: è solo un’ipotesi.
Se lo sento molte volte: del vero ci deve essere.
Se lo sento molto spesso: è certamente vero!

Ciao.
Massimo.

lacrime e sangue

L’anno scorso, nella sala insegnanti di una scuola della provincia bellunese vedo plichi di Avvenire, ancora imbustati nella plastica. Chiedo agli insegnanti: “Ma questa scuola è abbonata ad Avvenire?” “Sì, ma nessuno lo legge. In realtà l’abbonamento lo paga il parroco e così il giornale ci arriva”.
Spero si tratti di una eccezione di provincia, ma temo che anche in altri casi il giornale non solo arrivi nelle scuole, ma venga anche letto e divulgato.
Vi vedo il progetto “didattico”: se hanno fallito i genitori, saranno gli educatori pubblici a indottrinare i bambini e i giovani.

antoniotre82

Povera Italia! in che mani siamo! che gente che ci informa!

Abbiamo Francesco Giorgino che si dichiara pubblicamente credente su la7 alla presenza di Odifreddi che gli riferisce giustamente verità incontrovertibili, e lui con non chalance mista ad aria di sufficienza, presunzione e commiserazione dice: “può dire cosa vuole Odifreddi io non cambio idea” senza neanche riflettere sulle cose che gli sono state dette, come vorrebbe lo svolgersi di un normale dibattito, e ogni volta che al tg1 annuncia una notizia del papa ci manca che si faccia il segno della croce.

Abbiamo Bruno Vespa che fa la puntata su Padre pio e manca poco che dica ad Odifreddi (sempre lui poverino ehehehe) che ha torto sicuramente, che la santità di Padre pio non si tocca, 6 ospiti contro uno lo dicono, quindi signor Odifreddi per favore si adegui, e anzi si auto definisca sciocco Odifreddi per quello che pensa contro la maggioranza, se poi vuol dire qualcosa per far ridere dica pure signor Odifreddi.

Quindi non solo la politica e lo stato viene influenzata dalla chiesa…ma anche l’informazione è pervasa dal cattolicesimo.

Abbiamo Emilio fede signori! Che è direttore del tg4 e fa sproloqui nell’edizione delle 7, che sembra la caricatura mal riuscita anche di quello che un vero giornalista dovrebbe essere.

Abbiamo Claudio Brachino che sembra più attore di fiction e conduttore televisivo che giornalista serio.

Abbiamo Mario Giordano che idem come Brachino, per non parlare poi delle varie conduttrici di studio aperto.

E come si permette a questi personaggi di apparire come giornalisti, si permette anche di mettere la penna in mano a gente che scrive scemenze nei giornali nazionali.

Il livello del giornalismo italiano insomma è scadente, quindi poi non ci stupiamo se sui giornali chiunque possa scrivere le scemenze più assurde, a maggior ragione se si tratta di un quotidiano dichiaramente fazioso come l’Avvenire.

E’ in questi casi che mi metto a piangere come se fossi un parente loro se penso alla morte di professionisti come Montanelli e Biagi! (anche se non so se fossero credenti, ma il fatto non è influente sulla loro professionalità).

cartman666

Personalmente Biagi non mi piaceva, pero’ in riferimento ai “gornalisti” citati da Antoniotre, e’ ovvio che sia d’un altro pianeta. Pero’ il suo livello non era poi questo granche’.

Umberto

Propongo il premio IGNOBEL per la letteratura a gianni gennari, uno che inanella una simile sequela di scemenze se lo merita tutto!

Chris

Mi sto facendo una carrellata degli articoli di questi Malpelo e Gennari su Avvenire….

SONO FORTISSIMI !!!!!

Mi sto facendo una marea di risate ! Altro che Avvenire, a Zelig dovrebbero andare !

Non sanno scrivere, non seguono un filo logico, non c’è mai un inizio, una fine, un ragionamento… ci sono una serie di considerazioni buttate lì e non motivate… una serie di commenti ad articoli di giornale non citati, di autori non citati su questioni non citate… E’ incredibile! E poi gli insulti (in latino), le aggressioni personali a chiunque abbia un pensiero autonomo… non ho parole, ma solo una risata per non piangere…

Silesio

E che dire di Ferrara (inteso come giornalista, non la città)?

Azathoth

hmmm l’idea dell’ignobel non sarebbe male, chissà se si può proporlo all’associazione che si cura di questo evento…

Carlo

In effetti, concordo con il webmaster. Perche’ prendersela con avvenire? Mi fa solo imbestialire che tale foglietto prenda contributi statali. Comunque leggendo articoli su corriere, repubblica etc (specie online) si rimane davvero basiti per il livello infimo del giornalismo italiano. Al di la’ del dibattito credenti/non credenti, ogni tema viene trattato con una superficialita’ e un pressapochismo davvero deprimente.

nicola

…intanto laici/laicisti è passata… nel senso che i primi, se si vuol parlare “alla moda” sono cattolici (o giù di lì), i secondi ideologi esaltati e anacronistici. Poi hanno dato l’ assalto a pubblico/privato (si pensi solo alle “scuole libere”, “non statali”… che nessuno quasi chiama più “private”). Ma si pensi a come ogni giorno la RAI bolli come “estrema” la sinistra che non è il PD, e così via… Atheist vuol dire “ateo”, ma sono capaci di inventarsi chissà cosa: l’ateo diverrà il “laico devoto” o chissà che… Qualcosa è cambiato: 10 anni fa Avvenire, per quanto ci fosse già il “lupus in pagina”, era più “buonista”, oggi i cattolici sparano a zero. Ricordo che i “progressisti” e quelli di CL (e simili) non si potevano vedere. Ora governano questi ultimi e i primi si sono pressoché estinti. Il metodo di questi cattolici? Andare a cercare la gente, convertirla, tessere delle reti di persone, fare imprese, costruire insomma, e quindi dare lavoro, fare comunicazione, ecc… creare il “senso comune” delle parole è uno dei sistemi migliori per conquistare la società, perché tira con sé la maggioranza indifferente.

maxalber

@ antoniotre82

Come non aggiungere al tuo elenco quell’ineffabile personaggio di Moncalvo?
Quello che si fa il segno della croce ad ogni trasmissione?
Naturalmente della RAI e quindi pagata da tutti!
Anche da noi!

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