La Ru486 arriva anche in Italia, ma solo negli ospedali

Si poteva acquistare soltanto all’estero. Ma l’azienda che produce la pillola abortiva ha chiesto il via libera per la commercializzazione del farmaco nel nosto Paese. L’ok dell’Agenzia del farmaco è previsto entro tre mesi. Fino ad oggi l’hanno usata quasi duemila donne, con successo 95 volte su 100
Il lungo viaggio della Ru 486 è inziato in Francia nel 1981 e il suo approdo definitivo in Italia è previsto per la primavera del 2008. Ma prima di arrivare nel nostro Paese la pillola abortiva ha dovuto superare molti ostacoli. Soltanto nei giorni scorsi infatti l’azienda francese che produce il farmaco, la Exelgyn, ha richiesto all’agenzia europea per i farmaci (Emea) l’attivazione della procedura di ‘mutuo riconoscimento’, che rende legittimo l’uso di un farmaco già sperimentato e autorizzato in un altro Stato membro della Ue. Ciò aprirebbe la strada alla commercializzazione della pillola abortiva. Il sì dell’agenzia comporterà automaticamente la registrazione della Ru 486 anche in Italia e l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco), in qualità di ente governativo, ha il dovere di scegliere entro novanta giorni se respingere la domanda o se dare il via libera alla vendita. Se non sorgeranno ostacoli, a metà febbraio si concluderà la prima fase della registrazione della Ru 486, alcune settimane dopo verrà inserito il prodotto nella fascia di dispensazione, presumibilmente la fascia H (utilizzo in ospedale, così come previsto dalla legge italiana sull’aborto), e infine in primavera la pillola, già presente in 21 Paesi, potrebbe essere disponibile anche in Italia. […]
Fatto sta che di contraccezione le giovani ventenni sanno poco o nulla, non conoscono l’esistenza dei consultori familiari, spesso i loro genitori ‘latitano’ e il fidanzato snobba il preservativo. Intanto molte di loro già intorno ai 15 anni hanno i primi rapporti sessuali e per evitare gravidanze indesiderate ricorrono alla pillola del giorno dopo. Secondo Alessandra Graziottin, a capo del Centro di Ginecologia e sessuologia medica del San Raffaele di Milano, c’è un dato che parla da solo: “Dal 2001, anno dell’ingresso della pillola del giorno dopo in Italia, il suo uso è aumentato del 59,5% mentre dal 1995 al 2005 la percentuale di vendita dei preservativi è rimasta invariata”.

L’articolo completo è raggiungibile sul sito di Kataweb

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9 commenti

Alessandro Bruzzone

In ospedale rischia (eufemismo) il boicottaggio da parte degli antiabortisti. Però via, vediamo il bicchiere come mezzo pieno: è già un passetto avanti.

Cris

Veramente un lungo viaggio quello della RU486: un quarto di secolo per arrivare in Italia… spero che la procedura di mutuo riconoscimento vada a buon fine: sarebbe proprio ora!!
Sono allibita dalle dichiarazioni della responsabile “famiglie e minori” di FI: “La cosiddetta pillola del giorno dopo è incostituzionale, sia perchè viola apertamente la legge 194/78, sia perchè è in contrasto la Costituzione”
Oltre al fatto che per l’ennesima volta si fa volutamente confusione tra la RU486 e la pillola del giorno dopo, mi piacerebbe sapere in che termini la pillola (!) sarebbe incostituzionale e violerebbe la legge 194 🙄

Barbara

Una domanda:la RU486 negli altri stai europei è in vendita nelle farmacie od è utilizzabile soloin ospedale?
Grazie a chi saprà rispondermi

Lady Godiva

X Barbara

mi pare che la Ru486 vada assunta in ospedale anche negli altri paesi.
E la paziente deve rimanere sotto stretto controllo medico per evitare complicanze.
Si tratta pur sempre di un aborto.

Liberal

E’ evidente che l’esponente di F.I. che ha dichiarato l’incostituzionalità della RU 486 non conosce la Costituzione. Sono gli stessi che nella passata legislatura hanno manomesso la costituzione in modo vergognoso; gli italiani hanno poi bocciato quello scempio.

lik

@ Barbara

In Francia è in vendita nelle farmacie e distribuita nelle infermerie delle scuole statali senza prescrizione.

Mifepristin

La Francia è un paese magnifico. Qui neppure la pillola contraccettiva ti danno senza ricetta medica. Poi vorrei vedere una ragazzina di 15 anni o meno che si presenta dalla madre o dal padre dicendogli che ha bisogno di farsi prescrivere la pillola contraccettiva. Nella contraccezione delle adolescenti la pillola del giorno dopo è un rimedio più realistico, visto che i loro rapporti sono per lo più occasionali. Per questo dovrebbe essere distribuita addirittura nelle infermerie delle scuole. Inoltre, non credo che sia salutare che una donna inizi ad assumere in maniera abituale ormoni a scopo contraccettivo dall’età 13-15 anni, considerato che bisogna neutralizzare per 35-40 anni di fertilità, le combinazioni estro-progestiniche incrementano il rischio di ictus, trombosi, diabete, obesità. Se la pillola fosse così ben tollerabile, tutte la assumerebbero. Il mifepristone potrebbe essere una valida alternativa alla pillola estro-progestinica anche come contraccettivo. Esistono inoltre molte altre sostanze in grado di inibire il rilascio delle gonadotropine e quindi l’ovulazione o la produzione di b-HCG, ma nessuno li studia seriamente ai fini dell’applicazione concreta, perché evidentemente già la pillola estro-progestinica(con tutte le sue difficoltà ) urta i reazionari e i procreazionisti, figuriamoci un farmaco che causi sterilità senza tutti gli altri effetti avversi della pillola estroprogestinica(che poi sarebbero pressappoco i sintomi di una gravidanza nel primissimo stadio, per cui si crea il paradosso che una donna per non ingravidarsi deve sopportare in perpetuo un assetto ormonale da gravidanza precoce, del resto, non mi meraviglio che l’inventore della pillola sia stato un uomo, uno che dopo non avrebbe avuto il problema di assumerla….).

Signorapina

@ Mifepristin:

Mi sembra un’analisi apocalittica.
La maggior parte delle donne può tranquillamente prendere la pillola per anni, addirittura per decenni, senza accusare il minimo disturbo.
Del resto alle adolescenti che soffrono di acne (anche in forma non grave) viene comunemente prescritto il diane, un farmaco dalla composizione simile a quella dei contraccettivi orali, ma con un dosaggio ormonale molto più alto: nondimeno, in genere è molto ben tollerato.
Consigliare alle ragazzine la pillola del giorno dopo come contraccettivo d’elezione mi sembra poco saggio, non solo perché si tratta di una bomba ormonale, ma soprattutto perché non favorisce lo sviluppo di una vita sessuale responsabile e sana (nel senso che la pillola del giorno dopo NON protegge dall’AIDS e dalle altre malattie a trasmissione sessuale).
Chi ha rapporti occasionali, a qualsiasi età, fa bene ad usare il preservativo: nel caso di “incidenti”, poi, ben venga la pillola del giorno dopo, ci mancherebbe.

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