I preti-star si convertono all’agente per andare in tv

Secondo la classificazione mediatico-mondana individuata da Dagospia apparterrebbero al genere «morti di fama»: sono i preti e le suore che, da tempo, usufruiscono dello stesso sistema che «piazza a percentuale» tronisti, veline, svippati ed affini. Curiosando nei siti internet delle agenzie è possibile trovare foto e descrizioni degne di una fiera delle vanità. Sostiene Marco Bocconi, consigliere d’amministrazione della Meta Comunicazione: «I preti sono sempre più mediatici e in video funzionano. Per “Uno Mattina Estate” abbiamo svolto un’attività di promozione centrata tra gli altri su don Giovanni D’Ercole, facendolo intervenire in trasmissione e inserendolo in studi, indagini e altro legati ai personaggi televisivi emergenti».
le tonache di successo hanno scelto i propri chierichetti proprio fra le maggiori agenzie specializzate in promozione d’immagine. Oltre alla Meta Comunicazioni, sono scesi in campo Saro Trovato (della Eta Meta Re-search & Trend) e Klaus Davi. Sfilate al Giubileo Spiega Bocconi: «Il caso emblematico è quello del prete più mediatico d’Italia dopo il Papa: don Mazzi. E’ stato tra i primi a capire quanto un’importante attività di comunicazione potesse essere funzionale per ottenere attenzione sulle tematiche legate alla sua attività di sostegno ai giovani». Oltre a don Mazzi, alla Eta Meta Research & Trend si sono affidati: l’idolo dei laziali suor Paola, don Felice Riva, padre Nike il passionista che balla e canta e suor Myriam Castelli. A differenza di quelle del Signore, le vie dell’apparire non sono per niente infinite.
E spesso finiscono in piazza. Un esempio: gli eventi dedicati a «La fede e la moda» durante il Giubileo del 2000 e dei quali restano, negli archivi dei giornali, foto a dir poco divertenti. […]

L’articolo completo di F. Di Giacomo e G. Galeazzi è raggiungibile sulla Stampa 

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4 commenti

Flavio

Basta consultare Dagospia: in tutte le feste romane, tra potenti e macchiette, c’è sempre un prelato, un vescovo, un monsignore, un don qualsiasi.

paolo di palma

Nelle feste romane tra nobildonne scosciate, vallette in perizoma ed esibizioniste senza slip, un tonacato, sempre presente, invece di convertire con pubbliche reprimenede le scostumate, normalmente si presta, con l’aiuto dei propri attributi ed in forma molto privata, a riportare le smarrite all’ovile. E voi maledetti miscredenti subito pronti a pensar male.

Andre1

Con che coraggio poi si invocano aiuti finanziari per la chiesa? Se non ci fossero fiumi di denari, non ci sarebbe bisogno di agenti per gestirli.

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