E’ battaglia sul web fra cristiani e cristiani, cattolici e cattolici, in America, per le Presidenziali del 2008. E’ battaglia fra chi vuole che i cristiani – e i cattolici – diano il loro voto solo a candidati che NON appoggiano leggi pro-aborto e pro-eutanasia, e chi invece pensa sia giusto adottare un atteggiamento più “soft”. Così come è battaglia – questo in campo cattolico – fra chi vorrebbe che ai politici morbidi verso le leggi abortiste, i cosiddetti cattolici “pro-choice”, per la scelta, venisse negata d’ufficio e d’autorità la comunione. La battaglia l’ha aperta il sito Catholic World News, dando spazio all’appello di un gruppo di cattolici “bipartisan” che ha chiesto “civiltà nel dibattito politico”. In pratica: propongono che i laici cristiani non facciano pressione sui leaders ecclesiastici, affinché questi denuncino i politici che hanno opinioni contrastanti con il magistero. La dichiarazione criticava anche i politici cattolici che sfidano apertamente l’insegnamento della Chiesa su temi morali di rilievo. Ma condannava anche quelli che “cercano di mettere in imbarazzo pubblicamente i politici le cui posizioni pubbliche differiscono da quelle della Chiesa, tramite il rifiuto pubblico del sacramento della Comunione o l’ammonizione pubblica da parte dei vescovi”. […]
L’articolo completo di Marco Tosatti è raggiungibile sul sito della Stampa
Questa ennesima entrata a gamba tesa della religione nella vita politica di un paese che -per una volta tanto- NON E’ l’Italia (!) ma è gli Stati Uniti d’America dimostra il grande rischio in cui tale paese si trova. Il rischio di diventare una vera e propria teocrazia, uno stato in cui la legge “divina” della religione è legge civile e vale per tutti i cittadini, anche per i non credenti. Una formula propugnata in modo ESPLICITO dagli “estremisti” cristiani evangelici (e sono in buona posizione anche i mormoni), che godono non solo della propulsione della loro fede ma anche di quella di molti miliardi di dollari; paradossalmente gli USA andrebbero così nella direzione di una formula del tutto simile a quella applicata dai Talebani e dai fondamentalisti islamici nei paesi più arretrati dal punto di vista dei diritti civili, dell’intero pianeta terra. Quegli stessi paesi nei quali Bush ha portato la guerra a colpi di “democrazia”.
Sarebbe giusto che i cattolici che non trombano esclusivamente per procreare, come impone il loro credo, non venissero considerati tali e avessero la dignità di togliersi dalla comunità di “santa romana chiesa”.
Sono d’accordo con Kundalini: è davvero preoccupante vedere come. sempre più chiaramente e decisamente, la tanto decantata patria di democrazia sia nella realtà diventata terra nella quale imperano fondamentalismi e intolleranze, sempre (e in questo esattamente come per l’intransigenza islamica) a difesa dei diktat di una religione del tutto fuori dalla realtà… in questo senso, le guerre intraprese per “esportare democrazia” e in contrasto con l’integralismo islamico, altro non sono se non crociate…
A quanto pare anche negli Stati Uniti,in clima di elezioni,i politici predicano e razzolano male.Chi sono i veri TALEBANI?
Si ma questo non e’ da ora, solo il 17% degli americani voterebbe un ateo, e quindi i democratici su questo sono in difficoltà, visto che sono antiabortisti,e prendono il voto dalle minoranze gay. E’ ovvio che provano a tenere il piede in due staffe, certe volte gli va bene,certe volte no.
ma siamo seri ! che forse dell’UAAR darebbero un voto ad un candidato religioso ? In una votazione con candidati Oddifreddi e un sacerdote a chi dareste il voto ? Voi al primo e loro, loro probabilmente, all’altro. ( Io, scusate, vorrei vedere i programmie e, sopratutto, le cose realizzate perchè delle chiacchiere mi fido poco) In democrazia il voto si da a chi si vuole e pertanto come uno ateo è libero di darlo ad uno di suo gradimento, così un cattolico può darlo a chi gli aggrada. E chiedere consiglio a chi vuole, altrimenti non è democrazia.
In God We Trust.
Povera America, si dirige sempre di più verso “l’aldilà”……
Io darei il voto a chi ha un programma politico che mi convince.
Darei volentieri il voto a un cristiano se fosse l’uomo che porta avanti i discorsi che mi interessano (laicità, diritto al lavoro, libertà, uguaglianza, ricerca, ecc).
Non darei il voto a un fondamentalista cristiano perchè la sua fede gli farebbe portare avanti i discorsi che invece non mi stanno bene (intolleranza, educazione religiosa, matrimoni solo etero, no all’aborto, eccetera).
Quando si vota si giudicano le idee POLITICHE, non quelle religiose!
Solo quando le idee religiose diventano politiche ci si deve preoccupare della fede del candidato. E proprio per questo siamo preoccupati nel vedere la religione entrare in politica!
C’era da aspettarselo: quando i politici chiedono i voti ai fedeli, il risultato finale sarà sempre uguale. I capi dei fedeli ti ricatteranno. Possibile che gli errori della storia non insegnino niente a questa gentaglia attaccata alle poltrone?
La religione è proprio una malattia mentale…
Sapete che vi dico? Speriamo che l’america diventi una teocrazia, così si ammazzeranno evangelici e islamici in una guerra santa. Se siamo fortunati, alla fine i fanatici morti non ci saranno più tra i piedi.
No, c’ho ripensato: questi andranno avanti per secoli, creando un nuovo medioevo…
In God We Trust
Sì, ma nel Dio uno e quattrino, naturalmente.