Una volta c’erano gli schieramenti: gli studenti comunisti, i militanti di estrema destra, gli autonomi. Tutto cambiato. Perché il vento dell’antipolitica soffia anche sui giovani. E sui licei. Di Milano e di Roma. Le elezioni studentesche si sono appena concluse: perdono quota i collettivi di sinistra, nascono liste goliardiche, vincono gli apolitici, risorge (in sordina) la destra. Con uno slogan simile per tutti, da Nord a Sud: «Vogliamo una scuola più accogliente». Addio battaglie tra i banchi e fervori rivoluzionari. Ora si combatte per l’auletta studio, per il corso sulla 626, per installare i pannelli solari, per dire no agli esami di riparazione. Poche campagne ideologiche. E molto individualismo. […]
Una scuola «dai profili confusi », dice il preside del liceo Vittorio Veneto di Milano, Michele D’Elia. Con la sinistra in crisi e tante liste nuove che si dichiarano apolitiche. Dietro cui, molto spesso, si nasconde la destra. Soprattutto a Roma, dove nella consulta degli studenti sono presenti Blocco studentesco (Fiamma Tricolore), Lotta studentesca (Forza nuova), Azione giovani (An). C’è anche «Vaffafioroni. org» che in poche settimane ha raccolto centinaia di adesioni e organizzato per venerdì una manifestazione a Roma, Perugia, Gorizia, Benevento, Brindisi, contro gli esami a settembre. «Siamo risentiti – spiega un volantino — contro un ministro che ci ha messo con le spalle al muro ma non fa nulla contro tutti quei professori incompetenti e impreparati».
Licei: rivincita di destra e cattolici
13 commenti
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Dopo il crollo del muro, il revanscismo di destra era inevitabile. Ma gli errori del capitalismo rischiano di far rinascere lo stalinismo, così come hanno fatto rinascere le BR in Italia e l’ Islam delle guerre sante nel mondo, assente, che io ricordi, dai tempi di Gordon Pascià, ma limitato all’ attuale Sudan. Mi ritrovo nella posizione di uno che è nato nella politica col FUAN di Bologna, nel 1968 e che oggi vota Rifondazione, auspicando la rinascita di una autentica sinistra di opposizione. Ma era tuttaltra destra. Prima di tutto ci ritrovavamo, quando andava bene, in 50 contro 1000. Poi la maggior parte di noi era coi Palestinesi contro gli Israeliani e, tranne pochissimi, eravamo tutti, paritariamente, antiamericani e antirussi. Del resto, se penso a come è cambiato quello che allora si chiamava PCI…
Il fatto che tra queste associazioni studentesche spicchino Fiamma Tricolore e Forza nuova è una cosa piuttosto preoccupante visto che sono sigle appartenenti ad una politica estrema che non fa bene a nessuno nè se è orientata a destra e nemmeno a sinista perchè rispecchiano rispettivamente dittatura o anarchia totale e comunque di stampo violento.
già nei giorni passati avevo sentito che sempre più spesso nelle scuole c’erano gruppi xenofobi che prendevano di mira i figli di immigrati che frequentavano la stessa scuola. L’ultimo caso è di quel ragazzo di colore (ma cresciuto a Roma) che viene ripetutaente aggredito ma che siccome è uno tosto ha sempre il coraggio di affrontare nuovamente i suoi aggressori.
In realtà un po’ tutta l’umanità è una lotta tra bande.
non credo che le ideologie facciano gran che bene tra i banchi perchè i giovani tendono a raggrupparsi come pecore su posizioni estreme.
ma quale dittatura della sinistra? Le associazioni di destra non hanno mai proposto niente di interessante, e l’unico motivo che le fa rinascere adesso è abbastanza chiaro. Siamo in una situazione che tende a regredire nei costumi e nella società, è logico che la paura alimenti quei movimenti culturali che da sempre si nutrono di essa, è un pò dappertutto così, ma è solo una fase, uno stallo che passerà. La storia ce lo insegna, la maggior parte dell’umanità è più lenta ad accettare i cambiamenti e perciò si rinchiude a riccio, poi dopo che faticosamente si è ripresa le cose cominciano di nuovo a marciare.
ho idea che questa “nuova tendenza” di destra durerà si e no sei mesi. il maggior problema degli studenti medi è di essere in preda alle mode, ai ritmi dei sondaggi di opinione.
Scusate l’off topic
Sta per iniziare su La7:
Padre Pio – L’Infedele, questa sera, mette per la prima volta a confronto gli animatori dei gruppi di preghiera di Padre Pio con lo storico Sergio Luzzatto, autore di una dissacrante biografia del frate di Pietrelcina. Partecipano il teologo Vito Mancuso, la storica Emma Fattorini e il vaticanista Andrea Tornielli del “Giornale”.
Ciao
Roberto Grendene
Dall’articolo si evince che più che la dstra e i cattolici vincano il disimpegno e un confuso qualunquismo…
Ci si faccia caso: la religione valorizza “il potere in quanto tale”. Un potere “al di sopra dell’uomo”, un potere di “un sovrano divino” al quale l’uomo sarebbe sottoposto.
Che bisogno ha questo potere della politica? Discuterlo è irriverente.
Dunque non un’antipolitica-antipotre, bensì un potere antipolitico è ciò che più caratterizza questi nostri giorni. Per dirla con M. T. “In questo modo le chiese stanno facendo politica, una politica di parte di un gran brutto colore: nero. Nero come la pece dell’oscurantismo, del razzismo e del sessismo.”
Mancano le spinte ideali che erano riferimento della sinistra. Ditemi che stimoli può trovare un 20enne a far politica nella sinistra giovanile, quando provano a parlare di liberalizzazione delle droghe leggere o di fecondazione assistita con gente tipo Rutelli o a sperimentare l’apertura mentale di un Diliberto o un Bertinotti. Mancano guide, rivoglio cattiva maestri come Pasolini, Capanna, Magri e quelli del Manifesto, le storie della resistenza, i concerti e le assemblee. Qui dopo un colpo di vita dellla reazione alle legnate del g8 e una bella manifestazione contro la guerra in iraq a Roma si è visto ben poco. Scusate lo sfogo nostalgico, ma qui hanno sovvertito la storia, oggi si sa che i poveri fascisti sono stati ammazzati dai cattivi partigiani, i comunisti jugoslavi hanno infoibato i poveri italiani che non avevano fatto mica campi di sterminio (un solo esempio Arbe con 5000-50000 morti). Da che parte pensiate scelgano di stare i giovani?
Beh, come direbbe Corrado Augias, sono morte le ideologie ma purtroppo sono morte anche le idee.
No, semplicemente il ’68 è finito 40 anni fa e i cinquantenni di oggi non l’hanno ancora capito, quindi rimproverano i giovani di mancanza di attivismo politico.
La realtà è che oggi non c’è bisogno di fare lo stesso casino e gli stessi danni che ci furono 3 o 4 decadi fa. Dopo il 68 ci furono gli anni ’70 (un ammazza ammazza continuo), poi gli anni ’80 (il fancazzismo e gli Yuppies), poi gli anni ’90 (la corruzione dilagante e la bolla della new economy).
Quindi per favore si smetta di dare contro i “giovani d’oggi” disinteressati alla politica, perché questo paese di m**** l’hanno creato i giovani di ieri.
@ jeeezuz
“Quindi per favore si smetta di dare contro i “giovani d’oggi” disinteressati alla politica, perché questo paese di m**** l’hanno creato i giovani di ieri.”
Analisi esattissima. Concordo pienamente.