Aggiornamenti sul Natale alla veronese

La Prime Time Promotions cerca di correre ai ripari di fronte alla nostra campagna sull’affare Concerto di Natale. Non può smentire le nostre affermazioni corrispondenti a fatti, come non lo possono né il Comune di Verona né la Fondazione Cariverona. Sul Corriere di Verona di domenica 11/11 è apparso un articolo a tutta pagina non firmato, ma che avrebbe meritato la firma della signora Stefania Scorpio proprietaria della società organizzatrice e che poteva essere messo nelle inserzioni a pagamento. L’articolo contiene due false affermazioni nel tentativo di suscitare interesse per il modesto evento. La prima è già nel titolo: “Concerto di Natale, parte da Verona il ritorno in Rai di Mara Venier.” La verità è che la Prime Time ha assunto la signora Venier per la conduzione dello spettacolo, i cui diritti televisivi saranno venduti alla Rai. La seconda falsità è concentrata nella frase “artisti nazionali ed internazionali che hanno accettato l’invito della Chiesa di Roma.” La Prime Time è diventata la Chiesa di Roma. E’ vero che qualcuno mormora che la amministrazione della società sia ammanigliata con l’Opus Dei, ma egualmente il processo di identificazione sembra esagerato.

La signora Stefania Scorpio nella sua lettera alla Fondazione Cariverona in data 29/8/2007, per ottenere il finanziamento di 300 mila euro, scriveva che il Concerto di Natale “ha ottenuto un crescente successo di pubblico raggiungendo i 4.200.000 spettatori.” Effettivamente nel 2003, su Canale 5, il concerto registrò 4.248.000 spettatori con uno share del 23,53%, ma l’anno scorso (2006), su Rai 2, ha dimezzato questi dati: spettatori 2.014.000 con uno share dell’11,26%. Fondazione Cariverona e Comune di Verona sono stati ingannati ed avrebbero un motivo valido per revocare i provvedimenti a favore della Prime Time Promotions, Salesiani e Opus Dei permettendo.

Sull’Arena del 13/11 è apparsa per la seconda volta la pubblicità del Concerto di Natale. La signora Scorpio, proprietaria della Prime Time, si era impegnata con Comune e Fondazione Cariverona ad uscite pubblicitarie su L’Arena, Il Giornale di Vicenza e Brescia Oggi (cioè nel bacino dei possibili clienti) con il logo della Fondazione Cariverona e con la formula “Comune di Verona e Fondazione Cariverona presentano”. Ora, però, la Fondazione Cariverona non appare nella pubblicità. Nel bilancio preventivo non appare neppure il suo finanziamento di 300 mila euro, che viene attribuito al Comune di Verona. Alla comunicazione ed alla pubblicità dell’evento la Prime Time avrebbe destinato ben 222 mila euro, una somma enorme e incredibile, a sentire gli esperti del settore. Con una spesa del genere la Prime Time potrebbe pretendere una più elevata professionalità, visto che appare la scritta “Orchestra Dell’Arena di Verona”, con quella prima “d” inspiegabilmente maiuscola.

Martedì 13/11 è apparsa la pubblicità del Concerto di Natale anche sul Corriere di Verona, il che spiegherebbe l’articolo di due giorni prima di pubblicità occulta. La pubblicità ha due novità: tra gli sponsor appare anche la Fondazione Arena di Verona, che ha già un buco di 15 milioni di euro e non sembra avere risorse economiche da regalare alla società commerciale Prime Time, e salta fuori per la prima volta il patrocinio della Regione del Veneto. Indagheremo se il patrocinio è gratuito o a pagamento. Comunque, è già grave che la Regione dia il patrocinio ad una operazione commerciale di modesta levatura culturale. Nella nuova pubblicità, in bella evidenza, c’è “a sostegno della Fondazione Don Bosco nel mondo. I ragazzi del Darfur hanno bisogno di case e di scuole, fai anche tu una donazione” e viene indicato il numero di un c.c.p. Si lascia capire che il concerto sia a favore del Darfur e non della Prime Time Promotions. Siamo di fronte ad una pubblicità ingannevole. Abbiamo interessato un’associazione di consumatori perché valuti la possibilità di un ricorso al Garante.

Siamo venuti in possesso della fotocopia di un documento “confidenziale” della Prime Time: il budget del Concerto di Natale. La previsione dei ricavi sarebbe: 300 mila euro per sponsorizzazioni; 130 mila euro per diritti d’antenna trasmissioni televisive Rai ed Estero; 150 mila euro per vendita biglietti concerto; 150 mila vendita biglietti Cena di Gala; 300 mila euro contributo Comune di Verona. Totale: 1.030.000 euro. I costi preventivati sono superiori: 1.090.932 euro, con una perdita di 60.932 euro. Siamo di fronte ad una società a responsabilità molto limitata, se essa affronta un affare prevedendo una perdita così elevata. La Prime Time ha presentato il budget al Comune di Verona e la Giunta se l’è bevuto. L’entrata per i biglietti è prevista largamente per difetto, visto che un biglietto d’entrata per la platea costa anche mille euro. Gli agenti del fisco farebbero bene a controllare chi entra in platea e confrontare con le dichiarazioni dei redditi. Per la produzione della cena di gala è previsto un costo di 136.700 euro a fronte di soli 150.00 euro di entrata. Si pensa già all’evasione fiscale? Per imposte, tasse e Siae è prevista un’uscita di appena 23 mila euro.

Il circolo UAAR di Verona (verona@uaar.it)

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5 commenti

lacrime e sangue

La banale verità: i comuni finanziano questi eventi per farsi belli davanti ai cittadini credenti. Sanno benissimo che ci guadagna la società organizzatrice, ma la pubblicità che il comune ricava – quant’è buona la giunta che aiuta i poveri affamati/ammalati/bambinelli/orfanelli/vedovelle/ – è tutto feed-back positivo. Le banche poi, sanguisughe usuraie oggi piuttosto odiate per i tassi variabili dei mutui e per i pignoramenti, ci fanno un figurone di buonismo a costi moderati. Cosa volete che siano quegli spiccioli di fronte al flusso di denaro che trattano entrambi?
Bravi, avanti così, smascherate la Prime e la sua catto-proprietaria…

Adele

tutti i miei complimenti al circolo di verona. un lavoro grandioso, per meticolosità e risonanza… speriamo anche per gli effetti!
a.

Silvio Manzati

La risonanza, per il momento, mi sembra limitata a Verona. Se si è estesa anche a qualche altra provicia, fatelo sapere. Il Verona (catena E Polis) di questa mattina pubblica con evidenza una mia lettera. Ma se il clamore rimane a livello locale, non porteremo a casa nessun risultato. Non so più a chi rivolgermi e quali fronti aprire. Ieri ho preparato un dossier sulle fondazioni bancarie, che un parlamentare (non di Verona) sta esaminando per presentare un’interrogazione al Ministro dell’economia e delle finanze. A mio avviso, il contributo di 300.000 euro della Fondazione Cariverona alla società commerciale promotrice del Concerto di Natale va contro il decreto legislativo che disciplina le fondazioni bancarie e contro lo statuto della Fondazione Cariverona. In alcune città (sicuramente Vicenza e Brescia) dovrebbe apparire sulla stampa la pubblicità del Concerto di Natale. Sarebbe opportuno che qualcuno portasse la pagina in cui appare la pubblicità ad una associazione di consumatori amica per vedere la disponibilità a ricorrere al garante per pubblicità ingannevole. Sembrerebbe quasi che il Concerto di Natale sia a favore dei ragazzi del Darfur e così verrebbe giustificato l’alto prezzo del biglietto (100, 200, 600, 1000 euro a seconda del posto), che invece va tutto alla società commerciale organizzatrice.
Il materiale che abbiamo prodotto ed accumulato da Ultimissime è ormai consistente. Spero che qualche giornalista di una testata nazionale vi inciampi. A tutti gli amici di Ultimissime chiedo uno sforzo: scrivere una lettera a qualche giornale, servendosi di un frammento di questo materiale, a piacere.

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