Le rovine del tempio millenario erano sepolte sotto strati di pietre e polvere color vermiglio. Nei luoghi mitici dove un giorno, si racconta, sorgesse il Paradiso terrestre. Ruderi e tracce di una misteriosa civiltà adoratrice dei serpenti, elevati a dei, venerati e invocati. Una devozione ossessiva e curiosamente all’antitesi del mito biblico dell’Eden dove il rettile, nemico dell’uomo e rappresentazione diabolica, conduce Adamo ed Eva verso il peccato e alla conseguente cacciata dal luogo di beatitudine. Il tempio, unico al mondo, è stato scoperto da un gruppo di archeologi dell’Università di Pisa, guidato dalla professoressa Alessandra Avanzini, direttore del Dipartimento di Scienze storiche del mondo antico. Dopo mesi di scavi e studi gli archeologi toscani hanno scoperto manufatti di straordinaria importanza storica.
La zona è quella di Salut, Golfo Persico, distretto di Nizwa, nell’Oman nord orientale, a est del deserto dell’Arabia Saudita e a sud degli Emirati Arabi. In questi scenari si identifica il primo paradiso terrestre dei Sumeri, chiamato Dilmun, luogo mitico nel quale non esistevano malattie e morte. E che poi, probabilmente, ispirò il libro della genesi della Bibbia. «Il sito archeologico sorge su un promontorio roccioso e il tempio era protetto da una fortificazione con terrazzamenti di mattoni crudi e pietre sui quali eranoinnalzati edifici monumentali. – spiega la professoressa Avanzini -. Durante gli scavi abbiamo trovato simboli del serpente impressi su numerosi manufatti. Applique su vasi in ceramica e utensili. Abbiamo recuperato anse e lucerne con i manici dalla forma di rettile. Alcune di fantasia, forse, altri che potrebbero rappresentare la vipera cornuta, presente tutt’oggi nella zona. Tra la produzione in bronzo anche cinque placche a forma di serpente. Stiamo cercando di capire la loro funzione». […]
Sulle tracce del paradiso, regno del serpente
11 commenti
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la figura del serpente è stata associata senza motivo a Satana. Infatti la bibbia nel pentateuco e anche successivamente non parla affatto dell’esistenza di questo dio malvagio…ma il serpente viene associato più a un simbolo fallico (come il bastone magico di mosè)…
Dopo tutto il serpente è stato la causa che ha portato l’uomo a ragionare con la propria testa (fatto che ai religiosi non piace per niente)…senza di lui l’uomo non aveva “LA CONOSCENZA DEL BENE E DEL MALE” e sarebbe stato un burattino nelle mani di dio!
Ma giustamente dio intevenì temestivamente ad allontanarli dal giardino altrimenti “avrebbero mangiato anche il frutto dell’ALBERO DELLA VITA”…che avrebbe dato loro la vita eterna..rendendo Javè impotente!
se la storiella è vera…dobbiamo molto a quel serpente! 🙂
Quasi in tutto il mondo il serpe era simbolo di saggezza e di rigenerazione.
Povero serpentello degradato a simbolo del male e da allora perseguitato…. gli hanno preferito un pennuto microcefalo 🙁
Vassilissa ha perfettamente ragione, in particolare per quello che riguarda la rigenerazione. Penso ad “ouroboros”, il serpente che si mangia la coda, simbolo presente in molte civiltà da quella cinese a quella greca antica fino alle civiltà precolombiane e che non rappresenta il male ma la ciclicità del tempo.
I cristiani sono sempre andati in leggera controtendenza rispetto agli altri culti, soprattutto quelli precedenti al cristianesimo, infatti le altre religioni adoravano certi animali o certe figure mentre le altre le ignoravano. I cristiani invece non hanno fatto altro che formare una lista lunga come il Mississipi di cose o esseri viventi da giudicare malvagie e diaboliche: gatti, serpenti, musica, carte di yu gi oh e chi più ne ha più ne metta!
Chi non ha nulla di positivo da proporre può solo attribuire valori negativi a cio che lo circonda.
Il serpente nei culti precristiani è associato a due elementi positivi:
1) l’acqua, perchè si credeva che vivesse nelle vicinanze dell’acqua, all’epoca importantissima: pertanto l’animale ‘indicatore’ venne idealizzato
2) il veleno medicinale, perchè già conoscevano le virtù del veleno dei serpenti. Non per niente i medici hanno il caduceo come simbolo: un serpente (oggi due) attorcigliato attorno ad un bastone del potere , detto il bastone di Asclepio.
Gli antichi ebrei che avevano rubato i miti politeisti dei popoli confinanti, hanno modificato la positività del serpente per adattarlo alla loro divinità distruttiva…
Un bellissimo libro sui miti: J. Campbell, Le maschere di dio. Mitologia orientale
(pure interessanti la Mitologia primitiva e Mitologia occidentale)
Bhè… immaginando di essere un pastore-sacerdote di 4000 e spicci anni fa che voglia fondare una religione probabilmente anche io demonizzerei il culto dei miei vicini…
Ed ecco come il dio-serpente buono sumero diventa il cattivo della Genesi.
dovevano spodestare il dio precedente, quindi l’hanno criminalizzato, si fa così da sempre.
intanto il suo nome era jamballa’ non mangiava le mele ma le banane non
tentava nessuna donna ,ma le invitava ad adorare se stesso organiozzava balli lascivi
e erotici il suo paradiso terrestre era la polinesia………
la medicina è da sempre stata usata come mezzo di potere sino addiritura a confodersi con esso vedi i re taumaturgici in francia, e la religione chiaramente ci sguazza
….”il rettile, nemico dell’uomo e rappresentazione diabolica” (..) Attenzione però!
In Genesi 3 il serpente edenico è descritto solo come “la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore IHWH”. Una bestia selvatica! fra le altre. Non è MAI scritto nella Bibbia che sia nemico dell’uomo o che rappresenti il diavolo (il “Dragone”, “serpente originario” dell’apocalisse giovannea è altra cosa). La tesi Serpente=diavolo è un’esegesi teologica dei vertici cattolici. Infatti, il verso “ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo” (Sapienza 2:24) è in un libro del canone cattolico non incluso nella Tanach. E’ un pò come la storia del frutto dell'”albero della conoscenza”. La Genesi non dice che sia una mela… “Ma il serpente dell’Eden non è il diavolo” scrisse Voltaire nelle sue osservazioni sul “Buon senso” del grande d’Holbach. Resta l’interesse filosofico sul ruolo “speciale” del serpente (perchè proprio quella “bestia selvaggia”), dotato di parola (!), nell’interazione coi protagonisti dell’ambiente edenico. E’ ovvia l’importazione da un mito preesistente.