Vescovo: sì ai bordelli. E’ il presule di Portsmouth, in Gran Bretagna

Proposta choc dall’Inghilterra: il vescovo cattolico di Portsmouth, Crispian Hollis, in un’intervista al “Portsmouth” News ha appoggiato l’idea di legalizzare la prostituzione, che nella città portuale sta raggiungendo livelli e forme tali da creare seri problemi, un’iniziativa lanciata dall’Hampshire Women Institute. “Se si vuole avere una visione pragmatica, e dire che la prostituzione esiste – ha dichiarato il presule – credo che ci sia il bisogno di assicurarsi che sia regolata il meglio possibile, per la salute delle persone coinvolte e per la sicurezza delle signore stesse”. L’industria del sesso britannica è cresciuta in maniera esponenziale dalla caduta del Muro, e da quando dieci paesi dell’Europa orientale sono stati inclusi nell’Unione Europea. Portsmouth è la più grande base navale britannica, ospita il Royal Dockyard, che comprende 500 acri di magazzini, cantieri navali, bacini di carenaggio e moli. A Portsmouth c’è l’ammiraglia di Nelson, la Victory. Oltre che di marinai la città pullula di fanciulle disposte a concedersi a pagamento. “Questo non vuol dire – ha aggiunto il vescovo – che io approvi in alcun modo la prostituzione. Sarei molto più felice se non ci fosse affatto prostituzione a Portsmouth. Ma la prostituzione è destinata a esistere, qualunque cosa noi facciamo, ed è esistita da tempo immemorabile. Così credo che dobbiamo essere realistici su questo problema”. Naturalmente le parole del vescovo hanno destato reazioni contrarie dei gruppi femmisti, cattolici e non, secondo cui gli uomini che usufruiscono dei favore delle prostitute devono essere perseguiti penalmente. “La società dovrebbe concentrarsi su come aiutare a prevenire il fatto che giovani donne entrino nella prostituzione, grazie all’educazione, alla rimozione della povertà e alla riabilitazione dall’uso di droghe, perseguendo ed eliminando la domanda maschile”. Che cosa pensate della posizione del vescovo, e di quella dei gruppi femministi?

Fonte: La Stampa 

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65 commenti

Lady Godiva

Concordo con il vescovo. Le femministe come al solito invocano la libertà sessuale da un lato, ma preferiscono darla via aggratis.

bardhi

ogni posizione irrazionale è liberticida è destinato a falire, le feministe, in questo caso hanno torto marcio

paolo marani

La prostituzione è un diritto fondamentale della persona. Come tutte le cose proibite (più o meno) dalla Legge diventa un affare per i delinquenti.

Neoalfa

Seccante ma devo dare ragione al vescovo. Se la prostituzione è volontaria deve essere libera di essere praticata e deve essere regolamentata da apposite leggi.

nas

oltre che agire della domanda maschile, si potrebbe chiedere alle femministe di fare leva anche sull’ offerta femminile.

Felix

Non vorrei sbagliare, ma mi sembra che nella Roma del cinquecento
vescovi tenutari di bordelli non fossero una cosa fuori del comune.

lik

Sembra di essere in una taverna del porto complimenti ragazzi 🙂 Ovviamente il discorso è più complicato la prostituzione non è un diritto, il diritto è disporre del proprio corpo, ma non di quello dell’altro. Se è un contratto tra persone adulte e consenzienti non c’è nulla di male ma una volta legalizzata il cliente della prostituzione illegale deve comunque essere sanzionato e anche pesantemente. Mi sembra una posizione equilibrata e non moralista. Ovviamente la prostituta non deve essere mai sanzionata.

Kull

Mi stupisce la ricetta ‘persecutoria’ di queste non meglio specificate ‘associazioni femministe’.

Non è certo multando o perseguendo i clienti che si riduce la domanda, piuttosto educando i giovani a una sana e responsabile sessualità vissuta senza paure, remore o tabù.

E’ infatti noto che i primi ad andare a prostitute sono i ‘bravi padri di famiglia’ che ‘certe cose’ alla consorte non le chiederebbero mai…

Kull.

Daniele Gallesio

Lik, non credo che nessuno parlasse di legalizzare la prostituzione minorile.

Certo nel caso di rapporto mercenario fra cliente maggiorenne e prostituta minorenne, solo l’adulto deve essere sanzionato.

Ma se il rapporto mercenario avviene fra cliente maggiorenne e prostitura maggiorenne che esercita volontariamente ma illegalmente, non vedo perché non dovrebbero essere puniti entrambi.

Sarebbe come punire chi compra carciofi da un venditore abusivo, ma non il venditore stesso.

Lamb of God

Che sia un compromesso storico, cioè tutti a puttane ma senza preservativi?

Ora mi aspetto gli strali del Vaticano sulla morale sessuale e la giusta scomunica per il vescovo.

rossotoscano

io sono d’accordo alla riapertura dei bordelli però dissocio dal vescovo quando dice che la prostituzione è sempre esistita e bisogna farsene una ragione… anche l’omosessualità ed altre religioni sono sempre esistite: vorrei sapere il parere del suddetto vescovo a proposito

lik

@ Kull
Ti stupisce perché come al solito tu vivi ad anni luce dalla realtà. Nei paesi scandinavi ad esempio si punisce il cliente, ma è autorizzata la prestazione per i portatori di handicap. E poi questa storia che sarebbrero per primi i buoni padri di famiglia è una leggenda. Ci vanno i padri di famiglia come ci vanno i single vale il cliché dell’uomo brutto che non ne trova, come quello dell’uomo sposato per realizzare i suoi fantasmi. Bisogna stare attenti alle inchieste sociologiche che spesso sono taroccate. La sociologia è una delle scienze più taroccate. Per i portatori di handicap credi sia vermaente possibile ridurre la domanda con l’educazione? Punire il cliente quando fa ricorso alla prostituzione minorile o alla prostituzione di strada mi sembra il minimo in una società ovviamente dove si autorizza quella legale tra adulti consenzienti e non sfruttati.

lik

@ Daniele
Forse hai ragione, ma nel caso di una clandestina vittima di un traffico di prostitute troverei la condanna nei suoi confronti ingiusta. Anche legalizzando la prostituzione il problema di quella di strada non lo risolvi. Perché nella prostituzione più ti fai male, più guadagni. Esempio meno usi il preservativo, più guadagni. Ora i clienti almeno il rapporto orale lo cercano generalmente senza presevativo quindi meno protetta sei dalla legge o socialmente (vedi i travestiti o trans) più sarai disposta a pratiche comunque pericolose per la tua salute. Risolvi il problema se c’è una volontà di punire il cliente delle prostituzione di strada. Stai tranquillo che se la polizia facesse le stesse ronde che fa nei luoghi di batuage gay il problema sarebbe risolto da quel di.

bardhi

non capisco perche devono essere autorizati solo gli portatori di handicap ad avere sesso a pagamento, a me sembra una discriminazione bella e buona.

paolo di palma

Il vescovo ha perfettamente ragione. Purtroppo per lui temo che in breve sarà visto penzolare con la lingua inchiodata al portone della sua basilica, in ottemperanza ai metodi tradizionali di src.

emiddio

le prostitute (quelle che lo fanno spontaneamente) fanno un lavoro come un altro…una prestazione fisica come la farebbe un muratore o un ingegnere!
Come tutti i lavoratori, devono essere tutelate, protette e controllate dal punto di vista sanitario (essendo molto a rischio).
Ovviamente devono pagare le tasse e i contributi come chiunque altro “libero professionista”..purtroppo i primi evasori d’ italia! 😉

lik

@ bardhi
Dipende dallo stato in Germania sono autorizzati tutti, ma per i portatori di handicap viene, mi sembra rimborsato in parte come prestazione sanitaria (in questo caso non la vedo una discriminazione), in Svezia invece è come dicevi tu, senz’altro non è una buona soluzione. Io sono per la legalizzazione, ma lotta invece alla prostituzione minorile e ai traffici di donne clandestine. Purtroppo quando si parla di prostituzione si cade sempre in un sacco di cliché. Ci sono quelle che lo fanno volontariamente e ci sono le vittime della tratta delle donne. Ci vanno gli italiani con le prostitute, ma ci vanno pure gli immigrati, ci vanno uomini sposati come single, non credo che in questo caso c’entri troppo la repressione sessuale o come diceva Benzi l’assenza di spirituralità. La prostituzione esiste in tutte le società ed è esistita in tutte le epoche.

Paranor

Incredibile…a quando la scomunica? Gli è già arrivata?

Non avrei mai pensati di dover dare ragione ad un vescovo della Chiesa. Non avrà mica bevuto una damigiana di vino prima di esprimersi in quel modo?

Aristotele l'elettricista

Penso che sia una questione di concorrenza.
Il prete vuole il denaro della gente incutendo paura e minacciando l’inferno.
Le prostitute vogliono il denaro della gente dando piacere a pagamento.
Al prete non interessa nulla salvare le donne dallo sfruttamento.
Vuole solo consolidare la sua posizione dominante basata sulla sessuofobia.
Bisogna combattere lo sfruttamento sessuale, ma evitare chiaramente che l’Inquisizione se ne attribuisca il merito.

J.C. Denton

@Aristotele l’elettricista
Il tuo è un pregiudizio, magari questo è una mosca bianca ed è bravo davvero, non lo possiamo sapere. Il Vescovo mi fa schifo come figura, la persona però non la conosciamo e non possiamo dire niente, soprattutto per una volta che siamo d’accordo… comunque concordo sul fatto che l’Inquisizione potrebbe prendersene il merito, bisogna stare attenti…

Gianni B.

@emiddio
Ovviamente devono pagare le tasse e i contributi come chiunque altro “libero professionista”..purtroppo i primi evasori d’ italia!

Purtroppo le prostitute non pagano assolutamente un euro di tasse!
Mi ricordo un servizio delle Iene dell’anno scorso, quando una Iena andò all’Ufficio Entrate e simulò di essere una prostituta che voleva aprire la partita IVA.
Gli impiegati (che non sapevano che lei era un Iena) la guardarono tutti allibiti e conclusero che non esisteva proprio la categoria!
La Iena chiese “…ma io voglio pagare le tasse!” e gli risposero che non si poteva proprio fare, salvo che si fosse iscritta in altre categorie!
Quindi c’è ancora molta strada da fare in questo campo: ogni iniziativa che modifichi e regolarizzi la situazione esistente (…che fa davvero schifo!), come già succede in tanti altri Paesi civili, secondo me è bene accetta.

lacrime e sangue

Secondo il vescovo la prostituzione è sempre esistita…
Purtroppo per lui ciò confermerebbe l’evoluzione darwiniana: le femmine bonobo, primate molto vicino agli ominidi, si offrono ai maschi per il cibo, come hanno evidenziato il primatologo Suehisa Kuroda e il suo collega Frans de Waal: “Una femmina di bonobo […] usa il sesso per ottenere i favori del maschio quando è troppo in basso nella gerarchia sociale – […] – per dominarlo.” Quindi, coi bonobo nostri parenti genetici per più del 98%, la femmina umana avrebbe in comune lo scambio di favori sessuali per cibo/denaro. de Waal ipotizza che studiando meglio i bonobo si possano trarre dei confronti con il comportamento umano, anche nell’ambito sessuale: “La capacità della femmina umana di accoppiarsi in qualunque momento […], le hanno permesso di scambiare favori sessuali con l’impegno del maschio e con le sue cure alla prole, dando origine in tal modo alla famiglia nucleare.”
La traduzione dell’articolo di de Waal: http://www.paniscus.net/dewaal.htm

dawoR***

la prostituzione è una pratica tipicamente umana e viene ormai esercitata in tutti i campi e a tutti i livelli,quindi non vedo perchè quello della puttana non debba diventare un mestiere a tutti gli effetti e con tutte le garanzie e i diritti che gli spetterebbero – i vescovi poi sono dei clienti storici delle puttane e a loro volta grandissimi puttanoni 🙂 dawoR***

BX

Benissimo, ognuno e ognuna deve essere libero di dispore del proprio corpo come e quando gli aggrada, sempre che questo non costituisca offesa alla dignità della persona, cosa che non credo sia regolamentabile per legge…
Però, detto questo, l’argomento del vescovo (la prostituzione – che lui naturalmente disapprova – è sempre esistita… e quindi bisigna essere ‘realisti’) non credo che meriti tutti quei consensi che trovo qui. Nelle sue parole c’è con tutta evidenza la classica ipocrisia cattolica, spacciata per realismo, per cui l’uomo, si sa, è peccatore, ma questa è una condizione umana che bisogna cristianamante tollerare… e perdonare, con tutti i meriti che così si guadagnano. Che la chiesa, come qualcuno qui ha giustamente richiamato, così si guadagna
E, in tema di perdono, perdonate una nota personale: ho un’età per cui, quando sento parlare di bordelli, non riesco a togliermi dalla testa – avendoli come quasi tutti quelle della mia gerazione a suo tempo ‘visitati’ – lo squallore che regnava in quei luoghi. Lo so che è una sensibilità da ascrivere al tempo storico e che cambia col cambiare dei tempi storici, ma sentir parlare di ‘riaprire i casini’, come si diceva allora, è come ricevere in faccia una zaffata di puzza fascista.

cartman666

Per una volta sono d’accordo con un Vescovo. La legalizzazione porta maggiore sicurezza ai clienti e introiti allo stato, nonche maggiore tutela delle prostitute stesse. Non so se si sconfiggerà quella da strada, pero’ sicuramente si va sulla strada giusta, non si puo’ sperare che i clienti delle prostitute scompaiano.

eloisa

Mi sono intristita a leggere la maggior parte dei commenti precedenti, alcuni scritti da chi, su altri argomenti, ho trovato intellettualmente onesto.
La prostituzione non è un libero scambio fra adulti consenzienti, non è un rapporto tra pari, diversamente non ci sarebbe il pagamento. Non si è liberi DI prostituirsi se non si è liberi DAL bisogno. Vendere il proprio corpo non è un lavoro e neppure un piacere. E’ una forma di schiavitù temporanea. Punto.
Guarda caso si prostituiscono gli anelli deboli della società o delle società.
Concordo con BX.
saluti

lik

@ eloisa
Anche il muratore e la lavascale lo fanno gli anelli deboli della società, solo che quando c’è di mezzo il sesso o si sentono discorsi da osteria oppure discorsi moralistici. Condivido la tua posizione se tu aggiungi “nella maggior parte dei casi”, ma che ci piaccia o no ci sono delle prostitute che quel mestiere lo fanno perché lo hanno scelto e lo considerano un lavoro, saranno il 25%? Non lo so in ogni caso non mi sembra giusto parlare al posto degli altri (in un senso o nell’altro).

Kull

lik,

già tornato dall’ispezione al comò?

Guarda, c’è un commando di al qaeda che minaccia di rubarti la biancaneve di gesso coi nanetti che hai messo in giardino,

consiglio sorveglianza elettronica, intercettazioni telefoniche e anche di far sequestrare dalla Cia il kebabaro dell’angolo, è sicuramente colluso,

vai, vai, prima che ti rapiscano gli ornamenti!!!!

Kull.

lik

@ Kull
Mi dispiace ma non ho il giardino, non vivo in una villetta borghese come te. Vai a discuterne nell’Iran defence forum (link del tuo blog) insieme ai tuoi amici apologeti del regime iraniano. La prostituzione è molto diffusa in Iran anche di strada.

chiericoperduto

conosco l’Iran, la prostituzione è velata ma c’è e non escludo che parecchi “religiosi” ne frequentino.
Non vedo quindi perchè scandalizzarsi per una simile presa di posizione nella più progredita Gran Bretagna. Il vescovo è stato solamente pragmatico.
Il problema è che lui è un’ esponente di uno staterello medievale e quindi rischia la gogna vaticana a dir certe cose.
Poi c’è un problemino etico: tutti a puttane a Portsmouth con il beneplacito vescovile, ma con preservativo o no?

ciceracchio 2la vendetta

e se lo fanno in italia???? .. poi chiederebbero l’otto x 1000 , dalle tasse dei casini…….

eloisa

Lik buongiorno 🙂
Questo tipo di comunicazione, necessariamente sintetica, rischia di essere icastica e di trasmettere la sensazione di un’affermazione di Verità assoluta. Quindi, non solo aggiungo “nella maggior parte dei casi” ma anche “per quel che mi è dato conoscere”. Insomma, la mia è un’opinione. Opinione che mi sono fatta, soprattutto, ascoltando, per lavoro, storie di donne sfruttate. E non nella loro forza lavoro. 🙂
Torniamo al punto. Il vescovo propone di metterci una pezza, strategia della riduzione del danno. Può essere condivisibile come strategia a breve, giusto per spezzare il legame cravattari/prostitute. Ma si ferma qui. Il costo di questa strategia è l’accettazione del ghetto. Inoltre mi resta il dubbio che il prelato, rappresentante di una cultura decisamente misogina – timeo danae…. – sia mosso solo dal desiderio di nascondere alla vista dei benpensanti tanta sregolatezza di costumi. Nella migliore loro tradizione.

Mi ha molto colpito il riferimento di lacrime e sangue ai bonobo.
La civiltà non è affrancamento dalla legge naturale del più forte?
Grazie dell’attenzione
saluti

antoniotre82

Il problema è che un presule si sta occupando di un problema prettamente politico cercando di dare soluzioni, il che non dovrebbe mai accadere.

Daniele Gallesio

Eloisa:

Combattere lo sfruttamento è giusto, proibire la prostituzione è un po’ come proibire il lancio del nano.

Qualche domanda senza (da parte mia) risposta:
Chi siamo noi per proibire ai nani di guadagnarsi da vivere facendosi lanciare?
Contrario alla dignità umana?
E allora che dire dei nani che si guadagnano da vivere semplicemente facendosi vedere come fenomeno da baraccone? E quelli che fanno i nani pagliacci nei circhi?

Rapporto sessuale a pagamento: è più umiliante concedere il proprio corpo a pagamento, o dover pagare per poter fare sesso?
Non dipenderà dai singoli casi e dalle singole persone?

E’ più sfruttata la prostituta di Amsterdam che esercita legalmente guadagnando 50 o 100 euro per 15 minuti di amplesso, o il precario che passa 10 ore al giorno davanti a un PC per meno di mille euro al mese?

agnostico

IO PENSO CHE DELLE PERSONE ADULTE E CONSENZIENTI POSSONO FARE QUELLO CHE PARE DEL LORO CORPO NEL LORO PRIVATO PERCHè IL SESSO DOVREBBE ESSERE UNA COSA PERSONALE E PRIVATA SIA SE VIENE FATTO GRATIS SIA SE CE LA TRANSAZIONE DEL DENARO.PER QUESTO SONO CONTRARIO AI BORDELLI E ALL INTROMISSIONE NELLA SFERA PRIVATA DELLE PERSONE ANCHE SE MI RENDO CONTO CHE LA QUESTIONE NON è DI FACILE RISOLUZIONE.

emiddio

@ Gianni B

hai ragione…infatti la mia idea era proiettata in un futuro (speriamo prossimo) dove si apriranno le “case chiuse” e dove si possono esporre i certificati medici davanti ad ogni stanza a beneficio del venditore e dell’acquirente..con un sindacato…e con una partita iva e cassa\libretto ricevute ecc..ecc..

il tutto in un paese civile..quindi non in Italia!

BX

x paolo di palma.
Leggendo quanto dici capisco meglio l’intervento del vescovo inglese. che forse, per salvare la forma, verrà sgridato dal vaticano, ma che ha espresso un retro-pensiero ben presente nella gerchia ecclesiastica. Sai quanti cattolici, credenti e praticanti, per non parlare dei tanti preti che frequentavano i ‘casini’, ai tempi della famigerata on. Merlin dicevano esattamente le stesse cose che stai dicendi tu? Credo che la tua visione del sesso sia quanto di più cattolico si possa immaginare. Non a caso parli di missione e di missionarie e missionari.

chiericoperduto

x paolo di palma.
missionarie..
non so saresti tanto d’accordo se tua moglie dicesse: voglio fare la missionaria per il bene del prossimo.

antoniotre82

Certamente secondo me ha ragione chi dice che ognuno può fare del suo corpo qualsiasi cosa nei limiti del buon senso e del buon costume, per non avvicinarci alle bestie o commettere atti di mostruosità.

Frequentare delle prostitute è un atto libero, non è fatto solo per bisogno fisico a volte, ma è fatto anche per trasgredire, come una forma di perversione sessuale nell’usare una donna, e siccome la donna è consenziente e riceve anche un corrispettivo, non si pone neanche il problema di abuso o violenza se la ragazza non è indotta alla prostituzione da qualcuno, e non è tenuta schiava, perchè in quel caso il discorso cambia e va perseguito il protettore.

Nel caso in cui il rapporto è fra prostituta “autogestita” e cliente non ci sono problemi…il sesso non va istituzionalizzato o regolamentato, non si può regolamentare la volontà di ognuno di dare il proprio corpo anche senza amore, ma per soldi.
Si può punire lo sfruttamento della prostituzione, ma non la prostituzione in sè, che è atto libero e cosciente di una persona pienamente capace di agire.

Si potrebbe portare il discorso sul piano dell’etica e della morale…ma cos’è veramente morale ed etico? Limitare il sesso, o lasciarlo andare libero?

paolo di palma

x Bx
Ritengo tuttora, per i motivi sopra descritti, più caritatevole l’opera di una prostituta che quella di tante missionarie. Avrei dovuto usare le virgolette quando ho adottato tale termine per le prostitute. Posso garantirti inoltre di non aver mai pagato nessuna per prestazioni sessuali. Ritengo il sesso, malgrado quel che dico, per quanto mi riguarda, una della manifestazioni più gioiose della mia vita. Ma conosco parecchie persone non altrettanto fortunate.
x chiericoperduto
Non ho la presunzione di affermare che mia moglie, senza il mio consenso, non abbia fatto la “missionaria”. Se lo avesse fatto, posso assicurarti che la cosa, visto anche l’educazione imbecille che ci è stata inculcata, non mi sarebbe andata a genio. Questo non vuol dire che l’opera umanitarie delle donne che si prostituiscono sia da sottovalutare.

BX

x paolo di palma
Ti chiedo sinceramente scusa se ti ho dato questa impressione, ma non intendevo minimamente entrare nel merito della tua vita sessuale. Volevo solo stigmatizzare un modo di pensare che usava gli stessi identici schemi di chi immagino anche tu non prenda a modello. Per quanto mi riguarda il discorso finisce qui.

agnostico

x antoniotre82 concordo in pieno.LEGALIZZARE LA PROSTITUZIONE LA VEDO COME UN INGERENZA DELLO STATO NELLA VITA PRIVATA DELL INDIVIDUO ALLO STESSO MODO DI QUANDO SI MANDAVA AL CONFINI GLI OMOSESSUALI CHE ANCHE NEL PRIVATO DELLA LORO CAMERA DA LETTO NON POTEVANO VIVERE LA LORO SESSUALITà O SULLA ISTITITUZIONE DELLA TASSA SUL CELIBATO DI RECENTE MEMORIA.

Esistenzialista di Capri

E’ ora di riaprire anche in Italia le case chiuse. La legge Merlin in quanto utopica, (sconfiggere la prostituzione!), è miseramente fallita.Sono convinto che la difficile vita delle prostitute, oggi abbandonate per strada alla mercè di tutti i pericoli, migliorerebbe notevolmente. E ci sarebbe la possibilità anche di fare una efficace profilassi, che in tempi di AIDS sarebbe la benvenuta. Poi per quanto riguarda il tema in questione, non vorrei sbagliarmi, ma anche S. Tommaso D’Aquino, se non ricordo male, giustificava eticamente, in qualche modo, la prostituzione. Quindi in Vescovo di Portsmouth è in ottima compagnia.

agnostico

X ESISTENZIALISTA DI CAPRI COME HO GIA DETTO PRIMA IO SONO CONTRO LE CASE CHIUSE E SPERO CHE QUESTO NON AVVERRà MAI ANCHE SE SO CHE SARà DIFFICILISSIMO CHE QUESTO AVVENGA PERCHE VI SARà ANCHE CHI NE SARà CONTRO PER MOTIVI OPPOSTI AI MIEI.IL SESSO è SEMPRE STATO UN TABù NELLA NOSTRA CIVILTA NELLA VERITA E NELLA FINZIONE.

Asatan

@Angostico: la prostituzione non è un “normale atto sessuale”, è una prestazione lavorativa che dovrebbe essere soggetta a tasse come tutte le altre. Ne più ne meno di un muratore, un impiegato o quant’altro. Sitamo parlando di una categoria professionale, non di un’orientamento sessuale (come etero, bi e omo) o di un’identità di genere.
Aggiungici anche che la legalizzazio e regolamentazione (tasse, controlli sanitari) darebbe un bel colpo alla TRATTA DI ESSERI UMANI che attualmente sta dietro al 90% delle prostitute. Forse non è una soluzione definitiva, ma sarebbe già un bel passo avanti.

Quanto ai clienti, di loro me ne frega poco. Dite quel che volete ma sono uomini pateticamente deboli, incapaci di vivere un rapporto paritario che pagano per avere l’illusione del controllo e poter dividere le donne nei tipici settori cattolici (vergine, mamma, moglie, puttana) che li rassicura tanto.
La “trasgressione” esiste solo per chi è così pateticamente debole e cretino da crearsi false regoletti peudomorali con cui giustificare le proprie neurosi.

agnostico

ASATAN SONO COMPLETAMENTE IN DISACCORDO CON TE.ALLORA POSSIAMO FARE LO STESSO DISCORSO CON LA PORNOGRAFIA O LA MASTURBAZIONE CHE SONO CONTRO MORALE E CONTRO NATURA.TU DEVI ESSERE IL SOLITO BIGOTTO OTTUSO O FINTO BIGOTTO CHE PREDICA BENE E RAZZOLA MALE E MAGARI ESALTA LA GUERRA E CONDANNA IL PIACERE SESSUALE CHE PER COLPA DELLA REPRESSIONE L A GENTE VIVE MALE ED è REPRESSA FRISTRATA E DEPRAVATA.E CON QUESTO HO CHIUSO.

Alien

In Germania la prostituzione è legalizzata in quanto le case chiuse esistono e sono trattate come delle persone giuridiche. Le dipendenti pagano le tasse e hanno assistenza sanitaria. Non ci trovo niente di strano, fatto salvo il fatto privato dove lo stato ovviamente non deve mettere (e non mette) il naso. La prostituzione per strada è proibita, in quanto implica adescamento. In tutto questo le femministe non hanno niente da dire (e le donne tedesche sono piuttosto toste in quanto a emancipazione).

BX

S. Tommaso d’Aquino, vescovo di Portsmouth? W i Padri della Chiesa, W i bordelli!!!
E io che pensavo che qui scrivessero simpatizzanti di UAAR.

Silvia

Mi stupisce tutto questo parlare di donne… Molte strade sono piene di maschi (omosessuali, transessuali, travestiti, bisessuali o eterosessuali che semplicemente si vendono).
Non capisco pertanto perché accanirsi con finto moralismo sui diritti e la dignità delle donne…
Quanto al fatto poi che i clienti siano tutti tutti maschi e tutti dementi piccini ed immorali, inizio ad avere i miei dubbi. Molto dipende dall’educazione… Certo che se concepisci il sesso come peccato, allora la prostituzione rientra nella sfera “morale”, ma se il sesso è vissuto in maniera “fisica” come momento piacevole e (almeno in certe occasioni) slegato da una sfera emotiva complessa, non mi stupisco che un bello sconosciuto, abile a letto, possa valere qualche centinaio di euro per una serata particolarmente divertente… E questo senza sfruttare nessuno…

paolo di palma

Silvia tu con la tipica sensibilità di una donna evoluta hai colto nel segno. Se poi sia più utile vivere la libera vita sessuale pubblica di ognuno, in una società imperfetta, mediante il ripristino dei casini o il mantenimento dell’attività da marciapiede purchè quest’ultima garantisca l’incolumità fisica delle praticanti ed un minimo di privaci delle praticanti e dei clienti è tutto da stabilire e su questo argomento credo sia il caso di parlare, lasciando perdere riminescenze di squallori fasisteggianti o reprimende idiote ed igiustificate di una morale sessuofobica ed alienante che tenta di negare e reprimere uno dei più grandi piacere che la vita ci concede. Ho parlato al maschile, per consuetudine, condivido con convinzione profonda gli stessi concetti visti dall’altra e da qualsiasi altra sponda.

agnostico

Silvia le tue parole sono anche le mie.io personalmente ho conosciuto delle persone cosidette perbene ma molto ipocrite che quando fu eletta cicciolina in parlamento dettero dei giudizi molto negativi.prima le cerchiamo un certo tipo di donne e poi facciamo i giudizi moralistici su di loro.SEPOLCRI IMBIANCATI.

paolo di palma

Non riesco più a seguirvi, sono stati censurati, in merito al presente argomento due miei commenti da educade, ad una dei quali sono seguiti altri interventi.

BX

Non credo che la notizia riguardasse ‘prostituzione sì-prostotuzione no’, ma il fatto che un vescovo cattolico patrocinasse la riapertura dei bordelli. Mi stupisco che non si sia colto come proprio nelle parole di quel prelato fosse implicita tutta la sessuofobia della Chiesa. Il sesso è male, il sesso è colpa… quindi va tenuto sotto controllo, regolamentato!

Massimo

Scusate se insisto ma francamente leggere “la prostituzione è sempre stata e sempre sarà” mi sembra più aderente ad una logica creazionista che evoluzionista.
Al riguardo ho delle mie idee precise e non “ma anche di qualcun altro” (che, appunto, lascio esporre ad altri), che tengo a chiarire perchè secondo me inquadrano bene il problema, soprattutto da un punto di vista evoluzionista ed ateo: nei termini di mutazioni anche negative per il genere umano.
Senza però la pretesa di possedere alcuna “soluzione”.
Resta però che quanto qui di seguito espongo si presenta come una possibile base aperta alla ricerca razionale: che può essere confermata, modificata o smentita da altri, ovviamente, se e quando altri possano venirne a conoscenza, la dove davvero si favorisca il confronto fra teorie atee e agnostiche razionaliste.
Fatto stà che davvero il bisogno biologico sessuale maschile è ben maggiore dello stesso bisogno femminile.
Così che, fatta la sommma fra gli individui dello stesso sesso di una stessa specie, né risulta anche due quantità complessive ben diverse.
Questo pone l’offerta sessuale fine a se stessa in termini di carenza, fino alla penuria, per il genere maschile da un lato e in termini di abbondanza, fino all’eccesso, per il genere femminile dall’altro, con tutto ciò che ne segue: per il genere maschile ciò porta primariamente a considerare il sesso per il sesso (come impellente necessità da soddisfare), mentre il genere femminile (posta una quantità mediamente superiore alle loro necessità) porta a poter considerare più varie possibilità di scelta: prima su base sessuale, poi secondo una serie di altre possibilità (fatte salve dall’imposizioni maschili).
Da ciò anche la prostituzione.
Queste condizioni relazionali oggettive, complessivamente poste, subiscono senz’altro una loro vincolante determinazione primaria: dalla quale, forse, ci si potrebbe almeno in parte difendere, ma (relegata la sessualità nell’area proibita dei tabù collettivi, dunque, stralciata dai beni umanamente riconoscibili) non ci si può più svincolare da essa proprio perché, non posta: così vivendo casualmente secondo una “normalità” priva di alcuna convinzione di essere da ciò vincolati.
Dunque, dalle origini, la maggiore possibilità di scelta sessuale femminile, pur in modo ignaro, ha condotto senz’altro ad una maggiore selezione del genere maschile: per la distribuzione diseguale della sessualità famminile al genere maschile, a causa dello stesso orientamento femminile. E ciò, in tempi probabilmente molto remoti, ha finito anche col determinare una maggiore prestanza fisica complessiva del genere maschile. Che, infine, si è rivolta sia contro il genere femminile che contro i maschi più deboli: soprattutto grazie a forme istituzionalizzate della “superiorità maschile”.
Con veri e propri sistemi di oppressione non più solo fisica ma anche ideologica.
Dei quali le religioni monoteiste sono l’ultimo e più raffinato strumento di oppressione, ora “ammorbidita”: essendosi partite col garantire una miglior scelta e/o un maggior accumulo di sessualità femminile (sulla base dei poteri e degli averi) per i soli sovrani terreni, come per “un unico sovrano divino”. Perciò la mitizzazione della verginità femminile corrisponde a questa esigenza primaria (im)posta dall’istituzionalizzazione materiale e morale di questo accumulo (molte donne solo per uno stesso uomo); mentre la prostituzione per lo più non è che la conseguenza ovvia di questa iniqua condizione (poche donne per molti uomini), l’altra faccia della stessa medaglia: quella impronunciabile, perciò meglio se invisibile, perciò da tenere nascosta. Ma pur sempre solo l’altro aspetto di una stessa condizione, dilatata per eccesso (da ciò la distanza solo apparente fra i due termini di “vergine” e “pprostituta”: in conseguenza del vincolo erotico maschile che li unisce), con la quale tutti conviviami (in primis i più bigotti), purché posta ai margini e tenuta nascosta.

eloisa

@ Daniele Gallesio:
Premesso che io non ho parlato di proibire la prostituzione e, visto che siamo in argomento, ti dico cosa ne penso: qualsiasi approccio proibizionista è inefficace, se non deleterio. La storia lo dimostra.

Non conosco il libro da te citato, ho scorso rapidamente la presentazione e sembra interessante. Pensa, è stato proprio un cambiamento di punto di vista che mi ha permesso di aggiungere un tassello significativo al quadro in argomento: il turismo sessuale sempre più praticato dalle mie congenere. Donne socialmente ed economicamente potenti che vanno in paesi economicamente deboli a comperarsi qualche etto di fesa.
Ne ho dedotto che è l’asimmetria economica/potere che caratterizza la prostituzione. Ed è questo il punto che mi duole.
Sono cresciuta in una famiglia atea, lontana dalle ombre e dalla pruderia del campanile, vivo una sessualità libera e appagante, vorrei che tutti potessero avere la mia fortuna. Compreso fare un lavoro che mi sono scelta e scegliere con chi scopare.
Non mi sfugge che per altri la scelta non si pone, non ne traggo un giudizio, lavoro affinché ciò sia possibile, porto il mio bicchiere d’acqua.
Da ultimo: la schiavitù/prostituzione prevede una proprietà del corpo, una reificazione dello schiavo/prostituta, il lavoro, quand’anche sottopagato, no. Almeno non dovrebbe.
I dati sulle morti bianche propendono a dimostrare un progressivo appiattimento del secondo sulla prima. Ma non è una buona ragione per accettare supinamente, perché “è sempre stato così”.
Saluti

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