La scelta del Dalai Lama di nominare lui stesso la propria reincarnazione, per evitare un’ulteriore influenza cinese sul Tibet, “è, al momento attuale, la migliore delle ipotesi possibili. Il popolo tibetano è d’accordo con il suo leader, che prende una decisione importante quando ce n’è veramente bisogno”. Lo dice ad AsiaNews il lama Geshe Gedun Tharchin, fondatore e Direttore spirituale dell’Istituto Lamrim di cultura tibetana oltre che docente all’Istituto di Studi Orientali e Africani di Roma.
La decisione è stata resa nota ieri, quando il Dalai Lama, in visita in Giapone, ha detto: “Se il popolo tibetano vuole mantenere il sistema attuale, una delle possibilità che sto considerando è quella di riconoscere la mia reincarnazione mentre sono ancora vivo”. Un’altra possibilità “è quella di far eleggere il mio successore in maniera democratica dal governo tibetano in esilio”. […]
Al momento, l’influenza cinese sulla regione tibetana è totale. Per cercare di indebolire la resistenza del popolo al sistema comunista, il governo ha già rapito nel 1995 Gedhun Choekyi Nyima, il giovane Panchen Lama riconosciuto dall’attuale Dalai Lama. In un secondo momento, Pechino ne ha nominato un altro, fedele al governo. L’intenzione del regime comunista, secondo alcuni analisti,è quella di fare la stessa operazione una volta morto l’attuale supremo leader buddista.
Il Dalai Lama sceglierà la sua reincarnazione
21 commenti
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In pratica i tibetani dovrebbero scegliere fra il comunismo e una teocrazia…. poveracci.
Eehehehehehe mi fanno ridere ste notizie, questi asiatici parlano istituzionalmente e con serietà di fatti divertentissimi.
Purtroppo per l’umanità, anche se fa ridere sentir dire un individuo che sceglierà la persona nella quale reincarnarsi, questi fatti mettono in gioco argomenti come la libertà delle persone e di intere popolazioni…e dal riso si passa facilmente alla tristezza più profonda.
Non c’è da stupirsi se il Tibet sia sotto l’influenza della Cina…con degli argomenti simili come si può resistere ad una forza politica materiale…con questo non voglio dire che sono a favore della Cina, anzi, intendo dire tutto il contrario.
asatan,
scusa, ma tu attualmente vedi del comunismo in Cina?
Ne hai una ben strana idea, allora!
Il buddhismo lamaista è una delle religioni meno invasive, dogmatiche e oppressive che esistano, a dire il vero è quasi più una filosofia di vita che non una religione,
inoltre l’attuale dalai lama è un entusiasta sostenitore del progresso scientifico e della ricerca, atteggiamento che dovrebbe farvi quasi quasi desiderare che oltre Tevere ci fosse un uomo in rosso anzichè un uomo in bianco,
Kull.
x Kull.
Ma come si fa ad essere contemporaneamente ‘entusiasta sostenitore del progresso scientifico’ e “riconoscere la mia reincarnazione mentre sono ancora vivo”? In base a quale criterio ‘scientifico’ si riconosce la propria reincarnazione?
Non mi va certo di fare dell’ironia sul dramma del popolo tibetano, ma non posso che essere d’accordo con Asatan.
A me pare che ciascuno sia libero di credere cio’ che gli pare, basta che non voglia imporre
a me le sue credenze, la sua filosofia di vita e la sua morale.
In questo la religione buddista e’ molto migliore delle religioni positive.
Non chiederlo a me, io non sono buddhista, o tibetano…
…comunque ho letto più volte le dichiarazioni del Dalai Lama riguardo la scienza e la ricerca…ed esse esprimono posizioni che il simpatizzante medio dell’Uaar non potrebbe che essere lieto di sentire…
Kull.
Sempre x Kull.
Seriamente (senza alcuna ironia): si potrebbe conciliare la propensione scientifica del Dalai Lama con la ricerca della sua reincarnazione se quest’ultima fosse intesa come metafora, cioè come ricerca di chi sia in grado di portare avanti la sua battaglia per la liberazione del Tibet. Ma dubito che il Dalai Lama intendesse questo… e, nel caso, non vedo come potrebbe farlo capire ai suoi fedeli. Perché il buddismo tibetano sarà anche una filosofia, come si dice siano molte delle religioni orientali, ma per gli adepti funzione comunque come una religione (dal latino ‘re-ligare = legare insieme).
La Cina non è un posto ideale dove vivere,il Tibet lo è ancora di meno.
@ BX
Premesso che condivido Asatan 🙂 … da buddista spero che i Tibetani arrivino a capire che il principio della reincarnazione non riguarda uno spirito individuale con una sua identità, ma uno “spirito” in senso morale e psicologico che può essere trasmesso come la cultura, a molte persone, anche da vivi.
Poi se il buddismo tibetano affonda in certe cose che io definisco tranquillamente magia e superstizione… problemi loro… per me, buddista di altri lidi, loro sono eretici che hanno ampiamente frainteso le intenzioni del Budda … 😉
E detto tra noi , quando ho incontrato una mia vecchia conoscenza, diventato monaco buddista tibetano, parlava, si comportava e pensava come un parrino qualsiasi.
Per Markus.
Non so se verrà ‘sdoganato’, ma avevo proprio scritto qualcosa che, in parte, si collegava con quanto dici.
“Con il dovuto rispetto per le altre religioni, credo che solo il Buddhismo insegni a sviluppare la fede e la convinzione su basi logiche e razionali. Non c’è alcuna costrizione o obbligo a credere. Infatti l’approccio razionale è altamente rispettato. Il Buddha disse un giorno che un individuo può rinascere a un livello superiore creando azioni positive e abbandonando quelle negative come uccidere, rubare o via dicendo e non semplicemente offrendogli migliaia di lampade votive. Non è solo la fede che porta a risultati meravigliosi, ma anche l’attenzione alle cause giuste.”
(da “La via della liberazione”, Dalai Lama)
Se c’è una religione che, secondo me, merita il rispetto di tutti, questa è il Buddhismo. Non a caso, viene spesso descritta più come una filosofia di vita che come una religione. Che ci crediate o no, anche il concetto della reincarnazione discende dall’applicazione razionale (naturalmente soggettiva) del principio di causa e effetto.
Cristianesimo e Islam meritano, sempre secondo me, tutte le cririche che rivolgeremmo a un regime assolutista ma il Buddhismo, da ateo, mi affascina sempre di più mano a mano che ne prendo conoscenza.
Giusto una precisazione che ho sentito il bisogno di fare, perché il sarcasmo incondizionato verso qualunque tipo di credenza mi pare francamente eccessivo.
E’ un modo “spirituale” per dire che il Dalai Lama vuole che il Tibet rimanga indipendente.
Politica camuffata da religione.
Per gli amici budddisti (e per i moderatori).
Avevo in qualche modo espresso un mio parere, da ateo, proprio in merito a quanto sostenete prima che uscissero i vostri commenti. Sul mio computer lo trovo ‘in attesa di essere approvato’
Devo ritenerlo improponibile?
Vedo adesso che è stato sdoganato. Grazie e scusate.
“il sarcasmo incondizionato verso qualunque tipo di credenza mi pare francamente eccessivo.”
Vero.
Il Buddhismo non è propriamente una religione o una teocrazia, non ha divinità.
Il Dalai Lama scegliendo eventualmente la sua reincarnazione in vita sottolinerebbe come sia una reincarnazione di intenti e volontà ma non di certo fisica.
Per me i buddhisti fintanto che reclamano il diritto di credere a quello che vogliono nella loro patria millenaria e non vogliono imporlo a nessuno, hanno l’assoluto diritto di riottenere la sovranità sulle loro terre.
DOPO LUNGA MEDITAZIONE HO DECISO RINASCERO’ NELLO SCAMPAGNE ;
NELLA CAMPAGNA FRANCESE DOVE SI FA’ IL VINO COME SOPRA.
SONO STATO FORTUNATO GIA’ A NASCERE TRA IL DOC CHE FACCIO IO,
MA SICURAMENTE E DECISO X LO SCAMPAGNE ….TANTO X CAMBIARE ;
HO SE LO DECIDE IL LAMA LO POSSO DECIDE ANCHIO …….ANCHE SE SONO UN BOVE…
quello del dalai lama è un passo importante, è come se la chiesa cattolica dicesse che il papa non viene eletto da cardinali guidati dallo spirito santo ma in funzione della situazione politica mondiale o locale nel caso nostro, come del resto è. secondo me quest’uomo è veramente illuminato.
Ok l’altro mio post non è stato pubblicato ancora, volevo solo dire che pure in tibet c’è chi smazza per mantenere i monaci a studiare e meditare sperando di reincarnarsi poi … in un monaco… pure questo mica mi pare carino…
e sono buddista.
Voglio dire che non è questione di religione, non è più tempo di avere religiosi professionali, la spiritualità è di tutti.
Asatan: non capisco se l’ipotesi del Dalai Lama «di far eleggere il mio successore in maniera democratica dal governo tibetano in esilio» per te rientri nella tesi pro-comunista oppure in quella pro-teocratica.
Lo faccia con calma.