La ricerca è tradizionalmente uno dei cavalli di battaglia dei programmi elettorali, per entrambi gli schieramenti. Amata, in particolare, dal centrosinistra, che ne ha sempre rivendicato la centralità per la crescita, la riscossa economico-culturale del Paese. Ecco perché i vertici dei quattro enti pubblici del settore – Cnr, Agenzia spaziale italiana, Istituto nazionale di fisica nucleare, Istituto nazionale di atsorfisica – hanno reagito con incredulità, alla notizia appena arrivata dal Ministero dell’Economia: i previsti aumenti al Fondo nazionale – 50 milioni di euro in più stanziati già per il 2007, e previsti dunque nella Finanziaria 2006 – sono stati pesantemente decurtati. Tagliati di circa il 40 per cento. “Motivi contabili”, si giustificano dal dicastero di via XX settembre. […]
Una riduzione degli aumenti notevole, e soprattutto inaspettata. Che mette in grande difficoltà, a livello organizzativo e non solo, chi in quegli enti ci lavora. “Certo, 30 milioni, divisi per quattro istituti, non sono tantissimi – dicono ad esempio fonti dell’Istituto di fisica nucleare (Infn) – ma avremmo potuto, tanto per fare qualche esempio, pagarci le bollette elettriche per l’acceleratore di particelle. O organizzare le trasferte internazionali, fondamentali quando si instaurano partnership con altri enti di ricerca”.
Ma c’è un altro motivo per cui i vertici degli enti protestano. Ed è il seguente, come spiegano sempre dall’Infn: “Questi tagli improvvisi finiscono inevitabilmente per ricadere sul bilancio 2008, che sostanzialmente sarà identico a quello del 2007. Cioè quello più di sacrificio degli ultimi anni”.
Per questo, i presidenti dei quattro enti hanno diffuso una nota congiunta, in cui “denunciano ancora una volta che, alle dichiarazioni solenni di incentivare la ricerca scientifica del Paese come uno degli elementi decisivi per lo sviluppo, non faccia seguito alcun segnale concreto, ma, anzi, le risorse destinate alla ricerca, già esigue rispetto agli altri Paesi, continuano a subire tagli indiscriminati”.
Scienziati in rivolta: tagliati i fondi per la ricerca
17 commenti
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Se la coperta è corta e si regala l’ICI, da qualche parte bisogna recuperare.
Complimenti alla sinistra!
Ottimo lavoro
🙁
Bel capolavoro!!! Grazie Prodi e “compagni”.
L’abbiamo capito (parlo soprattutto per chi come me ha votato per la sinistra in cui ingenuamente credeva) che in parlamento non c’è nessuno che sia contemporaneamente ONESTO e ABILE (e sono molto di più i disonesti abili che gli onesti incapaci)? Con il rispetto per le poche persone degne, che comunque fanno danni con la loro inesperienza e/o incapacità, bisognerebbe mandarli tutti quanti a casa ed eleggere una nuova Costituente.
L’ennesima vergogna italiana, e un modo certo per ipotecare il futuro.
meno soldi alla chiesa più soldi alla ricerca scentifica
Non solo tagliati, ma anche mal distribuiti. Vedi l’articolo. “Fondi solo agli amici” di Gabriele Beccaria sulla “Stampa” del 20-11-07 a pag. 18. Complimenti dovremmo essere al fondo, ora si potrà solo risalire, salvo miracoli della cei.
si tanto ci pensano le campagne come Telethon a finanziare la ricerca, in un modo o nell’altro mettono sempre le mani in tasca ai cittadini.
quoto
Arcibaldo scrive:
21 Novembre 2007 alle 22:54
Bel capolavoro!!! Grazie Prodi e “compagni”
Stiamo a parlare di 30 milioni di euro quando la Chiesa ne incassa ogni anno 3000 milioni!
Vi rendete conto delle proporzioni… Per insegnare oltretutto un sacco di balle.
Abbiamo i politici che ci meritiamo, non per nulla il 5 per mille che doveva servire per finanziare la ricerca è andato, mi si dice, soprattutto alla beneficienza!!
In Italia, pochi hanno capito cosa significhi la ricerca per una nazione!!
Aggiungerei che abbiamo i politici che ci rispecchiano.
Purtroppo.
Se non cambiamo dal basso, in alto non succederà nulla.
Fare pagare l’ICI all’Inquisizione.
Dirottare l’8 per mille a favore della ricerca scientifica.
Chi vuole fare donazioni all’Inquisizione le faccia IN AGGIUNTA alle tasse dovute allo Stato.
così la montalcini impara a fidarsi, i fondi alla ricerca servivano ad accaparrarsi il suo voto, che ora evidentemente non serve più.
Abolire l’8 per mille, far pagare l’Ici alla Chiesa, e dare i soldi recuperati alla ricerca no, eh?
buone la proposte sull’uso dell’otto x mille. per quel che riguarda il governo prodi ho sempre pensato che la scelta fosse tra la broncopolmonite (romano) e un tumore ai polmoni (silvio). Me l,o sogno la notte un governo laico e progressista.
Purtroppo ogni settore della ricerca è senza soldi, non solo lo scientifico: basti pensare all’archeologia e all’arte, alla letteratura e alla storia… ci sono una montagna di dottori di ricerca disoccupati che non potranno mai entrare nelle università come ricercatori.
30.000 cervelli – tra scienze e umanistica – all’anno lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero. Una emigrazione folle e distruttiva per il nostro futuro.
Io a Prodi e compagni non gli avrei fatto governare nemmeno un campo di zucchine
Prodi detto la mortadella…ci sarà un motivo.