«Ci sembra un’assurdità. Non vediamo cosa possa entrarci monsignor Bregantini in tutto questo». E’ quanto afferma il segretario del vescovo di Locri in relazione a quanto emerso da alcune intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip distrettuale di Reggio Calabria che ha portato, tra l’altro, all’arresto del sindaco di Seminara, in provincia di Reggio Calabria. Nelle intercettazioni, il figlio di un mafioso parla della presunta presenza di Bregantini al vertice di pace dopo la strage di Duisburg, ma sia i carabinieri che la Curia smentiscono.
Secondo il quotidiano La Stampa, «il vescovo antimafia Bregantini sarebbe stato a conoscenza del summit che si svolse nei pressi del Santuario di Polsi per sancire la pace dopo la strage di Duisburg». In Germania, nell’ambito della faida di San Luca, vennero uccise nel ferragosto scorso sei persone presunte appartenenti alla cosca Pelle-Vottari, in lotta contro i Nirta-Strangio. I boss delle cosche della provincia di Reggio, in quella occasione, secondo quanto emerso dalle indagini, sono intervenuti sui capi delle due fazioni per fare cessare lo scontro.
«Il riferimento a mons. Bregantini non ci azzecca per niente», secondo quanto riferisce ieri un alto ufficiale dei carabinieri di Reggio Calabria che ha condotto le indagini sulla cosca mafiosa di Seminara e tende a escludere qualsiasi coinvolgimento di Bregantini nella vicenda. Da ricordare che il vescovo andò fino a Duisburg a pregare sul luogo della strage.
La Stampa riporta alcuni passaggi delle intercettazioni ambientali effettuate dai carabinieri e relative all’incontro avvenuto il 13 settembre presso il santuario di Polsi della Madonna della montagna quando uno dei figli del boss di Seminara Rocco Gioffrè rivolgendosi ad un amico racconta «Poi ieri è uscito Don Pino il prete e il vescovo Brigantino benvenuto – gli ha detto – ad un grande uomo di Seminara, il nostro – ha detto – amico Rocco Gioffrè e ci teniamo – ha detto – a dare questa soddisfazione per la pace quando gli ha detto (…) poi il prete ha detto la cosa nella chiesa: ha detto ringrazio sull’anima di mio padre – ha detto – tutta Seminara – e un grande uomo di Seminara Shalom – ha detto Don Pino – Shalom a Seminara ed a tutto il mondo intero». Si tratta di un discorso assai confuso che La Stampa ha interpretato nel senso che Bregantini sarebbe stato presente e avrebbe fatto i complimenti a Gioffrè. Però i carabinieri smentiscono qualsiasi coinvolgimento del vescovo nell’inchiesta.
Il dato, relativo all’intervento dei capi delle cosche per fare cessare lo scontro tra le due fazioni in guerra a San Luca, già emerso dalle indagini di polizia e carabinieri, ha trovato conferma in un’intercettazione fatta nell’automobile con la quale Rocco Antonio Gioffrè, presunto capo dell’omonima cosca, faceva rientro a Seminara, insieme ad altri affiliati, dopo avere partecipato ad una riunione di boss durante il periodo dei festeggiamenti di Polsi. Gioffrè, nel colloquio, cita uno per uno i boss che avevano partecipato alla riunione, dicendosi lusingato per essere stato invitato.
Fonti: L’Espresso ; Il Domani
se il mons. è vissuto per 13 anni in buona pace in quel luogo, è segno ke come al minimo ha
fatto dei compromessi.
in una new precedente sullo stesso tema ho trovato un post ke ripropongo:
# Prete scomodo scrive:
9 Novembre 2007 alle 18:45
Ho l’impressione che mons. Bregantini, a quanto vedo tanto compianto, ha cercato solo il plauso della gente, riuscendo in pieno nel suo intento. Poco o niente si è preoccupato della reale vita delle comunità e specialmente dei suoi preti. Ma, oggi, vivendo nella società dell’apparire, lui è sempre apparso diverso da quello che veramente è. Tutte le note scritte dagli altri lo dimostrano, unica voce fuori dal coro sono io, che certe cose gliele ho sempre dette. Un esempio per tutti, quali novità ha portato in Curia, composta da uomini che sono li da una vita? Nessuna! Solo la morte ha schiodato alcuni dalle loro poltrone, mentre lui per 13 anni ha lasciato fare a certi “noti personaggi” ciò che hanno voluto! Anche lui fa parte della “CASTA ECCLESIASTICA”
darik
Ma non era stato trasferito a Campobasso quel vescovo? E non si era certo opposto al trasferimento… proprio pochi giorni fa…
Intanto quel che si sa è che organi di stampa riferiscono che i mafiosi facevano summit in convento e che dalle intercettazioni riportate dalla stampa si parla della mediazione di alcuni ecclesiastici…
E le cause del trasferimento del vescovo non sono note.
Darik riporti l’unico post, tratto dai precedenti 2 affollatissimi topic, in cui si infanga Bregantini…un post trollesco che non aveva giustamente avuto credito e risposte.