L’appello: il Dalai Lama alla Camera

«Invitiamo il Dalai Lama a parlare davanti all’Assemblea della Camera dei Deputati, nell’Aula di Montecitorio, quando a metà dicembre sarà in visita in Italia». La richiesta è contenuta in una lettera firmata da 165 deputati dell’Intergruppo parlamentare per il Tibet, indirizzata al presidente della Camera, Fausto Bertinotti. L’iniziativa è stata promossa da Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori Liberali e parlamentare di Forza Italia, e dai deputati Bruno Mellano, della Rosa nel Pugno, coordinatore dell’intergruppo, Zanella (Verdi), Iovene (SD), Motta (Pd), Forlani,(Udc) Zacchera (An), Folena (Rifondazione).
«Ho pensato che dopo quanto hanno fatto nei mesi scorsi Stati Uniti e Germania per il leader buddista, anche il nostro paese debba dare un chiaro segnale a Pechino. Il presidente Bush gli ha consegnato personalmente la medaglia d’oro del Congresso, la Merkel è stato il primo cancelliere tedesco a riceverlo», spiega Della Vedova. «A pochi mesi dall’arrivo della fiaccola olimpica sulla vetta del-l’Everest, se la visita in Italia del Dalai Lama — continua — dovesse mantenere il consueto cerimoniale, cioè la sola visita ai presidenti di Camera e Senato, l’Italia rimarrebbe indietro rispetto agli altri paesi: bisogna fare molto di più». […]

L’articolo completo è raggiungibile sul Corriere 

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17 commenti

Roberto Gialdi

Ma guarda che il Dalai Lama non è affatto un teocrate: non parla di dio, né fa opera di proselitismo. E, d’altra parte, come potrebbe? Nemmeno Buddha ha mai parlato di dio: nel buddismo non c’è alcun dio da adorare.

steve

Quel bacchettone del Dalai Lama:

Unioni di fatto, nozze gay, aborto… Non è il papa ma il Dalai Lama a condannarli come abominii. Lo si ricava da un’intervista di Alice Thomson con il celebre capo dei buddisti tibetani, pubblicata su “The Daily Telegraph” del 1 aprile e su “La Stampa” del 3.

“Troppe persone in Occidente hanno rinunciato al matrimonio”, dice il Dalai Lama. “Non si rendono conto che si tratta di sviluppare reciproca ammirazione, profondo rispetto, fiducia, e consapevolezza dei bisogni di un altro essere umano. Le relazioni che vanno e vengono con facilità rendono più liberi ma meno appagati”.

Sulle coppie omosessuali:

“Il mio è un no assoluto. Senza sfumature. Una coppia gay mi è venuta a trovare, cercando il mio appoggio e la mia benedizione. Ho dovuto spiegar loro i nostri insegnamenti. Una donna mi ha presentato un’altra donna come sua moglie: sconcertante”.

Sulla sessualità slegata dalla procreazione:

“E’ sconcertante anche l’uso di certe pratiche sessuali fra marito e moglie. Usare gli altri due buchi è sbagliato. Un amico occidentale mi ha chiesto che male possa mai venire da due adulti consenzienti che fanno sesso orale, se a loro piace. Ma lo scopo del sesso è la riproduzione, secondo il buddhismo. Gli altri buchi non creano vita. Non posso condonare questo genere di pratiche”.

E sull’aborto:

“Incontro donne che in passato hanno abortito perché pensavano che un figlio avrebbe rovinato le loro vite. Un bambino sembrava loro insopportabile, ma adesso sono diventate più vecchie e incapaci di concepire. Mi sento così triste per loro”.

Mirko Pace

Ha idee diverse dalle nostre, e magari simili a quelle dei potenti di Trastevere; ma ciò nonostante non è accomunabile con questi: perché per giustificare le sue argomentazioni non ha mai tirato in ballo nessuna autorità divina.
Non mi sorprende certo la condanna della sessualità non finalizzata alla procreazione, detta da qualcuno che vede nell’ascesi la piena realizzazione della vita dell’uomo.
Ripeto, non lo si condivide, ok, ma lui non mette in mezzo né dei né oltremondi per giustificare le proprie affermazioni.
Condivido l’udienza alle camere, ma in quanto personaggio politico, per portare anche qui la voce della popolazione tibetana, che il regime cinese cerca di “normalizzare”.

Ernesto

Ma il Dalai Lama non era impegnato a scegliere la sua reincarnazione? Che ci fa in Italia?
O verrà fuori che il prescelto è un nanetto pelato dall’altezza effettivamente consona ad un infante?

Magar

A me sembra che il Dalai Lama sconsigli ai buddhisti unioni di fatto, nozze gay, aborto, non che voglia proibirli a tutti, buddhisti e non buddhisti, per legge. E questo toglie da lui l’accusa di essere un teocrate: NON sta cercando di imporre a tutti la sua visione religiosa della vita. Ricordo che teocrazia è la privazione della libertà per chi non segue la fede “giusta”.

paolo

Wow… Hanno firmato anche esponenti laici come rosa nel pugno, verdi, rifondazione… Sbaglio o la laicità dello Stato che portano avanti (per un esempio frequente la chiesa) è quella di non ingerenza?

Giuliano l'Apostata

dai gente non è siate così intolleranti… conosco Bruno Mellano ed è un grande laico ma l’invito al Dalai Lama è di tipo politico, per l’indipendenza del Tibet dalla Cina, non centra il buddhismo.. e poi magari ci fossero buddhisti al posto dei cristiani!!
comunque Paolo, mi dispiace correggerti ma verdi e rifondazione non sono laici, gli unici laici in parlamento sono la Rosa nel Pugno (che tra poco alla Camera si chiamerà Socialisti e Radicali) prova indiscutibile sono le votazioni dei vari partiti.

Daniele Gallesio

Il Dalai Lama “sconsiglia” e non “impone” perché è liberale o perché non è al potere?
Io non conosco la risposta a questa domanda.

Il fatto che non parli a nome di un dio, ma in virtù degli insegnamenti buddisti, per me non fa molta differenza. E’ comunque un invadere la sfera privata.

Anche i cattolici quando vogliono imporre la morale cattolica a tutti dicono che è solo una questione di “buon senso” e che non c’entra niente con l’essere cattolici.

Voi ci vedete tutta ‘sta differenza?

Paguro

Una cosa è invitare qualcuno a parlare in Parlamento (gioco di parole), un’altra è fare quello che dice… insomma è logico che non tutti su questo pianeta abbiano le stesse opinioni, e non ci si può lamentare se viene invitato un capo religioso in parlamento. Le cose cambiano se la presenza dello stesso sui mass media è eccessiva e continua, se le visite diventano un’abitudine ecc.. ma questo non è il caso del Dalai Lama! neanche io sono d’accordo con le idee del buddismo, ma non definirei il dalai lama un teocrate, primo perchè la sua influenza sulla politica è minima, secondo perchè il buddismo non ha quella gerarchia , ne il Dalai lama quei poteri, che permettono ad esempio al papa di controllare ogni singolo aspetto della dottrina cattolica, e in definitiva un buddista è molto più libero di un cattolico.

Roberto Gialdi

@ steve
Una persona deve essere giudicata per quello che complessivamente pensa, dice e fa, non per ogni singolo pensiero o discorso o azione. Nessuno avrà mai solo pensieri e discorsi giusti o farà mai solo cose giuste. Per ciò che complessivamente il Dalai Lama ha fatto, detto e pensato nella sua vita, merita tutta la mia stima: anche se su alcune singole cose sono sicuramente in disaccordo con lui (vedi la morale sessuale), su mille altre rimane un modello da seguire.

@ Daniele Gallesio
Il Dalai Lama sconsiglia e non impone semplicemente perché nel buddismo non esistono comandamenti, non esiste una dottrina da seguire per prepararsi al giudizio di un dio che, ripeto, nel buddismo non c’è. Nel buddismo esistono consigli, indicazioni di “buone pratiche”, non imposizioni. Più che una religione – se posso esprimermi così – il buddismo è scuola psicologica.

Magar

@Daniele Gallesio
Se questa voce è corretta, Tenzin Gyatso consiglia ai buddhisti di non praticare omosessualità, aborto, etc., ma ritiene che in generale queste pratiche debbano essere ammesse dalla società.
http://en.wikipedia.org/wiki/Tenzin_Gyatso,_14th_Dalai_Lama#Homosexuality

La differenza con i porporatoni nostrani è il fatto che quasi 50 anni di esilio (e una diversa dottrina religiosa) sembrano avergli insegnato di più sulla laicità, sulla tolleranza, e sul rispetto per gli altri, di quanto l’ininterrotta permanenza al “potere” da 1627 anni abbia insegnato al Vaticano.

Gino Pieri

Non dobbiamo scordarci che il Dalai Lama é capo in esilio di un sistema violentemente teocratico, anche se il buddismo non ha un “dio”, e come tale, se fosse al potere sarebbe il sanguisuga dei poveri tibetani mantenuti nell´oscurantismo in beneficio del Dalai e dai vari lama.
Sarebbe peggio dl papa re.
Saluti
Gino Pieri

nas

non avendo il potere, devono limitarsi a consigliare. ma non danno buoni consigli.

Andrea

Al di là di tutto, vedrete che ci sarà chi lo indicherà come uno “sconfinamento inaccettabile” per uno stato laico. E probabilmente chi dirà così saranno le stesse persone che caldeggiarono la visita “pastorale” del papa in parlamento qualche anno fa ihihihih…

Alessandro S.

Daniele Gallesio:

«Il Dalai Lama “sconsiglia” e non “impone” perché è liberale o perché non è al potere?»
Perché rispetta la libertà degli altri. Se la domanda è: “Il Dalai Lama ‘rispetta’ la libertà degli altri perché è liberale o perché non è al potere?” non saprei dire. Qualcuno sa come si comporterebbe chi fosse al potere?

«Il fatto che non parli a nome di un dio, ma in virtù degli insegnamenti buddisti, per me non fa molta differenza.»
Per me ne fa molta, perché conoscendo gli insegnamenti buddhisti (anche se non quelli di stampo tibetano), so che separano nettamente la società monastica da quella laica. Tanto che nella grande maggioranza dei paesi buddhisti non esiste il matrimonio religioso, ad esempio. Il matrimonio, il sesso, la procreazione e il mantenimento e l’educazione dei bambini sono attività dei laici, non degli asceti quali i monaci devono (o dovrebbero) essere. Sono quindi attività dalle quali i monaci non è che possono, ma DEVONO tenersi fuori. Così è indicato nella regola monastica.

«E’ comunque un invadere la sfera privata.»
Da quando in qua esprimere le proprie opinioni, o anche il fare il proprio preciso mestiere, ossia dare degli insegnamenti morali in qualità di guida religiosa, è un “invadere la sfera privata”? Tu senti la tua sfera privata invasa quando il Dalai Lama esprime le sue idee su quella che per lui è la corretta vita matrimoniale e sessuale? Forse il Dalai Lama l’ha fatto dopo essere entrato nella tua camera da letto dove stavi con una delle tue amanti? Forse che l’ha fatto incitando alla formazione di pattuglie di polizia morale? Le comunità buddhiste hanno di tali istituzioni?

Un’ultima domanda: avesse il Dalai Lama detto proprio il contrario, ossia che la massima libertà sessuale è un bene e che la sua pratica porta all’illuminazione, tu ti saresti sentito offeso nella tua “sfera individule”?

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