Bisogna riabilitare la morfina e le sue qualità di antidolorifico. E’ l’appello rivolto oggi dal professor Umberto Veronesi, parlando a Verona nel corso di una lettura magistrale alla quarta edizione degli Stati Generali del malato oncologico organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori (Lilt).
“Non si può trasferire l’angoscia legata alla parola morfina alla necessità di usare questa medicina per liberare una persona dal dolore”, ha sottolineato il medico. Uno dei principali diritti del malato, ha ricordato Veronesi, è quello di non soffrire. Un punto fermo che non vale solo per le malattie più gravi, ma anche per quelle più banali. La morfina, ha osservato ancora il professore, è un potente antidolorifico che “deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia”, uscendo dal concetto che l’immaginario collettivo ha di questa medicina solo perché “ne è stato fatto un uso improprio da chi vuole uscire dalla realtà”.
L’oncologo si è quindi soffermato sul diritto del paziente a rifiutare l’accanimento terapeutico “che provoca più sofferenze della malattia stessa”. “Siamo in un paese democratico – ha proseguito Veronesi – e libertà è anche rifiutare le cure”. La medicina, ha ricordato, è “in pieno ripensamento” e il medico deve anche “avere l’umiltà di chiedere al paziente le sue volontà e assecondarle fino a che è possibile”. Una premessa che Veronesi nel ribadire l’esigenza di redigere il testamento biologico per salvaguardare la persona quando non è più in grado di esprimere la propria volontà.
Veronesi: “Basta pregiudizi sulla morfina. E’ un antidolorifico da usare più spesso”
45 commenti
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Grazie Veronesi!
Sei un grande.
Quoto Veronesi e Lady!
PUrchè il controllo medico sull’assunzione del farmaco non venga mai meno………………..
Il dolore inutile (forse non dovrei neanche dirlo, quale dolore è utile?!) va combattuto sempre.
Dovremmo organizzare una raccolta firme da inoltrare al Presidente Napolitano per proporre il titolo di senatore a vita per il Professor Veronesi. Qualcuno è in grado di portare avanti questo progetto?
@ Nerone
Col senato nella situazione in cui è, meglio che il prossimo senatore a vita sia uno in pensione che può andare in aula ogni giorno 😉
@flavio
quello utile e’ per guadagnarsi il paradiso
Io non sono d’accordo con Veronesi ( e ribadisco a chi lo elogia, come ho detto altre volte, di andare a vedere lo spettacolo dell’anno scorso di Beppe Grillo “Incantesimi” nella parte in cui si parla di questo personaggio ).
In particolare, che la morfina debba essere usata anche per una distorsione alla caviglia, è assurda, e spero che abbia voluto usare una metafora per esprimere i benefici della sostanza in questione.
Va bene che siamo evoluti, va bene che il dolore è meglio che non ci sia, ma una volta che c’è, bisogna accettarlo se è un dolore sopportabile. Il dolore fa parte della natura umana, ed eliminarlo al primo sintomo con una sostanza come la morfina mi sembra una soluzione esagerata se il dolore è lieve e non persistente.
Nel caso in cui si tratti di veri e propri spasmi insopportabili sono invece favorevole.
C’è l’aspetto della dipendenza e dell’assuefazione che non è da trascurare, la morfina è morfina, sia quella a scopi farmaceutici, sia quella assunta a scopo di evasione dalla realtà…c’è da considerare il fatto che se si guarisce dopo una lunga cura in cui si è usato un antidolorifico come la morfina, rimane l’assuefazione e l’organismo richiede ancora quella dose di morfina anche se il dolore non esiste più.
Quindi si tratta di fare un bilanciamento…soffrire senza rendersi schiavi di una sostanza, o rendersi schiavi di una sostanza eliminando il dolore, ma poi lottare per liberarsi dalla dipendenza.
Si tratta ovviamente di scelte personali…ma dal punto di vista oggettivo si tratta di fare un bilanciamento, fra il desiderio di non soffrire, e il desiderio di non vedersi ridotti a larve umane drogate in tutte i sensi, dipendenti fisicamente dalla morfina.
Nel caso in cui non si può guarire da una malattia che provoca dolori atroci…allora meglio far morire un soggetto senza fargli provare dolore…visto che comunque deve decedere, che almeno muoia senza soffrire.
La mia vicina di casa è morta di tumore. I suoi ultimi mesi sono stati qualcosa di inimmaginabile, di mostruosamente inumano. I MEDICI non le hanno fornito farmaci antidolorifici efficaci e gli altri erano ormai acqua di stoviglie. Mio zio quest’anno ha fatto la stessa fine, solo che è morto di fame, perchè il cancro ce l’aveva all’esofago e non poteva nè mangiare nè bere… Pesava 38 Kg alla fine. La maledetta idea dei cristiani che il dolore sia espiazione dei peccati ha condizionato la medicina e impedito che si diffondessero farmaci antidolorifici ad alta efficacia. La chiesa dall’antichità ad oggi ha causato gli urli disperati di miliardi di creature sofferenti e ne ha goduto, sempre per “l’amore” di dio…
“Bisogna riabilitare la morfina e le sue qualità di antidolorifico” Sono d’accordo in generale. Ma quell’accenno alla distorsione della caviglia mi sembra un pò forzata. Ma non sono un medico e posso aver valutato male.
http://www.dignitas.ch/
@ Flavio
Il dolore è fondamentale per la vita umana, senza dolore moriremmo in brevissimo tempo, basta pensare che non ci accorgeremmo di tagliarci, bruciarci, schiacciarci, di avere una qualsiasi malattia etc…; altra cosa ovviamente è il dolore inutile perché non più finalizzato a farci rendere conto di un problema, ma che diventa esso stesso un problema. Contro questo tipo di dolore occorrerebbe usare tutti i presidi possibili, tra i quali anche la morfina e la cannabis, smettendo di avere remore “morali” su queste sostanze.
Per quanto riguarda medici che non impostano una efficace terapia del dolore forse li si potrebbe denunciare per omissione di atti d’ufficio, quanto meno se dipendenti del SSN.
Belle parole quelle di Veronesi, le condivido in pieno. Anche perchè se accettiamo il ragionamento di chi dice (mi riferisco al tuo intervento antoniotre82), di essere favorevole ma solo in casi particolari -dolore insopportabile, malattie gravi-, perchè il dolore fa parte della natura umana, perchè se c’è e non è insopportabile si puo’ cercare di conviverci finchè non passa, che è esagerato usare la morfina per una distorsione alla caviglia e così via non facciamo altro -appunto- che recitare tutto il corollario dei pregiudizi sulla sostanza. Io per esempio non solo non vorrei -e non mi auguro- un dolore insopportabile derivante da una malattia incurabile e grave, ma se posso vorrei evitare anche il piu’ stupido dolore “naturale”, magari alla caviglia ed usando un bel cerotto alla morfina (cerottino, mica pera eh)
ma dai, Veronesi vaneggia sempre di più, la sua onestà non è in discussione, è semplicemente del tutto affossata (se volete approfondire cercate in rete), ma consigliare la morfina anche per una distorsione alla caviglia è semplicemente criminale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Morfina
un conto è uno che deve morire o poco ci manca, in questo caso una bella dipendenza da morfina o eroina o quello che più può fargli piacere gli potrebbe dare la forza di combattere o di andarsene con serenità. un altro ancora è non proibire le droghe ma fare una corretta informazione fin dalla scuola. ma quella di Veronesi è istigazione alla dipendenza medicalmente assistita, chissà se anche in questo caso, come nelle altre sue sparate, c’è dietro una sua società che guadagnerebbe con le cure necessarie alla disintossicazione.
basta Veronesi, fattela finita.
chi volesse smettere di fumare o di bere o riflettere su queste cose cerchi in rete Allen Carr, ha scritto dei libri molto belli, cioè utili, su questi argomenti.
Non vaneggia affatto. E’ un luminare della scienza oncologica, uno tra i migliori (non solo in Italia). Ha espresso un parere medico autorevole. Difficile stroncarlo con una definizione di wikipedia (definizione generica, mica una critica alle parole di Veronesi). Potresti dire che non sei daccordo. Veronesi non ha detto (cosa che mi sembra che alcuni, non solo Senofane, su questa discussione lasciano intendere) “evviva la tossicodipendenza, droghiamoli tutti con la scusa di vendere analgesici”, ma ha detto che la morfina dovrebbe essere utilizzata maggiormente in medicina, sdoganandola da negativi retaggi culturali, il che mi sembra ragionevole e condivisibile. Se commercializzassero un cerotto o una compressa che ha la morfina o un suo derivato nel principio attivo (per restare sull’esempio di prima), che non da dipendenza e risulta più efficace del nimesulide che ci perfora lo stomaco, che problema avresti, scusa?
@ statolaico
io volevo esprimere questo concetto: siamo essere umani, e non materia inanimata come lo è un robot, e provare dolore è un aspetto della nostra natura.
Se poi vogliamo assomigliare a dei robot resistenti a qualsiasi dolore, imbottiamoci tutti di morfina anche per un semplice mal di testa, e così saremo dei cyborg, dimenticheremo anche di appartenere al regno animale, considerandoci dei super uomini.
Bisogna tenere alto il senso della natura per non arrivare a commettere degli eccessi mostruosi e che sono contrari al buon senso, al buon costume, e all’etica umana.
Attenuare il dolore è un pò come allontanare la morte, nessuno vorrebbe morire, e se inventassero il farmaco dell’immortalità certamente tutti lo assumerebbero…ma è una dato di fatto che si muore, ed è un dato di fatto che un essere umano può provare dolore fisico.
Si ha paura di essere umani, si ha paura di essere degli esseri mortali che provano dolore, quando invece risulterebbe tutto molto più naturale e logico accettare la nostra natura, e vivere il dolore e la morte con consapevolezza e rassegnazione.
Se trovassimo un rimedio ad ogni avversione che la natura ci propone, non saremmo più esseri viventi, perderemmo il gusto di vivere. Saremmo paradossalmente più infelici.
A volte il dolore è il prezzo da pagare per sopravvivere.
Ma, come per tutti i prezzi, deve essere chi paga (il paziente) a decidere se vale la pena pagarlo oppure no.
Veronesi sei immenso!!!!!!!
Quello della distorsione alla caviglia e’ un esempio un po’ paradossale, credo. Anche perche’ ci sono antidolorifici meno pesanti della morfina che vanno bene per le distorsioni. Pero’ non sono d’accordo con antoniotre82, le distorsioni possono essere molto dolorose e fastidiose, quindi non vedo perche’ non prescrivere un antidolorifico in questo caso.
Ovviamente per i malati di cancro specie se incurabili, la terapia antidolorifica e’ assolutamente necessaria e non bisogna avere pregiudizi….
antoniotre82 scrive:
Provare dolore è un aspetto della nostra natura.
Ti auguro allora di godere di questo aspetto della nostra natura, cosi’ ti potrai sentire piu’ umano degli altri. Puoi anche pensare ad una bella crocefissione, per essere molto umano. Io preferisco evitare e ricorrere ad antidolorifici se occorre, e per queto non diventero’ certo robot o pianta come ridicolmente dici.
La pietà vuole che non si auguri il male
(ossia la sofferenza inutile ed ingiustificata) a nessuno.
Tuttavia, di fronte alla mistica della sofferenza riproposta da Antoniotre
la tentazione di augurargli, un bel giorno finalmente, di
«vivere il dolore con consapevolezza e rassegnazione»
(le sue stesse parole)
è grande.
LIBERTA’ di scegliere sempre! Non commettiamo l’errore di decidere per gli altri se una torsione alla caviglia o altro debba essere sopportato.
È verissimo che il dolore è un campanello d’allarme che serve ad allertarci su qualche cosa che non va per il verso giusto nel nostro corpo. Ma una volta che l’allarme è stato dato, perché mai dovremmo tenerci il dolore?
Se l’antifurto della macchina o della casa si mette a suonare (quando si usavano gli antifurti sonori) e sventa il furto, che facciamo, lo spegniamo oppure lasciamo che continui a suonare per qualche imperativo etico?
antoniotre82, è un tuo pensiero: tu non usarla per una distorsione, nessuno ti costringerebbe mai… Ma non credo sia giusto impedirlo ad altri. Che poi il dolore leggero, va sopportato altrimenti assomigliamo ai robot ecc è opinabile, permettimi.
un conto è il dolore necessario alla sopravvivenza, tipo spostare la mano se la metti su una superficie bollente o rigirarti di notte.
si sa che chi ha un’insensibilità congenita al dolore, ha un’aspettativa di vita molto inferiore rispetto a chi il dolore lo sente.
però da qui a dire che il dolore di un cancro in fase terminale ha tutto il diritto di esser trattato c’è un abisso.
volevo dire: un dolore atroce (o anche no, fosse pure il dolore di una distorsione) se il paziente lo vuole deve essere eliminato.
di certo dicendo questo non si sta affatto promuovendo la totale eliminazione di ogni stimolo doloroso.
questa è una distorsione stupida e in mala fede.
Sottoscrivo ogni parola di Kaworu.
Ognuno può (dovrebbe poter) decidere del proprio corpo, a che punto fermarsi del trade-off effetti positivi delle medicine – effetti collaterali e assuefazione. Tutti effetti che peraltro cambiano da persona a persona: alla qui presente, ad esempio, la morfina non fa quasi effetto (non è stato bello scoprirlo, credetemi).
Al dunque, non è un discorso troppo diverso da quello del testamento biologico – o del parto in casa/in ospedale/con l’epidurale/”cesareo a tutti i costi”: il paziente deve essere responsabilizzato, informato, messo in condizioni di decidere, e infine rispettato nelle sue decisioni. Ma la dignità degli altri costa fatica…
@ Giona
se rileggi bene il mio commento dicevo che sicuramente non sono favorevole all’uso indiscriminato della morfina per ogni tipo di dolore, ma sono per quelli lievi e momentanei, come lo può essere una distorsione alla caviglia, anche se può durare settimane siamo d’accordo, ma non provoca sofferenze atroci come quelle che provoca un dolore da cancro.
Ho detto invece che sono favorevole all’uso di antidolorifici sedanti in casi eccezionali, per poter far trascorrere dignitosamente e serenamente ad un paziente la propria malattia.
E comunque tu parli di un altro aspetto, parli di antidolorifici, qui invece si parla di morfina, il che è molto diverso. Puoi prendere un antidolorifico per un mal di testa, per delle mestruazioni, ma puoi considerare etico assumere morfina anche in questi casi? Non ti sembra sproporzionato il rimedio?
@ Statolaico
Esitono rimedi e rimedi, usare la morfina per una distorsione alla caviglia come afferma il celeberrimo Veronesi, è una frase sprezzante della natura umana (d’altronde ha dimostrato più volte di interessarsi più all’aspetti economici della salute, che a quelli umani ed etici) .
@antoniotre82
scusa chi ha mai proposto la morfina per una bruciatura sul dito indice per dire?
se permetti, se a me fa male il ginocchio o se mi viene un’attacco di emicrania, anche se è una cosa passeggera prendo tutto quanto necessario per farmi passare prima il dolore.
se poi tu non ti vuoi prender niente e preferisci passare una serata a vomitare per il mal di testa, sei liberissimo di farlo. io preferisco non farlo.
seriamente, vorrei che citassi chi ha proposto la morfina come antidolorifico per il mal di testa o per le mestruazioni. dato che tu dici che non è etico (io ti dico semplicemente che insensato, dato che ci sono antidolorifici più adatti e con meno effetti collaterali).
ah io comunque voglio come minimo l’epidurale per quando mi toccherà partorire, e la pretenderò.
@ kaworu
Non sono certo io che l’ho proposta, ma l’ha proposta il signor Veronesi, che ha detto sfacciatamente che può essere usata anche per una banalissima distorsione alla caviglia, che potrebbe anche essere meno dolorosa e seccante (che di seccature si parla, e non di vero e proprio dolore) di una bruciatura sul dito come dici tu.
Appunto converrai con me allora, visto che dici che ci sono antidolorifici più adatti e con meno effetti collaterali, che la frase di Veronesi che la morfina dovrebbe essere presa anche per una distorsione alla caviglia, è una frase quantomeno forzata, essendo il rimedio sproporzionato al dolore.
Se tu non vuoi passare una serata a vomitare ( ed è pacifico e unanime che nessuno vorrebbe mai passarla), o se avessi una distorsione alla caviglia per la quale basta una semplice pomata, tu assumeresti della morfina, o come tu ben giustamente dici prenderesti qualche antidolorifico meno potente, ma proporzionato allo scopo?
Per questo ho detto che speravo che la frase di Veronesi fosse detta sottoforma di metafora, perchè se non lo fosse, Veronesi vorrebbe equiparare qualsiasi tipo e grado di dolore, il che significherebbe dire che un dolore da parto ed un dolore da distorsione da caviglia sono identici, ergo morfina per tutti, dalla distorsione, allo spasmo atroce provocato da un tumore in stato avanzato.
E questa idea francamente mi sembra davvero assurda e inumana, come se la morfina fosse un’aspirina, fosse acqua fresca.
Per quanto di riguarda l’uso della morfina per lenire il mal di testa e le mestruazioni, credevo fosse chiaro che le mie erano soltanto ipotesi per rendere l’idea a Giona, e ho sbagliato a non usare il condizionale, forse per questo non sono stato inteso.
E’ chiaro che se dicessi una cosa del genere sarei d’accordo con Veronesi che la propone anche per le distorsioni, invece io la penso diversamente come credo di aver abbondantemente chiarito.
Ad antoniotre82 E perchè è una frase sprezzante della natura umana? Perchè usare la morfina per una distorsione non va bene? Chi detiene “l’etica della morfina”? Tu? Io? Qualcun’altro? La morfina è un oggetto, è un fatto, è uno strumento, non è altro. Non va interpretato e a me, come cittadino, non mi riguarda l’esegesi della morfina. Se mi fa passare il male alla caviglia (o al dito mignolo), tanto meglio. O no?
@ statolaico
permettimi di dire che secondo me vaneggi ad affermare certe cose, senza voler risultare offensivo che non è proprio mia intenzione, e se do questa impressione scusami prima di iniziare a leggere questo mio commento.
Forse ti sfugge il fatto che la morfina è un vero e proprio stupefacente che crea dipendenze anche dopo poche dosi, e se per te creare dipendenza e rendersi schiavi della morfina per qualsiasi tipo di dolore è etico, dimmi tu.
La morfina è droga, che è antidolorifico siamo d’accordo, ma è molto potente, non può essere assunta in modo indiscriminato in ogni evenienza anche la più banale.
Senza considerare gli effetti collaterali, che possono ben rendere l’idea, e che ricopio qui testualmente prendendoli da wikipedia:
Effetti collaterali indesiderati sono:
miosi (pupille a spillo)
ipotermia con sudori freddi, convulsioni
diuresi ridotta
depressione della respirazione e dell’attività vasomotoria
nausea, vomito e, a lungo andare, epatomegalia
disturbi del sonno
aumento della secrezione dell’ormone adrenocorticotropo, che stimola quella di cortisone, ormone della crescita e prolattina;
inibizione degli ormoni sessuali ipofisari e periferici, mancanza di desiderio sessuale e di mestruazioni nelle donne e impotenza negli uomini
morte per avvelenamento, infarto o altro
Quella di Veronesi è chiaramente un’iperbole, che rimanda al concetto che la sofferenza è da evitare a chiunque e in ogni caso.
Nessuno può capire se non vive di persona determinate tragiche situazioni.
Malberti,sono d’accordo:che lo provino su loro stessi il dolore. Solo in quel caso cambieranno idea,con consapevolezza e senza rassegnazione.
Neanch’io voglio essere offensivo, pero’ secondo vaneggi tu, anzi deliri proprio: Veronesi non dice che per curarsi un lieve dolore bisogna diventare tossicodipendenti, mi sembra anche in cattiva fede lasciar presupporre questo. Ma secondo te Veronesi quando intende la morfina per uso medico intende comprarsi una pera dal pusher di fiducia? Ma ti rendi conto di quello che dici, anche solo lontanamente? Tu pensi che Veronesi intendesse dire questo? O non ti passa per la testa che si possa produrre un farmaco che abbia la morfina come principio attivo ma che nella sua composizione, ma che questo per quantità, per tecniche di produzione, possa essere un analgesico più efficace e con effetti paragonabili colleterali assimilabili a quelli di altri farmaci, tanto da poter ricevere il nullaosta del ministero? O pensi che Veronesi quando parla di farmaci a base di morfina da per scontato che non vai a comprarteli in farmacia ma dallo spacciatore sotto casa?
@ Paolo Malberti
non avevo letto che facevi riferimento anche a me nel tuo commento, me ne sono accorto solo ora, e ripeto che io sostengo quando parlo di vivere il dolore con consapevolezza e rassegnazione, parlo di dolori lievi e banali, e non di quelli atroci, per i quali, sono invece favorevolissimo alla somministrazione della morfina (uso il superlativo volutamente per sperare di risultare più chiaro questa volta)
@ statolaico
ho commentato quello che c’è riferito nella notizia, e nella notizia si parla della morfina tout court, e non di farmaci contenenti morfina.
E la morfina si può dire qualsiasi argomento contrario, ma nessuno può contestare il fatto che è anche una droga, uno stupefacente, e con gli stupefacenti bisogna andarci piano per non rimanerne schiavi.
Se a te piace giocare con le droghe ( anche se comprate in farmacia e lavorate alla perfezione, e anche solo come principio attivo) e le prendi così anche se per “necessità” di alleviare un dolore da mal di testa, allora accomodati pure e drogati, sei liberissimo di farlo, illudendoti che se comprata dalla farmacia non può essere denominata droga, nessuno può dirti niente, ma c’è chi, come me, considererebbe questo gesto sciocco e abnorme.
Trovo esorbitatamente sproporzionato usare la morfina per alleviare dolori trascurabili e banali come questa benedetta distorsione alla caviglia, o altri dolori comunque facilmente sopportabili che non fanno svenire, digrignare i denti, o sudare freddo.
Qui si parla di usare la morfina per seccature, e non per dolori: una seccatura può essere il mal di testa, un mal di denti anche se forte, una distorsione, una slogatura, uno strappo muscolare.
Se in tutti questi casi si usasse la morfina, chissà perchè qualcosa mi dice che nel giro di qualche mese si avrebbe una moltiplicazione all’ennesima di tossicodipendenti, e Veronesi scherza con il fuoco, trascurando il fatto che non si parla di analgesici, e antidolorifici, ma si sta parlando di una droga, e non a caso la morfina è sottoposta alle leggi contro gli stupefacenti.
Sarebbe come dire che l’eroina e la cocaina sono assumibili tranquillamente per curare una distorsione, non se se ti è chiaro il concetto.
Mi sembra di capire che molti non capiscono la gravità del problema, e di quanto sia rischioso affermare alla stampa da parte di un personaggio pubblico, che la morfina può essere assunta liberamente in qualsiasi caso, purchè non si soffra.
Molti qui sono per il “non soffrire a tutti i costi”, io invece sono per il “finchè non si soffre davvero, si abbia il buon senso di sopportare”, o quantomeno di scegliere un rimedio adatto e proporzionale all’intensità del dolore.
Ribadisco, per l’ennessima volta, che sono favorevolissimo ( e sarei il primo ad assumerla) all’uso della morfina in casi di soggetti che abbiano dolori così insopportabili da non riuscire a vivere da esseri umani…anche se, come contropartita, c’è il fatto di rendersi schiavi di una sostanza e non poterne fare più a meno in caso di guarigione.
Vorrei sapere, per curiosità, se Barbara Monea abbia inserito questa notizia cercando di incitare alla critica delle affermazioni di Veronesi, o per cercare invece di trovare consensi a sostegno delle stesse nel pensiero di un ateo o agnostico.
Vorrei insomma sapere com’è valutata questa notizia dall’uaar nelle persone che rappresentano il pensiero che informa lo statuto.
Io sono fermamente e irremediabilmente agnostico, e non credo che essendo contrario all’assunzione di droghe per non far “soffrire” un essere umano di conseguenza debba essere considerato in qualche modo simpatizzante del pensiero cattolico, che io aborro con tutto me stesso.
Io amo la ragione, e la ragione è anche senso della moderazione in funzione del rispetto della nostra natura umana.
Anche la scienza (e anzi, forse di più la scienza) deve avere la sua etica, e il buon senso di non spingersi oltre certi limiti.
Purtroppo ancora insisti ad interpretare male il pensiero di Veronesi.
Secondo te uno scienziato del suo calibro puo’ affermare sia lecito l’uso incondizionato della morfina?
Lascia perdere,dunque. La tua è una inesatta e testarda interpretazione del suo discorso.Guarda oltre.
Veronesi non è uno sconsiderato: sa di che cosa parla ,ha la conoscenza e la capacità di insegnare a tutti la terapia del dolore,che ha una sua gradazione,anche in funzione della risposta del paziente.
Scusami antoniotre82, a me sembra che tu non mi rispondi (o meglio mi rispondi ma come se io non avessi detto niente). Io ho detto: se ci fosse un farmaco contenente morfina, in dosaggi tali da risultare piu’ efficace di qualunque analgesico e non dannoso, cosa cambierebbe? Pensi che Veronesi parli di farmaci da acquistare sul mercato nero? Ora, poiché Veronesi è un medico autorevole e stimato da tutta la comunità scientifica e non (tranne qualche sporadico cattodetrattore), è chiaro, senza bisogno alcuno di specificarlo che si riferisce a potenziali farmaci legali (che dovrebbero avere l’autorizzazione del min. della sanità, e credimi, un analgesico che per curare un leggero dolore crei immediata tossicodipendenza, difficilmente avrebbe il nullaosta, o sbaglio?). Per quanto rigurda i “limiti etici” della scienza non sono per niente d’accordo prima di tutto perché vorrei capire chi li stabilisce, in secondo luogo come puoi ben vedere se tu hai quel “limite” etico per cui non useresti un farmaco a base di morfina per una distorsione, ci sarà qualcun altro (io per esempio) che quel limite non ce l’ha o lo ha superato. E quindi?
@ Elettra
avrei molto da ridire sul fatto che Veronesi non è uno sconsiderato…ma comunque l’argomento è un altro quindi lascio stare.
Mi vuoi forse contestare il fatto che io non so leggere? Io sto leggendo questo: “La morfina, ha osservato ancora il professore, è un potente antidolorifico che deve essere usato anche per una distorsione alla caviglia”.
Sono d’accordo con te che uno scienziato “del suo calibro” non potrebbe mai affermare che l’uso incondizionato della morfina sia lecito, per questo mi sono augurato che la sua frase sia stata detta sottoforma di metafora, perchè altrimenti se detta intenzionalmente, vorrebbe proprio dire questo: basta mettere dei limiti all’uso della morfina, si può prenderla per ogni dolore.
Ora la frase di Veronesi è certo che può essere interpretata, ma visto che le sue parole sono state queste senza altra specificazione che indurrebbe ad una interpretazione autentica ( se non sai cos’è un’interpretazione autentica nel caso tu non studiassi diritto, è quell’interpretazione fatta dalla stessa persona che ha affermato qualcosa, per chiarirne il significato) bisognerebbe chiedere a Veronesi stesso cosa avesse voluto dire affermando una cosa del genere.
Quindi, a meno che tu non sia in rapporti confidenziali con Veronesi per parlarci amichevolmente al telefono e chiedere delucidazioni al riguardo, posso essere tanto io nel torto, quanto te, senza che io voglia avere ragione sia chiaro, non mi interessa averla, sono punti di vista soggettivi.
@ statolaico
La morfina, sia farmaceutica, che acquistata sul mercato nero, ha lo stesso effetto e crea dipendenza in ogni caso. Si può ovviamente discutere sulla qualità, ma è pur sempre estratta dalla stessa pianta.
Poi non ho capito bene cosa sono questi “potenziali farmaci legali”. I farmaci a base di morfina e la morfina stessa esistono già, non c’è bisogno di rendere potenziale proprio nulla, e hanno già l’autorizzazione ministeriale ad essere usati ad esempio in ambito ospedaliero.
Io ovviamente non sono un medico o un paziente che l’ha mai provata per poter dire com’è la morfina farmacologica, ma posso dire con certezza che crea dipendenza e moltissimi effetti collaterali.
Tu affermi che per te è etico assumere morfina per una distorsione, e secondo questo tuo ragionamento allora sarebbe anche etico somministrare ai tuoi figli morfina se hanno mal di denti…o saresti preoccupato per la conseguenze di questa tua azione?
Se il tuo unico obiettivo è farla in barba al dolore, allora mi risponderai di si, ma se invece hai anche un minimo di senso dell’adeguatezza e di etica, mi dirai di no. Per spegnere un cestino di carte in fiamme non puoi chiamare i vigili del fuoco, sarebbe un’azione quantomeno sciocca non trovi? E non puoi proteggerti dietro il fatto che essendo un cittadino libero puoi decidere la tua etica, che in questo caso sarebbe che se un cestino è in fiamme nella mia casa posso usare qualsiasi mezzo per spegnerlo, perchè ci sono dei limiti oltre i quali un’azione diventa innaturale e illogica.
Se invece mi rispondi che per te la prenderesti, ma ai tuoi figli non la daresti mai, allora saresti incoerente, perchè valuteresti l’aspetto in modo differente a seconda del soggetto in questione, allineandoti al mio pensiero che afferma che bisogna andarci cauti con alcuni farmaci, e che bisogna scegliere il rimedio adeguato all’intensità del dolore.
Se non è possibile un’interpretazione autentica,non è neanche lecita un’interpretazione(negativamente) estensiva… Ricordiamoci che si verte su una frase di uno scienziato, con il quale -è vero- non gioco a carte. Comunque ,seguendolo attraverso i media, penso di poter formulare -come tutti-una valutazione, sul medico e sull’uomo.
E con questo ti dico che non si tratta di aver torto o ragione-non interessa ad entrambi-ma di rendersi conto che quella frase rimandava ,palesemente,ad un concetto diverso:l’importanza di lenire il dolore,ogni dolore (non solo quello provocato dal cancro)con farmaci appropriati.E nella prescrizione MEDICA degli stessi – ove il dolore fosse insopportabile-“potrebbe” starci- perchè no- ,con le dovute cautele,anche la morfina,il cui uso per quella nobile finalità Veronesi ha inteso divulgare,togliendole l’alone luciferino che è stato spesso di impedimento al suo impiego.
Mi sembra un dialogo tra sordi. Quello che ho scritto è chiarissimo, non sono specchi su cui arrampicarsi. Anche le parole di veronesi, contrariamente a quello che tu scrivi, sono difficilmente interpretabili (se non in malafede). Il discorso dei figli è piantato in aria, comunque se esistesse un farmaco a base di morfina con effetti collaterali controllati, si lo darei anche ai miei figli, ricordandoti che a livello fisico fa piu’ danni una compressa di aspirina che una dose di eroina, la controindicazione è che l’eroina da dipendenza, ma se facessero un farmaco a base di morfina o di un suo derivato, che avesse i requisiti per essere usato senza correre il rischio di immediata dipendenza, si lo darei a mio figlio al posto dell’aspirina e non è vero che non bisogna inventare alcunchè, perchè la ricerca va sempre avanti ma se la morfina è tabù a priori le case farmacutiche non ci investono un euro nella ricerca col risultato che esisterà solo nella forma grezza, sul mercato nero.
@ Elettra @ statolaico
L’importanza di lenire il dolore con farmaci appropriati, è proprio quello che sostengo io, e di certo la morfina non è appropriata per un mal di testa e la distorsione, seppur efficacissima.
Un dolore insopportabile, non è certo quello della distorsione o del mal di testa.
La morfina non viene diffusa senza precauzioni, non per l’alone luciferino che la società ha creato intorno perchè usata anche come droga per evadere dalla realtà come l’eroina e la cocaina, ma per le sue proprietà dannose all’organismo e la facile assuefazione che crea.
E’ questa la ragione per la quale la morfina viene vista con occhio diffidente, e non perchè magari è causa di degrado sociale come altri tipi di droga.
Stiamo parlando di una droga, e non di un farmaco, la morfina è farmaco se somministrata da un medico responsabile che capisce che il paziente vivrebbe meglio la sua malattia se non soffrisse in modo atroce.
Se invece lasciamo liberi tutti i soggetti di prendere la morfina senza criterio, e per qualsiasi intensità di dolore, la cosa è molto, ma molto pericolosa.
De hoc satis.
Molti farmaci sono droghe. Anche prodotti di libera vendita lo sono: l’alcool ed il tabacco. Solo che sono socialmente accettati. L’eroina è ostracizzata, invece. Anche se muoiono piu’ persone di alcoolismo e di tabagismo. Ma mi spieghi perchè la morfina non è appropriata per il mal di testa? Chi decide cosa è appropriato? Lo ripeto, parlo di un farmaco testato che abbia benefici garantiti e minimi effetti collaterali che utilizzi morfina nella sua composizione, ripeto anche -a scanso di equivoci- un farmaco che non crei dipendenza tanta quanta ne potrebbe creare un “innoquo” ansiolitico.
volevo dire “che crei dipendenza tanta quanta un comune ansiolitico”.
quanto…