Al di là delle questioni terminologiche fa discutere anche esponenti del Parlamento europeo la proposta di mettere in stand by la ricerca sugli embrioni alla luce delle recenti acquisizioni scientifiche venute da Usa e Giappone. La proposta è venuta da un editoriale di Eugenia Roccella apparso su questo giornale, è stata subito assecondata da scienziati come Giovanni Neri, Ornella Parolini, Bruno Dallapiccola e Paolo De Coppi. E anche due parlamentari nazionali Paola Binetti e Luca Volontè hanno presentato nelle assemblee in cui siedono – rispettivamente Senato e Camera – una mozione in cui chiedono al Governo di prendere posizione per «bloccare la distruzione di embrioni praticata nei laboratori europei». Martedì se ne discuterà in sede di Conferenza dei capigruppo per la messa in calendario entro l’anno della discussione.
Ma le domande sollevate in Italia da giornalismo, ricerca e politica non possono non risuonare anche a Strasburgo. In Europa ha preso corpo la decisione con cui lo scorso anno fu ritirata la firma italiana dalla minoranza di blocco che impediva l’uso per fini di ricerca di linee embrionali, dando semaforo verde ai finanziamenti in questo settore. È possibile un ritorno indietro? Si può realizzare anche nell’aula continentale un confronto bipartisan teso a salvaguardare la vita allo stato embrionale?
Mario Mauro, vicepresidente dell’assise, condivide la proposta di una moratoria all’utilizzo delle linee cellulari embrionali. Ma gli iter della politica europea sono complessi, spiega l’esponente del Ppe. Il fatto che sia partito il meccanismo di finanziamento del VII Programma quadro, però, «non impedisce di essere aggressivamente attori di iniziative sia a livello parlamentare, sia di Commissione, per convincere queste istituzioni che a livello scientifico si sta puntando sul cavallo sbagliato ed è venuta meno la base che ha determinato la modifica del voto da parte di Mussi». […]
Avvenire: «In Parlamento la moratoria per gli embrioni»
16 commenti
Commenti chiusi.
Una moratoria è meglio di niente.
Comunque io non sopprimerei mai una vita umana per fini “scientifici”
ma questi ignoranti lo sanno che la ricerca sulle staminali adulte si serve di quella sulle staminali embrionali?
certo che se si tratta di “sopprimere vita umana”, allora non bisognerebbe nemmeno distruggere una staminale adulta.
anzi, adesso che ci penso, sarebbe proprio giusto proporre una bella moratoria in difesa delle staminali adulte, vittime innocenti! ma cosa vi hanno fatto di male, a voi cattolici, le staminali adulte?
Ma i risultati ottenuti con le cellule staminali adulte sono stati testati a sufficenza?? Non è un pò prematuro pronunciarsi in modo così definitivo, quando ancora un numero tanto consistente di ricercatori sostiene che la via delle staminali embrionali può portare a risultati molto più interessanti? E poi non è ora di smettere di fare i talibani con questa storia degli embrioni? S. Agostino, s. Tommaso, Giovanni Paolo I hanno sostenuto che l’embrine fino a 40 giorni non aveva nulla a che spartire con l’uomo. Qualche cattolico mi sa spiegare perchè questo concetto è improvvisamente diventato un falso??
Enrico scrive:
23 Novembre 2007 alle 23:45
Una moratoria è meglio di niente.
Comunque io non sopprimerei mai una vita umana per fini “scientifici”
——
La maggior parte degli uomini sopprimerebbe molto più di un semplice aggregato di cellule che di umano possiede solo l’informazione genetica, per salvare la propria salute ed integrità fisica da malattie devastanti ed incurabilii…
“E anche due parlamentari nazionali Paola Binetti e Luca Volontè”
Chissà perché la cosa non mi meraviglia
Volete scommettere che la moratoria passa
con questo governo di baciasottane che abbiamo ci si piò aspettare di tutto.
Comunque io proporrei una moratoria per mettere al bando le pippe, che pure quelle ammazzano vite umane.
Che tristezza
@ Enrico
Una moratoria che tenta di bloccare la ricerca scientifica sulle staminali sarebbe un disastro proprio per le vite umane (o meglio: per le persone).
E ti ricordo che l’embrione non è una persona.
@Enrico
Perchè “scientifici” riferito alla ricerca scientifica e non “vita umana” riferito ad un aggregato di cellule indifferenziate?
io proporrei una moratoria di qualche decennio per i cervelli di Binetti, Volonté, Roccella e simili…dal momento che non è improbabile che in questo termine di tempo la ricerca sulle staminali embrionali porti a delle applicazioni concrete, quando i loro cervelli riemergeranno dallo standby non troveranno più nessuno, tranne qualche catto-autolesionista disposto a battersi con loro a favore degli embrioni e contro la salute delle persone…
@Lucy Van Pelt
Allora anch’io sono un aggregato di cellule come l’embrione nulla più.Qual’è il numero di cellule che divide l’embrione da una persona? Il fatto che abbia cellule differenziate?
Il fatto che le cellule siano specializzate non è di poca rilevanza dal punto di vista biologico. Senz’altro non si può parlare di un nuovo individuo umano prima che esista un organismo umano formato e diversificato in tutte le sue parti essenziali.
@Enrico
Il fatto che le cellule siano specializzate non è di poco rilievo dal punto di vista biologico. Si può dire, senza preconcetti idealistici, di essere in presenza di un nuovo individuo umano solo in presenza di un organismo umano formato e diversificato in tutte le sue parti essenziali. Un feto dal 4°-5° mese in poi potrebbe essere considerato un individuo umano allo stadio primitivo, prima è solo il materiale biologico che precorre la formazione di un nuovo organismo umano individuale.
La specializzazione delle cellule dal punto di vista biologico non è un fatto di poca rilevanza. Si può,senza preconcetti ideologici,dire esistente un nuovo individuo umano solo in presenza di un organismo umano formato e differenziato almeno nelle parti essenziali. Tale non è il pre-embrione e neppure l’embrione primitivo.
Enrico scrive:
24 Novembre 2007 alle 17:41
@Lucy Van Pelt
“Allora anch’io sono un aggregato di cellule come l’embrione nulla più…..”
temo proprio di sì… cellule indifferenziate e pocopiù.
darik
@darik
Geniale!
@Enrico
sei liberissimo di sentirti un embrione, ricordo addirittura di uno che pensava di essere un ditisco. non per questo difendiamo ad ogni costo la vita del ditisco.
@darik
Allora c’è speranza: qualcuna potrebbe ancora diventare un neurone!