Il segreto sulla fede cristiana è quello che Tony Blair ha custodito peggio. Ci ha girato intorno, facendo a suo tempo dire al portavoce Alastair Campbell (la sua anima nera, sostenevano i politologi) «we don’t do God», più o meno «noi non ci occupiamo di Dio». Ma poi, verso la fine della sua era, parlando dell’invasione dell’Iraq, ha ammesso: «Se uno crede in certe cose, ci si rende conto che quelle decisioni sono prese anche da altri… Se si crede in Dio è una decisione presa anche da Dio».
Ora Blair si sta raccontando a puntate sulla Bbc e ha pensato di far sapere che la religiosità ha avuto una «grande importanza» nella sua esperienza di governo. Solo che allora era meglio non dirlo «perchè, francamente, nel nostro sistema politico se ne parli la gente ti considera pazzo». Il leader laburista ha paragonato lo scetticismo britannico in fatto di fede alla situazione negli Stati Uniti dove invece «i cittadini sono convinti che credere sia un fatto giusto e naturale». E si è sfogato: «Da noi invece, se parli di religione ti metti nei guai, perchè poi gli elettori pensano che vai a sederti in un angolo, ti metti in comunicazione con “il signore di sopra”, poi torni e dici “bene, ho avuto la risposta ed è tutto”».
Nel documentario «The Blair Years» compaiono diversi personaggi chiave dei dieci anni blairisti. A partire da Alastair Campbell, lo stratega del «we don’t God». Che ora rivela: «In realtà si è occupato di Dio e anche molto» e quando era in giro per il mondo chiedeva sempre agli assistenti di trovare una chiesa la domenica. Campbell mantiene una certa dose di scetticismo sul pio Blair: «Non è il classico tipo di persona religiosa, perchè è piuttosto irriverente, impreca parecchio e se gli passa accanto una bella donna la segue con lo sguardo». Peter Mandelson, un altro eroe di quegli anni (anche lui non sempre positivo, tanto da essere noto come «il principe delle tenebre»), ricorda: «Tony non è un esibizionista im materia di religione, ma nel suo animo la questione è molto, molto importante. Questo è un uomo che si porta sempre dietro una Bibbia e prima di addormentarsi la apre e legge». […]
E subito da sinistra piovono le critiche. Evan Harris, deputato liberaldemocratico, lo condanna: «Non aveva ragione di presumere che la gente lo avrebbe considerato pazzo… ma è chiaro che le scelte di governo si prendono su basi razionali, non religiose o ideologiche». Ma anche il fronte religioso non fa sconti all’uomo che ha condotto la Gran Bretagna in guerra. «Non è un pazzo, per molti cattolici è qualcosa di peggio: un ipocrita», dice Damian Thompson, direttore del Catholic Herald. E aggiunge: «La guerra in Iraq fu condannata senza riserve dal Papa e anche ora c’è disagio al pensiero che un guerrafondaio stia per essere accolto nella Chiesa» […]
Blair: «Se credi in Dio ti danno del pazzo»
31 commenti
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Quanto vorrei che i politici dicessero le stesse cose in Italia… L’Inghilterra sì che è un paese un po’ più civile: Hume, Stuart Mill, Russell e tutta la scuola laico-liberale (e invece da noi chi c’era?). Un lavoro filosofico di secoli che si fa sentire, per fortuna.
Certo, uno che si è fatto plagiare dalla moglie e che dice certe cose (tipo che dio gli avrebbe dato l’ok per la guerra in Iraq) non è che poi deve lamentarsi se qualcuno magari pensa che non ha tutte le rotelline a posto.
«Da noi invece, se parli di religione ti metti nei guai, perchè poi gli elettori pensano che vai a sederti in un angolo, ti metti in comunicazione con “il signore di sopra”, poi torni e dici “bene, ho avuto la risposta ed è tutto»
Oh, poverino, come lo maltrattiamo noi Europei, solo perché pensa che le sue decisioni abbiano l’approvazione diretta dell’essere supremo dell’Universo, compresa la geniale idea di far guerra all’Iraq per armi di distruzioni di massa inventate!
se credi a Blair ti devi affidare a Dio o hai votato Dio? se credi a Dio hai votato lui o Blair? che tanto è la stessa cosa Dio sa che Blair governa in suo nome? in tal caso vorra una parte? in fondo è normale è forse giustifica molti dei suoi comportamenti la conversione di Blair è la degna fine del mandato aff..
insomma ora et labor…
Nell’articolo originale si dice anche che Blair ha intenzione di convertirsi al cattolicesimo e cerca di creare le condizioni per fare quanto prima questo passaggio.
Penso che Blair stia distorcendo non poco la situazione.
Negli States gli atei risultano la categoria politicamente più discriminata: se affermi di non credere in dio meno della metà degli elettori è disposta a votarti esclusivamente in ragione di questa tua personale opinione.
In Inghilterra fortunatamente la situazione è molto diversa.
Anzitutto la fede religiosa non è una discriminante, almeno non così forte.
Agli inglesi non interessa se Blair va in chiesa la domenica: infatti lo faceva e questa informazione era a disposizione di tutti, nessuno, mi sembra, glielo ha mai recriminato. Il punto è un altro: non sarebbe accettabile che nel suo ruolo il premier faccia riferimento a Dio. Ad esempio, semplicemente, concludendo un discorso politico con un “Dio ci benedica!” … ma quale?
Non è un cittadino alla pari degli altri anche chi la pensa diversamente?
Sarebbe la stessa cosa se un ateo pretendesse di svolgere un ruolo politico facendo affermazioni uguali e contrarie.
Un popolo civile, politicamente maturo, gli sottrarrebbe il proprio consenso … giustamente!
Perché i cittadini inglesi non chiedono al loro premier una particolare convinzione religiosa ma semplicemente un requisito fondamentale per governare una liberal-democrazia: non governarla in nome di un opinabile divinità. Lasciare fuori dalla sfera pubblica questioni che riguardano quella privata.
Nessun premier precedente si è mai lamentato di non poter professare la propria fede o di perdere consenso per questo.
Quel che Blair sta facendo è puro vittimismo tanto caro ai cattolici a cui, guarda caso, ultimamente si è avvicinato …
Appunto ! Ha la donte numero uno nel sangue 😛
Appunto ! Ha la dote numero uno nel sangue 😛
😳 mi è partito un doppio commento, sorry
Anthony Blair Premio Giuda 2006: nel corso del suo mandato è riuscito a tradire tutto il credo, la filosofia e dottrina socialista: dall’anticolonialismo all’avversione alla guerra, dalla giustizia sociale alla laicità dello stato, dalla speranza di riscatto dei socialmente più deboli alla dignità della propria e altrui persona.
L’unica cosa che non ha tradito è lo scrocco tipico dei socialisti: le sue vacanze nelle ville da sogno dei suoi amichetti ricchi ne sono la testimonianza più eloquente.
“Questo è un uomo che si porta sempre dietro una Bibbia e prima di addormentarsi la apre e legge”
C’e’ un errore qui, il testo originale dice
“Questo è un uomo che si porta sempre dietro una Bibbia e per addormentarsi la apre e legge”
Blair è stato una disgrazia per la gran bretagna, persino peggiore di quelle rappresentate da Bush e Berlusconi,
perchè Blair ha distrutto l’eredità di generazioni di laburismo per un piatto di lenticchie di pochi anni di crescita economica fasulla (basata su privatizzazioni, precarizzazioni e impoverimento delle classi lavoratrici),
Kull.
Ormai quella di fare titoli completamente balordi è diventata una consuetudine anche al Corriere. Blair non ha mai detto “se credi in Dio ti danno del pazzo”, ha detto “se parli di Dio nel nostro sistema politico”, anche se evidentemente per il Corriere è la stessa cosa. In Gran Bretagna la regina è anche capo della chiesa, immaginate cose sarebbe successo se Blair avesse detto alla BBC: i sudditi britannici pensano che Lizzy sia pazza… Quando Alastair Campbell diceva “we don’t do God”, si riferiva al partito laburista, o anche ai partiti e ai parlamentari eletti della House of Commons in generale. In Gran Bretagna i partiti hanno un motivo in più per essere laici, per mostrarsi indipendenti, oltre che dalla chiesa, anche dalla monarchia. Ma in Italia è rimasto un quotidiano che gli inglesi leggerebbero?
E’ una fortuna che in gran bretagna gli elettori pensino che se il loro premier si consulta con una divinità, prima di prender decisioni, sia un pazzo.
I maturi cittadini britannici vogliono che chi li governa prenda decisioni in base al proprio cervello e non in base a visioni oniriche, come invece avviene da noi.
Per gli USA… la strada è ancora lunga.
E questo tizio e’ stato considerato per anni un modello di politico di sinistra da imitare?
Boh…..
dove’ il problema ?? le guerre in nome di dio le hanno sempre fatte ,
vedi ; in europa stragi in nome di dio; ne hanno fatte a iosa . nel mondo poi ???
e all’ora blair non dice nulla di nuovo,, ne ha fatto nulla di nuovo ..pazzi erano e pazzi
rimangono …i credenti heeee .
Quindi Blair per addormentarsi legge la bibbia, va in guerra nonostante il parere contrario del Papa, anche se è sposato guarda tutte le donne che gli passano di fianco ed impreca come un minatore. In efetti corrispjde perfettamente al modello di politico cattolico italiano (però non so se le sue sono prime nozze…).
In Gran Bretagna la regina è anche capo della chiesa: Blair voleva dire che i suoi sudditi la considerano una pazza? In realtà Blair ha detto: nel nostro sistema POLITICO, se uno PARLA di Dio è considerato un pazzo. E non senza ragione, visto che per gli inglesi questo equivarrebbe a mettere in discussione l’indipendenza del parlamento rispetto alla corona, che in Inghilterra è la stessa cosa della chiesa… Per questo quando Alastair Campbell ha detto “we don’t do God”, il “we” si riferiva evidentemente al partito laburista. Al Corriere evidentemente non l’hanno capito. Per loro fortuna, altrettanto evidentemente gli inglesi il Corriere non lo leggono…
In attesa che venga pubblicato l’altro mio commento che non si capisce dove sia finito: ma l’Inghilterra non ha un inno nazionale che si intitola: “God save the Queen”?
Non riesco a capire perché questo commento che ho postato non compare:
Niente da fare, continuo a non vederlo, proviamo a metterla così: quando Alastair Campbell ha detto “we don’t do God”, si riferiva evidentemente al Parlamento. Per sottolineare il fatto che “occuparsi di Dio” in Inghilterra è prerogativa della monarchia. Ha semplicemente ribadito che la laicità della Gran Bretagna è garantita dall’indipendenza del Parlamento e del Primo Ministro rispetto alla Regina che è capo della Chiesa.
“Il leader laburista ha paragonato lo scetticismo britannico in fatto di fede alla situazione negli Stati Uniti dove invece “i cittadini sono convinti che credere sia un fatto giusto e naturale”. E si è sfogato: “Da noi invece, se parli di religione ti metti nei guai”
Gli Stati Uniti non hanno un re che è anche capo della chiesa. Tony Blair dovrebbe saperlo…
Visto che gli altri commenti vengono pubblicati senza problemi, faccio un ultimo tentativo: quando Alastair Campbell ha detto “we don’t do God”, si riferiva evidentemente al governo e al parlamento. In Inghilterra la laicità dello stato si fonda anche sull’indipendenza di governo e parlamento rispetto alla monarchia. Diversamente la Gran Bretagna non potrebbe considerarsi laica, visto il legame che unisce la monarchia alla chiesa.
[quote]«Non è un pazzo, per molti cattolici è qualcosa di peggio: un ipocrita», dice Damian Thompson, direttore del Catholic Herald.[/quote]
Questo è il colmo dell’ipocrisia. Cattolico è quasi sinonimo di ipocrita è lui si permette di accusare altri del male.
<> e giustamente dico io.
Questo mi ricorda un episodio dei simpson, quando marge crede che una ragazza che avevano ospitato voglia ucciderla per provarci con homer, lei finisce in manicomio davanti agli strizzacervelli, quando la vedono pregare scrivono sul loro referto: parla con esseri immaginari, e lei mentre scappa dalla finestra urla “non sono pazzaaaaaa”. Mi ha fatto morire dal ridere quest’episodio.
fra le virgolette c’era la frase di blair: se credi in dio ti danno del pazzo
Ciceracchio 2la vendetta. Toni a parte (ma stavolta usi le minuscole, è già questo è indicativo di uno sforzo non da poco) sono pienamente d’accordo con te.
Io credo che tutte le guerre – non solo quelle espressamente di religione – siano state fatte e si continuino a fare, in nome di dio. Infatti per che cosa ci si ammazza con tanta voluttà? Prendete uno qualsiasi dei cosiddetti ‘valori’ per cui si mette in gioco la vita, propria e altrui: tutti surrogati di dio, cioè di ciò per cui si va all’altro mondo convinti di essersi conquistati dei meriti.
E le guerre più subdole in questo senso sono proprio quelle fatte ‘per evitare che se ne facciano altre’, perchè sia finalmente ‘l’ultima guerra’. Ma come si fa a credere ancora a questa favola? Credendo in dio, appunto… o in qualcosa che ne fa le veci (Patria, Progresso, Umanità astrattamente intesa, Civiltà ecc., tutto quanto insomma – la lista è allungabile a piacere – viene fatto credere meriti il sacrificio dell’unica cosa che invece merita di non essere sacrificata: LA VITA MENTRE VIVIAMO!)
In Inghilterra hanno capito che non si può mischiare la politica con le religioni. E chi ha ancora il coraggio di negarlo, non può che essere (giustamente) definito un pazzo.
da vomitare…non bastava la guerra santa del petrolio coll’amicone bush…adesso ne condivide il ‘merito’ con dio…la giusta pietra tombale, la fede, su un guerrafondaio ipocrita…la vergogna della britannica laicità
bx :: te un te lo immagini nemmeno lo sforzo maremma bucaiola ;
tanto e vero che mi sono dovuto cambiare le mutande……mah spero proprio che questi occhiali siano adatti al pc…ma avvolte e’ il brunello che mi frega…..e all’ora devo usare le maiuscole:::mi pareva normale usare le maiuscole ???ho no????se no chiedo venia…..
Ma stò Blair diventa o no cattolico? Non ci dormo la notte per saperlo…
Se credi in Dio ti danno del pazzo, se non ci credi diventi pazzo!.