Magnifico Rettore,
con queste poche righe desideriamo portarLa a conoscenza del fatto che condividiamo appieno la lettera di critica che il collega Marcello Cini Le ha indirizzato sulla stampa a proposito della sconcertante iniziativa che prevedeva l’intervento di papa Benedetto XVI all’Inaugurazione dell’Anno Accademico alla Sapienza.
Nulla da aggiungere agli argomenti di Cini, salvo un particolare. Il 15 marzo 1990, ancora cardinale, in un discorso nella citta di Parma, Joseph Ratzinger ha ripreso un’affermazione di Feyerabend: «All’epoca di Galileo la Chiesa rimase molto più fedele alla ragione dello stesso Galileo. Il processo contro Galileo fu ragionevole e giusto». Sono parole che, in quanto scienziati fedeli alla ragione e in quanto docenti che dedicano la loro vita all’avanzamento e alla diffusione delle conoscenze, ci offendono e ci umiliano.
In nome della laicità della scienza e della cultura e nel rispetto di questo nostro Ateneo aperto a docenti e studenti di ogni credo e di ogni ideologia, auspichiamo che l’incongruo evento possa ancora essere annullato.
Le porgiamo doverosi saluti,
Gabriella Augusti Tocco, Luciano M. Barone, Carlo Bernardini, Maria Grazia Betti, Enrico Bonatti, Maurizio Bonori, Federico Bordi, Bruno Borgia, Vanda Bouche’, Marco Cacciani, Francesco Calogero, Paolo Calvani, Paolo Camiz, Mario Capizzi, Antonio Capone, Sergio Caprara, Marzio Cassandro, Claudio Castellani, Flippo Cesi, Guido Ciapetti, Giovanni Ciccotti, Guido Corbo’, Carlo Cosmelli, Antonio Degasperis. Francesco De Luca, Francesco De Martini, Giovanni Destro-Bisol, Carlo Di Castro, Carlo Doglioni, Massimo Falcioni, Bernardo Favini, Valeria Ferrari, Fernando Ferroni, Andrea Frova, Marco Grilli, Maria Grazia Ianniello, Egidio Longo, Stefano Lupi, Maurizio Lusignoli, Luciano Maiani, Carlo Mariani, Enzo Marinari, Paola Maselli, Enrico Massaro, Paolo Mataloni, Mario Mattioli, Giovanni Organtini, Paola Paggi, Giorgio Parisi, Gianni Penso, Silvano Petrarca, Giancarlo Poiana, Federico Ricci Tersenghi, Giovanni Rosa, Enzo Scandurra, Massimo Testa, Brunello Tirozzi, Rita Vargiu, Miguel A. Virasoro, Angelo Vulpiani, Lucia Zanello.
Vedo che il dipartimento di fisica ha firmato in massa. Molto bene.
Evviva il mio vecchio dipartimento di fisica!
Non c’è solo fisica… c’è anche un geologo.
E un pò mi dispiace che ce ne sia solo uno!
Qual e’ il geologo?
Come vado ripetendo da tempo, una miscela di ignoranza e malafede caratterizza molti cattolici. Però per Ratzinger non si può parlare di ignoranza: resta la malafede pura, che, come si vede, viene da lontano.
Se è veramente un “fine teologo” dovrebbe sapere bene che tutto quel che pronuncia è falso ma conveniente.
La cosa è sconcertante, però credo che vada interpretata in termini di interessi politico-accademici. Il “ceto baronale” delle nostre università (che divora i soldi dell’università) non è molto diverso dalla CEI o dal Conclave del Vaticano. Probabilmente avranno qualcosa da spartire.
Finalmente gente che dice semplicemente quello che va detto, preoccupata dell’aggressione della religione nei confronti della scienza.
A quanto pare, fino ad ora, nemmeno sul sito della Sapienza hanno messo l’avviso che l’anno accademico verrà inaugurato dal papa: si vede che si vergognano pure di loro stessi.
A quanto pare la cosa è stata modificata. Leggo da un sito cattolico (tralasciate i commenti, una vera e propria palestra di sofismi – del tipo che “i laicisti non voglio far parlare il papa” “i laicisti hanno paura delle argomentazioni “razionali” (sic) del papa”, “se viene il papa è laicità, impedirglielo è laicismo”…):
PAPA/ VISITA ALLA ‘SAPIENZA’ IL 17 GENNAIO, CI SARA’ ANCHE MUSSI
Incontro era inizialmente previsto il 30 novembre
Roma, 15 nov. (Apcom) – Il Papa visiterà l’Università ‘La Sapienza’ di Roma il 17 gennaio e non più, come anticipato, il 30 novembre. Lo riferisce una nota dello stesso ateneo, precisando che “Benedetto XVI, che intendeva compiere una visita pastorale alla Sapienza, ha espresso la volontà di incontrare la comunità universitaria in questa particolare occasione”.
La cerimonia prevede la relazione introduttiva del rettore, alla quale seguiranno gli interventi degli studenti e del personale. Concluderà la cerimonia una lezione magistrale del professor Mario Caravale, sul tema dei diritti umani, contro la pena di morte. La ‘Sapienza’ ha scelto infatti quest’anno di impegnarsi su questo fronte, promuovendo per l’intero mese di novembre una rassegna di film e facendosi promotrice di una campagna nelle università per l’abolizione della pena capitale in tutto il mondo.
“Il Pontefice – spiega la nota – giungerà in Aula Magna e interverrà al termine dell’inaugurazione, rivolgendo un saluto ai presenti, senza in alcun modo influenzare lo svolgimento della cerimonia accademica. Con l’occasione visiterà inoltre la cappella universitaria recentemente restaurata. La data della cerimonia, inizialmente fissata per il 30 novembre, è stata posticipata al 17 gennaio. Il ministro dell’Università e ricerca Fabio Mussi ha comunicato la sua disponibilità a partecipare”.
http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/2007/11/il-papa-visitera-luniversita-la.html
Che cosa diavolo ci farebbe Ratzinger alla Sapienza? Che vada alla Cattolica, se a Roma ne esiste una!
Sigh, io invece ho appreso oggi da La Repubblica che domani il rettore della Federico II di Napoli, Guido Trombetti, e il direttore dell’Orto Botanico, Paolo De Luca, andranno in pellegrinaggio con il cardinale Sepe in Vaticano per donare al papa 21 specie di piante rarissime citate nella bibbia (conservate, pare al completo,solo nell’Orto Botanico e da qualche altra parte), che tanto avevano colpito Ratzinger durante la sua ultima visita in città. Ma si può? Il rettore della più antica università statale LAICA al mondo (che tra l’altro non fornisce nemmeno i soldi ai laboratori per comprare carta e cartucce per le stampanti) che dichiara tutto giulivo di avere il grande onore dal papa di ricevere il dono della Federico II???? Ma a nome di chi? E a che titolo?
Alcune osservazioni:
1) per esprimersi contro la pena di morte, l’università ha bisogno del papa come testimonial? Ma non era stato un papa a far condannare a morte gli ultimi patrioti romani prima della caduta di Roma?? A che serve la memoria storica?
2) @Lady Godiva: il papa va nelle università perchè da sempre il modo più rapido per allargare il potere è farsi amici i potenti e le classi intellettuali: 313 d.c. e sgg. i vescovi vengono scelti dalle famiglie più illustri del patriaziato romano e molti intellettuali si lasciano sedurre dalle posizioni di prestigio offerte dalla chiesa. Il governo e il parlamento li controlla già: adesso è il turno delle università
3) Una università cattolicizzata non lascerà uscire laureati o dottori di ricerca non allineati!! Tutti i pensatori liberi, non necessariamenti agnostici o atei, semplicemente liberi, avranno forti difficoltà a ottenere la cultura bibliografica e retorica necessaria per contrapporsi a livello accademico all’influsso del clero
4) Se il progetto di cattolicizzazione verrà portato avanti nei decenni seguenti e coi successori di Ratzy, le voci discordanti diminuiranno sempre più. Ricordiamoci di quando per studiare bisognava passare per il seminario…
5) Il popolo bue copia i modelli delle classi superiori: se le classi superiori seguono la chiesa, anche il popolo bue continuerà a farlo
Povero Federico II… Federico II venne scomunicato dal papa perchè non gli si sottometteva. Considerato il primo sovrano laico della storia medievale, per la convivenza pacifica alla sua corte di tutti le religioni e per la cultura e la promozione della letteratura dei suoi cortigiani.
Se venisse a sapere che l’università a lui intitolata omaggia il papa – lui un antipapista convinto che se avesse potuto del papa avrebbe fatto un cannolo siciliano – gli verrebbe il crepacuore.
@ Lady Godiva
Forse torna a casa visto che “La Sapienza” fu fondata da Bonifacio VIII il 20 aprile 1303…
Ma la Cattolica a Roma c’è, e pure la Lateranense. Non gli bastano?