La messa non sarà celebrata dal nostro prete, potete andare in pace o tornare alle 18, quando sarà officiata in latino». Il chierichetto sul sagrato della chiesa di Santa Maria Maggiore sta con don Alberto Secci, il parroco che ieri si è autosospeso delle celebrazioni. Come don Stefano Coggiola, parroco di Crevoladossola e, sempre nella diocesi che riunisce le province del Verbano Cusio Ossola e del Novarese, don Marco Pizzocchi di Garbagna e Nibbiola. Dopo lo «sciopero» dei tifosi negli stadi, la domenica conosce lo «sciopero» dei parroci. I tre si ribellano al vescovo Renato Corti, che pochi giorni fa è tornato sulla corretta applicazione del Motu proprio di Benedetto XVI: «Bisogna fare in modo che si comprenda il senso autentico dei riti e dei testi liturgici; nelle domeniche e nelle feste è obbligatorio celebrare le messe in piena conformità al messale di Paolo VI, la forma ordinaria in italiano. Resta possibile celebrare una messa (una sola) nella forma straordinaria con il messale di Giovanni XXIII, in latino. Questa non deve sostituire quelle ordinarie».
Apriti cielo. I tre parroci, che celebrano nella lingua antica tutti i giorni, hanno deciso di farsi sentire in modo clamoroso: «Quella in latino è la messa nella quale è stato battezzato ed è diventato prete anche il nostro vescovo. Non siamo parroci juke-box che oggi dicono una messa in italiano e un’altra in latino». Così ieri hanno disertato le celebrazioni dell’orario domenicale. […]
Il vescovo Renato Corti, sabato, era stato messo al corrente della protesta. Ma vorrebbe evitare contrapposizioni ancora più clamorose, anche perché i fedeli si stanno schierando. A Santa Maria Maggiore hanno raccolto 600 firme per recitare il Pater Noster con don Alberto. A Crevoladossola alcune mamme avevano contestato don Stefano: «La messa in latino scoraggia i nostri ragazzi». Di parere opposto il gruppo che approva la scelta del parroco. Anche in questo caso si raccolgono firme. Claudio Cottini, vicesindaco di Santa Maria Maggiore, dice: «Don Alberto opera per il bene della collettività, utilizzando un rito che può essere discusso, ma su cui sacerdoti e diocesi, assieme, devono decidere».
Lo sciopero della messa
36 commenti
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“A Crevoladossola alcune mamme avevano contestato don Stefano: «La messa in latino scoraggia i nostri ragazzi»”
Non riesco ad immaginare che recitare un “padre nostro” possa interessare a ragazzi con intelligenza e vivacità normali più di un “pater noster”, cioè più di zero.
ecchisefrega …no?
No, non siete parroci juke-box, ma siete parroci.
E per diventarlo avete giurato obbedienza ai vostri superiori.
Non vi sta bene?
Fate come me: uscite dalla Chiesa Cattolica.
Ma finché ci state dentro, dovete obbedire alle sue regole.
Non ho capito: succedono in Italia queste cose?
uno dei motivi per cui fu abolita la messa in lingua latina è quello dell’oscurantismo.
Il latino lo capiscono solo chi ha studiato come Lingua Viva o un latinista (un archeologo ad esempio lo capisce perfettamente). Le persone normali no.
Il fatto che vogliano tornare all’antico è segno di.. “tempi brutti”.
Poi sti tre dovrebbero semplicemente *obbedire*. Almeno per un a volta sarei d’accordo coi superiori in toga rossa
bella questa lotta tra l’italiano e il latino.
come terza soluzione proporrei di recitare la messa in linguaggio matematico.
….no, ma soprattutto esiste un paese che si chiama Santa Maria Maggiore!!!..pensavo fosse la parrocchia..poi ho letto “il vicesindaco di Santa Maria Maggiore”…
Il ritorno al Latino è pianificato dal papa come strumento di potere:
1) il Latino è come le luci del luna park: attira i poveri cristi che immaginano un evento speciale, fuori dall’ordinario, spettacolare e ‘mistico’
2) permette di coprire il vuoto teologico, l’inadeguiatezza teorica del cristianesimo rispetto alle esigenze della società attuale: chi non capisce nulla non può criticare nulla
3) dà autorità ai preti, che sembrano dotati di poteri paranormali: le formule liturgiche sembreranno formule magiche a chi non ha pensiero razionale ma solo pensiero immaturo e bambinesco, magico appunto (il pensiero magico è una definizione da manuale pedagogico)
4) garantisce la segretezza della comunicazione tra i preti: se si scrivono tutto in latino – e lo torneranno a fare – alla massa arriveranno ancora meno informazioni, visto che i giornalisti non sanno nulla di latino (come d’inglese)
Tutto è funzionale al ritorno al potere.
Se serve a disperdere le pecorelle ben venga la messa in latino.
Concordo pienamente con Daniele Gallesio
Niente di più facile:
1=3 😀
Caspita, anche io l’avevo preso per il nome della parrocchia, e non avevo notato la parola “vicesidaco” prima che la sottolineasse AnderA.ntichrist
Secondo Wikipedia esistono ben due paesi con tale nome:
* Santa Maria Maggiore (VB) – comune della provincia del Verbano Cusio Ossola
* Santa Maria Maggiore (Capua) – Fino al 1861 frazione di Capua, oggi costituente il comune di Santa Maria Capua Vetere.
Oscuro medioevo e superstizione. Il latino è stato vissuto dal volgo come una formula magica. Il ratzingerato vorrebbe evocare questi riti sciamanici della lingua. “Ego te absolvo peccatis tuis…” Quando uno sentiva questa cosa sembrava che Dio in persona scendesse dal cielo a mondare il peccatore. Se il prete avresse detto “Ma va’ che le tu’ cose so’ ‘na cazzata!” nessuno si sarebbe mai sentito mondato.
Oscuro medioevo e superstizione. Il latino è stato vissuto dal volgo come una formula magica. Il ratzingerato vorrebbe evocare questi riti sciamanici della lingua. “Ego te absolvo peccatis tuis…” Quando uno sentiva questa cosa sembrava che Dio in persona scendesse dal cielo a mondare il peccatore. Se il prete avresse detto “Ma va’ che le tu’ cose so’ ‘na cavolata!” nessuno si sarebbe mai sentito mondato.
Dopo i preti operai, i preti scioperai.
Chissà se saranno trattati come le suore che non volevano più fare le colf.
Ma in fondo non sono affari che ci riguardano
😀
Ma una messa in aramaico antico nessuno la propone…..eppure Mel Gibson ha fatto il film sulla passione di Cristo parlato in questa lingua, che avrebbe dovuto essere la lingua di Cristo………nessuno lo ha fatto mai notare ai notabili ecclesiastici.
MAGARI SCIOPERASSERO SEMPRE .DICO I PRETI RIMASTI HEE
NIENTE VIN SANTO??? NO PARTY…..
Ma Dio non ascolta tutte le sue creature a prescindere dalla lingua?
Se il papa ha dato il permesso chi è il Vescovo che dice No?
Ho schifo del modo con cui vengono trattati questi 3.
La logica di Gallesio è cristallina
😀
Ha ragione al 100% il parrocco che si rifiuta di celebrare la Messa in Latino: celebrare la messa nelle lingue nazionali è stata una scelta MOLTO INTELLIGENTE del Concilio Vaticano II, dato che non ha senso parlare a dei fedeli in una lingua che non posso capire!!! Penso che la scelta di ripristare la Messa in latino sia soltanto un modo per evitare ai fedeli di ragionare con la loro testa e di mettere in discussione certe scelte discutibili della Chiesa cattolica.
Concordo con lacrime e sangue. La messa in latino è una restaurazione di potere. E’ giusto anche ciò che dice Leo55, se vogliono attenersi strettamente alle tradizioni, come vorrebbe far credere questa trovata di ratzinger, dovrebbero celebrare la messa nella lingua di cristo.
Comunque non me ne può fregar di meno.
Bene, preti, continuate così. Ratzinger ha avuto davvero una bell trovata a ripristinare la messa in latino.
Ci voleva propio questo bel salto nel medioevo per svuotare ancora di più chiese e seminaari.
Sono loro beghe interne, e non possiamo che gioirne, tanto a noi poco ne cale, e i fedeli accetteranno qualsiasi decisione in merito. Personalmente sono sempre favorevole a quelle scelte che allontanino i giovani dalle chiese 🙂
Ma cosa cacchio c’entra il vicesindaco? Non ha niente di meglio da fare che assistere a queste beghe “alla Wanna Marchi”??
Questo episodio, se non è una mozzarella di bufala, fa emergere una Chiesa, che purtroppo conosco, dove sempre più sacerdoti e fedeli mettono al centro della liturgia se stessi, le proprie idee della liturgia, la propria immagine della Chiesa. Anziche Colui che dovrebbe sempre essere il protagonista della Messa, Colui che si è immolato sulla Croce per tutti, anche per i soci UAAR. Penso ne siate contenti, se fossi ancora ateo ne sarei contentissimo.
@Aldo Grano
Sì, in effetti almeno io ne sono contento. Ringrazia colui che si è immolato per me senza alcun motivo da parte mia se lo vedi.
Colui che si è immolato sulla Croce per tutti, anche per i soci UAAR.
Non so chi sia ma deve essere davvero una brava persona… mi ricorda il protagonista di Armageddon …. Bruce Willis?
Aldo Grano scrive:
bla bla bla protagonista messa, bla bla bla croce, bla bla bla immolato per tutti….
Che interessante!! Quasi mi intriga come la faccenda della messa!!
x Aldo Grano
Forse il processo della tua conversione lo hai già descritto in questa sede, se l’hai già fatto mi è sfuggito e mi dispiace perchè mi incuriosirebbe conoscerlo. Scusami, ma trovo inverosimile che un ateo convinto, come da quanto dici, sembra tu sia stato, possa avvicinarsi alla fede cattolica, con l’immagine che la chiesa ha sempre dato di sè.
Se la causa della tua conversione è tra queste: padre pio, fatima, lourdes, mediugorie, o qualche libro di socci, lascia perdere, spero si tratti di uno sconvolgimento interiore spontaneo. Comunque, se guardi con attenzione ciò di cui ami circondarti, vedrai che ormai pochissime anime semplici tra i preti a tutti i livelli, non gurdi solo a se stesso. Non ho contatti diretti sento quanto dicono i miei amici che li frequentano, a livello gerarchico superiore basta leggere i giornali sui quali sono sempre presenti, ma non fanno un bel vedere.
Dal più profondo del cuore mi sorge spontaneo e irrefrenabile un grido: e chi se ne frega!!!
@aldo grano
Ammesso che sia esistito, non posso essere contento che un essere umano sia stato crocifisso, ne per me, ne per i soci UAAR e per nessun’altra ragione.
Voi cattolici quasi vi vantate che un povero cristo (si addice veramente il termine) sia andato in croce per voi.
@ Aldo Grano
Non permetterti mai più di dire che un uomo è stato crocefisso per me.
Grazie.
x Aldo Grano
Dimenticavo. Il fatto che qualcuno si sia fatto crocifiggere per me, mi dà un profodo fastidio. Mi sono sempre sentito a disagio con le persona alle quali mio malgrado dovessi senza ragione, riconoscenza, non ne parliamo poi, a questi livelli in cui l’oggetto della riconoscenza è ben lugi dalla certezza di essere esistito. Inoltre diversamente a quanto faresti tu se fossi ancora ateo, non stò affatto gioendo per il disagio, di una persona, dovuto al ruolo che, a questo punto suo malgrado (e quì intendo che costui si sente trascinato in un sistema che almeno in parte non condivide), stà coprendo. Credo che un simile stato d’animo l’abbiano provato i venditori dei prodotti “Tucker” quando si sono accorti di avere in mano, come metaforicamente menzioni, mozzarella di bufala, e non un prodotto tecnologicamente avanzato atto a ridurre i consumi di idrocarburi.
x grano : poiche’ gesu’ mai e ‘ esistito nessuno si immolato sulla croce x me .
E ‘ SEVERAMENTE VIETATO A QUALSIVOGLIA CATTOLICO ADORATORE DI STATUE
FARCI ESSERE PARTECIPI AI SUOI DELIRI . GRAZIE …..
Continuo a chiedermelo scorrendo tanti post: ma cos’è questa ‘storia’ che Gesù non è mai esistito? Storia intesa proprio come verità storica. Ma fa così paura la sua eventuale esistenza?
Non basta la convinzione, comunque raggiunta, che dio non esiste se non come alienazione di sé, perchè la si debba per forza estendere anche a chi può benissimo esere esistito?